Capitolo 6
-e dove sta andando?-
-nella cantina -
Seguimmo la gattina. Percorremmo le scale.
-È buio pesto - dissi cercando di non inciampare ma fallii miseramente. Sebastian mi tenne per la vita.
-Grazie-
-fai attenzione -
-eh... Sono goffa e impacciata. Diamine come fai a vedere nel buio? -
- l'abitudine-
-una torcia? No? -
-aspetta qui- si volatilizzò nel buio. Mi sedetti in un angolo.
-ho già vissuto questa situazione,ma in modo diverso. Ricordo quando la mia educatrice mi rinchiuse in quella stanza buia. Mi odiava. Le Avevo solo detto la verità. Mio padre non aveva alcun interesse per lei. Avevo ragione come sempre . Ma lei mi diede torto e mi chiuse in quella macabra stanza come punizione - pensai a bassa voce.
-non è un ricordo felice - vidi arrivare il maggiordomo con un candelabro in mano.
-come hai fatto a sentirmi? Stavo parlando a bassissima voce - chiesi stupefatta
-ho solo un buon udito. - rispose. Iniziò ad incamminarsi e io lo seguii.
-certo che Ciel conserva molto vino- dissi guardando la grande quantità di botti.
-lo usiamo solo in casi speciali. Alcune botti risalgono anche al precedente conte -
-ah- ad un tratto sentimmo un tonfo accompagnato da dei miagolii.
Vidi Kuro.
-Sebastian, Kuro... È ... -
-sta badando ai suoi cuccioli. È adorabile! - lo vidi estasiato e addolcito.
-si, hai ragione - mi avvicinai . La gatta rimase immobile, presi quel gesto come un consenso . Mi accovacciai e
Presi un cucciolo. Era grande quanto il palmo della mia mano. Lo accarezzai gentilmente con le dita.
Posai il gattino vicino alla madre e Mi alzai.
-dobbiamo andare. Non possiamo stare qui, tutta la notte- dissi a malincuore.
-hai ragione- diede un ultimo sguardo al cucciolo. Gli presi la mano.
-non voglio cadere di nuovo - dissi come scusante. Giungemmo davanti alla porta di camera mia.
-Buona notte - disse gentilmente.
- notte - risposi. Abbassai lo sguardo e lo vidi andare via. Lo inseguii.
-Sebastian - lo fermai prendendolo per la coda del frack.
-si, my lady? - mi guardò preoccupato.
-Buona notte - dissi guardandolo negli occhi. Mi alzai sulle punte e gli diedi un bacio sulla guancia. Lui sorrise. Ritornai in camera mia. Mi sedetti sul letto e iniziai a leggere la seconda lettera anonima.
Cara T/n,
Domani mattina una carrozza ti verrà a prendere. Vorrei che indossassi la collana che ti ho donato.
Anonimo
Mi alzai velocemente dal letto. Arrivai fuori la porta della camera di Sebastian. Volevo che domattina mi seguisse. Che idea stupida, lui è solo un maggiordomo... Perché dovrebbe aiutarmi? Esegue solo gli ordini del padrone. Diamine non sapevo di essere così patetica. Andai in giardino. Avevo bisogno di una boccata d'aria. L'aria fresca della sera mi aiutò a mettere apposto le idee e i sentimenti ormai confusi.
-non devo farmi confondere. Sono adulta e devo pensare da tale. Cercare protezione altrui è da deboli- dissi per autoconvincermi.
Perché appena ho finito di leggere la lettera mi sono diretta da lui? È solo un maggiordomo. Nulla di più. E allora perché quando sto con lui mi sento bene? Pff sarà la solita infatuazione. Ho letto in un libro che è normale provare attrazione verso il genere maschile soprattutto alla mia età. Sono ancora giovane e idiota. Non devo farmi idee sbagliate. Devo stare al mio posto. Domani mattina incontrerò questo Anonimo, è meglio che vada a dormire.
Entrai nella villa. Percorsi le scale e arrivai nella mia stanza. Mi rilasciai sul letto. Presi fra le mani la collana e mi Ritornò in mente quel bambino del sogno.
-Damien. Damien...questo nome... All'alba devo tornare a casa. Devo sapere se ho davvero il bracciale che ho sognato. Mio padre mi ha sempre viziata con i gioielli, quindi sarà dura trovarlo. Inizio a scegliere cosa indossare. Stranamente non ho sonno, sarà perché ho dormito tutto il pomeriggio-
Scelsi un abito abbastanza semplice e comodo. Si abbinava tranquillamente al ciondolo. Mi sdraiai sul letto, pian piano mi appisolai. Mi svegliò la luce del sole.
-mh, che ore sono? - guardai l'orologio
-Diamine sono già le 6. Devo sbrigarmi, se no la servitù mi vedrà - mi vestii velocemente. Uscii di fretta e furia, chiamai una carrozza e mi feci portare alla mia villa. Entrai e fui accolta da Rafe. Gli spiegai il motivo per cui ero lì. Lui mi aiutò nell'impresa. Trovammo il famoso bracciale.
-signorina, la accompagno io alla villa. Non voglio che le succeda nulla- disse l'uomo preoccupato. Annuii alla sua scelta. In poco tempo tornai alla villa e lì vidi aspettare un'altra carrozza. Aveva stampato lo stesso stemma delle lettere. Salutai Rafe ed entrai nella carrozza. Avevo il cuore in gola. Vidi seduto un bellissimo gentiluomo. Aveva dei capelli lunghi e ricci e gli occhi verdi. La pelle pallida e il corpo tonico. Indossava un abito blu notte.
Mi guardò. Fece un cenno al cocchiere di partire. Mi sedetti di fronte a lui.
-Buongiorno my lady- disse scrutandomi. Arrossii leggermente.
-vedo che hai mantenuto la promessa - indicò il bracciale.
-Damien- sussurai
-T/n. Ti ricordi ancora il mio nome- sorrise gentilmente.
-mi ricordo solo il tuo nome e il tuo viso da bambino- cercai di non essere crudele.
-allora cercherò di rinfrescarti la memoria. Da bambini giocavamo insieme. Ti sto portando in un luogo che ricorderai sicuramente - disse sogghignando
-va bene - risposi guardando il paesaggio dal finestrino
...
-SEBASTIAN! CHE FINE HA FATTO T/N? - domandò Ciel irritato.
-lei è un'esca preziosa!- ringhiò contro il maggiordomo.
-padroncino, voi mi avete detto d'indagare. Sono stato assente tutta la nottata. Sono rientrato poco fa per svegliarvi. Provo a vedere se c'è qualche indizio in camera sua. - rispose il maggiordomo preoccupato
-Sbrigati! - incalzò Ciel.
Sebastian si diresse in camera. Lesse la lettera che avevi lasciato sul letto. Decise quindi di dirigersi dal padrone.
-il conte Damien White è venuto a prenderla stamani - disse rigidamente
-tch. Poteva avvisarci! - replicò Ciel sbattendo il pugno sul tavolo.
-si calmi padroncino. Cosa vuole fare?-
-non posso fare nulla. Non sono mica il padre. Aspetteremo fino a stasera. Ti ha detto qualche informazione utile? -
- no. Ho solo scoperto un suo infelice ricordo da bambina-
-prova a flirtare. Fai qualcosa! Ci servono informazioni sul padre,sui suoi affari e su di lei. È un ottima esca soprattutto per quei vecchi porci- il conte rimproverò il povero maggiordomo.
-provate anche voi a tirarle fuori qualche informazione. Se ne siete capace - intervenne Sebastian irritato
...
-oddio, ma questo è...
Autrice
Sorry per gli errori, spero che la storia vi stia piacendo :)
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