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capitolo 30

Capitolo 30

Blaise trovò una meginfermiera dopo un po'.
"Mi scusi, potrei parlare un attimo con lei? Ho una cosa da chiederle riguardo al signor Malfoy." Disse Blaise il più gentile possibile.
"Certo signor.... può chiedermi qualsiasi cosa." rispose molto garbatamente la meginfermiera.
"Sono il signor Zabini, un amico del signor Malfoy. Volevo sapere se il signor Malfoy si poteva muovere o doveva restare a letto, vorrei portarlo da suo figlio." rispose Blaise.
"Certo, signor Zabini. Il suo amico si può muovere, ma lo dovrebbe fare con una sedia a rotelle perché ancora è molto debole, potrebbe cadere e svenire. Non si reggerebbe in piedi." disse la meginfermiera consegnando una sedia a rotelle a Blaise.
Blaise ritornò in camera con la sedia, e per tutto il tragitto pensò 'Mo chi glielo dice che deve salire su questa sedia a rotelle a quel cocciuto? Non ci salirà mai e farà tremila storie. Merlino aiutami tu, ne vedremo di scintille tra poco!? Con questo pensiero, entrò nella stanza e vide che Draco si era svegliato.
"Hermione, la meginfermiera mi ha detto che può muoversi, ma solo se usa questa" disse Blaise indicando la sedia a rotelle.
Hermione spostò lo guardò da Draco alla sedia a rotelle. Draco non ci sarebbe mai salito sopra, e questo lo sapeva anche lei.
"Scusate cosa è quel obbrobrio? Io dovrei salire lì. Non se ne parla proprio, io non ci salgo su quell'aggeggio infernale. Scordatevelo! Io mi alzerò in piedi e camminerò con le mie gambe, se Hermione vuole che vada da mio figlio Rastaban." disse Draco irritato.
"Draco la meginfermiera ha detto che non puoi alzarti in piedi. Sei ancora debole, rischi di cadere e farti male. Non essere testardo!" disse Blaise alzando un po' la voce.
"No, no è ancora no. Non si è mai visto un Malfoy che sale su un aggeggio del genere. Ho una reputazione da mantenere io!" rispose Draco a Blaise.
"Malfoy, maledizione! Smettila di comportarti come un bambino di cinque anni e sali su quella sedia a rotelle. Avanti che sarà mai, non ci devi mica vivere, è questione di un paio di giorni. Giusto il tempo che ti riprenda e solo per muoverti. Quando sarai a casa non ne avrai più bisogno, e cavolo cresci un po'!" disse Hermione infastidita dal comportamento capriccioso, peggio di Rastaban, che aveva Draco.
Draco assottigliò gli occhi puntandoli su Blaise e Hermione.
"Draco, Hermione ha ragione. Non fare il bambino, su cresci un po'." disse Blaise sbuffando.
"Draco o salì con le buone su quella sedia a rotelle, o ti ci metto io con un imperius, legandotici se è necessario. Basta, sali!" disse Hermione, alzando la voce irritata per il comportamento di Draco.
Dopo vari tira e molla, Draco esasperato decise di sedersi sulla sedia a rotelle, anche per non sentire più la voce stridula di Hermione che lo bacchettava. Blaise se la rideva sotto i baffi, vendo quei due battibeccare pensò che erano fatti l'uno per l'altro.
Draco e Hermione si girarono verso Blaise e all'unisono esclamarono: "Che hai da ridere tu?"
Vedendo che erano arrabbiati, Blaise alzò le mani in segno di resa.
"Calmi, calmi e non cruciatemi. Siete uno spasso a battibeccare voi due."
Hermione stizzita spinse Draco fuori dalla stanza, e una volta nel corridoio si avviò verso la camera di Rastaban. Blaise prese la palla al balzo per andarsene.
"Ragazzi io devo andare, ho delle cose da fare. Ci vediamo. Dopo passerò a vedere come sta Draco." così dicendo Blaise si smaterializzò, ma prima di andare al lavoro si presentò a casa di Pansy. Aveva un conto in sospeso con lei, gli doveva delle spiegazioni per quella sceneggiata che non era piaciuta a Blaise per come si era svolta, non si aspettava che finisse così.
Arrivato, chiamò l'amica: "Pansy dove sei? Lo so che sei qui, dobbiamo parlare. Non mi è piaciuto come ti sei comportata." urlò Blaise.
La trovò nel soggiorno che beveva una tazza di tè.
Pansy appena lo vide, gli rispose: "Blaise qual buon vento ti porta qui?” Disse Pansy con voce angelica, come se non avesse capita perché lui fosse lì.
"Pansy, oggi ho capito che ci hai preso tutti per il culo quando dicevi che non provavi più nulla per Draco, sei una brava attrice a mentire. Passi che ci sia cascato io, ma se ci è cascato pure Draco che fiuta una persona che mente a mille miglia di distanza, allora devi essere più brava di quanto hai voluto farci credere. E poi non ti permetto di dire quelle cose su Hermione." disse Blaise molto, molto irritato.
"Blaise, ora siamo arrivati pure a chiamare una sangue marcio per nome!! Non sapevo che ti piacesse fraternizzare con le persone inferiori, non degne del nostro status." ringhiò a sua volta Pansy.
"Pansy sai bene che io non ho mai appoggiato quelle cazzate sulla purezza del sangue. In questi pochi giorni ho rivalutato Hermione, è una persona fantastica con cui è piacevole parlare di tutto e ora capisco perché era chiamata la strega più brillante della nostra epoca, quindi non mi va che venga ancora trattata male per il fatto che sia una nata babbana. E ti dirò un'altra cosa Pansy: non ti azzardare più a comportarti così con Hermione! Perché se oggi Draco non ha fatto nulla non è perché non volesse, ma perché non poteva visto che era inchiodato ad un letto. La prossima volta stai sicura che ti maledirà per come la tratti. E dove non arriverà lui, arriverò io. Ci siamo capiti?" disse Blaise in modo duro.
Pansy rimase letteralmente a bocca aperta. Non si aspettava quella reazione da parte di Blaise. Non si aspettava che l'avrebbe difesa a spada tratta. sia lui che Draco, visto con quali ideali erano cresciuti. Soprattutto Draco, che era diventato Mangiamorte.
Finito di rimproverate Pansy, Blaise se ne andò smaterializzandosi. Sperava che la strega avesse recepito il messaggio, e che lasciasse in pace sia Hermione che Draco.
All'ospedale, Draco e Hermione erano ancora fermi davanti alla stanza di Rastaban. Nessuno dei due aveva il coraggio di entrare. Hermione aveva il cuore in gola, non sapeva che situazione avrebbe trovato oltre la porta, ed anche Draco era agitato.
"Draco, dobbiamo farci forza ed entrare. Non possiamo stare qua tutto il giorno ad aspettare." disse Hermione, più a se stessa che a Draco.
"Dai entriamo." rispose il mago, appoggiando la sua mano su quella di lei per darle coraggio.
Hermione gli accennò un sorriso e lo spinse dentro la stanza, lo mise con la sedia a rotelle accanto al letto di Rastaban e lei prese una sedia e si mise affianco al bambino che dormiva ancora. Hermione vide Draco preoccupato e gli prese la mano tra le sue.
"Draco, non essere preoccupato. Vedrai che tra poco si sveglierà. Se vuoi vado a chiedere ad una meginfermiera quando dovrebbe svegliarsi." disse Hermione molto amorevolmente.
"Sì, Hermione per favore. Non resisto più con tutta questa ansia." rispose Draco teso come una corda di violino.
Hermione si alzò, uscì dalla stanza per cercare una meginfermiera, e appena la trovò chiese molto apprensiva: "Scusi, vorrei sapere quando si sveglirà Rastaban?"
"Signorina Granger. La somministrazione della pozione soporifera è diversa nei bambini ed è a rilascio graduale, ma a breve dovrebbe svegliarsi." rispose la meginfermiera.
Hermione la ringraziò e tornò da Draco, sedendosi vicino a lui.
"Draco, la meginfermiera mi ha detto che Rastaban si sveglierà a momenti. Non preoccuparti." disse Hermione in modo tenero.
Draco le prese le mani per calmarsi. Non sapeva cosa aspettarsi una volta che Rastaban si fosse svegliato.
"Non ti preoccupare Draco, andrà tutto bene. In fondo, anche Rastaban ti vuole bene e dovete solo trovare un modo per capirci a vicenda. Lui è un bambino saprà capirti, e tu saprai come farglielo capire. Io vi aiuterò." disse Hermione.
"Oh, Hermione, sei così gentile a volerci aiutare. Sei sempre stata dolce." rispose Draco in un modo che Hermione non gli aveva mai visto fare.
Dopo un po', Rastaban piano piano aprì gli occhi e fu felicissimo di vedere suo padre e la signorina Hermione lì che li abbracciò di slancio.
"Siete qui! Signorina Hermione ha mantenuto la promessa. Mio padre è qui e io mi sono svegliato." disse Rastaban con gli occhi che gli brillavano.
"Certo piccolo, te lo avevo promesso che quando ti saresti svegliato tuo padre sarebbe stato qui." rispose Hermione baciandogli la testolina.
"Grazie,grazie sono contentissimo." rispose di rimando Rastaban.
Draco lo abbracciò e gli scompigliò i capelli.
Vedendoli insieme, Hermione capì che si assomigliavano più di quanto credeva, non solo nell'aspetto fisico ma anche nel modo di essere, e fu felice di assistere a quella scena. Non pensava di poterla vedere mai in vita sua, e ringraziò ogni divinità perché Draco era riuscito a chiedere aiuto per far capire a Rastaban che nonostante tutto lo amava, anche se lui non lo capiva.

Rastaban non stava più nella pelle, ed era felicissimo di vederli lì, ma non gli faceva bene agitarsi così.
"Rastaban calmati piccolo, non andiamo da nessuna parte. Non devi agitarti così." gli disse Hermione con un tono molto tranquillo e pacato.
"Signorina Hermione sono così felice!" rispose il piccolo Rastaban.
"Rastaban tesoro ti devi calmare non puoi agitarti in questo modo. Ora rimettiti a letto, io e il tuo papà ritoneremo più tardi da te. Ora andiamo nella sua camera." rispose Hermione in modo che Rastaban si calmasse.
Hermione si alzò dalla sedia e spinse fuori Draco dalla camera. Aveva un'idea che avrebbe detto a Draco una volta ritornati in camera. Giunti nella stanza, Hermione aiutò Draco a mettersi sul letto.
"Hermione potresti sederti un attimo? Dovremo parlare un secondo. Siediti sul letto accanto a me." chiese Draco.
"Certo Draco, così però mi preoccupi un po'." rispose Hermione sedendosi sul letto, non sapendo cosa aspettarsi.
"Sentì Hermione, è un po' difficile dirti quello che devo dirti, quindi non farmelo ripetere due volte. Non sono bravo in questo genere di cose. Mi dispiace per come ti ho trattato ai tempi di Hogwarts, ti chiedo scusa ma sai, ero un ragazzino e prendevo per oro colato tutto quello che mi veniva detto, e ancora non avevo un mio pensiero perché vivevo ancora a stretto contatto con chi mi diceva quelle cose. Ma una volta che mi sono distaccato da quelle persone e ho avuto un po' di tempo per pensare e ho capito che erano sbagliate le loro idee." disse Draco.
"Draco io ti ho perdonato secoli fa. Sapevo che eri influenzato dalle persone che ti stavano intorno e tu essendo un ragazzino non avevi un tuo pensiero. Ma sei cambiato, e lo vedo da come cerchi di rapportarti con tuo figlio." rispose Hermione molto convinta.
"Senti Hermione... mi dispiace, anche del fatto di essere venuto a letto con te. So che in quel momento eri vulnerabile per tutto quello che è successo a Rastaban, e ci mancavo solo io che ho incasinato di più la situazione. Poi non ne abbiamo più parlato." disse Draco.
"N. Guarda Draco, se ti stai scusando per quello non farlo, perché l'ho voluto anche io. Se non ne abbiamo più parlato è perché non mi sono pentita, sennò fidati se mi fossi pentita ne avremo già parlato, quindi va tutto bene. Non farti paranoie." rispose Hermione.
"Sai, dal momento che non ne avevamo più parlato, non sapevo se ti fossi pentita o meno. Ma ora che lo so, sono più tranquillo. Non ti forzerei mai a fare qualcosa che non vuoi." disse Draco molto convinto.
Hermione si avvicinò ancora di più a lui e gli accarezzò una guancia con una mano.
"Rilassati Draco, non è successo niente di male."
Hermione alzò la testa e sfiorò le labbra di Draco, ma furono interrotti da Blaise che entrò nella stanza come un tornado, non badando a quello che stavano facendo.
"Ehi,ehi ragazzi. Come va la vita?" chiese Blaise allegramente.
Hermione si staccò velocemente da Draco diventando rosa in faccia, mentre Draco imprecò malamente. "Blaise, ma che ti prende! Sei forse impazzito o hai bevuto una bottiglia di firewhiskey a quest'ora di mattina? A Hermione per poco non veniva un infarto, accidenti a te!" disse Draco irritato perché Blaise aveva interrotto un bel momento tra di loro. Se avesse potuto, lo avrebbe preso  volentieri a pugni alla maniera babbana. Blaise era sempre stato bravo ad apparire sempre nei momenti meno opportuni.
"Blaise, cosa ti porta qui in questo momento meno opportuno?" Chiese Draco molto irritato.
"Ho delle buone notizie per voi." rispose Blaise.
"Sentiamo quali sono queste notizie superlative che ti hanno permesso di interrompere questo momento. Avanti Blaise, raccontaci." disse Draco.
"Guardate qua." fece Blaise sventolando tre lettere.
"Cosa sarebbero quelle lettere?" Chiese Hermione.
"Sono lettere da Hogwarts cari miei. Ci sarà un ballo a fine mese, e si ricorderanno anche i caduti della guerra. Se non ci credete, leggete voi stessi." disse Blaise porgendo loro le lettere.
Draco e Hermione strapparono di mano i fogli a Blaise. La strega si ricordò che doveva andare ad avvertire Harry che Draco si era svegliato.
"Blaise, potresti rimanere qua con Draco mentre io vado ad avvisare Harry?" domandò Hermione.
"Certo, resto io con il malato, non ti preoccupare. Tu vai ad avvisare Harry".
Hermione uscì dalla camera e andò a mandare un patronus ad Harry, evocando la sua lontra.
“Harry, Draco si è svegliato e sta bene. Quando ti è possibile, potresti venire?" gli fece dire Hermione.
La lontra argentea scomparve per andare da Harry. Subito arrivò la risposta col cervo patronus di Harry.
"Grazie Hermione, tra poco sarò lì." quando il patronus ebbe finito di parlare si dissolse.
Hermione ritornò in camera, prese la lettera la lesse ad alta voce.

Cara signorina Granger,
Sarei lieta se volesse partecipare al ballo che si terrà a fine mese qui ad Hogwarts, dove con l'occasione ricorderemo anche i caduti della seconda guerra magica.
È preferibile un abbigliamento con vestito lungo per le signore e smoking per i signori.
Si prega di allegare risposta.

Distinti saluti
Minerva McGranitt preside
Di Hogwarts ordine di prima classe di Merlino.

Hermione non sapeva se partecipare, un po' per quello che era successo e un po' perché non voleva vedere Ron. Non sapeva nemmeno come dire al suo ex che aveva stretto amicizia con le due serpi per eccellenza, e che una di loro stava iniziando a piacerle molto. Blaise, che si era accorto del cambiamento di umore di Hermione, cercò di cambiare discorso.
"Hermione, che ne dici di portarmi a fare visita al mio figlioccio? Voglio vedere come sta e credo che farebbe piacere anche a lui."
Draco si meravigliò quando vide Hermione non rispondere a Blaise, standosene invece con la testa abbassata fissando il pavimento. Non era da lei comportarsi così. Draco le mise due dita sotto il mento e le fece alzare la testa, girandola verso di lui.
"Hermione, qualcosa non va? Sai che con me puoi parlare." chiese Draco.
"No, no. Tutto a posto, Draco. Non ti preoccupare. Oh, si Blaise andiamo, ti porto da Rastaban. Sono certa che gli farà piacere vederti." disse Hermione, riscuotendosi.
Uscirono dalla stanza.
"Hermione, fermati cosa è successo? Ho notato che da quando hai letto la lettera da Hogwarts hai cambiato umore. E non dirmi niente perché io sono una serpe, e le serpi non si accontentano di un niente come risposta."
"Va bene Blaise, non ho voglia di discutere. Mi preoccupa il fatto che Ron venga a sapere che sono diventata amica delle due serpi per eccellenza. Lui non è come Harry, non capirà mai che siete cambiati, che non siete più quelli dei tempi della scuola. Lui va col suo filone e non lo smuovi. Mi farà un sacco di storie. Anche Harry farà qualche protesta, ma poi capirà e si calmerà, visto che vi ha anche aiutato a salvare Rastaban, ma Ron non capirà mai anche se glielo spiegassi. Lui ha il paraocchi e non ho voglia di sentire le sue lagne e menate basate su cose del passato. Si appellerà al fatto che siete Mangiamorte, e per lui lo sarete per sempre, non riuscendo a vedere che la guerra ha cambiato le persone." disse Hermione amareggiata.
"Scusa Hermione, ma perché pensi che ci sia anche lui a questo ballo ad Hogwarts?" Chiese Blaise.
"Io non penso che Ron ci sia al ballo: lo so per certo che ci sarà. Blaise, a lui è sempre piaciuto stare al centro dell'attenzione, essere un eroe di guerra acclamato perché reputava che dalla sua famiglia non riceveva abbastanza attenzioni, capisci. Se poi viene a sapere che una delle due serpi mi piace pure, allora sì che saranno guai, e Ron su questo argomento ha una mentalità tutta sua. So che mi ha lasciato nel momento stesso che mi ha scritto il post-it e se n'è andato, ma lui mi dirà che non è vero che mi ha lasciato, che era andato a perseguire il suo sogno e una volta ritornato saremmo stati insieme come prima. Ronald non sono mai colpe, ma le reputa agli altri. Uno che ti lascia con un biglietto non è da considersi come un fidanzato, ma lui su questo ha una versione un po' distorta." rispose Hermione.
"Wow, Hermione, lenticchia con un pensiero così è da rinchiudere nel reparto megipsichiatrico del San Mungo, e subito! In pratica ti considera un suo giocattolo da usare a suo piacimento, e non solo a te ma anche tutti gli altri che gli stanno intorno." giunse ad una conclusione Blaise.
"Esatto Blaise, vedo che hai capito bene la mentalità di Ronald. Per questo sono preoccupata, non ho voglia di fare scenate in pubblico. Non ne posso più e vorrei almeno per un po' vivere la mia vita in santa pace. Sono adulta e so difendermi da me, non ho bisogno di essere salvata e so per certo che Harry anche se farà storie, si fida di me, perché sa che se io faccio qualcosa la faccio perché la ritengo giusta. Harry non è come Ronald, lui mi ha sempre capito veramente." rispose Hermione.

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