"L'incontro di due personalità è come il contatto tra due sostanze chimiche: se c'è qualche reazione, entrambi ne vengono trasformati."
(Carl Gustav Jung)

-Si, perchè no.- Risposi. Guardai Jacob mentre infilava di nuovo la chiave della porta dentro la serratura e apriva l'entrata facendo un click. Mi fece entrare prima a me e poi entrò lui. Anche se i lavoratori dello Starbucks avevano smesso di fare il lavoro lavoro, l'odore dei cicchi di caffè e dello zenzero era ancora presente nell'aria. Mi fece accomodare in un piccolo tavolino per due persone e mi chiese cosa volessi. -Un po di cioccolato con lo zenzero sopra.- Risposi e guardai il ragazzo destreggiarsi in mezzo alle macchine. Dopo qualche minuto, mi consegnò l'ordine e prima di mettersi seduto davanti a me andò all'interruttore della luce e lo spinse. Non successe nulla. Lo spinse di nuovo e non successe nulla.

-Vuol dire che sarà un appuntamento al buio.- Disse. Per rimediare prese due candele con sopra disegnato un cuore rosso, candele che usano per San Valentino, e le accese. Poi si mise davanti a me. Solo in quel momento noi che i suoi occhi era i più belli del mondo. Neri e profondi come l'oscurità. -In tutti i sensi.- Rise e quella risata mi fece sentire felice, come se avessi ricevuto una bella notizia.

-Quindi questo è un appuntamento, allora.- Bevvi la cioccolata, ma non mi ero accorto che era dannatamente bollente e così quando l'avevo assaggiata, le mie labbra si erano leggermente ustionate. -Ahia, cavolo!- Il ragazzo davanti a me si alzò di scatto, prese uno dei tovaglioli sul bancone, lo sciacquò e lo spinse dolcemente sopra le mie labbra. -G-grazie- Dissi balbettando. Sentire il suo indice caldo e soffice sopra le mie labbra era così bello. I nostri occhi si guardarono e ognuno di noi capi che non volevamo che quella serata finisse.
Le ore passarono velocemente in sua compagnia e in men che non si dica era già le 00:30. Durante questo appuntamento parlammo del più e del meno, conoscendoci meglio e notai che avevamo molte cose in comune. Tutte e due adoravamo leggere libri, tutte e due amavamo la musica pop e tutte e due odiavamo i serpenti.
Era l' 1:30 quando l'appuntamento fini. Lo ringraziai e dopo vari minuti passati a discutere ridendo, mi convinse di tenere il telefono. Ci promettemmo di sentirsi presto. Gli dissi che sarei venuto a trovarlo il giorno dopo a lavoro.
Ognuno di noi prese due strade separate e mentre camminai pensai che quel ragazzo fosse il più bello del mondo, il più carismatico, socievole e simpatico che Madre Natura potesse creare.

Continuai a camminare e quando fui davanti al museo mi fermai, ammirando la luna che si stagliava sopra i grattacieli e le nuvole.

@JonathanDeSanto 🌙
📍La luna: la protagonista della notte

Osservai la luna e in quel momento desideravo essere di nuovo con quel ragazzo. Ma come faceva Jacob ad avere un attrazione così forte, come ha la luna con il mare?
In quel momento, mi stupì di me. Come facevo ad essere innamorato di un ragazzo? Sono sempre stato un ragazzo etero, con una ragazza. Ma quel Jacob mi aveva cambiato tutto. Mi aveva mandato in tilt.
Mi alzai dalle scalinate, continuai a camminare ed arrivai a casa. Aprì la porta d'ingresso e quando stavo per infilare la chiave di casa senti dei gemiti e incitazioni che provenivano dalla casa di Dajanara.
Ridacchiai e poi aprì la porta. Appena misi il piede dentro mi catapultai sul divano e continuai a pensare all'appuntamento.