-T/n, voglio portarti in un luogo. Oggi c'è poca gente quindi possiamo goderci il panorama migliore- mi prese per mano e mi portò al parco. Raggiungemmo una panchina, vidi una capigliatura Abbastanza familiare.
-Jasmine! - esclamai. Lasciai la mano di Sebastian e abbracciai l'anziana donna.
-T/n, mia cara, vedo che stai bene. Non ti vedevo dalla sera del ballo. Ti  cercai fra le lady ma mi dissero che te n'eri già andata- si spiegò L'anziana donna con le lacrime agli occhi.
-tranquilla Jasmine. Fa tutto parte del passato - mi sedetti al suo fianco, le strinsi una mano per rassicurarla.
-T/n, chi è questo bellissimo uomo? - indicò Sebastian, sorridendo.
-lui è Sebastian Michaelis- dissi cercando di omettere altre informazioni. Sebastian fece un inchino e L'anziana donna arrossì.
- E? - Jasmine cercò di farmi parlare ma io sinceramente non sapevo come descrivere il nostro rapporto.
-È il maggiordomo di Ciel Phantomhive. Mi ha accompagnata a fare compere- spiegai. Jasmine mi guardò pensierosa.
-bene, vi lascio passeggiare. Vi Ho già rubato troppo tempo. E  poi è sera sono costretta a tornare alla villa. - l'anziana signora si alzò, mi fece l'occhiolino e andò via. Guardai Sebastian e scoppiai a ridere.
-mi sa che ha capito male- vidi un ghigno comparire sul suo viso.
-o forse no- replicò lui, mi prese per mano e iniziammo a passeggiare.
-ah, è già finito l'autunno - guardai gli alberi spogli.
-non ti piace l'inverno? -
-certo che mi piace. È bellissimo essere avvolti da una coperta, mentre si legge un bel romanzo e si beve una tazza di cioccolata calda- sorrisi pensando al paesaggio invernale innevato.
-concordo - rispose lui.
-però c'è anche un difetto-
-cioè? -
- quando l'aria è gelida, come oggi... E sei senza guanti, come dire, le mani  si
Screpolano-  guardò le nostre mani intrecciate.
-vuoi i miei guanti? -
-non voglio recarti disturbo - risposi. Sorrise, si sfilò il guanto destro e lo mise alla mia mano sinistra, prese con sicurezza la mia mano destra. Intrecciò le mie dita fra le sue, non con forza ma con un'audace tenerezza. Dopodiché appoggiò la sua mano unita alla mia nella sua tasca. Per un attimo rimasi senza fiato e per dieci secondi ci fu solo silenzio e un gioco di sguardi tra paura e tenerezza.
Continuammo la nostra passeggiata. Sentimmo tuonare.
-sta per piovere - dissi guardando i lampi che sovrastavano nel cielo.
-dobbiamo affrettarci ad arrivare alla carrozza- replicò Sebastian, allungammo il passo e giungemmo alla vettura. Continuammo a stare vicini. Guardai il guanto bianco.
-È stata una bella giornata - dissi per spezzare il silenzio imbarazzante.
-ti piacerebbero altre giornate così? - chiese il corvino.
-ma certo- affermai imbarazzata
-perfetto - vidi comparire un ghigno sul suo volto
-beh, sei un ottimo demone da compagnia - conclusi guardando Le goccioline di pioggia che bagnavano i vetri della carrozza.
-grazie - fu l'ultima parola che sentii, dopodiché s'intromise un silenzio imbarazzante.
Ahh chissà che avrà pensato Jasmine!? Sinceramente non sapevo come spiegare... Di certo non posso dire che ho dei flirt con il maggiordomo del mio migliore amico. Ora che ci penso, non so neanche che relazione ho con Damien. In tutti questi anni non mi è mai successo niente. L'amore non è di certo il mio campo...
-T/n- la voce di Sebastian mi risvegliò dai miei soliti e ripetitivi pensieri.
-dimmi- lo guardai.
-oggi il conte White, ti ha inviato una lettera - disse a malincuore prendendola dalla tasca del cappotto.
Scrutai lo sguardo del maggiordomo. Sembrava irritato.
-allora, vuoi incenerirla con lo sguardo e poi consegnarmela? Oppure vuoi direttamente tenertela?-lo guardai ironicamente.
-che relazione hai con il conte White? -
- quante volte dovrò rispondere a questa domanda? Te l'ho detto. Siamo amici d'infanzia- lo guardai spazientita. Ero stufa di quelle domande.
-amici. - ripeté lui. Mi porse la lettera e rivolse il suo sguardo verso il finestrino.
-perché

Autrice
Sorry per gli errori. Spero che la storia vi stia piacendo.