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Capitolo 4

Lauren's pov

Non sono solita a dare ascolto ai pettegolezzi, ma su una cosa sono d'accordo.
La Principessa è davvero come la etichettano:
È bella da mozzare il fiato, ma ha un carattere…poco accomodante.
-« Ora ascoltami bene, plebea»-
Mi si avvicina, incrociando le braccia e fulminandomi con i suoi occhi color cioccolato.
Ho capito che vuole essere minacciosa, ma abbiamo almeno una decina di centimentri di differenza, sono tutti a mio favore, e più che farmi paura…mi fa sorridere.
-« Non montarti la testa, sei stata fortunata solo perchè hai il completo benestare di mio padre, ma prova a fare anche solo un passo falso…e ti butto fuori»-
Annuisco senza dire una parola, per evitare di urtare i suoi nervi già saltati.
-« Ora…vai a cambiarti. Non posso più vedere quel tuo finto lino davanti al mio regale sguardo.»-
Fa il gesto con la mano come per dire “Ora puoi andare”.
Inclino di poco la testa e alzo un sopracciglio.
-« È cotone, vostra altezza»-
La ragazza, che credo essere la cameriera personale, mi guarda con occhi spaventati, come se avessi appena detto un'eresia.
Cosa ho fatto?
-« E quindi? Plebea, non sei nella posizione di fare la puntigliosa. Vai ora. Forza»-
Credo sia il momento di non dire altro, non voglio farla arrabbiare ancora di più.
Annuisco e con un inchino, mi dileguo.

♡♤◇♧

Sistemo la cinta e aggancio la spada, nonostante i guanti, riesco a sentire il metallo freddo di cui è composta.
Allo specchio noto che ho un sorriso a trentadue denti, sincero questa volta. Sì.
Sono davvero felice, anche se la divisa blu, identica a quella della guardia dell'altro giorno, che mi hanno dato mi sta un po' stretta, spero che col tempo si modelli meglio al mio corpo.
Gli do un'ultima sistemata ed esco. Il cigolio della porta fa eco e si disperde nell'immensità dei corridoi del castello.
I pavimenti di legno laminato sono tirati a lucido, quasi mi ci posso specchiare, le mura sono piene di decorazioni d'oro e di altri materiali sicuramente molto costosi, mi sento quasi in soggezione.
Chiudo la porta dietro di me, e faccio per andarmene finché non rischio di scontrarmi contro…la ragazza che era insieme alla principessa?

-« S-scusami»-
La ragazza scuote il capo con un sorriso.
-« Scusami tu»-
Mi guardo intorno, ma non c'è alcuna traccia della nobile.
-« È a fare colazione nella sala da pranzo»-
Mi legge nel pensiero?
La ragazza si sistema la cuffietta bianca che porta in testa e mi guarda con i suoi occhioni neri.
-« Comunque, piacere, sono Seki. La cameriera personale della Principessa Camila.»-
Mi rivolge un sorriso gentile e sincero, non posso far altro che ricambiare e stringerle la mano.
Ci avevo azzeccato allora.
-« E io sono Lauren. Spero che andremo d'accordo, noi due.»-
Sono sincera. Spero davvero di andare d'accordo almeno con la cameriera della Principessa.
Annuisce, e come se potesse leggermi nuovamente nel pensiero, mi si avvicina e fa segno anche a me di avvicinarmi. Eseguo senza fare troppe storie.
-« So che la Principessa Camila potrebbe sembrare un po' antipatica all'inizio, ma conoscendola scoprirai che ha anche un lato buono, semplicemente lo tiene nascosto»-
Non so il perché mi abbia dato questa informazione, ma la terrò a mente.
Annuisco.
-« Grazie dell'informazione, Seki»-
Porta entrambe le mani al grembo e si inclina lievemente.
-« Grazie a te per aver capito»-
E come è arrivata, se ne va, lasciandomi in mezzo al corridoio.
La mia mente si riattiva come d'incanto e ricordo di dover raggiungere la Principessa.
-« Aspetta! Non so dove si trovi la sala da pranzo!»-

♡◇♤♧

Il gracchiare dei grilli mi tiene sveglia mentre cammino verso casa, le stelle brillano sopra la mia testa. Sarebbe uno spettacolo fantastico, se solo non fossi stanca morta e desiderassi così ardentemente il mio letto.
Appena scorcio la fioca luce di casa mia, l'adrenalina mi da quella scossa in più per arrivare velocemente alla porta di casa e aprirla senza crollare a terra.

Non che abbia fatto molto il primo giorno:
Mi hanno mostrato le sale più importanti e illustrato meglio il mio compito da ora in avanti, cioè, controllare la Principessa e proteggerla anche a costo della mia stessa vita, facile, no?
-« Tesoro, ben tornata!»-
Mia madre mi viene incontro e appena nota la divisa che indosso, vedo i suoi occhi illuminarsi d'orgoglio.
Non penso servi dirle: “È andata bene, mamma”.
Infatti, mi abbraccia senza dire una parola e tutta la stanchezza di prima scompare momentaneamente, come un incantesimo, e mi godo l'abbraccio.
-«Sono così fiera di te»-

♡♤◇♧

Non potevo neanche minimamente immaginare che già nella mia seconda giornata di lavoro avrei trovato il castello reale in caos:
Appena ho messo piede dentro il giardino reale mi sono ritrovata tante, tantissime carrozze che aspettavano, entravano e uscivano.
Dentro il palazzo era un via vai continuo di gente, maggiordomi, reali di ogni grado con vestiti sfarzosi che girovagavano tra i corridoi del castello.
Il silenzio dell'altro giorno era svanito completamente, oggi a dar vita al castello sono i mormorii della gente, porte che si aprono e si chiudono e i vari tichettii di scarpe di ogni tipo.

Cerco di orientarmi, mentre faccio slalom tra i vari nobili e i poveri maggiordomi che trasportano minimo due valigie a mano.
Cerco con lo sguardo la porta della stanza della Principessa, ma mi ritrovo a sbattere contro…Seki!
Ma non vedo la Principessa Camila alle sue spalle.
-« Buongiorno»-
-« Buongiorno a te, Lauren»-
Dobbiamo alzare un po' la voce per poterci sentire.
-« Senti, ma…è normale che ci sia così tanta gente o…»-
-« Da quello che so, sono gli invitati del Re per un ballo. Non so nient'altro»-
Ah…non sa niente neanche lei allora…
-« E sai dov'è la Principessa?»-

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