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Capitolo 2

.Ad un tratto sentì un tonfo. Come sempre vi erano dei mercenari pagati per uccidere il piccolo conte. Il maggiordomo prese velocemente  l'argenteria e   colpì tutti al cuore, per poi portare via i cadaveri. Aveva ben altro da fare che giocare con degli inutili esseri umani.

... Il giorno seguente...

-ho completato tutto. È ormai ora di svegliare il padroncino- pensò Sebastian. Entrò con il carrello ricco di pietanze nella camera del conte. Ciel non aveva intenzione di alzarsi, così il maggiordomo aprì le tende. Vide il ragazzino brontolare e gli porse una tazzina di tè.
-volete una focaccia o un croissant? - chiese pacatamente il maggiordomo
-focaccia- rispose il ragazzino sbadigliando.
-bocchan stamattina non ha compiti da svolgere. Inoltre ho  organizzato il suo guardaroba per stasera - disse il corvino porgendogli il piattino con la pietanza ancora calda.
-hai trovato cosa indosserai? Mi raccomando non farmi fare brutta figura o me la pagherai cara- chiese Ciel minacciando il povero maggiordomo.
-non si preoccupi signorino- rispose Sebastian prendendo i vestiti di Ciel dall'armadio. Nel mentre quest'ultimo stava consumando pacatamente la sua amata colazione. Appena finì, il maggiordomo portò via il carrello per poi vestire il padroncino.
-bocchan e se stasera qualcuno le chiedesse di ballare? Cosa farà? - chiese Sebastian stuzzicandolo
-nessuno me lo chiederà- rispose Ciel fulminandolo con lo sguardo.
-non  è sicuro.  Vi devo ricordare l'imprevedibilità di certe situazioni?  - continuò il maggiordomo.
-non conoscerò nessuno. Quindi nessuno mi chiederà di ballare. E tu, Sebastian? Saprai reagire alla situazione? Dovrai ballare un valzer viennese - concluse infine il ragazzino con aria di sfida
-Se come servitore della famiglia Phantomhive non riuscissi a fare una cosa simile, allora che accadrebbe? - disse fiero di sé l'amabile corvino.
-ottimo. Cosa diremmo alla mal capitata? Il ballo delle debuttanti serve per conoscere il proprio "cavaliere" - chiese Ciel scrutando Sebastian
-semplice, le dirò che  non sono interessato a sposarmi - replicò il maggiordomo
-rispondile come ti pare. Il necessario è Non farmi fare brutta figura - concluse Ciel per poi avviarsi nel suo ufficio.

...nel frattempo....

-signorina non si muova- disse Jasmine guardandomi severa.
-ah, mi hai beccata!- le rivolsi un sorriso forzato. Volevo scappare via e ritornare il giorno seguente, sarei stata a casa di mia zia. Di sicuro mi avrebbe capita e protetta.
-ora entrate in casa o dico tutto a vostro padre. Se entrate vi dò una scatola Piena zeppa di biscotti - replicò l'anziana con tono divertito.
-va bene... Diamine conosci i miei punti deboli-  dissi seguendola per i lunghi corridoi. Entrammo in cucina e la donna mi consegnò la scatola promessa.
-trovate qualcuno che vi guardi, come voi guardate questi biscotti- disse la donna trattenendo una risata.
-il cibo è cibo- replicai soddisfatta mangiando qualche biscotto
-senza offesa, e  voi siete un pozzo senza fine. Golosona - rispose Jasmine divertita.
-oggi abbiamo tanto da fare! - disse esuberante la cameriera per poi trascinarmi con lei fra le commissioni

... Durante la serata...

-su, signorina! Mostri qualche emozione! Stasera debutterà in società! -  spronò la mia cameriera
-Jasmine, sai che ti considero come una madre... Per favore non farmi formulare frasi scurrili. - le risposi guardando il finestrino della carrozza come se fosse la mia unica via d'uscita.
-perché siete infelice? - mi chiese la donna con fare preoccupato
- Per fortuna sarò presentata per ultima- finii la frase e la Carrozza si fermò. Il maggiordomo della residenza mi condusse in una Stanza insieme alle altre lady. Aspettai il mio turno.
-la contessa Hansford- una voce annunciò il mio nome. Le coppie erano predisposte in fila. Scesi le scale e inciampai sull'ultimo gradino. Quel vestito era dannatamente lungo. Per fortuna una mano mi prese per la vita e fece in modo tale da non far notare la caduta. Guardai la mano che mi tenne e poi vidi lui. Un uomo giovane e bellissimo. Aveva i capelli medio - lunghi corvini. I suoi occhi erano rossi e magnetici. Indossava un abito da sera che risaltava le sue grandi spalle.
-faccia attenzione- disse il bellissimo corvino
-si- ero rimasta stupefatta. Aveva avuto dei riflessi davvero pronti.
-non devo farmi ammaliare dalla sua bellezza e dalla sua magnifica e calda voce. NON DEVO.- pensai fra me.
La musica mi riportò alla realtà. Un valzer viennese. Iniziammo a ballare.
-come vi chiamate my lady? - mi chiese gentile.
-mi chiamo t/n Hansford. E voi milord? - lo guardai negli occhi. Lui abbozzò un ghigno pacato.
-mi chiamo Sebastian Michaelis - rispose continuando a scrutarmi.
-milord so che è scortese dirvelo, ma  sapete la funzione di questo ballo e volevo informarvi che non sono pronta per una relazione- cercai di sembrare più gentile possibile
-siamo nella stessa situazione my lady- rispose il corvino
-e allora perché siete qui? - rimurginai sulle mie ultime parole e trovai la domanda alquanto scortese.
-scusate la mia sfrontatezza...non siete obbligato a rispondere - conclusi distogliendo lo sguardo
-sono stato obbligato e voi? - rispose lui con tono calmo
- anch'io - dissi a bassa voce. Passò un buon minuto, nessuno dei due parlava.
-siete la più incantevole con quest'abito- ammise Sebastian
-mi prendete in giro? - risposi senza pensarci. Nessuno mi faceva mai complimenti.
-certo che no. Non sono così cattivo- replicò ridacchiando
-oh, ah... Allora grazie. Anche voi siete alquanto magnifico - morii dall'imbarazzo per aver davvero pronunciato quelle parole.
-grazie- la musica finì. Portò le sue labbra sulla mia mano e si congedò con un inchino. Andai alla ricerca della mia cameriera. La mia mente era in subbuglio. Sembrava quasi lo scenario di un libro. Uscii dalla sala e mi diressi all'esterno. Mi sedetti su una panchina a godermi l'aria fresca. Erano tutti presi dalle danze, quindi il cortile era vuoto. Una gattina si sedette al mio fianco. La guardai e cercai di accarezzarla ma scappò via. Sentii qualcosa tapparmi la bocca e una voce maschile parlare.
-questa la venderemo a caro prezzo- cercai di muovermi ma  fu tutto inutile. Persi i sensi.





Autrice
Sorry per gli errori. Fatemi sapere se la storia vi piace :p

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