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Capitolo 14

Rimasi per un breve tempo da sola, fin quando non si avvicinò uno sconosciuto.
-buonasera signorina - vidi il giovane ragazzo. Era alto e snello, indossava un completo semplice nero. Aveva i capelli castani lunghi raccolti in un codino che ricadeva sulla spalla destra e gli occhi verdi come lo smeraldo.
-buonasera signore- salutai lo sconosciuto per non sembrare scortese.
-piacere io sono Gray Black. Sono un cantante. Lei è? -
-piacere sono T/n Hansford. E sono una contessa- lui sgranò gli occhi.
-mi perdoni se non sono stato molto cortese- abbassò il capo.
-stia tranquillo - sorrisi. Sentimmo la musica, il primo ballo era un valzer.
-mi concedete questo ballo?- mi porse la mano inguantata, la presi e annuii col capo. Iniziammo a ballare.
-my lady mi dica, ha qualche hobby? -
-mi piace leggere-
-le piacciono i romanzi? Tipo Shakespeare, Charles Dickens, Jane Austen, George Eliot?-
Rimasi stupita.
-si, leggo anche romanzi italiani-
-Alessandro Manzoni, Giovanni Verga e quant'altro? -
-si. Per conoscere tutti questi scrittori anche a voi piace leggere-
-si,mi piace intrattenermi leggendo le loro bellissime opere-
-visto che siete un cantante deduco che vi piaccia la musica -
-alquanto. Però preferisco la letteratura-
-Capisco-
La musica finì. Ci accomodammo al lato destro della pista. Era un lato cieco.
-beh, vi lascio. Se volete possiamo parlare più tardi- fece un cenno con la mano e se ne andò. Sentii qualcuno prendermi per la vita. Sobbalzai.
-ti sei divertita abbastanza con quel gentiluomo? -
Sentii quella voce familiare sussurrare tali parole. Ero ancora fra le sue braccia. Mi baciò sul collo.
-Sebastian. C'è gente - lasciò la presa.
-non hai risposto alla mia domanda- mi incalzò lui.
-stavamo solo chiacchierando- feci spallucce. Mi guardò di traverso.
-beh io ritorno in pista- vidi la sua figura andarsene velocemente.
Abbassai lo sguardo e sorrisi.
È geloso pensai.
Andai sul balcone a prendere una boccata d'aria. Mi voltai e Scrutai i gentiluomini, ero alla ricerca del mio corvino. Lo vidi parlare con due nobildonne. Distolsi lo sguardo e vidi Damien. Stava parlando con un uomo biondo e stravagante, mi fissò, si congedò e venne verso di me.
-my lady cosa ci fate tutta sola qui fuori? - sorrise.
-mi annoio- risposi.
-vuoi conoscere una persona? È molto popolare- prese la mia mano e mi condusse fra la folla. Rividi il biondo.
-oh, chi è questa bellissima ghiandaia azzurra? - mi prese per la vita.
Damien lo fulminò con lo sguardo.
-non toccarla- gli intimò
-su, nipotino mio! Non essere geloso del tuo caro zioo! So che sono popolare fra le dame. Ma non avere paura, c'è un canarino anche per te- guardai Damien.
Aveva lo sguardo che diceva chiaramente : forse è stata una brutta idea fartelo conoscere.
-comunque lui è- Damien fu bloccato dallo stravagante uomo.
-sono il visconte Druitt. E voi? -
-sono la contessa t/n Hansford-
Cambiò espressione del viso, poi ritornò felice come prima.
-non è la prima volta che ci incontriamo- disse. Lo guardai sempre più confusa. Cosa intendeva? Damien mi guardò sorpreso.
-non credo- replicai.
-Nipote mio caro, potresti andare a prendere qualcosa da bere per il tuo caro zietto? - Damien non sembrava d'accordo nel lasciarmi con lui, ma alla fine eseguì la richiesta. Si allontanò. Il visconte mi prese in disparte e mi trascinò in giardino.
-una volta ho visto una ghiandaia azzurra in gabbia- sgranai gli occhi.
-non so di cosa state parlando -
-il vostro viso è abbastanza emotivo. So che avete capito- passò il dito sul marchio. Sapeva dove era posizionato anche se era coperto dalla stoffa. Avevo chiesto a Nina di coprire quella zona il meglio possibile.
-questo ne è la prova. Abbiamo un affare da continuare - concluse. Sentii dei passi di uomini avvicinarsi verso la nostra direzione.
-siete arrivati- esclamò il visconte. Vidi Gray e un altro uomo avvicinarsi. L'uomo robusto mi prese per le spalle, bloccandomi.
-Gray, sei un loro complice!? . - guardai il ragazzo.
- si, devo obbedire agli ordini. Mi dispiace- prese dalla tasca un fazzoletto con un liquido. Mise il fazzoletto imbevuto contro la mia bocca. Svenii.
Mi svegliai, ero di nuovo lì. In quella gabbia. Umiliata. Sola. Legata. Sembravo una bambola in vetrina.
Avevo ancora addosso il vestito, anche se la zona che copriva il marchio era stata strappata.
-miei cari clienti, eccovi la ghiandaia azzurra. L'ultima volta a causa di una fenice ci era scappata! -
Sentii la voce del visconte.
-chi offre di più? - rideva. Rideva di gusto. Volevo conficcargli un proiettile in gola ma rimasi calma. Sebastian sarebbe arrivato. Sentimmo dei rumori.
- Master, le serrature sono state bloccate! - gridò Gray preso dal panico. Scorsi del fumo provenire da sotto la porta.
-QUALCUNO HA APPICCATO IL FUOCO- gridò un uomo mascherato.
Uno scagnozzo apri la gabbia e portò la pistola All'altezza della mia carotide. Un coltello sfiorò la sua mano. Sebastian era arrivato, era lì a pochi metri da me. Era mascherato anche lui, per non farsi riconoscere.
-La uccido! Non ti avvicinare! - il maggiordomo non diede retta alle parole dell'uomo. Si avvicinò velocemente, l'uomo premette il dito sul grilletto.
Sentii il rumore dello sparo, chiusi istintivamente gli occhi. Il colpo non arrivò ma sentii l'uomo al mio fianco gridare. Aprii gli occhi e vidi lo scagnozzo sanguinante a terra.
-my lady state bene? - mi chiese il corvino. Annuii col capo.
-Falla pagare al visconte- incontrai i suoi occhi rossi e vidi scaturire un sorriso diabolico come sua risposta.
-certamente - passò gli occhi sul visconte e il suo sguardo s'indurì.
-scotland yard sarà a breve qui. Visconte siete spacciato - vidi l'uomo biondo impallidire.
-Non è possibile! GRAY! Fa qualcosa! - lo scagnozzo non gli diede udienza. Era troppo impegnato nel cercare di aprire la porta. Ormai la stanza era quasi completamente piena di fumo. Gli uomini mascherati erano in panico. Di sottofondo iniziarono a sentirsi le grida dei poliziotti. Sebastian sfilò dalla giacca dei coltelli e li lanciò contro il visconte. Bloccando la sua figura al muro. I poliziotti aprirono le porte e il corvino mi prese in braccio. Utilizzò la sua forza demoniaca e in pochi secondi fummo fuori dalla villa. Rimanemmo in disparte a guardare l'incendio e l'intervento della polizia.
-godo- sussurrai. Sebastian mi guardò soddisfatto.
-T/N! T/N!!!! - vidi Damien venire verso di noi.
-Damien- lo scrutai. Aveva gli occhi rossi.
-pensavo fossi morta! - mi abbracciò. Ad un tratto






Autrice
Sorry per gli errori. Spero che la storia vi stia piacendo.











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