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23

Dopo quello successo con Arianna uscii da scuola, avevo bisogno di riflettere e soprattutto starmene da sola.

Andai al parco più vicino e iniziai a fissare il cielo limpido sopra di me.

Con tutto il casino che avevo in testa iniziai a vedere puntini neri ovunque.

Assenza di zuccheri bene.

Quand'è stata l'ultima volta che ho mangiato?

E dormito?

Nico ormai occupava tutto il tempo la mia mente, facendomi dimenticare anche le cose più comuni.

Iniziai a sentire le palpebre pesanti e poi più niente.

«Alice!Alicee!»

Vidi un ragazzo avvicinarsi a me in modo inquietante, l'unico colore che si distingueva in mezzo a tutto quel buio erano dei capelli biondi.

Iniziò ad avvicinarsi sempre di più ed io cominciai a spaventarmi.

Chi poteva essere?

Un ladro, un maniaco, uno psicopatico?

Mi maledissi mentalmente per non aver dato retta a mia madre e non avere con me lo spray al peperoncino.

Cazzarola.

Okey, stiamo calmi, mira al punto debole e sarà subito a terra a contorcersi dal dolore.

Mi girai indietro per vedere solo il vuoto, il nulla, tutto è nero a parte una leggera luce che illuminava i movimenti dello sconosciuto.

«Dai Alice fai la brava e vieni. Sono stanco di giocare ho bisogno di qualcosa di più.»

Quella voce mi ricordava qualcuno.

Ma chi?

«Io.. Io.. Non so di cosa parli.»

La mia voce uscì soffocata e irriconoscibile perfino alle mie orecchie.

«Oh andiamo, come non lo sai. Eppure eri tu che mi volevi. Mi hai sempre voluto. Ora ti tiri indietro?»

Schioccò la lingua e sorrise divertito.

«Cosa vuoi da me?»

Urlai, in preda al panico più totale.

Ma che diamine stava dicendo?!

Mi arrivò di fronte e vidi che, quello che avevo scambiato per capelli biondi, in realtà erano castano scuro e due smeraldi mi fissavano intensamente.

«Chris?!»

Dissi incredula, con gli occhi e la bocca spalancati.

Perchè mi aspettavo che fosse un'altra persona?

Questo era di sicuro un sogno, non poteva essere vero.

Lui scoppiò a ridere e ribattè:

«Com'è che sei così sorpresa?»

«Che ci fai qui?»

Non rispose, si limitò a fissarmi.

Poi..

«Svegliati Idiota!»

Spalancai gli occhi e mi ritrovai davanti un ragazzo in piedi di fronte a me.

Mi guardava in modo strano e confuso, ma con un sorriso divertito sulle labbra.

«Cosa dovrei volere da te?»

Disse in tono derisorio cercando di non scoppiarmi a ridere in faccia. Senza successo aggiungerei.

«Cosa?»

Chiesi confusa, che cazzo voleva da me?

Poi, d'impatto, ricordai il sogno.

Lui, io e.. e poi, nulla, non era successo nulla.

Ma lui voleva chiaramente..

«Hai parlato nel sonno e poi hai detto il mio nome, so che mi vuoi ma sognarmi non è un po' esagerato?»

Bene, Fantastico.

Mi mancava solo questo montato a rompermi le scatole.

«Bhè ti sbagli»

Ma la mia voce uscì tutto tranne che convinta e tranquilla.

E se ne accorse

«Se lo dici tu.»

Continuò e scrollò le spalle indifferente.

«Perchè sei qui? I tuoi hanno capito che figlia rompi scatole sei e ti hanno cacciato di casa?»

Storsi la bocca in una smorfia seccata.

«Ahah divertente e poi non stavo dormendo. C'è troppo sole e mi ha fatto male agli occhi. Così li ho tenuti chiusi.»

Dissi soddisfatta della mia scusa.

Lo vidi alzare gli occhi al cielo e poi guardarmi con un sopracciglio alzato.

Merda era sera, ma quanto avevo dormito?!

«Certo e questo sole sono sicuro che ti ha fuso letteralmente il cervello Bucci.»

Non risposi alla sua provocazione del cavolo.

Mi rodeva dover ammettere che avesse ragione.

«Alzati.»

Disse con aria seria e dura.

«Che cosa?»

Dissi acida e scossi la testa.

«Sono le 20 passate, non ti lascio qui da sola. Quindi alza il culo così ti accompagno a casa.»

Sollecitò impaziente.

«Conosco la strada, non ho bisogno di te.»

Proclamai sicura, incrociando le braccia al petto.

«Cazzo quanto sei testarda, ma che ci trova lui in te.»

Sbuffò infastidito e pronunciò l'ultima parte sussurrando, non servivano nomi, sapevo di chi stava parlando.

Prima che potessi aprire bocca per rispondergli aggiunse:

«Senti, è tardi, siamo in un parco pubblico dove tutti potrebbero stuprarti, rapirti o fare non so cosa. Non voglio averti sulla coscienza quindi alzati e andiamo che sono in ritardo già di mio.»

La pazienza non era il suo forte, per niente.

Mi alzai e iniziai a seguirlo di malavoglia fuori dal parco in direzione di casa mia.

«Abito a..»

Iniziai ma lui mi interruppe con un segno della mano.

«Lo so.»

«Come?»

Domandai stranita e spiazzata.

«Fatti miei.»

Disse freddo, passandosi una mano fra i capelli.

«Non è che sei uno stalker?»

Chiesi allarmata e gli puntai un dito contro con fare minaccioso.

Beh, più o meno, era buio e sicuramente non poteva distinguere la mia espressione spaventata.

«Cosa?!»

Urlò in risposta alzando le sopracciglia indisponente.

«Senza offesa Bucci ma ho di meglio da fare che seguire te.»

«Era solo per sapere rilassati.»

Mamma mia, che caratteraccio, come faceva Nico a sopportarlo.

Mi fulminò con lo sguardo ma non disse nulla.

Per un po' restammo in silenzio e quando scorsi casa mia tirai un sospiro di sollievo, misto a paura.

Non perchè Chris era con me e se ne stava zitto, ma perchè ero sparita e per giunta avevo trovato il telefono morto.

I miei mi avrebbero uccisa come minimo.

«Sono arrivata, grazie per avermi accompagnata.»

Dissi sbrigativa appena fui davanti alla porta d'ingresso.

Alla fine era stato gentile ad accompagnarmi, dovevo ametterlo.

E senza di lui ora sarei ancora su quella panchina del parco.

Stavo per girarmi ma la sua voce mi bloccò.

«Per caso tu e Arrianna avete litigato?»

Certo, era troppo chiedere di non sentirla nominare almeno per qualche ora.

La mattinata era stata un inferno, vedere come ci provava palesemente con Nico e non mollava la preda.

Sbuffai e mi passai una mano tra i capelli a disagio.

Deve aver interpretato male il gesto perchè aggiunse subito:

«Scusa non è per farmi i fatti vostri ma è strano vedervi uccidere con lo sguardo. Per non parlare del fatto che tu l'hai quasi fatto anche fisicamente.»

Lo disse con tono divertito e scosse la testa incredulo.

Se me lo avessero detto qualche settimana fa, probabilmente sarei scoppiata ridere di fronte a questa affermazione.

Non avrei mai pensato di giungere a tanto, di litigare con la mia migliore amica, di perdere una persona così fondamentale e indispensabile per me.

«Si abbiamo litigato. Storia lunga.»

Risposi risoluta, non avevo voglia di parlarne ancora e di farmi male.

«Naaah non credo. Solo una parola serve a descrivere tutto: rivalità. E per essere ancora più preciso, Niccolò è la chiave.»

Lo disse con una serietà che non gli avevo mai visto usare, e sembrava così sicuro, come se fosse entrato nella mia mente e avesse letto ciò che mi turbava.

«Ma tanto è una battaglia persa in partenza. Si sa già chi vuole.»

Aggiunse fissandomi serio.

Rimasi in silenzio non sapendo casa dire, restai a guardarlo scossa dalle sue parole.

Perchè tutti sembravano aver capito e io ero l'unica a farmi paranoie assurde?

«Devo accompagnarti in camera o posso lasciarti qui?»

Riaquistò in poco tempo la sua aria da spavaldo, come se non fosse successo nulla solo pochi secondi prima.

Alzai gli occhi al cielo divertita.

«Puoi stare tranquillo, non mi perderò.»

«Perfetto allora ci si vede domani. Attenta a non sognarmi Bucci.»

Commentò sarcastico e si allontanò nella notte.

ANGOLO AUTRICE

sarete contente che ho aggiornato, vero? u.u

ecco bene ahahah ma il prossimo capitolo arriverò nel weekend credo.

se avete consigli e suggerimenti su come continuare la storia sono ben accetti.

e non scrivetemi "voglio Ali con Nico", penso che lo voglino tutti questo ahah ma si dovrà aspettare ancora un pochino credo!

cosa molto importante, ringrazio di nuovo la mia salvatrice a cui farò una statua ahah SmileBlackSnow, che accorre sempre in mio aiuto!

vi ricordo anche l'altra mia storia "Solo una promessa?"
e anche "Baci al cianuro"

bene, credo di aver finito ahah

alla prossima!

vostra Alice

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