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Capitolo 17_"Ben arrivata Amanda!"

Ora siamo in ospedale, mancano pochi giorni alla data prevista per il parto e oggi
abbiamo l'ultima ecografia.
<<Salve, accomodatevi pure.>>
<<Grazie.>>
<<Allora, siete pronti? Avete dubbi o domande? Sapete dove dirigervi
nell'ospedale?>>
<<Ci siamo stati all'inizio di questa settimana e ci hanno spiegato già tutto, penso di
non avere altre domande.
Sono pronta a stringerla tra le braccia.>>
Sul viso di Thommy compare un alone cupo.
<<Thomas che mi dici di te?>> la dottoressa lo ha notato.
<<Sto bene, credo. Spero solo che non entri in travaglio quando io non ci sono>>
mi stringe la mano.<<Non voglio che sia sola quando succede.>>
<<Capisco, ma anche se non sei con lei, la maggior parte delle donne aspetta
molte ore dopo la rottura delle acque, quindi avrai un sacco di tempo per arrivare
da lei e portarla in ospedale.>>
Thommy annuisce ma ho la sensazione che non si sia tranquillizzato.
<<Bene, se avessi bisogno di qualcosa o dovessi parlarmi chiamami>> si alza e mi
abbraccia.
<<Altrimenti ci vediamo tra una settimana>>
La ringrazio e torniamo a casa per passare un altra bellissima serata a non fare
nulla.
Mi sento impotente, ogni volta che cerco di fare qualcosa Thommy mi ferma e lo fa
al posto mio e ormai perde molti giorni di scuola per stare al mio fianco, cosa che
mi fa arrabbiare molto perché deve andare avanti ma lui sostiene che i suoi voti
sono abbastanza alti per sorreggere le assenze, ma io non gli credo granché.
E gli orari di lavoro li decide praticamente lui, è convinto di poter essere sicuro solo
quando io sono sul divano con un gelato e non ho bisogno di muovermi.
Negli altri orari girano le scene senza Newt che in realtà sono rare dato che è uno
dei protagonisti ma ci sono.
Ha così tanta paura che io possa partorire mentre lui non c'è che prima di
andarsene parla con la bambina dicendole:
<<Non nascere finché non torna papà chiaro?>>
Altre volte, mi chiamava dal set e non mi dava neanche il tempo di dire ''ciao'' che
mi bombardava di domande del tipo:''Tutto bene?'' ''è successo qualcosa?'' ''Come
state?'' e io ''Tranquillo tutto apposto'', è incredibile come sia passato dall'essere un
ragazzaccio al preoccuparsi così fino all'angoscia per noi, è incredibile come
quanto sono cambiata io, sono passata dall'essere una ragazza rinchiusa e coperta
all'essere incinta del primo ragazzo con cui sono stata.
Tornando a noi; sono ormai alla mia ultima settimana e il parto è previsto per
domenica, è tutto pronto e se la bimba nasce domenica non ci saranno problemi
con il lavoro di Thommy e i suoi impegni.
Conosco l'ospedale come le mie tasche, ho tutto il necessario per accogliere la
bambina e infine so tutto quello che c'è da sapere per diventare mamma.
Sono pronta, al contrario di Thommy che è più paranoico del solito, voglio dire,
Datti una calmata! Non sei mica tu che lo devi partorire!
Comunque il grande giorno si avvicina, siamo già a giovedì e ogni giorno i calci
diventano più forti, la mia piccola non vede l'ora di uscire.
<<Thommy, possiamo fare qualcosa per una volta?>>
<<Tipo cosa?>>
<<Spiaggia e gelato?>>
<<Ok, ma mi devi promettere che appena sei stanca me lo dici ok?>>
<<Si.>>
<<Prometti.>>
<<Prometto.>>
<<Ok, vada per spiaggia e gelato.>>
Si ferma e prende una coperta dal bagagliaio, scendo anche io e ci dirigiamo verso
la spiaggia.
Stende la coperta sulla sabbia e mi fa sedere tra le sue gambe, con la schiena
contro il suo petto.
Mi solleva la maglietta sulla pancia e inizia ad accarezzarla.
<<Ultimamente ti ho detto quanto sei meraviglioso e quanto ti amo?>>
<<Ti amo anche io.>> mi sposta i capelli e mi bacia il collo.
<<Qual'è la cosa che ti emoziona di più?>>
<<Vederti mentre le insegnerai tutti i trucchi della recitazione>> rido dolcemente e
lui mi accarezza i capelli.
<<Sarà un'attrice meravigliosa se ha ereditato il talento da noi!>>
<<Già! E tu?>>
<<Vederti tenerla in braccio>>
<<Vedermi tenerla in braccio?>>
<<Si, quando ti guardo mentre accarezzi la pancia o mentre pensi a quante cose
faremo i tuoi occhi si riempiono d'amore e di tenerezza e io mi innamoro di te
ancora di più, non vedo l'ora di vederti tenerla tra le braccia.>>
<<Oh, ma quanto sei dolce! Sono certa che sarai un padre magnifico!>>
<<Lo spero.>>
<<Ne sono certa.>>
<<E tu sarai una madre fantastica. Tua madre sarebbe così fiera di te.>>
Mi limito a sorridere e ad alzare le spalle mentre una lacrima mi riga il volto al
ricordo di mia madre.
<<Mi prometti che per un po' rimarrai con me?>>
<<Sempre.>>
<<Grazie.>>
Mi giro per baciarlo e poi torno con la schiena contro il suo petto.
Restiamo così a lungo fino al tramonto.
<<Si sta facendo tardi, andiamo a prendere il gelato e poi torniamo a casa.>>
<<Grazie per avermi accontentata.>>
<<Di niente.>>
Andiamo in gelateria e mi viene l'acquolina.
Mi guardo attorno perché non so che gusto prendere e Thommy lo sa quindi
aspetta pazientemente abbracciandomi.
Ogni tanto mi bacia sotto l'orecchio distraendomi.
Mi volto e noto due commesse che guardano Thommy scioccate.
<<Possibile che ovunque tu vada, c'è sempre una tua fan?>>
<<Non so che dirti, mi adorano tutte. Questo ti da fastidio?>>
<<No. Tu sei mio e mi diverte l'idea che tutte vogliano il MIO uomo.>> lui si gira a
guardare le due ragazze che quasi svengono perché lui le ha guardate e poi si
volta verso di me.
<<Ti avverto. Sto per dare una dimostrazione di quanto ti appartengo.>>
Io mi metto a ridacchiare.
<<Pubblicamente?>>
<<Se vogliono guardare diamo spettacolo.>>
Mi fa girare e cattura le mie labbra con le sue muovendole passionalmente.
Io gli metto una mano tra i capelli tirandoli leggermente. Quanto amo i suoi capelli!
Poi metto l'altra mano dietro la sua schiena per mettere in mostra il mio anello.
Che cosa stupida!
Mi stacco dalla sua bocca e rido.
<<è stato stupido.>> e mi avvicino alla vetrina della gelateria.
<<No, è stato divertentissimo.>>
<<Si, solo che adesso inizieranno a fantasticare di essere baciate da te, ottimo
lavoro!>>
La sua risata profonda mi provoca un sussulto e mi mordo il labbro.
<<Passo le giornate a fare in modo che i ragazzi capiscano che tu sei mia, è stato
divertente per una volta dimostrare che io ti appartengo!>>
<<Cosa? Quando mai è successo?>>
<<Succede sempre. Quando i ragazzi ti guardano hanno sguardi pieni di
desiderio.>>
<<Se, come no!>>
<<Jessy,>> mi gira per farsi guardare negli occhi, ha un tono basso e sexy.
<<So che pensi di essere brutta e invece sei così sexy, la gravidanza ti sta
magnificamente bene. Fidati. Non sai che sforzo faccio per non strapparti i vestiti di
dosso e farti mia.
E quando gli altri ragazzi ti guardano, vedo quello sguardo sui loro visi, immaginano
le stesse cose.>>
Alzo gli occhi al cielo perché la sua versione non mi convince ma gli do comunque
un bacio sulla guancia per poi prendere il mio gelato.
Andiamo fuori e mangiamo il gelato in macchina.
Skip Time: Sabato
Mi sono appena alzata e sono andata a fare la doccia mentre Thommy sta ancora
nel letto.
Esco dalla doccia e vado nell'armadio per mettermi dei vestiti comodi per fare un
giro con Thommy.
Mentre mi tolgo i pantaloni sento come uno scoppio e poi le mie gambe umide e
calde.
Accidenti! Ho resistito per tutta la gravidanza senza problemi e ora mentre mi
preparo per fare una passeggiata me la faccio addosso? Non mi scappa nemmeno!
Butto i pantaloni nella cesta del bucato e torno nella doccia rimanendo impietrita.
<<Thomas!>> esco dalla doccia e mi avvolgo in un asciugamano.<<THOMAS!>>
<<Che succede?>> ha gli occhi sbarrati in preda al panico.
<<Mi si sono appena rotte le acque!>>
<<Davvero?>> rimane un attimo immobile e poi mi bacia, mi prende il viso tra le
mani e continua:
<<Quindi sta per arrivare?>>
<<Si, è tutto pronto?>>
<<Si, dobbiamo andare!>> mentre io mi asciugo e mi cambio Thommy prepara la
borsa e lo sento chiamare al telefono la sua famiglia e i nostri amici.
Mi sento stranamente calma, mi vesto e mentre mi siedo sul letto sento la porta
aprirsi, chiudersi e poi riaprirsi e richiudersi prima di vedere Thomas correre da me.
<<Sei pronta? Andiamo! Ti serve altro?>>
<<I caricabatterie>>
Prende i caricabatterie ancora agitato mentre io sono sul letto.
<<Altro?>>
<<Voglio un bacio, che ti calmi e che ci porti in ospedale.>>
Mi bacia e poi mi aiuta ad uscire di casa e a salire in auto.
<<Sei molto calma.>>
<<Già, pensavo che sarei stata malissimo e invece sto bene.>>
Ma questa sensazione dura poco perché appena entrata nella stanza le contrazioni
diventano fortissime e il dolore è atroce.
Due ore dopo sono ormai insopportabili e afferro la mano di Thommy.
<<Tranquilla tesoro, ce l'hai quasi fatta!>>
La sua voce mi tranquillizza tantissimo e lui mi accarezza i capelli.
Intanto erano arrivati tutti. Mangiano mentre mi tengono compagnia.
Thommy si appoggia accanto a me in posizione per dormire, con una mano sotto la
testa e una nella mia per quando ne avrei avuto bisogno.
Quando mi arriva un'altra contrazione mi escono delle lacrime e lui mi guarda.
Nel suo sguardo percepisco che solo guardandomi sente il mio stesso dolore.
Mi accarezza la mano e io mi calmo nuovamente.
La dottoressa entra dopo che un monitor inizia a lampeggiare.
<<Pronta Jessica? È il momento.>>
La dottoressa fa uscire tutti tranne Thommy.
Per i successivi sei minuti gli stringo la mano come se mi tenesse legata a terra.
Scoppio a piangere di gioia quando sento il vagito di Amanda.
Mentre la puliscono e controllano che stia bene Thommy mi bacia e mi dice che è
fiero di me, poi l'infermiera ci porge Amanda, prima a me e ci comunica il peso e
l'ora della nascita e poi la passo a Thommy che mentre la guarda negli occhi è
bellissimo tanto che Ki, su mio ordine, gli fa una foto che metto come sfondo del
telefono, lui non se né neanche accorto, le stava parlando e le dava in benvenuto
tra noi.
La bambina è identica a Thommy, che bella!
Adesso siamo a casa dopo aver salutato tutti.
Sono esausta, Thommy ha ancora in braccio la bambina, apro la porta ed entriamo.
<<Benvenuta nella radura Amanda!>>

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