Capitolo 17
Lo presi per il colletto della camicia e lo baciai, per poi trascinarlo nell'ala più isolata della villa.
-domani me ne andrò - dissi rammaricata scrutando i lineamenti morbidi del suo volto.
-perché? C'entrano gli shinigami, vero? - annuii col capo. Lui fece un'espressione gelida.
-mi dispiace ma non posso dirti niente di più. Ho giurato- guardai in basso, mi sentivo in colpa ma non potevo rimediare. Ad un tratto sentii le sue grandi braccia stringermi.
-per quanto tempo starai via? -
-non lo so, penso un mese o due-
-capisco- mi strinse ancora più forte.
-la stai prendendo bene- disse lui con tono sarcastico.
-È una tua impressione. Sapessi quanto è alto il mio istinto omicida- lo sentii ridere e mi rincuorai.
-vuoi dormire con me stanotte? - sentii quelle parole sussurrate con voce attraente
-si- risposi senza esitazione.
Mi baciò gentilmente. Gustai quell'attimo e quella piacevole sensazione provocata dalle sue morbide labbra. Sentii le sue mani inguantate accarezzarmi la schiena e i fianchi. Ad un tratto sentimmo un tonfo e delle grida.
-T-T/n! - mi voltai di scatto e vidi i tre membri della servitù guardarci increduli.
-n-non è come s-sembra- balbettai, non sapevo che scusa inventare.
-cosa ci fate qui? - chiese Sebastian spazientito
-cercavamo la signorina- rispose Bard imbarazzato
-quindi state insieme! - gridò Finny entusiasta come non mai. Scrutai il viso del maggiordomo che sembrava alquanto esasperato.
-Finnian non gridare, è pur sempre sera- rispose pacato.
-tranquillo il signorino sta in camera sua con lady Elizabeth - il cuoco fece un occhiolino e non riuscii a trattenermi dal ridere.
-ah, allora sa fare anche altro, oltre a lamentarsi e farsi rapire ahahahahahaha- continuai a ridere, vidi Sebastian poggiarsi la mano sul viso cercando di trattenersi anche lui dal ridere.
-bene, Sebastian, noi rapiamo la tua signorina- disse Bard soddisfatto. Nel frattempo sentii la presa di Mey da un lato e quella di Finny dall'altro. Camminammo per i lunghi corridoi.
-dove mi state portando? -
-tranquilla, vogliamo solo farti rilassare- disse il cuoco sorridendo.
-accidentalmente ho sentito la conversazione di prima con Sebastian, quindi so tutto- ribatté la cameriera
-no aspe, hai sentito tutto? Ma proprio tutto tutto?!? - avvampai in viso
-T/n, perché sei tutta rossa? - chiese il ragazzino biondo innocentemente, balbettai qualche parola ma a causa dell'imbarazzo non riuscii a dire una frase di senso compiuto.
-ho solo sentito che domani te ne andrai- rispose Mey Rin, mi guardò con un ghigno perverso
-non mi dire che... Tu e Se- le tappai la bocca con la mano.
-non un'altra parola- dissi cercando di intimidirla.
Se qualcuno al di fuori della villa venisse a sapere della mia relazione con il maggiordomo... Sarei sicuramente nei guai!
-mi spiegate perché siamo sul tetto? - chiesi abbastanza confusa
-guarda lì - Finny indicò il bellissimo cielo stellato. Guardai il paesaggio e scrutai una figura rossa in lontananza.
-Grell? - pensai ad alta voce
-chi? - chiese Bard guardando verso la mia direzione. Mey si tolse gli occhiali e annuì col capo.
-T/n ho visto l'intruso. Però non capisco cosa diamine stia facendo-
-sta salutando? - chiesi perplessa.
Ad un tratto la figura del rosso si avvicinò sempre di più, finché non giunse anche lui sul tetto.
-ciao T/n! Tesoro mio, per caso hai visto il mio adorato Sebas-chan!?-
-perché sei qui? - sobbalzai sentendo la voce di Sebastian provenire dal retro.
-Sebastian!?!- gridò la servitù sorpresa.
-oh Bassy! Sono venuta per avere una notte di fuoco con te~- disse Grell strusciandosi.
Vidi Sebastian guardarlo con sguardo inorridito.
-ohhh quello sguardo freddo! Awww quanto è sexy! Beh ero venuta per dare un saluto alla mia nuova assistente! Ciao T/n, ci vediamo domattina ! - Grell andò via, rimanendo tutti i presenti alquanto confusi.
-beh, andate a dormire. È tardi e domani dovete svegliarvi presto. A T/n ci penso io- disse il maggiordomo con aria assorta.
-yes, sir- i tre mi salutarono, nel frattempo io e Sebastian rimanemmo ancora sul tetto.
-sarai l'assistente di Grell- mi guardò ironicamente
-a quanto pare.. - risposi esitante. Stava succedendo tutto troppo in fretta e di certo non avevo il controllo della situazione e questo mi preoccupava più di qualunque altra cosa.
-andiamo, devi preparare le valigie-
Sebastian mi prese per mano e camminano silenziosamente fra i corridoi. Giungemmo in camera mia, lui mi aiutò a prendere il necessario, fissai il "famoso" bracciale e lo riposi in valigia. Una volta finito mi sedetti sul letto.
- sai, non mi piacciono le cose non programmate- gettai lo sguardo sulle valigie
- per caso hai paura?- chiese il corvino
-un po'. Non ho paura del fatto in sé, ma ho paura della sua durata- guardai dritto negli occhi dell'uomo seduto al mio fianco.
-capisco- ribatté con aria pensierosa.
-beh, la valigia è fatta- mi stiracchiai. Guardai il maggiordomo al mio fianco.
-stasera sei troppo silenzioso, non mi dire che kuro ti ha mangiato la lingua- cercai di stuzzicarlo.
-affatto. Stavo solo riflettendo- fece uno dei suoi soliti sorrisi.
-a cosa stavi pensando? - chiesi curiosa.
-la magione senza te, sarà abbastanza noiosa- ribatté lui, sospirando.
-tranquillo, Ciel si farà rapire oppure qualcuno cercherà di ucciderlo. Tutto nella norma- cercai di sollevargli il morale.
-però non potrò stuzzicare il bocchan come faccio con te- sentii il suo respiro caldo sul collo, sentii il cuore accelerare e un calore familiare inondare tutto il mio corpo.
-sarà un peccato non poterti trascinare con il colletto per tutta la villa- feci il suo stesso gioco e depositai un bacio sul suo collo. Inalai il suo dolce profumo.
- per un po' dovrò astenermi dal baciarti in carrozza o in camera- sfilò sensualmente il guanto e passò l'indice sulle mie labbra.
-e io dovrò astenermi dal mangiarti con gli occhi- passai lo sguardo sul suo addome e anche più in basso. Dopo, la deliziosa guardata, sorrisi maliziosamente.
-sarà difficile? - mi chiese, sostentai il suo sguardo. Vidi che si leccò le labbra. Era dannatamente provocante.
-alquanto- risposi assorta a seguire con lo sguardo la sua lingua spostarsi da un lato all'altro delle sue carnosi labbra. Ci lasciammo andare alle nostre meritate carezze.
La mattina seguente
Autrice
Sorry per gli errori. Ah, buon anno! (anche se in ritardo, goumenasai)
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