Le ore passano in fretta fortunatamente, ed è ora di tornare ha casa. Esco dalla classe e mi precipito fuori in giardino per cercare i miei amici. Li trovo e gli vado in contro.
《ciaooo belli》 dico urlando dietro l'orecchio di Christian. Salta in piedi dallo spavento e tutti ridiamo. E troppo buffo!.
《 Molto divertente! Me la pagherai.》
《Sì non vedo l'ora》 gli dico ridendo. Ci salutiamo e mi avvio verso casa. Arrivata entro e sento (come al solito) i miei genitori urlare. Non c'è la faccio più! Vedo mia sorella ranncchiata in un angolino a piangere.
《Olivia che succede?》dico spaventata.
《papà è entrato ubriaco poco fa, la mamma si è arrabbiata e adesso stanno litigando. Chris ho paura di quello che può succedere!》dice continuando a piangere. Adesso basta! Mi sono rotta! Non può continuare così! Sento che le urla provengono dalla cucina, mi precipito lì per capire che cacchio succede.
《 Mi spiegate che succede? Non c' e la faccio più!》urlo. Sono mesi che sento i miei genitori litigare Voglio sapere cosa succede. Ho il diritto di saperlo.
《 tesoro vai nella tua stanza...》mi dice la mamma con le lacrime agli occhi.
《 No mamma sono stufa! Non sono una stupida che non si accorge di nulla..Olivia mi ha detto che papà è tornato ubriaco casa. Voglio delle spiegazioni.》cerco di trattenere le lacrime. Non devo essere debole. Ma non c'e la faccio e inizio a piangere.
《 Sta zitta e vai subito in camera tua...non sono cose che ti riguardano.》dice mio padre incazzato.
《No! Affinchè non mi dite che diavolo succede io da qui non mi muovo.》Se non parla io da qui non mi muovo. Mi trattano come una bambina ma non capiscono che ormai sono cresciuta. Mio padre mi guarda infuriato, si allontana dalla mamma è viene nella mia direzione mollandomi uno schioffo sulla guancia destra. Mi guarda con odio e disprezzo. Non capisco perchè fa così. La mamma non fa ninte mi guarda e continua a piangere. Scappo nella mia stanza e mi chiudo dentro. Resto rinchiusa fino alle 15:00, mi preparo e scendo giù per andare a lavoro. Non guardo nessuno e mi precipoto al portone sbattendolo. Metto le cuffiette e cammino per le starde di New York. Dopo cinque minuti arrivo al bar. Come ogni pomeriggio saluto Jack. Mi metto il grembiule nero e prendo un bloknotes per inziare il lavoro. Dopo un pò Jack mi chiede di stare dietro al bancone perchè Tiffany ( una ragazza che lavora qui) è dovuta andare via. Sento qualcuno avvicinarsi al bancone.
《 cosa ordina?》gli chiedo diastrattamente mettendo in ordine dei bicchieri.
《 un caffè grazie!》appena sento quella voce alzo subito la testa. Come pensavo era Jhonn. Riconosceri ovunque la sua voce. Mi guarda con un sorriso da ebete stampato in faccia. Mi giro e praparo il caffè.
《 ecco il caffè》e gli e lo porgo.
《 Ma ciao Christal!》esclama lo stronzo.
《Ciao》dico seccamente. Ma perchè è vunuto? Sempre davanti hai piedi c'e lò.
《 che ci fai qui?》
《 non ricordi? Dobbiamo fare il proggetto insieme.》Oh si il proggetto . Cavolo me ne ero dimenticata.
I《 Oh si!》
《appena finisci ti aspetto in quel tavolino...siamo in disparte così non può infastidirci nessuno.》Dice indicando un tavolino vicino la vetrata.
《ok》finisce il caffè e va a sedersi al tovolino che ha indicato prima. Finito tutto lo raggiungo.
《hai portato tutto l'occorrente?》
《Si...possiamo iniziare così prima finiamo prima me ne vado. Non voglio stare con te.》 Mi dice con tono acido. Ma che diavolo gli ho fatto? Certo che questo ragazzo è strano!.
《guarda che neanche io voglio stare con te...meglio stare 5 ore ha scuole che stare qui con te》dico anche io con tono acido.
《Bene....iniziamo che è meglio》iniziamo con la ricerca e inizio a scrivere. Alzo la testa dal foglio e vedo che lui non sta scrivendo. Ma che problemi ha?
《devi scrivere anche tu....il proggetto non te lo faccio mica io.》sbotto
《 chi ti dice che non me lo farai tu il compito?》 Chiede beffardo
《 Col cacchio che te lo faccio. Jhonn muoviti e non farmi pedere tempo.》 Mi fa sempre incazzare.!
《 Tu fai il proggetto e io ti guardo》
《 Al diavolo》 mi alzo ed esco fuori. Si comporta come un bambino. Se lo facesse lui il proggetto. Arrivo a casa e mi chiudo nella mia stanza.