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capitolo 20

"Scusa Ginny non te l'ho detto, ma Draco ieri notte ha avuto un sogno. Si è svegliato molto confuso e non mi ha detto nulla e solo oggi sono riuscita a farmi dire che aveva sognato. In un primo momento aveva pensato che fosse un sogno nefasto, perché aveva sognato Astoria con Rastaban, e non aveva minimamente dato peso a quello che gli aveva detto lei. In pratica gli ha detto di seguire e ascoltare il suo cuore, che sarebbe stato felice, invece lui aveva interpretato il sogno come che Rastaban sarebbe morto visto che era insieme a Astoria. Oggi poi quando gli ho chiesto di raccontarmelo c'era anche Blaise, l'ho fatto restare tanto ero sicura che a lui lo avesse già raccontato. Lo sai cosa ha detto alla fine? Che non era come lo aveva interpretato Draco il sogno, ma che io e lui dovevamo stare insieme, e che lui ci vedeva bene insieme. Ti rendi conto?"
"Certo mi rendo conto Hermione, perché anche io la penso come Blaise. Vi vedo bene insieme perché ci sarebbe un po' di pepe nella vostra relazione e non sarebbe mai monotona."
"GINNY! Sei forse impazzita? Già sono confusa, poi tu e Blaise ne uscite con queste illazioni."
"Hermione senti l'unico modo per sapere se sei innamorata di Draco è che tu risponda ad un paio di domande. Quando lo vedi arrossisci? Ridi ad ogni cavolata che dice o che fa? Quando non lo vedi ti manca?" Chiese Ginny con non chalance.
Hermione rifletté su tutte e tre le domande, e la risposta che diede a Ginny la spiazzò completamente. "Sì, Ginny a tutte e tre le domande. Oh, cazzo sono innamorata di Malfoy!"
Mentre Hermione prendeva coscienza dei suoi sentimenti, al Manor Draco e Blaise erano rimasti pietrificati dal modo in cui lei li aveva lasciati ed era scomparsa.
"Ora dove sarà andata quella squinternata?" Disse Draco incredulo.
"Non lo so amico, é fuggita così di corsa." disse Blaise sbattendo le ciglia per riprendersi dallo shock. " Bene, ma torniamo a noi e ai tuoi sentimenti per Hermione. Draco sveglia a te piace e anche tanto, si vede da come la guardi. Non hai mai guardato nessuna così, neanche Astoria. Fattelo dire da uno che ti conosce praticamente dalla nascita."
"Dici Blaise? Non ne sono così convinto, ma se lo dici tu. Lo sai che io e i sentimenti siamo su due poli opposti e non sono stato educato a esternarli, lo sai bene."
"Certo certo lo so bene per questo ci sono io, no Draco?" disse Blaise come un esperto.
A casa Potter, Ginny stava saltellando dalla gioia urlando. "LO SAPEVO LO SAPEVO! IO LO AVEVO SEMPRE PENSATO CHE VOI DUE SARESTE FINITI INSIEME PRIMA O POI! E AVEVO RAGIONE!" disse una Ginny euforica.
"Ginny! Calmati torna in te, non è detto che Malfoy provi le stesse cose per me beh........potrebbe essere cambiato, ma non fino a questo punto." disse Hermione titubante.
"Beh, non si sa mai. E se anche lui provasse le stesse cose che ci sarebbe di male poi, Voldemort è morto e non ci sono più discriminazioni tra purosangue e mezzosangue. Cara sarebbe fantastico anche un po' di felicità per te, dopo quello che ti ha fatto quel decerebrato di mio fratello, no?"
"Certo Ginny, anche io voglio un po' di felicità dopo tutto quello che ho passato in tutti questi anni." Rispose Hermione molto sconsolata.
"Su, su Hermione vedrai, la felicità arriverà anche per te, devi solo saperla afferrare. Prima di tutto devi sondare il terreno con Malfoy, e se proprio non riesci a scoprire nulla parla chiaro con lui e saprai quali sono i suoi sentimenti per te."
Appena Ginny finì di parlare, tornò a casa anche Harry e appena vide Hermione le corse incontro e l'abbracciò. "Hermione! Ciao che ci fai qui?" Disse Harry allegramente.
"Ero venuta a trovare Ginny." Disse Hermione.
Ginny tentò di prendere la parola, ma non fece in tempo che Hermione la fulminò con lo sguardo, come a dire 'non dire niente a Harry di quello che ti ho detto su Malfoy, capito?'.
Ginny deglutì a vuoto perché sapeva che quello sguardo di Hermione verso di lei non presagiva niente di buono.
Finalmente Ginny parlò: "Stavamo parlando di Rastaban, le avevo chiesto come stava." Disse Ginny molto lentamente.
"Va bene, io vado a cambiarmi. Ci vediamo tra poco." disse Harry dando un bacio affettuoso in fronte a Ginny.
Una volta rimaste sole, Hermione prese la parola: "Non ti azzardare a dire una sola parola a Harry su quello di cui abbiamo parlato, perché ancora non so come andrà a finire. Quando sarò sicura di come andrà, sarò io a dirglielo. Non vorrei che avesse un coccolone prima del tempo." Disse Hermione molto velocemente perché aveva paura che da un momento all'altro potesse tornare Harry.
Infatti, dieci minuti dopo riapparve Harry. Hermione guardò l'orologio appeso alla parete e vide che si era fatto tardi, pensando al modo in cui aveva lasciato Draco e Blaise al Manor.
"Io comunque ora devo andare." Disse Hermione trafelata.
"Hermione perché non resti a cena? Da quando lavori per Malfoy furetto platinato non ti si vede quasi più." Disse Harry abbattuto.
"Harry ti ringrazio per l'invito a cena, ma devo tornare al Manor. Voglio stare vicino a Rastaban e vedere come sta in questo momento non è il caso. Quando sarà tutto risolto prometto che verrò a cena." Disse Hermione mortificata di dover declinare l'invito, le avrebbe fatto piacere rimanere a cena da loro.
Hermione salutò Harry e Ginny e si smaterializzò al Manor.
Blaise e Draco ancora stavano parlando nello studio "Ehm....... Blaise senti, così tanto per dire, se volessi scoprire se anche Hermione per caso fosse innamorata di me, cosa dovrei dire o fare per conquistarla?" Chiese titubante Draco a Blaise.
"Allora, per la prima domanda devi sondare il terreno con domande o cose simili, per la seconda domanda devi organizzare un appuntamento. Portarla a cena fuori, fare una passeggiata al chiaro di luna, cose così... oppure appassionarti a cosa piace a lei e poi proporglielo di farle insieme. Quelle cose hai capito?" Disse Blaise tutto tronfio, perché si credeva il re di queste cose.
Hermione si era appena materializzata al Manor, e non trovandoli andò a cercarli, anche per scusarsi per il modo in cui li aveva piantati lì come dei baccalà.
Li ritrovò dove li aveva lasciati. Appena la videro rimasero sorpresi.
"Hermione, dove sei stata tutto questo tempo?" Chiesero Draco e Blaise all'unisono.
Hermione non sapeva come giustificarsi con loro. "Ehm........ragazzi vi chiedo scusa per come vi ho lasciati, ed è giusto che c'è l'abbiate con me. Non è un comportamento da persona sana di mente quello che ho avuto prima, ma mi ero ricordata che dovevo fare una cosa ed ero già in ritardo, quindi non potevo fermarmi a darvi spiegazioni. Comunque, scusate ancora il mio comportamento, non si ripeterà più statene certi." Disse Hermione sapendo di mentire. Non era mai stata brava a mentire, ma in quella situazione pareva che ci fosse riuscita abbastanza bene.
Draco non era molto sicuro che avesse detto la verità, ma lasciò correre. Aveva imparato a non pretendere tutto e subito, aveva imparato a fare spazio alle persone, e se avesse voluto glielo avrebbe detto lei. Per Draco questa cosa era un enorme passo avanti, mentre una volta si sarebbe infuriato e avrebbe preteso di sapere tutto e subito, ma ora no.
"Va bene Hermione, non c'era bisogno di scusarsi." disse Blaise.
Dopo un po' Blaise salutò i due e tornò a casa.
Draco abbracciò Hermione. "Granger, quando sei scappata così mi hai fatto preoccupare molto."
"Oh, Draco, mi dispiace. Non accadrà più. Ora dobbiamo pensare a Rastaban e dobbiamo impegnarci per farlo svegliare. Domani tornerà il medimago." disse Hermione con convinzione.
"Va bene. Ora però andiamo a mangiare, che ho sentito il tuo stomaco brontolare." disse Draco ridendo.
Hermione gli fece una linguaccia e scoppiò a ridere anche lei. "Scusa Draco, è che è da stamattina che non mangio. Sono stata tutto il giorno dietro a Rastaban e non ci ho minimamente pensato." disse Hermione a mo' di scuse.
Draco la prese per mano e la portò in salone. "Andiamo a mangiare. Non vorrei che oltre a Rastaban dover curare anche te, Granger. Proprio non possiamo." Disse Draco preoccupato.
"Va bene, Draco non succederà più."
Si misero seduti a tavola.
"Tammy!" Chiamò Draco.
Tammy si materializzò all'istante. "Il padrone ha chiamato?" Disse l'elfo con voce piccola.
"Sì, Tammy, puoi portare la cena?"
"Certo padrone, arriva subito." Disse Tammy con la faccia che toccava terra.
Con uno schiocco di dita ritornò in cucina, prese il cibo e in un secondo ritornò nel salone e servì la cena.
Mangiarono per un po 'in silenzio, poi Draco ruppe il silenzio facendo una domanda a Hermione.
"Granger, perché ti sei ridotta a fare la governante? Avevo sentito che avevi un buon lavoro al ministero e non eri fidanzata con la Donnola? Cosa è successo?"
Hermione sapeva che doveva avere un parere esterno. Aveva avuto il parere solo di Ginny, ma lei era la sorella di Ronald prima di essere la sua migliore amica, quindi non poteva essere di parte secondo lei. Per cui le serviva qualcuno di neutrale e anche se non voleva che Malfoy sapesse i fatti suoi, non poteva portarsi tutto dentro, altrimenti sarebbe scoppiata prima o poi. Si fece coraggio e parlò: "Io ho lasciato Ronald perché ero rimasta incinta, ed ero felice. Ma quando l'ho detto a Ronald, è come impazzito. Mi urlò contro che il bambino non lo voleva, quindi cominciò a picchiarmi con calci e pugni. Mi lasciò agonizzante sul pavimento col sangue che mi colava da ogni parte ed è sparito, non l'ho più visto da quell'episodio. Fortunatamente riuscii a smaterializzarmi al San Mungo, dove fui curata, ma purtroppo per la violenza con cui Ronald mi aveva picchiato persi il bambino. Quando mi ristabilii, il medimago mi disse che avevo avuto un aborto, che non c'era più. Caddi in una fortissima depressione. Avevo un buon impiego al ministero, ma fui licenziata a causa della mia depressione. Arrivavo sempre in ritardo, ero irascibile con tutti... Ero diventata un mostro, e devo tutto a quel decerebrato di Ronald. Quindi non riuscivo a trovare un lavoro, e quando la tua vecchia governante Minerva mi scrisse che qua a breve ci sarebbe stato bisogno di un'altra governante, perché lei sarebbe andata in pensione, ho preso la palla al balzo. Ed eccomi qui! Dovevo pur pagare le bollette, mangiare e vestirmi... Avrei fatto di tutto pur di guadagnare qualche soldo."
Draco era letteralmente scioccato dal racconto di Hermione. Non poteva pensare che la Donnola arrivasse a tanto. Sapeva che era stupido e con un cervello come una nocciolina, ma non poteva pensare che avesse messo le mani addosso a Hermione. Lui non avrebbe mai fatto una cosa del genere, né a lei ne a nessun'altra donna, perché sapeva che le donne non vanno mai picchiate. Se lo avesse avuto davanti lo avrebbe avadakevrizzato all'istante. Draco alzò lo sguardo e vide Hermione che piangeva a dirotto. Raccontare quell'episodio della sua vita l'aveva devastata, per lei era ancora una ferita aperta. Draco si avvicinò a lei e l'abbracciò forte per farla calmare e smettere di piangere. "Hermione, sai che potremo fare anche se non è il momento adatto? Domani sera potremmo uscire a cena fuori. Ci serve una pausa da tutto questo, sia a me che a te. Soprattutto a te visto lo stress maggiore che devi affrontare. Non sarà come alleviare il dolore per quello che ti ha fatto la donnola, ma almeno per una sera sarai felice., anche se io vorrei vederti felice tutti i giorni. Potremo chiamare Lisandra, la nuova fiamma di Blaise per badare a Rastaban." disse Draco per tirare su di morale Hermione.
"Lisandra!? Scherzi vero Draco!?? Draco dobbiamo chiamare qualcuno che sappia quello che ha intenzione di fare Daphne, perché se dovesse agire domani sera sarà preparato. Quindi Lisandra mi sembra la meno adatta in tutti i sensi. Che ne dici di Ginny? Tranquillo sa di quello che ha intenzione di fare Daphne, e poi da difendersi benissimo. Ti ricordi che fatture orcovolanti con i fiocchi lanciava a Hogwarts se la facevano incazzare?"
Draco era talmente felice che Hermione avesse accettato di uscire con lui. “Certo che ricordo bene. Per poco non se ne beccava una anche Blaise. E Ginny sia!"

Sollevata che Draco avesse cercato di tirarle sul il morale, era ancora sorpresa dal comportamento di lui. Non si aspettava cose del genere da lui visto come si era sempre comportato con lei, ed un dubbio insorse nella sua mente. 'Mica sarà innamorato anche lui di me? Deve essere per forza così, perché se no non avrebbe fatto tutto questo'. Ripresero a mangiare in silenzio, ognuno perso nei suoi pensieri, non sapendo che erano gli stessi per tutti e due.
Quando ebbero finito, Hermione si stiracchiò. Era veramente distrutta, non ne poteva più e voleva che Rastaban si svegliasse presto. Voleva un po' di respiro prima di salire in camera dal bambino. Si sedettero sul divano per rilassarsi un po'. Hermione si sedette con i piedi sotto il sedere e Draco si allungò sul divano. Ad un certo punto prese la mano di Hermione e se la tirò vicino. Hermione si accoccolò accanto a lui. "Draco, credi che riusciremo a fermare Daphne?" gli disse preoccupata e scettica.
Draco l'abbracciò. "Si che riusciremo a fermarla. Abbiamo dalla nostra parte lo sfreg- ehm... Potter,  con lui dalla nostra parte non può fermarci nessuno. Ha o non ha eliminato Voldemort il mago più potente al mondo? Quindi aiutarci a fermare Daphne per lui sarà un gioco da ragazzi. In più è anche un Auror, nonché il capo. Siamo a cavallo, non ti preoccupare. A Rastaban non succederà nulla."
Hermione comunque aveva sempre una brutta sensazione allo stomaco. Non poteva farci niente, nonostante le rassicurazioni di Draco. Ma decise di non pensarci per il momento, doveva concentrarsi su Rastaban.
"Andiamo Granger, dobbiamo andare a dare le medicine a mio figlio prima che ti addormenti. Stai sbadigliando da dieci minuti e non è carino vedere una donna che sbadiglia. Dai andiamo, mica vorrai che ti porti a letto di peso vero?"
"No, no Malfoy mi sa che hai ragione. Andiamo prima che mi addormenti sul serio." Disse Hermione sbadigliando.
Draco si alzò dal divano e si voltò verso Hermione, porgendole la mano per aiutarla ad alzarsi, Hermione accettò volentieri, mise la sua mano in quella di Draco e si alzò. Mentre salivano le scale Draco dovette mettere un braccio intorno alla vita di Hermione per non farla cadere da quanto stava barcollando. Arrivarono in camera di Rastaban, Hermione si staccò da Draco e raggiunse il letto del bambino. Barcollando dal sonno, riuscì comunque a dargli le medicine e a cambiargli la pezza sulla fronte ormai calda. Sperava che il medimago l'indomani avrebbe portato buone notizie, non ne poteva davvero più. Non si ricordava nemmeno quando era stata l'ultima volta che si era presa del tempo per se stessa, ma in quel momento non era il caso di pensarci. Una volta che aveva finito, si buttò a peso morto sulla poltrona accanto al letto, rischiando di farci una buca, sbuffando infastidita
Draco era molto avvilito da quello che vedeva. Non voleva che Hermione stesse così. Pensò che aveva fatto bene a proporre ad Hermione di uscire un po', le avrebbe fatto bene e non avrebbe per una sera pensato a tutta questa tragica storia. Ed anche a lui avrebbe fatto bene staccare la spina per un po'.
"Granger che ne dici di andare a dormire? Però io il pigiama non te lo metto se ti addormenti lì. Su, fila in bagno a cambiarti." Disse Draco con la sua voce strascicata.
Hermione inerme ubbidì come un automa e si diresse verso il bagno. Si chiuse dentro e lasciò scorrere le lacrime che aveva trattenuto tutto il giorno. Non poteva andare avanti così o sarebbe crollata, di questo ne era certa. Si cambiò e si sciacquò la faccia, aveva gli occhi rossi da quanto aveva pianto, ed uscendo trovò Draco che già dormiva nel letto. Si sdraiò anche lei, e prima di addormentarsi diede un bacio tra i capelli biondo platino di Draco.

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