Capitolo 34
Provo e non provo qualcosa allo stesso tempo per Damien. Sono così incoerente con me stessa...
Ritornai in camera. Il biondo si avvicinò a me, con aria preoccupata.
-sicura di star bene? - annuii con il capo e lui mi strinse a sé, come se fossi la cosa più cara che avesse.
-grazie Damien- risposi, cercando di soffocare quel pianto silenzioso che voleva straripare. Lui se ne accorse, mi asciugò le lacrime e preferì rimanere in silenzio.
-vogliamo uscire? - chiese benevolmente.
-Grell ha detto che ci sarà una strage, meglio di no- non curai delle parole, del segreto che stavo nascondendo da tempo.
-Grell? Strage? - Damien mi guardò confuso.
-credi nel sovrannaturale? - chiesi a mia volta.
-si- rispose lui.
-allora ti sei risposto già da solo- cercai di abbozzare un sorriso per rassicurarlo.
-era questo che cercavi di nascondere?-
-è solo una piccola parte del mio grande fardello-
-spero che un giorno tu mi dirai altro, come hai fatto oggi-
-lo spero anch'io-
Ad un tratto sentimmo qualcosa di caldo frapporsi fra di noi. Ci spaventammo entrambi.
-prima o poi, prenderò un infarto per colpa di sto gatto-
Damien si portò una mano al petto.
Iniziai a ridere, immaginandomi la scena appena accaduta ma in terza persona.
Mi guardò e iniziò a ridere anche lui.
-mi è venuta fame. Vogliamo cucinare una torta? -
- una torta? Possiamo chiedere allo chef... -
-no. Non ci sarebbe più lo sfizio. Dai, andiamo- presi la mano calda di Damien e lo trascinai con me.
-può lasciarci per un po' la cucina? - chiesi gentilmente allo chef, che accordò cordialmente.
-non so come tu faccia, ma riesci davvero a convincere tutti - sbottò il biondo legandosi i capelli in una coda.
Guardai intensamente quei gesti semplici, che a dirla tutta erano altrettanto attraenti.
-allora ci servono, uova, farina, lievito, latte, zucchero, cioccolato, panna... -
- okok, un passo alla volta. Sono stupido quando si parla di questa roba-
-tranquillo, anch'io ero così. Ringrazio Jasmine se ora so fare qualcosa ahahaha-
Dopo una mezz'ora buona, finalmente completammo la torta.
-è stata una faticaccia- disse il biondo crogiolandosi sulla sedia, mentre assaporava il dolce.
-ammetto che per essere stata la tua prima volta, sei stato abbastanza bravo -
-sai che questa frase è equivoca, si? -
-beh per quello, dobbiamo ancora vedere - ridacchiai.
-ah, si? - si alzò e si avvicinò al mio orecchio.
-mi trattengo solo perché sono un gentiluomo- sussurrò.
-devo farti cadere questa maschera da bravo ragazzo- gli sporcai le labbra con la panna per poi mordicchiargliele.
-scena 18+? -
Se siete sensibili tralasciate questa parte (ma non credo ehehehe)
-ci stai riuscendo troppo bene- mi baciò, stringendomi a sé. Iniziò ad accarezzarmi delicatamente i capelli, mentre sentivo l'altra mano scorrere lungo il mio corpo. Intensificò il bacio aggiungendo la lingua e mentre prendevamo fiato mi sussurrò un voglioso "ti amo".
-non penso tu voglia continuare qui... Anche se..- prese la scodella di cioccolato avanzata e mi fece un occhiolino. Giungemmo in camera. Lui si sciolse i capelli e io gli sbottonai la camicia.
Passai la mano su quel corpo tanto curato quanto ferito. Mi fece sedere sul letto, mi prese la mano e iniziò a passarla sul suo petto, sulle grandi spalle, sul collo e sul suo dolce viso. Presi del cioccolato e gli sporcai le labbra e il collo. Lo spinsi delicatamente sul letto e iniziai a divorare quel cioccolato dalle sue labbra per poi scendere a leccare quello sul collo. Nel mentre con il ginocchio gli sfiorai quel punto particolarmente sensibile in quel momento. Notai che iniziò a tremare ed a gemere al solo tocco sulla sua pelle nuda. Gli stuzzicai l'orecchio, mentre la mia mano andava verso il basso. Il viso arrossito, gli occhi lucidi, la voce gemente al solo tocco...stavo letteralmente impazzendo a vederlo in quelle condizioni a causa mia. Mi tolsi quel leggero vestito color panna e mi sedetti a cavalcioni su di lui. Presi le sue mani e lo imitai facendogli accarezzare i miei seni. Mi tolse il corsetto e con le mani seguì un movimento circolare lungo l'areola per poi stuzzicare con il pollice e l'indice l'estremità sporgente. Scambiò la nostra posizione e sentii il tepore caldo della sulla lingua continuare a stuzzicarmi per poi scendere sempre più giù.
-apri le gambe- disse accarezzandomi il viso. Annuii e feci come disse.
Il biondo tolse l'ultimo pezzo di intimo che mi era rimasto e iniziò a baciarmi l'interno coscia, per poi finire sul mio punto più sensibile. Tremai sentendo la sua lingua percorrere la mia sporgenza.
-sei sensibile... Ti piace così tanto? - vidi un sorrisetto comparire sul suo volto.
-sono vergine, penso sia abbastanza normale- dissi con nonchalance.
Lui alzò di scatto la testa.
-eh? Tu sei cosa? - vidi il suo sguardo sorpreso.
-il fatto che io sia audace non implica che non possa essere pura , sai? - risi vedendolo perplesso.
-beh, allora ti renderò impura e vedremo se questa audacia crollerà quando ti sentirò gemere il mio nome-
Arrossii a quelle parole, mentre lui continuò a stimolarmi e decise di darmi maggior piacere stuzzicando con le dita la mia parte interiore. Con una mano mi aggrappai alle lenzuola mentre con l'altra accarezzai quei riccioli biondi.
-no-non così veloce... -
-però a me sembra che ti piaccia- aumentò la velocità delle dita.
-st-sto per venire- a quelle parole, lui si fermò e soffiò sopra al mio clitoride.
-perché ti sei fermato? - gli chiesi fremente.
-pregami- disse lui leccandosi le labbra.
-d-dai- ansimai quando sfiorò con l'indice quel punto altamente sensibile e voglioso.
-Per favore, continua. - arrossii imbarazzata. Mi stavo letteralmente sottomettendo a lui per del puro piacere carnale.
-questo è esattamente quello che volevo sentire- ghignò. Riprese quei movimenti e in pochissimo tempo venni.
-in ogni caso non cercare di sottomettermi a letto, solo perché lo faccio con te nella normalità- sorrisi vedendolo spalancare gli occhi.
-beh, per oggi può bastare così. Non voglio pressarti- disse il biondo facendo finta di ignorare quello che avevo appena detto.
-bene, allora lo farò io al posto tuo-
Allungai la mano verso quei pantaloni sbottonati e iniziai a toccarlo. Non mentiva sulle misure-risi fra me.
-T/n~.. Ah~- sorrisi sentendomi chiamare. Chissà se anche quel demone fa una voce così carina~... Penso sia più il tipo silenzioso... Al massimo qualche versettino. AH! Che diavolo sto pensando...! Sto letteralmente diventando Grell. In fin dei conti non penso sia un male-
i miei pensieri furono interrotti dalla voce gemente di Damien.
-T/n, baciami-
Acconsentii la sua richiesta. Vederlo con quell'espressione lussureggiante era afrodisiaco.
-v-vai più veloce-, s-si così... Ah~... Massaggia il vertice - feci come lui disse e continuammo a baciarci fin quando venne. Guardai il liquido bianco sulle mie mani.
-mi sa che ti sei trattenuto per un bel po'- ghignai soddisfatta mentre lui si copriva il volto imbarazzato. Mi alzai, dovevo lavarmi. Ero sudicia di sudore, ma anche di altro.
-T/n, sai che non puoi uscire così? - grazie a Damien mi ricordai di essere nuda.
-giusto- mi voltai e vidi il biondo seduto sul letto. La camicia sbottonata così come i pantaloni , il petto e i capelli dorati sudati... Quegli occhi verdi simili a quelli di un gatto che mi divoravano...
-beh, chiama qualche cameriera e fa preparare un bagno caldo nella mia stanza. Per ora al massimo posso lavarmi le mani-
-va bene-
-fine scena -
Damien seguì i miei ordini. Dopo aver fatto il bagno insieme, era ormai tarda sera e decidemmo di andare a dormire. Lui si addormentò abbracciandomi mentre io rimurginavo su tutto.
Cioè ho provato pietà per lui, poi ho cercato di sollevargli il morale con una torta e poi siamo finiti a letto- e soprattutto mentre lo toccavo pensavo se ci fosse stato Sebastian al posto suo- non è che lo sto solo usando come sostituto? Mi sto davvero approfittando del suo amore nei miei confronti, perché so che le parole di quel demone sono bugie? Non è che so pessima, faccio proprio schifo- ma vabbè, ormai quel che fatto è fatto.
Mi alzai dal letto cercando di non svegliare il mio biondino. Andai in giardino a prendere un po' di aria.
Vidi un'ombra comparire.
-Kuro? - mi avvicinai.
-mgh- sobbalzai e spostai i cespugli.
-Grell!? - guardai il rosso, era malconcio.
-T/n, prima o poi prendo chi ha creato quelle bambole e lo faccio fuori- disse il rosso massaggiandosi la testa.
-bambole? - la guardai confusa.
-si. Umani trasformati in bambole. Tsk, mi hanno rovinato il cappotto. Me la pagheranno! Più che altro, tu che ci fai qui fuori a quest'ora? Che è, hai un incontro con Sebas-chan????? Quel demone....ahhh, un incontro nel bel mezzo della notte con lui! Me lo immagino-
-nono. Non riuscivo a dormire-
-ah-
-Grell, queste "bambole" per caso sono dei bambini? -
-si. Come fai a saperlo? -
-intuito. Inoltre provenivano da qualche villa qui vicino? -
-si... -
-capisco. Quindi il nemico è a due passi.Ha creato delle "bambole" che attaccano... Sono attratte dall'anima? -
-mh? No. Si muovono solo con gli ordini-
-e allora a cosa diamine servono? -
-non ne ho idea, stiamo investigando-
Autrice
Sorry per gli errori. Per la prima volta ho cercato di descrivere più dettagliatamente alcune scene ehehehe. In ogni caso ogni volta che descrivo o parlo di Damien, magicamente mi compare "yours" di Conan Grey in testa. A dirla tutta, forse mi rivedo più in Damien che in T/n. Beh, tranqui che dal prossimo capitolo ritorna ad essere una Sebastian x reader (o almeno ci provo lmao).
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