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Capitolo 4

Il giorno dopo, Conan tornò dal professor Agasa, stavolta puntuale.

Salutò il dottor Agasa e corse nella camera di Ai, silenziosamente aprì la porta e la vide nel suo letto che dormiva come un angelo. A quella visione, non poté fare a meno di sorridere.

POV. Ai

Mi svegliai, stranamente felice per nessun apparente motivo. Poi mi ricordai di Conan e capì il perché di tutta quella felicità.

Guardai l'orologio ed erano le ... 12:30?!?! Ma quanto diamine avevo dormito??

Va be ... lasciamo perdere.

Andai verso la cucina dove trovai Conan che leggeva, anzi rileggeva, "Sherlock Holmes e il mastino dei Baskerville".

<< Shinichi!!>> lui alzò lo sguardo dal testo, mi fissò e sorrise <<Ben svegliata>>
<<Scusa ma, a che ore sei venuto qui?>>
<<Non saprei, verso le 10:00 forse>>
<<E si può sapere perché non mi hai svegliato, scusa?>> e sempre sorridendo rispose <<Be, te l'ho detto che volevo che tu riposassi e sembravi così serena che ho preferito lasciarti dormire e aspettare che ti svegliassi>>

Lo guardai, stralunata <<Tu sei matto>>
<<Be non so, forse. Allora, vuoi startene lì in pigiama tutto il giorno o fai colazione? >>

Solo in quel momento mi resi conto di essere ancora in pigiama e con i capelli tutti spettinati.

<<Ehm ... tu aspetta qui>> io intanto corsi a darmi una sistemata, ma lo sentì ridere leggermente, come per dire "ti ho aspettato due ore e mezza, figurati 5 minuti".

Che figura.

Mi guardai allo specchio. Santo cielo ero un disastro!

Ci misi circa 10 minuti per prepararmi e alla fine misi un paio di jeans e una t-shirt con sopra una felpa.

Tornai in cucina e vidi che Conan aveva ricominciato a leggere.

<<La tua colazione è lì>> così mangiai il più in fretta possibile, visto che mi aveva già aspettato abbastanza e non volevo fargli attendere ancora.

Appena finì, mi chiese <<Allora, dove ti piacerebbe andare?>>

Fantastico. Dove volevo andare?

Decisi di dirgli il primo posto che mi venne in mente <<Al parco>>
<<Benissimo, allora andiamo>> <<ok>>

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Camminammo fianco a fianco fino al parco, in silenzio.

Ma non era affatto un silenzio fastidioso, anzi era piacevole. Però, appena arrivammo al parco decisi di rompere quel silenzio <<Senti, Conan...>> <<Dimmi Ai>>
<<Perché hai insistito per farmi fare questa passeggiata? >>
<<Te l'ho detto, ne avevi bisogno. Stai lavorando davvero tanto e una pausa te la meritavi>>
<<Be, sì questo l'avevo capito ma ... voglio dire, perché t'importa se lavoro troppo? Pensavo anzi che ne fossi felice>>

D'un tratto smise di camminare, e anche io.

<<Ovviamente non vedo l'ora di tornare ad essere Shinichi e ti ringrazio per tutto quello che fai per me, ma non voglio che pensi solo all'antidoto>>

Si fermò per un attimo e intanto ci sedemmo su una panchina lì vicino.

<<So bene che hai avuto un passato difficile proprio a causa dell'Organizzazione Nera e so anche che faresti di tutto pur di ricominciare una nuova vita ma se non fai altro che lavorare all'APTX non ci riuscirai mai. Capisci ciò che voglio dire?>>

Io annuì appena. Mi aveva davvero stupita.

<<Perciò in questi giorni ti ho osservato e ho notato che eri molto stanca e ho capito che non hai dormito neanche un po'. Visto che dopo quello che è successo su quel treno l'organizzazione non si è fatta viva, non potevi essere preoccupata per essa. Ho fatto due più due ed ho capito che sei rimasta sveglia per lavorare all'antidoto>>

Spontaneamente, sorrisi. Non so se per il fatto che mi avesse osservata per tutto quel tempo, oppure perché mi piaceva quando parlava in quel modo.

<<Ti prego, Ai. Non pensare solo a lavorare a quella sostanza. Cerca di pensare anche ad altro. Ora non sei più obbligata a far nulla, sei libera di fare quello che vuoi e hai degli amici che ti vogliono bene, e sono certo che a loro farà piacere passare il tempo insieme a te. Perciò, quando te la senti, non esitare a chiamare me, o Ayumi o Genta e Mitsuhiko. Siamo tutti qui per te>>

Ci riflettei un attimo. Era vero, non ero più obbligata a far nulla ma non ero abituata ad avere degli amici.

Ogni volta che ci incontravamo io me ne stavo in disparte e al massimo dicevo due parole con Ayumi.

All'inizio parlavo solamente con Conan/Shinichi, visto che avevamo la stessa età ed eravamo più maturi rispetto agli altri.

<<Sì, forse hai ragione>> lui sorrise <<Come sempre!>> e sorrisi anch'io <<Però non è così semplice ...>>
<<Lo so bene, ma vedrai che presto ti ci abituerai. Inizia a piccoli passi>>

<<Grazie, Shinichi>>

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