capitolo 22
Draco e Hermione non misero in dubbio le parole del medimago, ma erano un po' dubbiosi sul fatto che Rastaban avesse fatto dei progressi dato che non li avevano visto. Ma comunque se lo diceva il medimago, dovevano crederci per forza. Quando il medimago Stuarson ebbe finito si congedò da Draco e Hermione e fu portato dall'elfo Tammy alla porta, dove salutò e si smaterializzò.
Una volta che il medimago se ne fu andato, Hermione decise di recarsi personalmente da Ginny per chiederle di fare da badante a Rastaban per quella sera. In cuor suo sperava che le avrebbe detto di si. "Draco, io vado da Ginny. Almeno se glielo chiedo di persona spero mi dica di sì. Torno tra poco." disse Hermione con la voce piena di speranza.
Si smaterializzò a casa Potter.
Concitata chiamò Ginny: "Ginny! Ginny! Dove sei? Vieni subito qui ti devo chiedere una cosa, e poi vorrei parlare con te." chiamò Hermione a gran voce.
Ginny fece capolino da sopra le scale. "Hermione, ciao. Che è tutto questo baccano che è successo?"
Scese le scale e si sedette sul divano accanto a Hermione.
"Ginny senti ti devo chiedere un favore. Non è che per caso stasera potresti venire a guardare Rastaban? Io e Draco usciamo."
"Come mai?" Chiese Ginny sorpresa.
"Ieri ho raccontato a Draco cosa è successo con Ronald, e il perché non lavoro più al ministero. Lui mi aveva chiesto perché mi ero abbassata a fare la governante, visto che sono un'eroina di guerra, e dopo aver saputo quello che mi aveva fatto tuo fratello, e dopo tutto quello che è successo in questi giorni, ha deciso di farmi svagare con una cena fuori." disse Hermione un po' in soggezione.
Ginny rimase stupita da quello che le aveva raccontato Hermione, non avrebbe mai pensato che Draco potesse fare una cosa del genere verso la persona che aveva più bistrattato ai tempi di Hogwarts.
"Certo che verrò a guardare Rastaban. Te lo meriti un po' di svago dopo tutto quello che ti è successo, non ti ho più vista serena e rilassata. So che mio fratello è stato un deficiente, e sempre lo sarà, ma quello che ti ha fatto è la cosa più meschina e orribile che un uomo può fare ad una donna. Nemmeno Malfoy sarebbe capace di tanto, nonostante tutto." disse Ginny per cercare di stemperare il clima teso che si era creato.
"Lo so Ginny, mi dispiace solo di averlo capito tardi. Ma parlare con Malfoy che è una persona non di parte mi ha fatto bene, non perché parlarne con te non mi abbia fatto bene, ma lo sai sei prima di tutto la sorella di Ronald prima che la mia migliore amica, quindi non potrai mai essere neutrale. Invece Malfoy, che non è di parte, sentendo la storia ha potuto esprimersi liberamente su quello che ne pensava." Disse Hermione molto dispiaciuta.
"Non essere dispiaciuta Hermione, perché non c'è l'ho con te. Se sentivi il bisogno di avere un parere neutrale sulla storia di Ronald per poter lasciarti tutto alle spalle e ricominciare, hai fatto bene. Sono la prima a dirlo." disse Ginny con convinzione, cercando di tirare su il morale alla sua migliore amica.
"Grazie Ginny di aver capito e grazie per aver accettato di guardare Rastaban stasera". Disse Hermione mentre si smaterializzava per tornare al Manor.
Arrivata, si trovò davanti Draco che la stava aspettando con ansia. Era ansioso di sapere cosa le aveva detto Ginny.
"Draco! Mi hai fatto prendere uno spavento, non pensavo di trovarti qui davanti a me." Disse Hermione col cuore a mille per lo spavento.
"Scusa Granger, è che ero in apprensione. Dovevo sapere subito cosa ti ha detto Ginny."
"Rilassati Draco. Ha detto di sì, che stasera verrà a guardare Rastaban." disse Hermione.
Draco fu felicissimo della bella notizia che gli diede Hermione.
Hermione, dopo avere parlato con Draco, si chiuse in biblioteca a leggere un libro e Draco andò nello studio aveva da fare per lavoro.
Arrivò il momento di prepararsi per uscire. Hermione posò il libro sul tavolinetto da caffè vicino al divano, sì stiracchiò ed uscì dalla biblioteca e andò in camera a prepararsi. Anche Draco uscì dallo studio e salì in camera a prepararsi.
Hermione frugò nel armadio, sembrava che non avesse nulla da mettersi, poi trovò un vestito bianco a tubino con le spalline sottili e dei fiori colorati applicati su un lato. Pptò per quello non sapendo nemmeno dove la voleva portare Draco. Le aveva detto che era una sorpresa, quindi non sapeva come doveva vestirsi. Ci mise sopra un copri spalla di pizzo traforato nero e delle ballerine nere. Era molto bella vestita così, nella sua semplicità. Andò in bagno si truccò con una sottile linea di eyeliner, mascara e del profumo. E si avviò per scendere.
Draco era già pronto nel salone che la aspettava. Appena la sentì scendere le scale, alzò gli occhi. Rimase senza fiato 'Bellissima nella sua semplicità' pensò Draco 'più di tante serpeverdi e ragazze che conosco che si credono belle con vestiti sgargianti e truccate eccessivamente'. A lui non piaceva quel modo che avevano di vestirsi, lo riteneva volgare. Ma lei no, era bellissima e ne rimase fulminato. Anche Hermione si accorse di Draco, pensò che era bellissimo con quei pantaloni che mettevano in risalto le sue lunghe gambe tornite e con la camicia bianca che faceva risaltare sia la sua pelle che il suoi capelli biondi. Alla fine delle scale, Draco le offrì il suo braccio e le sussurrò nell'orecchio con voce molto profonda e seducente. "Wow! Hermione sei bellissima."
Hermione, sentendo il suo nome pronunciato da Draco, rimase senza fiato. Nessuno lo aveva mai pronunciato così delicatamente come un sussurro.
"Grazie, anche tu stai molto bene vestito così, Draco." Disse Hermione riuscendo a ritrovare la parola, diventando rossa come un pomodoro maturo.
Arrivò Ginny a stemperare l'atmosfera che si era creata.
"Ciao, divertitevi stasera. Non pensate a Rastaban, tanto ci sono io." Disse Ginny.
Appena fu arrivata Ginny, Draco prese il braccio di Hermione e si smaterializzarono nel vicolo accanto al ristorante.
Uscirono dal vicolo sistemandosi, ed Hermione rabbrividì per lo sbalzo di temperatura. Draco mise un braccio intorno alle spalle di Hermione, e si diressero all'entrata del ristorante. Hermione lo trovò molto carino anche se chic, non era il solito chic volgare era molto sobrio.
"Hermione, entriamo. Sei rimasta imbambolata." in cuor suo Draco era felice che Hermione fosse rimasta affascinata dal posto. Significava che aveva fatto centro con quello. Entrarono ed Hermione rimase ancora più affascinata, dentro sembrava una baita di montagna. Era tutto in legno elegante chic, non volgare però. Si presentò a loro il metre del ristorante, che li portò al loro tavolo. Draco spostò la sedia a Hermione per farla accomodare, e si accomodò pure lui al tavolo. Arrivò il cameriere portando i menù per ordinare. Hermione era sempre più affascinata, sia dal ristorante che da Draco. Guardarono il menù e scelsero, ed arrivato il cibo iniziarono a mangiare. Parlarono del più e del meno di Hogwarts e si rilassarono un po'. A fine cena, Draco decise di andare a fare una passeggiata, dove continuarono a parlare.
"Scusa Hermione." disse Draco un po' titubante.
"Cosa?" Rispose Hermione, incredula su quello che aveva sentito.
"Scusa Hermione, per tutto quello che ti ho fatto passare a Hogwarts. Ero un ragazzino viziato e arrogante, credevo in ideali che non erano miei ma di mio padre. Era lui che voleva che mi comportassi così, diceva che ne valeva il nostro stato di purosangue, che noi eravamo superiori. Ma per me non era così, sono stato costretto a fare cose che non avrei mai voluto fare e ad essere quello che non volevo essere. Pensa che mio padre mi disse di non avere sentimenti per nessuno, che avevo il matrimonio combinato con una purosangue degna di questo nome, così non avrei potuto contaminare la linea pura di sangue. E poi quando Voldemort è ritornato, mio padre era felice così anche io potevo essere elevato come purosangue, e che sarebbe stato un onore essere considerato da Voldemort perché solo i purosangue potevano permetterselo. Io non ho ma creduto a tutte quelle baggianate su mezzosangue e compagnia bella, io volevo solo vivere la mia vita in santa pace. Ma non potevo, visto che avevo come padre un pazzo che mi considerava solo carne da macello. Per me, Lucius non era più mio padre da quando ho capito che tutto questo era sbagliato e vedevo mia madre soffrire in silenzio perché non ne poteva più di tutto questo."
"Draco, io ti ho perdonato molto tempo fa. So che non avevi potuto avere scelta e il tuo futuro era già stabilito, come del resto quello di tutti gli altri purosangue. Eri anche un ragazzo che come gli altri ragazzi, vedeva suo padre come eroe, e tutto quello che diceva era giusto farlo, fino a che ha capito che era sbagliato. Tua madre non ha avuto scelta, essendo una purosangue, e non è stata colpa sua se gli altri volevano imporle le cose." disse Hermione molto dolcemente, prendendogli la mano e mettendola sul suo cuore insieme alla sua. "Alla fine hai seguito il tuo cuore, e hai visto che ne avevi uno. E questo ti fa onore e ti sei reso più umano." disse Hermione dolcemente.
Draco fu spiazzato da quello che gli aveva detto Hermione. Non se lo aspettava. Si aspettava parole dure verso di lui, e non avrebbe avuto tutti i torti. Continuarono a camminare, ad un certo punto si videro comparire davanti a loro il patronus di Ginny, che parlò con la sua voce. "Correte subito a casa. Daphne è riuscita a prendere Rastaban. Mi ha colto di sorpresa mettendomi al tappeto. Correte!”
In un minuto si scatenò il panico. Hermione prese per un braccio Draco e successe tutto in un attimo. Si materializzarono al Manor, corsero di sopra nella stanza di Rastaban dove trovarono Ginny a terra. Appena li vide, si mise a piangere. "Mi dispiace... mi dispiace... Mi ha preso alla sprovvista. Ho cercato di duellare con lei, ma a quanto pare Daphne deve essere migliorata parecchio dai tempi Hogwarts." disse Ginny continuando a piangere.
Hermione si precipitò accanto a Ginny mezza tramortita.
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