Capitolo 23
Dopo una settimana, la situazione era molto tesa. Gli uomini in nero erano stati sconfitti, e questo non poteva che portare felicità, certo, ma Ran era uscita dal coma, Conan non andava più a casa del dottor Agasa, se non per chiedergli qualcosa di scarsa, importanza, e quelle poche volte Ai era chiusa nella sua stanza, ma tanto Conan non ci faceva caso. Se lei non se la sentiva di venire a parlargli, lui non l'avrebbe forzata, specialmente in quella situazione.
POV. Conan
Non sopportavo più questa situazione, dovevo risolverla in qualche modo, e capì cosa dovevo fare in ospedale, non appena Ran era entrata di corsa nella mia stanza.
Aspettai che Ai uscisse di casa con Ayumi per andare da qualche parte, e ne approfittai.
Entrai nella sua stanza, e, anche se non era la prima volta, mi sorprendevo sempre di quanto potesse essere ordinata, come se nessuno la usasse mai, quando invece Ai ci passava la maggior parte del tempo.
Aprì uno dei cassetti della sua scrivania e trovai quello che sembrava essere un diario. Non credevo ne avesse uno. Ero tentato ad aprirlo e leggere il suo contenuto, ma non mi sembrò giusto, così feci per rimetterlo al suo posto, e richiusi il cassetto. L tentazione c'era ancora, ma avevo un'altra cosa da fare molto più importante.
Aprì il secondo cassetto della scrivania e trovai il cofanetto con gli antidoti.
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POV. Ai
Dopo essere uscita con Ayumi, tornai a casa e mi diressi in camera mia, trovando però la porta aperta. Il dottor Agasa doveva ancora tornare, o almeno così aveva detto, perciò l'unico che era potuto entrare era ...
Corsi all'interno della stanza ed aprì il cofanetto con gli antidoti.
Mancava quello definitivo.
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POV. Shinichi
Non ero più abituato al mio corpo da diciassettenne, ma non potevo pensarci in quel momento. Dovevo fare in fretta.
Arrivai davanti a casa di Ran e suo padre, che, ormai, era diventata anche la mia.
Suonai il campanello e ad aprirmi, fu proprio Ran.
<<Shinichi !! Quanto tempo è passato! Sono così felice di vederti!>> strillò, gettandosi tra le mie braccia.
<<Ciao Ran>>
<<Si può sapere dove sei stato?! Mi hai fatto preoccupare! E hai idea di cosa ci è successo in questi giorni?! E tu nemmeno c'eri! >>
<<Ran ...>>
<<Perché torni sempre dopo mesi e mesi, senza alcun preavviso?! Non preoccupandoti minimamente di cosa provino le persone intorno a te, vedendoti dopo tanto tempo! Hai idea di quanto ho sofferto?! >>
Ormai era impossibile interromperla, dalla sua bocca usciva un fiume di parole, una dopo l'altra, così mi rassegnai e la stetti ad ascoltare.
<<E te l'avevo detto che mi mancavi da morire, un sacco di volte, eppure tu continui a scomparire nel nulla, senza lasciare traccia! Perché?! Ti odio, Shinichi! Faresti prima a non tornare più! Tanto ormai ci ho quasi fatto l'abitudine!>>
Molte delle cose che diceva, erano a causa della sua rabbia, ne ero consapevole, ma provai un certo fastidio quando le disse. Io un buon motivo ce l'avevo, per essere sparito, e ho fatto di tutto per tornare, mentre lei pensava solo a rinfacciarmi la mia assenza.
<<Ran, è di questo che volevo parlarti. Io ... non tornerò più>>
Tutta la furia che aveva prima svaní nell'istante in cui dissi quelle parole, lasciando spazio all'incredulità e alla sorpresa.
<<C-cosa?>>
<<Hai capito bene. Non tornerò più. Questa è l'ultima volta in assoluto che mi vedrai.>>
<<P-p-perché? Perché, Shinichi? Non lasciarmi, io ti amo! >> I suoi occhi cominciarono a riempirsi di lacrime, e le parole le morivano in gola. Vedendola così, sentì una morsa allo stomaco. Non volevo farla soffrire, ma era inevitabile. Stavo cominciando a pentirmi, volevo abbracciarla e dirle che sarei rimasto con lei. Ma pensai ad Ai ... non volevo lasciare lei da sola.
<<Mi dispiace, Ran.>>
<<È per una ragazza, vero? Non mi volevi più tra i piedi. Non è così? >>
<<No! Cioè, sì!>> feci una pausa <<All'inizio non era per una ragazza. Avevo molti casi da risolvere, e pensavo solo a te. Poi ho incontrato lei, e ora, ho capito che senza di lei non sono nulla. >>
<<Scusami Ran>> aggiunsi.
<<Se restassi qui, soffriresti ancora di più. È meglio che tu non mi veda più, dimenticami.>>
<<E pensi che sia facile?! Siamo praticamente cresciuti insieme, non posso dimenticarti così! >>
<<Dovrai riuscirci. Sei una ragazza forte, sono certo che ce la farai>>
<<Posso almeno sapere come si chiama? La ragazza, intendo>>
<<Shiho>> le dissi il suo vero nome.
<<Immagino di poter far niente per fermarti, vero?>>
<<Anche se ci riuscissi, non saresti felice con me. Io non ti amo, non posso costringermi ad amarti>>
Aveva smesso di piangere, ora non mi guardava neanche più. Fissava il pavimento.
Ma di scatto, corse verso di me e mi abbracciò.
<<Non posso obbligarti a rimanere, ma neanche dimenticarti.>> disse, staccandosi.
<<Devi provarci. Sono sicuro che troverai qualcuno che ti renda felice>>
Ci fu un attimo di silenzio.
<<Addio, Shinichi>>
<<Addio, Ran>>
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Non odiatemi!
Avrei voluto fare questo capitolo meno sentimentale, ma non ci sarei riuscita: Shinichi e Ran sono amici fin dall'infanzia e non poteva non essere un addio difficile.
Quindi, capisco se il capitolo non è proprio di vostro gradimento, ma ci voleva!
Al prossimo capitolo!
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