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Quinto Capitolo

~Consiglio di rileggere i primi capitoli di nuovo, poiché è davvero troppo tempo che non aggiorno e immagino che nessuno si ricordi di me e questa storia~

Gabriele

Questa ragazza è imprevedibile. Ha piantato me e Francesco in gelateria, senza un motivo.

Chissà chi era al telefono... non che mi interessi più di tanto. In fondo, è stato quel ragazzo che l'ha chiamata ad essere il motivo per cui Isabella è corsa via, quindi è legittimo voler sapere chi sia.

"Ehi amico, che dici di farci un giro?"

"Si dai, non ho per niente voglia di tornare a casa."

Io e Francesco ci alzammo dalla panchina su cui ci eravamo seduti per mangiare il gelato e ci avviammo verso la piazza del paese.

"Come mai hai reagito così bruscamente con quella povera ragazza, ieri?" Iniziò il mio amico.

"Che c'è? Hai qualche problema? Ti piace per caso?" Risposi di getto irritato.

"E anche se così fosse? Che c'entra? È dolce e simpatica e non si merita di essere trattata male. E comunque no, non mi piace in quel senso."

"Non ti deve interessare di come tratto la gente." Dissi acido.

"Sai, non ti riconosco più. Vedi di smettere di essere sempre così arrogante perché non sembrerai una brava persona agli occhi degli altri se continuerai a comportarti da maleducato. E poi addirittura con me sei così irascibile, con me che ti conosco da sempre. Calmati amico e spiegami cosa ti succede. Non negare che non ci sia qualcosa che ti turba perché sai anche tu che qualcosa c'è."

"Si, okay. Hai ragione. È solo che..." mi fermai a riflettere. Ero stato uno stupido ad averla trattata male, giudicandola senza conoscerla.

"È solo che?" Chiese Francesco, incitandomi a continuare.

"Non lo so cosa mi sia preso. Quella ragazza mi manda in tilt. Non riesco a ragionare. A volte mi irrita da morire mentre altre mi sembra una semplice ragazza che ha bisogno di essere protetta."

"Non ti seguo.. come mai dici che ha bisogno di essere protetta?"

"Oh, beh. Niente in particolare. È solo una sensazione."

In realtà no, non era solo una sensazione. Avevo visto quanto fosse vulnerabile Isabella e da allora in poi mi ero promesso di proteggerla, un po' come potevo. E la prima cosa che avrei dovuto fare era chiederle scusa.
Si, appena l'avrei vista le avrei chiesto scusa. Non mi sarebbe dispiaciuto diventare suo amico e magari conoscerla un po' di più.

Anche se con un leggero fastidio, oramai avevo accettato la proposta di Francesco di formare un gruppo insieme e Isabella avrei iniziato a frequentarla quotidianamente. Non sono il tipo attaccabrighe, mi piace essere in pace con le persone e avrei voluto esserlo anche con quell' incanto di Isa.

"Ehi ma mi stai ascoltando?" mi riscosse Francesco dai miei pensieri.

"No, scusa. Che dicevi?"

"Dico che finirai per innamorartene" mi ripetè Francesco.

"Di chi? Di Isabella?"

Francesco mi rivolse un cenno affermativo e io risposi:
"Nemmeno per sogno, amico. Quella ragazza è una tipa tutto pepe. Solo pensando di essere il suo ragazzo, ipoteticamente parlando, mi vengono i brividi. Il malcapitato avrà filo da torcerle."
"Si, come no. Oggi parli così ma vedrai che per l'ennesima volta, quando mi verrai a dire che sei completamente perso di lei, ti dirò che te l'avevo detto."

"Ti garantisco che stavolta non succederà. Devo ammettere che è una bella ragazza, ma non ho intenzione di innamorarmi di lei, proprio per niente. E se ci stai, propongo una scommessa: se non mi innamorerò di lei entro un anno, mi pagherai una vacanza di lusso. In caso contrario, sarò io a offrirti l'alloggio in un posto sublime."

"Inizia a mettere i soldi da parte, amico. Quella vacanza sarà mia. E non osare chiedermi se accetto la scommessa perchè è assolutamente scontato, lo sai, io non mi tiro mai indietro. E comunque prima, eri così preso dai tuoi pensieri, e posso immaginare a chi stessi pensando, che non ti sei nemmeno accorto di mia madre che mi ha telefonato dicendomi che devo rientrare. Ti dispiace se vado?"

"Oh, certo che no. È successo qualcosa di grave?" Chiesi tornando più serio di prima.

"No, no tranquillo. La tv sta dando i numeri e, sai come sono i miei...incapaci di tenere sotto controllo le nuove tecnologie" ridemmo pensando ai suoi genitori esasperati perché non sapevano gestire un oggetto inanimato.

"E va bene allora, salutami i tuoi. Ci vediamo amico"

Mi battè il cinque e si allontanò.

Camminai un altro po' per le vie di paese e mi fermai al parco. Mi stesi sull'erba e iniziai ad osservare le nuvole. Erano di un bianco candido che contrastava il limpido cielo azzurro. Tirava un leggero venticello che mi solleticava il volto. Ero estasiato, in completo relax e avrei voluto fermare il tempo.
Piano piano arrivò il sonno. E nonostante fossi in un luogo pubblico, mi addormentai.

Flashback, 2004

"Raff, mi sono nascosto! Ora vienimi a cercare dai!" Strillai esuberante. Giocare con mio fratello mi piaceva un sacco.
"Guarda che se ti trovo ti faccio il solletico."
Risi spensierato. Non volevo più essere trovato. Il solletico mi faceva perdere il fiato. Preferii scappare per la stanza. Quest'ultima era ampia e luminosa. Sulla parete più corta si stendeva una grande finestra che si affacciava ad un panorama paradisiaco. Si poteva rimanere incantati dalla bellezza di un vasto prato verde, impreziosito da alberi da frutto coloratissimi e decorato da svariati fiori molto profumati su cui le farfalle e le api svolazzavano, in una calda giornata di sole.
Raffaele mi raggiunse e ridemmo insieme. Felici, sereni ed esausti.
Avevamo giocato insieme tutto il pomeriggio. Ci accoccolammo sul tappeto, abbracciati, lui mi sussurrò un ti voglio bene e ci addormentammo. Il mio cuore batteva forte. Ero fortunato ad avere un fratello come Raffaele. Gli volevo molto, molto bene anch'io.

Mi svegliai. Avevo il corpo intorpidito e tanto freddo.
Era calata la notte. Non sapevo che ore fossero e, sinceramente, nemmeno mi importava.
Ripercorrei mentalmente il sogno che avevo appena fatto e mi bloccai quando realizzai chi fosse il bambino che cercavo. Era mio fratello. Io avevo un fratello. Le lacrime iniziarono a scendere silenziose, fino a quando non si fecero sentire i singhiozzi. Ero frustrato. Avevo un fratello e non mi ricordavo niente di lui, se non il suo nome: Raffaele.
Ad un tratto sentii una voce. Una ragazza era poco lontana dal parco e stava cantando, la sentivo.
Mi sembrò mia madre, anche lei cantava lo stesso motivetto che da piccolo accompagnava i miei sogni beati. Ma non poteva essere, ormai mia madre era morta da 9 anni.
Non mi alzai per capire chi fosse, anche perché fu quella ragazza a precipitarsi da me e, quando aprii gli occhi, vidi Isabella.
Aveva veramente una bellissima voce, da dea. Certo, cosa mi aspettavo da una ragazza meravigliosa come lei, in fondo.
Isabella mi guardava confusa e poi parlò:

"Gabriele, cosa ci fai qui tutto infreddolito? E perché piangi?"

Non seppi spiegarle niente. Ripresi a singhiozzare ma al posto di mandarla via, la abbracciai forte, come quando fu lei ad aver avuto bisogno di me.
Non fece domande. Ricambiò il mio abbraccio nonostante la stessi sporcando di terra.
Le sussurrai scusa all'orecchio. Mi fece 'shh' e mi strinse più forte a se'. Iniziò ad accarezzare dolcemente i miei capelli e mi tranquillizzai sotto il suo tocco delicato.
Quando fui calmo, mi lasciò e mi chiese come stavo. Risposi dicendo che stavo bene tutto sommato.

"Mio Dio, mia madre sarà preoccupatissima" esclamai pensando a quanti anni di vita avevo appena fatto perdere ad Elisa.

"Muoviti a chiamarla, forza. Immagino che tu ancora non sia rientrato da oggi pomeriggio, quindi dille che torni a casa tra un'ora. Perchè ora tu fili a casa mia e ti lavi. Non puoi di certo presentarti così, penserà che ti abbiano aggredito."

Sorrisi e risposi:" Vabbene, mammina"

Mi diede un buffetto sulla guancia e poi mi porse il cellulare, che intanto era caduto a terra.
Telefonai Elisa che finalmente tornò a respirare, dopo che ebbe sentito che stavo bene. Ero mortificato per averla fatta preoccupare tanto.
Ora però avevo con me il mio angelo, e stavo bene sul serio.

Genteeee,
Non ci crederete mai! Ho finalmente aggiornato!
Siate orgogliosi di me ma rimproveratemi per averci messo mesi e mesi.
Spero che il capitolo vi piaccia, vi prego di farmelo sapere perché è mezzanotte passata e secondo me è uno schifo.
Cercherò di essere frequente e il fatto che sia iniziata l'estate mi priva di ogni scusa.
Ho veramente avuto tanti impegni e ora mi posso dedicare alla storia al 100%, mamma che rompe ogni due secondi a parte.
Accetto consigli, votate se vi è piaciuto il capitolo e commentate perché così mi gaso.
Ho creato una pagina instagram: se vi interessa seguirla si chiama un_bacio_per_ripicca. ←(il punto finale non fa parte del nome ma era per mettere il punto alla fine della frase ~disagio~)
Vi voglio bene e scusate ancora per i mesi di assenza.
Bacii,
Alex

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