So che per alcuni di voi risulterei altamente ripetitiva e che questo genere di cose non mi appartiene, però ho pensato tanto che l'essere perfetti è una di quelle cose che non voglio m'appartenga.
Perciò cercherò di sbagliare il più possibile.

È da un po' che curo un progetto che non ha niente a che vedere con questo, con i Måneskin o con la storia in generale, se non che ci sto mettendo dentro quella parte di me che qui non è ancora potuta (per ovvie ragioni che so solo io) uscire.

Non sto assolutamente screditando questo lavoro, che mi ha battezzata con un "successo personale" che mai mi sarei aspettata. E non sto parlando di numeri, anche se raggiungere quello che ho raggiunto, per me, sará sempre un colpo al cuore.
Sto parlando di voi, delle persone belle che ho conosciuto e dei commenti che torno a leggere quando stacco dallo studio, per ricordarmi che nella vita coltivare i propri sogni non ha niente di sbagliato.

Questo è un momento per me, per noi, per tutto: è il momento definitivo per dirvi l'ultimo grazie (che non smetterò mai di ripetere, a costo di rendermi noiosa), è il momento per salutare (dato che anche il seguito di questa storia ha raggiunto il suo tempo) e per lasciarvi con la promessa che quel qualcosa di mio che molti di voi hanno detto di apprezzare, si è solo spostato un po' più in lá, in un'altra storia, su un'altra pagina bianca, in altri personaggi.

Non posso promettervi che vi piacerà, ma vi prometto che sarò sempre lá con qualcosa di nuovo, se ne avrete bisogno. Perciò, se volete perdere altri 5 minuti, solo 5 minuti in più in quello che mi esce dal cuore e dalle dita, sarei orgogliosa di avervi intorno per un altro po' di tempo.
Il progetto è lì, si chiama Tre sono le cose.

Un grazie infinito,
-C