Proprio come il bisnonno emigrante, sono determinata a guadagnarmi la cittadinanza nel nuovo mondo. Non mi rispediranno facilmente da dove sono venuta. Mi rimbocco le maniche e riprendo le fila delle mie storie.

 Volete una ambientazione più precisa? Ooook, a me internet! Approfondiamo il clima, la vegetazione, la fauna... mi si vanno delineando meglio le vicende stesse, che quadrano maggiormente, con più dati di fatto. Un'indagine storica anche aiuta... che armi erano realmente disponibili? Che metalli sapevano lavorare le popolazioni che sto immaginando, dove c'erano miniere, che rapporti commerciali potevano o dovevano esserci...

 Scopro che avevo proprio bisogno di schiarirmi le idee, e che le novità che posso e devo introdurre per coerenza migliorano parecchio la cosa. A sorpresa, dal terzo scambio in poi i giudizi si ammorbidiscono. Non entusiastici, diciamo, ma comincio a sentirmi meno pidocchiosa. 

 Allora, mi metto in caccia di insegnamenti. Ci sono fior di manuali per aspiranti romanzieri in giro, e io appronto uno scaffale ad hoc.

E scopro... l'INCIPIT.

INCIPIT

Era una notte buia e tempestosa... chi non ha negli occhi Snoopy proteso verso la macchina da scrivere, sul tetto della cuccia? Inizia così una storia e avrai un avvio da... cane! Con tutto l'amore per i Peanutes, ho bisogno di meglio e dunque vado a informarmi.
Scopro sostanzialmente che le prime frasi di un libro sono determinanti per far decidere se continuare la lettura. Ciò significa che... sono fregata!

Rileggo le prime frasi di quel che ho scritto. Diamine... così non ci aggancio neppure un pesce rosso! Allora, assumo la posizione meditativa. Seduta, occhi sbarrati nel vuoto, mani in pole  position sulla tastiera. Screen shot panoramico. Tempo un'ora, e riconsidero il talento di Snoopy. Non era così male, in fondo.

Ok. Troverò il mio incipit più avanti.