Capitolo 1
Un'altra noiosa giornata di pioggia si abbatteva su Londra. Scostai le tende per vedere al meglio il paesaggio pomeridiano autunnale. Colta dalla melodia della pioggia iniziai a sognare ad occhi aperti... Quanto vorrei essere fuori da questa casa, magari in un giardino, immersa fra le rose a leggere un romanzo...pensai ingenuamente. Ma in realtà ero lì,seduta su un divanetto aspettando mio padre che voleva parlarmi. Il salotto era il luogo più luminoso dell'intera villa ed era anche il luogo più vicino al suo ufficio.
-signorina, il conte la sta aspettando. Prego, entri pure - disse la cameriera rivolgendomi un inchino. Entrai in quel tetro ufficio. Una grande stanza tappezzata da una carta da parati bordeaux, era ricolma di libri e scaffali. Al centro della stanza vi erano una scrivania abbastanza antiquata e due poltrone tutt'altro che accoglienti. Dietro la scrivania si ergeva il quadro dell'ex conte. Mi sedetti su una delle poltrone e guardai mio padre che consultava le sue scartoffie.
-sai perché sei qui? Vero? - mi chiese con aria autoritaria
-perché voi avete chiesto la mia presenza- ribattei sfrontatamente
-domenica sera ci sarà il ballo delle debuttanti e tu ci andrai. Intesi? -disse con tono cagnesco.
-devo proprio? Non cambierete idea, vero? -
-no. Lì ci saranno molti giovani, come il conte Phantomhive o Lord Midford. È un occasione perfetta per te! -
-ma sono ancora giovane! -
-non m'interessa. Tu ci andrai e basta. Ora fila in camera tua- concluse guardandomi con aria severa. Non ribattei. Uscii dalla stanza e salii le grandi scale che conducevano al piano superiore. Entrai in camera mia. Ero ricolma di collera. Odiavo quei generi di balli. Tutti ti guardavano dalla testa ai piedi. Era tremendamente fastidioso. Preferivo trascorrere le giornate a casa, a leggere un buon libro, avvolta tra le coperte.
-domenica- ripetei .
-aspetta. Ma domani è domenica! Nemmeno il tempo di prepararmi mentalmente. E che diamine! - esclamai ad alta voce. Ad un tratto entrò la cameriera.
-signorina, tutto bene? - chiese preoccupata.
-ME LO CHIEDI ANCHE?! Oddio scusa, non volevo alzare la voce con te, Jasmine- dissi guardandola negli occhi. - questa mi vede come una pazza isterica- pensai cercando di non ridere.
-non vi preoccupate. Se avete bisogno di qualcosa chiedete pure. Se volete sfogarvi io sono qui- disse la donna benevola.
-grazie. È proprio quello di cui avrei bisogno- guardai l'anziana donna. Jasmine era come una madre per me. Ero cresciuta con lei, visto che mia madre preferì divorziare. E come darle torto. Ho un demonio come padre. La cameriera scrutò i miei occhi, cercava di capire cosa pensassi ma evidentemente non ci riusciva.
-Jasmine, domani dovrò partecipare al ballo delle debuttanti. Capisci?! Li ci sono solo mocciosi e vecchi pervertiti! -
- signorina, non c'è nessuno che conosce? -
- c'è Ciel Phantomhive. L'ultima volta che l'ho visto, aveva 13 anni(?). Però era fidanzato... Allora perché partecipa a questo evento?-mi chiesi guardandola come una babbea
-beh avrà i suoi motivi- rispose la cameriera pacata.
- chissà se quel marmocchio si ricorda ancora di me. Giocavamo sempre insieme da bambini. Ah, mi ricordo quando giocavo anche con la sua fidanzatina. Elizabeth. Diamine quanto la odiavo. Era tutta dolce e carina. L'esatto opposto di me- pensai ad alta voce e sentii la donna al mio fianco ridacchiare.
-ora che ci penso, l'ultima volta che l'ho visto c'era anche quel suo maggiordomo. Chissà se lavora ancora al suo servizio oppure l'avrà mandato al diavolo - dissi sghignazzando.
-mia cara, sono sicura che qualcuno coglierà il tuo interesse - rispose l'anziana cameriera, cercando nel guardaroba un abito da farmi indossare per il ricevimento. Ne colse uno bianco addobbato da qualche rosellina rosa. Era un abito semplice, elegante e sobrio.
-non sapevo di avere quest'abito- le confessai sorpresa.
-l'ha fatto confezionare vostro padre. Stamattina sono andata a ritirarlo- rispose la donna alquanto soddisfatta.
-Jasmine, non vorrei disturbare i tuoi film mentali sul mio debutto...Ma è ora di cena- le dissi accennando un ghigno.
- tranquilla. Ho chiesto a Rafe di servire la cena- replicò la mia adorata cameriera mentre ordinava la stanza.
Rafe era il maggiordomo. Un uomo sulla quarantina, abbastanza alto, con i capelli neri e gli occhi azzurri. Era impeccabile nel suo lavoro e infatti era il preferito di mio padre.
-va bene. Io scendo a cenare- la lasciai indaffarata alle sue mansioni.
...Nel frattempo nella magione Phantomhive....
-padroncino, sua maestà le ha spedito una lettera - disse Sebastian porgendola al proprio padrone. Ciel era seduto a penzoloni sul letto. Prese la lettera e la lesse con rapidità.
- a quanto pare dovremmo partecipare al ballo delle debuttanti. Sua maestà è preoccupata per l'incolumità delle giovani partecipanti. Recentemente Ci sono stati casi di rapimento - replicò il giovane con aria annoiata.
-debutterete anche voi? Bocchan? - chiese il maggiordomo divertito
-ovvio che no. Mi basta Elizabeth. - disse il ragazzino con tono seccato, pensando alle minacce della zia Francis.
-debutterai tu, Sebastian. - replicò il marmocchio ghignando maleficamente.
-cosa? - il corvino lo guardò incredulo.
-dirò che sei un mio cugino lontano. Basta migliorare il tuo aspetto estetico . Sarai l'ultimo a entrare- continuò Ciel con tono canzonatorio.
-va bene. Quindi dovrò ballare con l'ultima fanciulla che entrerà in sala- pensò ad alta voce il corvino.
-poveretta- disse il ragazzino a bassa voce.
-signorino, l'ho sentito. Beh, con permesso mi congedo. Buona notte - replicò Sebastian infastidito. Uscì dalla stanza, fece il giro di controllo della villa e si diresse al suo dolce appuntamento.
-sei bellissima al chiaro di luna. I tuoi occhi sono così vivaci e lucenti . Le tue zampe sono tremendamente soffici- Sebastian accarezzò il pelo morbido della gattina per poi a malincuore lasciarla andare. Doveva trovare un abito da sera per il giorno seguente, avrebbe dovuto creare una propria presentazione, la bugia doveva essere di gran lunga migliorata e doveva badare ai dettagli della villa. Ad un tratto sentì un tonfo.
Autrice.
Sorry per gli errori. Questa è una nuova love story di sebas chan. Sto cercando di migliorare. Fatemi sapere se vi piace.
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