Grazie della lettura
8:00 del mattino. 23 Gennaio.
Oggi mi sposo. Esatto, mi sposo con Nathan.
Sono super nervoso e incomincio a cercare di scaricare la mia rabbia tastandomi e mettendomi a posto i capelli. Quel giorno mi vestii con un bellissimo smoking bianco latte e avevo messo anche un bellissimo e tenerissimo fiorellino, anch'esso bianco.
Dopo qualche giorno, Nathan e io avevamo contattato con il parroco della chiesa di Trinity Church per organizzare la cerimonia e fare le pubblicazioni.
Ed ecco una piccola curiosità: mentre in Italia le pubblicazioni vengono esposte in una bacheca in chiesa, in quella chiesa vengono lette ad alta voce tre mesi prima del matrimonio, in tre domeniche consecutive durante il principale servizio religioso.
E noi dovevamo essere presenti alla lettura delle pubblicazioni e se non eravamo presenti era considerato di cattivo auspicio.
I cerimonieri si presentarono in chiesa 45 minuti prima della cerimonia e avevano accolto gli invitati. Mezz’ora prima della cerimonia, invece, fa la sua comparsa lo sposo, accompagnato dal suo testimone che era Casper.
L’ultima a prendere posto a sedere, prima che la cerimonia inizi, era mia madre. Come si sono seduti tutti ecco che attaccò l’organo.
E finalmente eccomi.
Ero scortato da mio padre, precisamente alla mia destra, procedi verso lo sposo che mi attendeba trepidante davanti all’altare.
Ero seguito dalle damigelle d’onore, Tendy e Chloè.
Prima delle damigelle c'era anche il piccolo Jacob, accompagnato da Dajanara, la quale lascia dietro di sé un tappeto di petali di fiori.
Viene intonato il primo inno religioso. Il pastore, un uomo alto e con lunghi baffi a manubrio, annunciò ai presenti lo scopo della cerimonia e sollecita eventuali oppositori alle nozze a «parlare ora o tacere per sempre».
Mio padre, allora, mi "consegnò" al pastore e questo pose la mia mano destra nella mano destra dello sposo. Seguì la benedizione e lo scambio degli anelli, lo scambio delle promesse nuziali – prima lui, poi io– e a questo punto il pastore ci dichiarò marito e marito.
Lasciammo allora la chiesa, io al braccio destro di lui, abbagliati dai flash dei fotografi, seguita dagli invitati in processione e accompagnati dalle note della marcia trionfale intonate dall’organo.
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