Capitolo 4
Entra Andrea con la bottiglia di vodka in mano... e lo sguardo compiaciuto...non ci posso credere...perché si è ridotto così...
«Buongiorno signorino Caruso, lo sa che non dovrebbe entrare a scuola con una bottiglia di vodka!» Lo rimprovera il professore! «Scusate! Ma dovevo dimenticare in qualche modo!» si giustifica attraversando tutta la classe, fino a raggiungere il mio banco.
Cosa doveva dimenticare? Penso che che il motivo sia io... non so perché ma ho questo presentimento...
«Ehi...»mi dice con un sorriso finto sulle labbra mentre si siede accanto a me, perché fa così...così riesce solo a farmi piangere.. e sentirmi in colpa. Durante le ore di lezione, è stato sempre seduto al suo posto senza parlare... neanche durante la ricreazione si è alzato, insomma, è stato con la testa appoggiata sulle sue braccia per tutto il tempo...
La giornata finisce in fretta, ed è ora di tornare a casa per potermi buttare sul letto, perché sono molto stanca. Arrivo a casa e noto che ci sono le macchine dei miei genitori sul vialetto.. sono rientrati (?), strano... di solito rientrano alle 16:00... Busso alla porta con timore e mi apre mia madre, ha un sorriso a 32 denti «Ciao tesoro, com'è andata la giornata?»
« Bene... ma perché questo sorriso? E come mai siete già rientrati?» dico molto perplessa, le mi risponde di andare in salotto perché papà doveva parlarmi... e alla mia seconda domanda non ricevo risposta. Mi avvio verso il salotto e ripenso al sorriso enorme di mamma, e mi scappa una risatina... arrivo in salotto, con un sorriso stampato sulle labbra, e trovo anche mio padre con stesso sorriso di mamma «Vi siete messi d'accordo, vero?» dico ridendo mentre mi siedo di fianco a mio padre. «Cara io e tua madre abbiamo riflettuto su una cosa... -fa la faccia triste e quel sorriso che mi ispirava gioia, è scomparso!- abbiamo pensato che forse ti senti un po' sola qui a casa, quando noi siamo al lavoro... e abbiamo deciso di farti un regalo...» in quell'istante riappare il sorriso di prima, fa una piccola torsione verso la sua destra e prende in mano una palla di pelo! «Mamma miaaa!!!» urlo dalla gioia! «È stupendo... lo adoro!!» è un piccolo pastore tedesco a pelo lungo originale, ha un musetto molto dolce ha una linea nera molto particolare vicino agli occhi, sembra il trucco egiziano che si usava una volta, e in fine ha delle zampe enormi molto pelose. «Graziegraziegrazie!!» urlo ai miei genitori prendendo in braccio quell'ammasso di peli e occhi dolci, lo guardo dritto negli occhi «Ti chiamerò Zampa, da oggi sarai tutto mio! Le mie ore di studio saranno molto divertenti con te! Ma non solo quelle, anche le mie passeggiate, la notte, il mio tempo libero, insomma tutte le ore del giorno e della notte saranno stupende con te al mio fianco!» il cagnolino china il capo a sinistra e abbaia, ha un abbaio molto dolce, che cucciolo!
Decido di andare a fare una passeggiata con lui al parco, per poi passare a prendergli qualche giocattolino, ed eventualmente qualche premio al negozio di animali. Logicamente i miei mi hanno già sistemato la brandina del cagnolino nella stanza, con un pacco di traversine, nel caso durante la notte gli dovesse scappare, poi una ciotola d'acqua vicino la porta del bagno. In cucina, invece, hanno messo un'altra ciotola d'acqua e una per il cibo. Prendo il cucciolo e gli attacco il guinzaglio al collare, prendo una borsa, abbastanza grande, e dentro metto una coperta, un piattino e una bottiglietta d'acqua. Prendo le chiavi e il cellulare, ed esco con Zampa in braccio, arrivata fuori al vialetto di casa, poggio delicatamente il cagnolino a terra, e inizio a camminare, lui mi segue, ma arrivati a circa 10 passi, si stende a terra e non vuole camminare, le ho provate quasi di tutte, ma non si alza da lì terra... uff.... allora visto che ho la borsa abbastanza grande, decido di trasportarlo nella borsa, fino alla fermata del pullman. Quando arriva, cerco due posti, su uno dei due appoggio la borsa con Zampa al suo interno, e sull'altro mi siedo io. Ha un musetto molto dolce, lo fisso, lui nuovamente china il capo a sinistra, e caccia la sua linguetta rosea e rosicchia la fibietta della borsa, a vedere quella scena, mi scappa una risatina.
Finalmente il pullman si ferma, e alla fermata del pullman, prendo la borsa con il cane dal sediolino, e scendiamo dal pullman. Poggio nuovamente il cane a terra e tiro leggermente il guinzaglio. « Ora cammini eh?» gli dico fissandolo, lui come non detto, si stende a terra, e non ne vuole sapere nulla di camminare, allora decido di riprenderlo in braccio, caspita quanto pesa! «Per essere un cucciolo di due mesi sei un bel fagottino ehehe!» Arrivati al parco stendo la coperta e mi stendo sopra, e metto il cane a pancia all'aria per fargli il grattino, lui si ribalta e inizia a giocherellare con il lembo della coperta, poi morde la mia mano, ma non mi fa male, perché ha ancora i denti da latte. Dopo circa un ora poso la coperta nella borsa, e inizio a lottare per camminare, visto che il cane non vuole, penso che è meglio se al negozio di animali andiamo domani.
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Arrivo a casa , e porto Zampa nella mia stanza, e lo adagio sul suo lettino, dopo neanche 10 minuti si addormenta, a quella scena sorrido e scatto una foto per immortalare il primo riposino nella sua nuova famiglia! Poi la invio alle mie amiche e gli faccio vedere il nuovo arrivato. Mi butto sul letto a pancia sotto, e distolgo lo sguardo dal cane, per guardare la finestra, e noto che Andrea ha le finestre aperte, però ha la tenda che copre tutto. Decido di andare a fare una doccia prima di iniziare a fare i compiti.
Appena esco dalla doccia, mi accorgo che il cane sta dormendo a pancia all'aria, mi scappa una risata molto forte, che lo sveglia, si gira subito, e mi corre in contro facendomi le feste. Metto il mio pigiamino, mi siedo alla scrivania, apro il libro e il quaderno, nel frattempo il cagnolino si accoccola sulle mie gambe e chiude gli occhi, lo accarezzo mentre cerco di fare gli esercizi di grammatica.
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«Tesoro scendi! La cena è pronta!» mi avverte mia madre
«Si scendo, prepara anche la pappa per Zampa!» gli rispondo, essendo consapevole che per i primi 5 mesi, o fin quando il veterinario non ce lo dice, il cane dovrà mangiare 3 volte al giorno. Apro la porta della stanza, e invito il cane a farmi compagnia, lui si alza dal suo lettino e corre giù per le scale, faccio lo stesso, ma io freno subito dopo le scale e corro a tavola, arrivo in cucina e aiuto mamma a mettere i piatti a tavola, il cane invece non frena in tempo e finisce contro la credenza piagnucolando, però ci raggiunge e inizia a mangiare tutta la sua ciotola, noi ci sediamo e mangiamo.
Mmmmm.... fai i complimenti a mamma, come è buono il pollo...
Hai ragione è buonissimo! Mi complento per il buon sapore. «Mamma com'è buono il pollo...»
«Grazie, l'ho cucinato come piace a te!» mi ringrazia
«Anche come piace a me!» dice ridendo mio padre.
Finito di mangiare, aiuto mamma a sparecchiare mettendo le stoviglie sporche nella lavastoviglie, poi l'aziono, e salgo in camera per sistemare lo zaino per domani. Il cane mi segue ad ogni passo, però appena arrivati nella stanza non segue più nessuno e va dritto verso il lettino saltandoci sopra come se fosse un trampolino.
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«Zaira!!! Sveglia che fai tardi!» mi urla mamma dalla cucina. «Buongiorno anche a te!» gli urlo, in quel momento il cane si sveglia e salta sul letto e mi lecca tutta la faccia «Basta basta! Mi alzo! Ahahahaha!» cerco disperatamente di togliere quella palla di pelo, dal mio faccino.
Dopo una lotta ci riesco finalmente, corro in bagno a lavarmi la faccia per togliermi la bava, poi torno e prendo il mio intimo, e rivado in bagno. Dopo 10 minuti esco dal bagno e cerco qualcosa da mettere...vedo quanti gradi ci sono e bene oggi non fa molto caldo, quindi opto per un leggins nero e una maglia a mezza manica bianco panna, è una maglia larga che scende lunga dietro fino al sedere ed è corta avanti, poi abbino degli stivali nero lucido con degli strass lungo la cerniera fino al tacco, poi vado in bagno per truccarmi, metto un filo di matita nera, una linea di eyeliner e tanto mascara, mi spruzzo il mio profumo alla liquirizia e mora, e poi scendo con Zampa in cucina.
Vedo mamma che mette le ultime cose per la colazione sulla tavola, e poi noto che la ciotola del cane è vuota, allora prendo il sacco dei croccantini del cane, e ne verso metà ciotola, e riempio il restante con del latte.
«Zampa seduto! -cerco in vano di far sedere il cane- Zampa ascoltami!» il cane non mi presta attenzioni e va dritto verso la ciotola, e inizia a mangiare come un maialino. Prima o poi riuscirò ad insegnargli questa cosa!
Si Zaira, aspetta e spera! È un cane molto testardo!
La mia vocina ha ragione! Però non lo saprò mai, se non ci provo.
Nel frattempo, mi siedo a tavola, prendo la tazza, e la riempio con del latte, poi prendo il pacco di Pan di Stelle e affogo un biscotto nel latte. Finito di fare colazione salgo nella camera per lavarmi i denti, chiudo la finestra della mia camera, mentre la chiudo vedo Andrea che mi fa un mezzo sorriso e poi esce dalla sua stanza, chiudo la finestra sconsolata e mi reco verso la porta per prendere lo zaino, scendo di corsa dalle scale. Saluto mamma e papà, e logicamente il mio amico peloso, che mi guarda triste, ed esco di casa. Metto le cuffiette e vado a scuola.
Arrivo dopo 10 minuti circa, dove corro in classe per parlare alle mie amiche di Zampa. Quando arrivo in classe, vado verso il mio banco, per posare lo zaino, mi siedo e mi giro per parlare con le ragazze, dopo 15 minuti entra il professore di matematica seguito da Andrea, che si siede al suo posto e mi saluta con un sorriso un po' spento. Le ore di scuola volano, e lui non dà segni di vita, mi preoccupa il suo comportamento...ora mai sono due giorni che si comporta così... non mi parla... e come se gli avessi fatto un torto...
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Finalmente la campanella delle ore 13:30, ci segnala che possiamo uscire da quella "sottospecie" di carcere. Esco a braccetto con le mie amiche, parlando e ridendo, di qualunque cosa ci passa per la testa, fino ad arrivare alla fermata del pullman, dove ci separiamo e proseguiamo per strade diverse. A tal punto metto le cuffiette e parte la canzone dei Dear Jack " Ricomincio da me ", la canticchio in mente, quanto amo Alessio Bernabei!
Mentre passeggio a ritmo di musica, mi sento tirare un braccio, mi giro di scatto e vedo Andrea con una faccia arrabbiata mi afferra un braccio《Scusa..che fai?》e mi tira fino ad un muro senza dire nulla, mi sbatte contro di esso e mi guarda per un tempo che mi sembra non finire mai, ha la fronte corrugata, e preme le sue mani contro i miei polsi che si trovano appoggiati al muro... Sono preoccupata, e spaventata, e quindi gli sputo un " Cosa vuoi da me! "molto acida. Lui mi guarda, poi sposta lo sguardo altrove e mi dice «Senti, l'altra mattina prima di venire a scuola... -mi guarda dritto negli occhi- ho bevuto una bottiglia di vodka, perché da ubriaco riesco a parlare senza problemi....poi sono corso fino al sottopassaggio per vederti e per parlarti... ma in quel momento ho scelto di fare il cretino ... non lo so neanche io il perché....e ho finto di essere ubriaco ai tuoi occhi...anche se non lo ero....e quando ti ho visto a terra per raccogliere le tue cose che ti erano cadute, ti volevo parlare... ma ti stavi alzando, e quando ti stavo per poggiare una mano dietro la schiena per chiamarti... ho toccato il tuo sedere involontariamente... e in quel momento ho detto quello che mi è passato per la testa, quando mi hai risposto, ho capito di aver detto qualcosa che non dovevo... Appena sono entrato in classe e ho risposto al professore che dovevo dimenticare... bhe... VOLEVO DIMENTICARE TE!» mi urla, strizzando gli occhi.
Cosa? Perché mi voleva dimenticare? Non gli ho fatto niente di male, o almeno credo...
«PERCHÉ? COSA TI HO FATTO?» gli urlo contro...
«MI STAI CHIEDENDO COSA MI HAI FATTO? BHE... MI STAI TRATTANDO UNA MERDA, IO VOGLIO CONOSCERTI MEGLIO, PERCHÉ MI PIACI! MA TU MI RIFIUTI, COSA HO DI MALE?» mi risponde quasi in lacrime...
«... bhe...io non pensavo che ... bhe insomma... NON PENSAVO CHE TROVASSI INTERESSE PER ME...PENSAVO CHE....che ti volevi solo divertire con me...» urlo con un filo di voce....mentre arrossisco e divento rossa come un pomodoro, guardo verso il basso, per evitare il suo sguardo, ma non resisto... allora volto il mio sguardo verso di lui, arrossendo ancora di più... i nostri sguardi si incastrano per un breve istante, poi abbassa la testa e si avvicina al mio viso lentamente, riesco a sentire il suo respiro sul mio collo, che man mano sale fino a scontrarsi con il mio, i miei respiri si fanno più corti e più veloci... mi guarda e poi si avvicina alla mia bocca, resto in mobile, e chiudo gli occhi per la paura, lui ne approfitta e mi da un bacio... apro gli occhi velocemente, e vedo le sue labbra premere contro le mie, sono morbide, calde e delicate... chiede l'accesso per la lingua, e io acconsento... quel bacio...così delicato..ma così pieno di passione...
Rimango dolcemente sorpresa, me lo aspettavo... però non pensavo facesse sul serio...
Dopo un istante che mi sembra interminabile, sento che allontana le sue labbra dalle mie... quasi mi lamento, però mi guarda con i suoi occhi celeste ghiaccio... e mi fa un sorriso a 32 denti... ha dei denti bianchissimi, sono stupendi... Finalmente lascia liberi i miei polsi, e rimane fermo d'avanti a me...
Andrea's Pov
Ci sono riuscito, gli ho detto quello che provo per lei e l'ho baciata!
Bravo!! Ora allontanati da lei, se vuole spiegazioni, ti verrà a cercare...
Zaira's Pov
Mi fissa per un po' poi si gira verso la strada, e inizia a camminare, rimango scioccata per un paio di minuti, poi gli corro dietro, perché ho bisogno di alcune spiegazioni...
Quando anche io finalmente ho girato l'angolo, mi accorgo che lui mi stava aspettando, a braccia conserte...
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Angolo Autrice
Ragazzi e ragazze,
per prima cosa scusatemi dell'enorme ritardo, ma ho avuto un po' di impegni....ma come promesso l'ho pubblicato! Vabbe... Come state? Io bene e voi?
Fatemelo sapere in un commento XD
Se vi piace il libro lasciate una stella, o un commento!
Alla prossima, Baci <3
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