Cap 18
Venere
Quel sabato pomeriggio mi era passata a prendere Byeol per andarci a fare un giro in uno dei centri commerciali di Seoul.
Ovviamente era solamente apparenza che uscivamo da sole dato che eravamo sempre seguite a giusta distanza da due degli uomini di mio marito per tenerci d'occhio.
Lo trovavo estremamente irritante, ma allo stesso tempo lo capivo.
Non doveva essere semplice per lui come per Seojun avere la mente occupata con il pensiero costante che potesse accaderci qualcosa mentre loro erano a "lavoro."
Sapevo che la vita che conducevano, soprattutto Anthony che era il capo mafia di Seoul, potevo essere un facile bersaglio per colpire lui.
E quindi non mi ero arrabbiata quando avevo scoperto che non solo a casa ma anche quando uscivo, lui sapesse sempre dov'ero.
Infondo lo capivo, non era facile per un uomo come lui, avere quel tarlo dentro la sua testa che suonava come un allarme quando non c'era, con la paura che mi potesse capitare qualcosa, per ferire lui.
Lo avevo accettato.
Lo avevo accettato per modo di dire, perché infondo avevo accettato chi era realmente solo perché ero troppo innamorata di lui, per lasciarlo andare.
Al solo pensiero di lasciarlo, mi sentivo il cuore diviso a metà dolorosamente.
Quando si ama bisogna accettare sia il buono che il cattivo della persona che siamo innamorati, perché la perfezione non esiste.
Però il pensiero che Anthony facesse determinate cose, oppure il pensiero che uccidesse, questo si, mi terrorizzava più di ogni altra cosa al mondo.
Ma cosa potevo farci?
Ero innamorata e sposata con un capo mafia, e ciò stava intendere che nel pacchetto era compreso anche quello anche se mi faceva male e non lo condividevo.
Sapevo che non mi avrebbe mai raccontato nulla di ciò che accadeva fuori dalle mura di casa, però la mente viaggia e le cose le si possono immaginare come sono.
Mi riscossi dai miei pensieri, quando sentii la macchina di Byeol fermarsi al parcheggio.
-Sei distratta tesoro, che succede?-
Mi chiese mentre spegneva l'auto, voltandosi verso di me.
Le sorrisi in modo tranquillo -Niente, ero solamente sovrappensiero.-
-Vedo.-
Disse, per poi aprire la portiera e scendere dalla macchina, seguita a ruota da me.
Chiusi la portiera dopo aver afferrato la borsa, avvicinandomi a Byeol, mentre ci incamminavamo verso l'entrata dell'immenso centro commerciale.
-Stavo pensando, dato che i nostri uomini torneranno tardi, che ne pensi se dopo lo shopping ci fermiamo a mangiare a uno dei ristoranti qui dentro?-
-Ma si, perché no.-
Dissi sorridendole, mentre l'afferravo sotto braccio, seguita a debita distanza da due uomini in giacca e cravatta, che ci sorvegliavano a una giusta distanza per lasciarci la giusta privacy.
Sospirai e lo stesso fece Byeol, mentre con uno sguardo ci eravamo intese benissimo.
Anche per lei era un po' difficile d'accettare, ma alla fine aveva accettato tutto per il mio stesso motivo.
Eravamo forse due pessime persone che amavano il pericolo?
No, eravamo due persone innamorate di due uomini incredibili che ci amavano e ci facevano sentire al sicuro e questo contava su tutto il resto.
Perché si sa, come ho detto prima, la perfezione non esiste.
Bisogna cogliere il bello e il buono che ci viene dato, e non pretendere qualcosa d'impossibile.
Perché l'amore, quello vero, non era perfetto, era perfetto nella sua imperfezione e questo eravamo noi.
Perfetti l'uno per l'altra, ma imperfetto con qualche difetto, in ciò che loro sono.
-Che ne dici di entrare qui?-
-Ma si tesoro iniziamo da qui.- Dissi, notando la vetrina con borse e portafogli alla moda.
Entrammo nel negozio, iniziando a guardare i vari scaffali colorati, pieni di borse e portafogli alla moda, uno più bello dell' altro.
Continuai a girare per il negozio mentre un senso d'inquietudine mi stava assalendo in quel momento, come se qualcuno mi stesse fissando.
Mi girai con la scusa di guardare altre cose, non notando nessuno.
Scossi la testa, sicuramente mi ero sbagliata.
Uscimmo poco dopo da li, entrando in un altro negozio di abbigliamento questa volta.
Iniziammo a guardare e girare per vedere se c'era qualcosa che potesse attirare la nostra attenzione.
Notai un vestitino carino prema man e lo presi.
- Byeol, vado un attimo nel camerino a provarmelo.-
-Va bene, io continuo la mi ricerca.- Disse, sorridendomi allontanandosi subito dopo, mentre io mi dirigevo in direzione del camerino.
Entrai chiudendo la porta alle mie spalle, mentre appesi la borsa a l'appendiabiti al muro, e presi a spogliarmi.
Mi infilai l'abito che avevo appena preso e mi guardai allo specchio dentro al camerino, trovandolo assolutamente carino.
"-Lo prendo!-"
Pensai sorridendo, mentre tornavo a spogliarmi di nuovo per rivestirmi e uscire subito dopo andando alla cassa per pagare.
Notai che anche Byeol aveva preso una gonna e un top e che stava venendo alla cassa per pagare.
Spostai lo sguardo verso la commessa per pagare il vestito, per poi afferrare la busta e salutarla, aspettando Byeol fuori dal negozio.
-Primo acquisto fatto!-
Disse Byeol sorridendo, mentre ci incamminavamo verso altri negozi.
Continuammo a girare per l'infiniti negozi di quell'enorme centro commerciale, fino a che non si era fatta l'ora di cena, dirigendoci verso uno dei ristoranti del centro commerciale.
Prendemmo posto aspettando che un cameriere venisse a prendere le nostre ordinazioni, mentre di nuovo quella strana inquietudine mi stava avvolgendo.
Istintivamente mi toccai il ventre, accarezzandolo con amore, mentre spostavo lo sguardo per il ristorante ma non trovando niente di strano.
-Tutto bene Venere?-
-Uhm!? Si, scusa sono un po' inquieta.-
-Che succede?-
-Non so, ho come la sensazione che qualcuno ci stia guardando ma non vedo nessuno.-
Vidi Byeol far finta di fare una chiamata per guardarsi intorno, ma notavo che anche lei non vedeva nessuno.
-Sarò paranoica.-
-No tesoro, evidentemente qualcuno ci stava guardando e la tua sensazione era giusta. Forse era qualche curioso sai alle volte la gente ama farsi i fatti degli altri.-
-Si questo è vero.-
-Non pensiamoci più. Ho una fame che non ci vedo.-
Dissi ridendo, mentre il cameriere prendeva le nostre ordinazioni andandosene subito dopo.
Qualche ora più tardi ci stavamo alzando per andare a pagare pronte per tornare a casa, dirigendoci verso la cassa, quando trovai uno strano ragazzo con una mascherina nera e uno sguardo agghiacciante che mi stava fissando, un po' troppo intensamente.
Sentii uno strano senso di paura percorrere la mia schiena, come brividi freddi, mentre spostavo lo sguardo verso la cassa pagando la cena, per poi uscire da lì.
"-Calmati Venere. Non è perché aveva una mascherina è uno sguardo che per te era risultato strano allora, deve essere per forza qualcuno di strano. Evidentemente vi siete incrociati con lo sguardo per caso e ti ha dato la sensazione che ti stesse fissando.
Non farti stupide paranoie assurde!"-
Mi ripetevo nella mia testa a suon di rimprovero, mentre uscivamo dal centro commerciale pronte per tornare a casa.
Anthony
Quella sera, sarei rientrato tardi, avevo troppe cose da fare, fortunatamente sapevo ogni passo che compieva la mia adorabile moglie, grazie hai miei due uomini che seguivano le ragazze a una giusta distanza, resa chiara da me, perché non volevo che si sentissero troppo oppresse dalla loro presenza.
Quindi avevo esplicitamente chiesto come ogni volta che uscivano, di seguirla a una debita distanza e che mi facevano il resoconto di dove si trovasse mia moglie e che cosa facesse.
Si ero un manico del controllo, e dovevo sempre sapere dove si trovava la mia piccola farfalla.
Vidi Seojun terminare la chiamata con sua moglie, dopo che gli aveva scritto che era da poco rientrata a casa, facendolo rilassare automaticamente.
Si eravamo estremamente cauti con le nostre donne quando uscivano, per questo avevano uomini che le seguivano a distanza.
-Tutto bene fratello?-
Chiesi, mentre entravamo nella mia macchina pronti per andare diretti al locale, dopo che ero andato a far visita a uno dei miei clienti abituali del mio locale.
Mi avevano chiesto se potevo prestargli un paio di ragazze per una loro festa privata a un buon prezzo ovviamente.
-Si, ora che è a casa si. Lo so, sono troppo apprensivo possiamo chiamarlo così!?-
-Diciamo che siamo due fottuti manici del controllo di natura ma diventiamo peggio quando si tratta delle nostre donne.-
Dissi, sorridendo maliziosamente, allungandogli un pugno, mentre lui sorrideva a sua volta battendo il pugno contro il mio.
Misi in moto l'auto pronto per partire quando sentii la suoneria incessante del mio cellulare.
Premetti il pulsante sul manubrio della macchina mentre feci partire la macchina.
-Che succede Rio?-
-Signore, ce stato un dannato problema!-
-Che problema?-
-Ci hanno fottuto la merce e ci hanno sparato addosso!-
Fermai la macchina di colpo, mentre la furia mi stava invadendo il corpo.
-CHE CAZZO STAI DICENDO RIO?-
-Signore, non so chi erano, perché hanno sparato sia a noi che hai Messicani, il loro intendo era fotterci la merce.-
-CAZZO! Ci sono riusciti?-
-Si.-
-CAZZO, CAZZO MERDA CAZZO! SPERO CHE QUALCUNO DI VOI SIA RIUSCITO A FAR FUORI QUEI FOTTUTI BASTARDI E CHE ME NE AVETE LASCIATO QUALCUNO VIVO! CHI CAZZO OSA DERUBARMI!?-
Ero completamente fuori di me.
-Si, li stiamo portando al capanno.-
-Bene, vi raggiungerò lì.-
Dissi riagganciando, mentre premetti sull'acceleratore facendo scattare la macchina sulla strada notturna illuminata dai lampioni e dalle macchine che stavano passando, mentre pensavo a tutti i modi possibili per ucciderli, no di scoprire chi cazzo mi aveva fottuto e poi li avrei uccisi, compreso il fottuto mandante.
Continua
Doppia pubblicazione oggi contenti?😍💛😘
Buona serata cuoricini 😘⭐🌙
vi adoro
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Alla prossima!💛
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