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Capitolo 35

e allora a cosa diamine servono? -
-non ne ho idea, stiamo investigando-
-capisco. Bambole forti quanto degli dei della morte... -
-non sono forti... Il problema è che sono troppe! Sono stata attaccata da una ventina di loro. Mi ha salvata William-
-come al solito~-
-CHE VUOI DIRE!? Ahhh~ il mio Will, mi salva sempre. Dopotutto, ci tiene a me- Grell sospirò innamorata persa. Una parte di me voleva dirle che non era così ma che lui la salvava solo per non fare altri straordinari, mentre l'altra parte preferiva far fiorire quella coppia. In fin dei conti non erano problemi miei, quindi perché distruggere il suo sogno romantico.
-beh, è meglio che io vada. Buonanotte Grell, abbi cura di te- salutai il rosso e tornai in camera.
Bambini che si trasformano in bambole? È anche possibile? O semplicemente le cosiddette "bambole", sono solo dei  bambini privi di coscienza... Probabilmente avranno subito un lavaggio del cervello ed obbediscono solo a dei determinati ordini. Però anche se fosse, comunque Grell dovrebbe captare l'anima. Non saprei, la questione è complicata.
-T/n, non riesci a dormire? - la voce di Damien mi richiamò alla realtà. Lo guardai e gli accarezzai quei bei riccioli biondi.
-non tanto-
-vuoi che ti coccoli o che ti legga qualcosa per farti addormentare? Guarda, se c'è qualcosa che non va puoi dirmelo- mi addolcii sentendo quelle parole.
-tranquillo, basta che mi abbracci- mi sdraiai di nuovo al suo fianco e mi  addormentai.
La mattina dopo mi svegliai infastidita dai raggi del sole.
-buongiorno, my lady -
Ignorai la voce e mi voltai dall'altro lato del letto. Rimasi con gli occhi chiusi e con la mano cercai inutilmente Damien, dato che il suo posto era vuoto. Ignorai anche la sua assenza e continuai a sonnecchiare.
-devo farla alzare con le buone o con le cattive maniere? -
-5 minuti e mi alzo- mi nascosi sotto le coperte per non essere infastidita ulteriormente.
-ho capito, userò le cattive maniere-
Sentii la coperta scivolare via dal mio corpo, mentre il gelo mattutino accarezzava le mie gambe. Aprii gli occhi e finalmente vidi la figura che stava interrompendo il mio beato riposo.
-S-Sebastian? - mi alzai lentamente. Ero abbastanza confusa.
-finalmente direi, buongiorno T/n-
Si avvicinò e depositò un bacio a stampo sulle mie labbra.
Rimasi come una cretina a fissarlo, dopo un paio di minuti finalmente il mio ipotalamo decise di funzione.
-AH! Giusto, dobbiamo andare- mi alzai di fretta e furia.
-c'è tempo. Fai prima colazione e poi non puoi vestirti normalmente. Abbiamo bisogno di un travestimento -
-ah, a proposito a quanto pare la strage di ieri riguardava le bambole -
-le bambole? -
-si, Grell mi ha riferito che i bambini vengono utilizzati come dei burattini. Ubbidiscono solo agli ordini impartiti-
-capisco. E dove si è tenuta questa strage? -
-in una villa qui vicino-
-dovremmo indagare prima sulle sparizioni. Ho portato dei fogli con delle informazioni, per favore puoi dare un'occhiata? - Sebastian mi porse i fogli. Erano ben organizzati e schematizzati.
-lo schema è sempre lo stesso. Durante il giorno e in luoghi affollati. Però non capisco, in mezzo alla folla non c'è più rischio di essere catturati?- alzai lo sguardo verso il corvino.
-In teoria si, solo se il bambino è di buona famiglia. Capisci cosa intendo?-
-mh si. Allora perché vi hanno assegnato questo caso? Sono classi sociali inferiori, non dovrebbero recare disturbo alla regina-
-è quello che ho pensato anch'io. Però a quanto pare, la regina ha accolto le numerose lamentele-
-o forse c'era un bambino di buona famiglia. Jason Tyrrell, ad esempio... Figlio del conte Tyrrell, nonché parente lontano della regina. Probabilmente lei avrà affari importanti con il padre- mostrai il volto del bambino a Sebastian, che mi guardò sbalordito.
-non ero al corrente di queste informazioni-
-è un figlio illegittimo, per questo non si sa molto sul suo conto. In ogni caso non sottovalutarmi, sono pur sempre la figlia di un conte. Le voci girano - feci spallucce.
-Però anche se fosse un figlio illegittimo... Non dovrebbe avere tutta questa importanza-
-se è il figlio della donna che hai amato ed è l'unico ricordo che ti rimane di lei... Direi che è la cosa più importante. Sai, noi umani siamo molto legati ai ricordi, non riusciamo a distaccarci da loro. Che siano belli o brutti, comunque fanno parte di noi e li custodiamo come gioielli preziosi- mi alzai e abbracciai il corvino. In risposta mi accarezzò i capelli e mi depositò un bacio sulla fronte.
-Grazie. Ora però vestiti altrimenti faremo tardi- mi indicò i vestiti piegati ai piedi del letto.
-va bene- risposi. Lui sorrise e uscì dalla stanza. C'erano una camicia, dei pantaloni, una fascia per nascondere il seno, un berretto e dei guanti. Ai piedi del letto vi erano un paio di stivali. Dovevo travestirmi da ragazzo.

Indossai tutto e uscii dalla camera. Notai che anche lui si era cambiato. Stava indossando un semplice completo abbastanza diffuso.
Lo guardai fisso e indicai la mia camicia.
-fa parte del piano- sentenziò lui.
Ad un tratto vidi Damien venire nella nostra direzione.
-T/n? - mi guardò dalla testa ai piedi.
-si, sono io. Devo ammettere che questi vistiti sono comodissimi-
-non dovevi andare da un parente? Perché ti sei vestita così? E soprattutto perché c'è lui? - indicò Sebastian.
-ah, io sono l'accompagnatore- rispose lui tranquillamente.
- Damien, questo mio parente ha dei problemi mentali. Si è sempre rifiutato di pensarmi come una donna. Ti ricordi che ti parlai di un mio zio che era diventato pazzo? È lui. Se andassi vestita da donna penso che mi picchierebbe e mi caccerebbe fuori, nonostante dicano che sia in cattive condizioni. Non volevo dirtelo perché non volevo farti preoccupare. Mi dispiace- mi avvicinai e lo abbracciai.
-va bene, stai attenta mi raccomando. Se le succede qualcosa ti uccido- fulminò Sebastian con lo sguardo.
-farò in modo che non le accada nulla, con permesso- il corvino ignorò l'occhiataccia e si diresse verso la porta d'ingresso. Lo seguii ma il biondo mi bloccò per il polso. Non parlò, mi guardò negli occhi e mi diede un bacio veloce più del vento. Dopodiché mi lasciò andare e seguii Sebastian in carrozza. Durante il tragitto discutemmo sul da farsi. Eravamo diretti verso un orfanotrofio.
-quindi ti fingerai insegnante, io dovrò far amicizia con dei bambini e portarli in luoghi affollati. Di sicuro attireremo l'attenzione dei rapitori... Va bene, farò il fratellone- mi appoggiai allo schienale della carrozza e incrociai le braccia.
-tranquilla, ti seguirò da lontano- cercò di rassicurarmi.
Annuii col capo.
Certo che nel giro di un anno la mia vita si è ribaltata. Prima non sapevo mentire e ora lo faccio naturalmente e utilizzo anche il contatto fisico per farmi credere. Non era una granché di scusa però... Meglio accontentarsi.  Mi dispiace avergli mentito ma non posso dirgli che aiuto Ciel a risolvere dei casi. Come minimo dovrei farmi pagare, tsk. Prima mi nascondevo da lui perché non volevo vedere Damien e soprattutto perché mi aveva salvata... Ora non ho più nessun motivo per aiutarlo- allora perché diamine lo sto facendo!? Non è che mi dispiaccia, però...
Alzai lo sguardo verso il corvino e mi focalizzai sulle sue mani inguantate.
Forse lo faccio più per Sebastian. Cioè in fin dei conti è una scusa per passare del tempo insieme. Vengo sfruttata? Si. Però vedo Sebastian ? Si. Metto in rischio la mia vita come esca? Certamente. Me ne pento? No. Lo rifarei? Ovviamente.
Chissà perché sono così attratta da lui. Forse perché mi fa sentire sicura, mi tratta dolcemente e mi tiene testa.
Mh~,non è che sto cercando di sostituirlo come figura paterna?
-T/n- mi richiamò con dolcezza.
-si? -
-cos'è che hai per la mente? Non ti ho mai vista così silenziosa- spalancai gli occhi sorpresa.
-mh, in realtà  nulla di particolare. Semplicemente non ho nulla da dire-
Mi alzai e mi sedetti vicino a lui. Cercai un po' di contatto fisico cingendomi al suo braccio.
-per quanto ruguarda il conte white, com'è andata a finire?- chiesi per spezzare quel silenzio imbarazzante.
-ah giusto, non te l'ho detto. Oggi lo arresteranno. Quindi la tua missione si è conclusa. Puoi tornare a vivere normalmente-
Mi staccai e lo guardai scioccata. Certo la missione finalmente era conclusa però non volevo abbandonare Damien, non dopo tutto quello che abbiamo condiviso.
-continuerò a vivere con lui, altrimenti desterò sospetti- voltai lo sguardo verso il finestrino e inizai a notare i dettagli dei miei guanti. Non volevo alzare il capo, non volevo vedere la sua espressione.
Oggi Damien vedrà il padre venir arrestato e io non sarò al suo fianco. Mi dispiace per lui.
Sentii la mano del corvino accarezzarmi il capo, come se avesse inteso le mie preoccupazioni.
-hai fatto un ottimo lavoro- quel sorriso gentile riuscì a rincuorarmi.
-voglio una ricompensa- lo guardai maliziosamente. Lui si chinò e mi baciò gentilmente, dopodiché prese la mia mano fra le sue e continuò a deliziarmi. Sentii le sue mani accarezzare le mie, nel tentativo di sfilarmi un guanto. Ci riuscì e portò la mia mano all'estremità del suo viso, imitando il gesto di una carezza. Approfittai della situazione e con il pollice seguii il contorno delle sue labbra. Lui accolse la provocazione e si leccò le labbra, toccando  inevitabilmente la cima delle mie dita. Arrossii a quale gesto tanto sfacciato quanto provocante. Alla fine venimmo interrotti dal cocchiere che ci avvisò di essere arrivati. Scendemmo falla carrozza.
-professor Michaelis, è sempre un piacere rivederla! - un'anziana donna ci accolse e ci strinse cordialmente la mano.
-lui è Oliver. È il mio assistente- Sebastian immediatamente mi presentò e la vecchia donna sorrise.
-ma che bel giovanotto! Quanti anni ha? 16?17?-
Annuii col capo.
Signora ho letteralmente più di vent'anni-
Ho capito che sono un po' bassa però...
-oh, è molto silenzioso! Si vede che è timido! Vieni, ti faccio conoscere i bambini- seguii quella figura dai capelli argentei.
Entrammo nell'edificio. Era una costruzione così mal ridotta che a stento credevo che qualcuno ci abitasse, fin quando non sentii le grida e non vidi delle testoline scorrazzare o sbirciare da tutte le parti.
-Nonna, chi è lui?- vidi un bambino biondo e dagli occhi azzurri indicarmi. Notai una certa somiglianza con un certo biondo di mia conoscenza.
-Luois, lui è Oliver-
-piacere di conoscerti Luois- mi piegai e porsi la mano verso il bambino. Lui si nascose dietro la gonna dell'anziana signora.
-oh, non ci far caso è timido con gli estranei- disse la donna sorridendo
-PAPÀ- sentii il bambino gridare con gioia e correre alle mie spalle. Mi voltai e vidi che era in braccio a Sebastian.
-papà? - ripetei scettica, godendomi quella visione.
-quante volte ti ho detto di non chiamarmi papà, ma professor Michaelis? - lo ammonì con una certa dolcezza, quasi innaturale.
Mi voltai, quella scenetta mi stava causando un infarto.
-Oliver,ti senti bene? - l'anziana signora posò una mano sulla mia spalla e io sussultai a quel tocco improvviso.
-sto benissimo, non si preoccupi. Il professor Michaelis viene spesso? -
La vecchia annuì.
-verrà per qualche altra settimana e poi andrà via. È davvero un uomo speciale. I bambini lo adorano-
La guardai incerta.
Ciel mi ha raccontato un altro lato-
Dopo poco vidi delle testoline castane aggrapparsi alle mie gambe.
-INTRUSO- gridò una di loro mordendomi  mentre l'altra cercava di bloccare ogni mio movimento.
Scoppiai in una risata. I bambini, il demone e l'anziana signora mi guardarono come se fossi impazzita.
Scusate ma dopo che ho avuto a che fare con gli shinigami e Damien... I bambini non sono niente di che-
-Oliver, ragazzo mio... Non dirmi che stai ridendo per nascondere le lacrime- disse la donna cercando di compiadirmi.
-no signora. Trovo questi bambini abbastanza interessanti-
-bene, è ora che inizi la lezione- esordì il corvino interrompendo quella scena pietosa.
Aiutai Sebastian con i bambini, fu abbastanza difficile ottenere la loro fiducia.
-professor Michaelis, perché Oliver è così scontroso? - uno dei tanti mocciosi porse la domanda al mio amato.
-perché ti poni troppe domande sul mio conto- risposi prima che il corvino potesse aprir bocca.
-Ma voglio conoscerti, sei così carino e poi sei venuto con il professor Michaelis... Quindi sei una brava persona- sorrisi a quelle paroline ruffiane.
-oi, però è anche vero che Oliver fissa sempre il nostro insegnante- un ragazzino poco più grande ruppe quella piacevole atmosfera.
-è un uomo ammirevole, ha tutta la mia stima. Quindi, tendo ad analizzare i suoi comportamenti per divenire come lui- ghignai soddisfatta della mia risposta.
-ah, allora non ci stai riuscendo - rispose con sfacciataggine.
Lo fulminai con lo sguardo mentre sentii una manina accarezzarmi il viso.
-non ascoltarlo, tu sei bravo- vidi gli occhioni di Luois e cercai di trattenermi dal piangere. Era dannatamente carino.
-vedo che vi state divertendo ma è arrivata l'ora di pranzo- annunciò l'anziana. I bambini corsero entusiasti verso la mensa mentre io e il corvino uscimmo a prendere una boccata d'aria.
-ahh, che stanchezza- mi stiracchiai le braccia.
-un'altra settimana e attueremo il nostro piano-
-quei bambini notano davvero tutto... Tch- mi sedetti all'ombra di un albero.
-in realtà le tue reazioni sono così ovvie. Nascondi il viso quando vedi qualcosa che ti piace, abbassi lo sguardo quando sei preoccupata, guardi di lato quando sei arrabbiata e infine guardi negli occhi quando vuoi comunicare qualcosa di importante-
Sgranai gli occhi.
-è imbarazzante quanto tu mi abbia descritta a pieno - mi alzai e gli diedi le spalle. Tolsi il berretto e sciolsi i capelli. Stavo morendo di caldo.
-però c'è ancora un lato che non ho visto di te- mi voltai incuriosita.
-quale? - gli chiesi ingenuamente.
T/n ti ricordo che è un demone...
-non mi dire che- venni interrotta da una vocina familiare.
-MAMMA! PAPÀ! - Vidi Louis correre nella nostra direzione. Legai velocemente i capelli e indossai il berretto.
-Papà, perché Mamma nasconde i capelli? - disse il bambino indicandomi.
-non sono Mamma. Sono Oliver. Non sto nascondendo i capelli. Ho caldo e li ho legati- ero abbastanza seccata ma cercai di nascondere tutto con un sorriso mentre lo prendevo in braccio.
-ma i maschi non hanno i capelli così lunghi- ribattè Luois.
-invece si, una mia conoscenza li ha lunghi e li tiene raccolti in una coda. È un ragazzo bellissimo. Ti somiglia, sai? - risposi ricordando il viso di Damien.
-bellissimo? - ripeté Sebastian.
-mai quanto Papa! -
-esattamente- il corvino si gonfiò di orgoglio e accarezzò fieramente la testa del biondino.
-pfftt AHAHAHAHA- Non mi trattenni dal ridere, la scena era troppo divertente.
-ahh, sembra che vi stiate divertendo! - venimmo interrotti dall'anziana donna. Annuii col capo e lei prese dalle mie braccia la mia fonte di divertimento.
-Luois è ora del riposino- il bambino annuì e ci salutò con la manina.
-ci vediamo domani professor Michaelis. A presto, Oliver! - l'anziana sparì nell'edificio mentre io e il corvino salimmo di nuovo in carrozza.
-ti porto a pranzare, oltretutto dobbiamo anche affittare una stanza per stanotte-
-non possiamo sostare dal tuo padroncino o nella mia villa? In fin dei conti non distano molto da qui-
-il padroncino è nel bel mezzo delle sue nozze e Lady Elizabeth non ti vede di buon occhio- ghignò soddisfatto.
-nella mia villa... Ah, giusto non posso portare un uomo dal nulla. Va bene, non abbiamo scelta - incrociai le braccia e tirai un sospiro.
-inoltre voglio trascorrere del tempo da solo con te- chiuse le tendine e mi strinse a sé. Mi ritrovai semicoricata su di lui mentre le nostre labbra erano premute l'una contro l'altra.














Autrice
Sorry per gli errori. Spero che il capitolo vi piaccia :).

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