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CAPITOLO 7


POV ANNA:

"Avanti rispondi" gli dico battendo un piede per terra.

Federico è in evidente difficoltà e i ragazzi dietro che ridono non aiutano.

"Anche voi siete qui con lui, quindi non siete giustificati" si azzittano di colpo e io mi sto divertendo un mondo.

"Ho sentito oggi quando lo dicevi ad Enzo, e così sono venuto a cercarti qui" ammette Federico, ma io non gli credo, lui non era nemmeno vicino a me e mio padre mentre ne parlavamo comunque faccio finta di bevemerla.

"Va bene, va bene, ma ora torniamo a casa" dico infine mentre salgo accanto al sedile del conducente.

"Prima hai detto che ti ha ricattata, con cosa?" Chiede Marco.

"L'altra sera al tuo incontro, ci siamo incontrati e lui mi ha riconosciuta. Poi è arrivato papà e ha cominciato a vantarsi di voi e lui ha capito tutto così il giorno dopo quando ci siamo visti a scuola lui è venuto da me e mi ha detto che se non volevo far sapere chi ero e che vi conoscevo dovevo per forza uscire con lui. Ma vi giuro ha passato la serata a chiedermi informazioni su Emanuele, se stesse preparando qualcosa di nuovo per lui o se userà una tecnica già vista"

"Cazzo" sbotta Federico dando un pugno al clacson che fa un suono fortissimo, tanto da farmi sobbalzare dal sedile.

"No cazzo lo dirà mio padre quando scoprirà che in due settimane hai rotto il clacson 5 volte" rido solo in parte.

"Tuo padre capirà sono incazzato" dice continuando a guardare la strada.

"Con me?" Chiedo facendo gli occhi da cucciola e avvolgendo le mie mani intorno al suo braccio pigiato sul cambio.

"Con te mai, non potrei" gli lascio un bacio sulla guancia.

"Ah le carieee" urlano i cretini dietro di noi.



"Sono sicura che oggi dirà tutto" dico nel pulmino, che sta guidando Federico perché mio padre è dovuto partire.

"Meglio" dice Alex dietro di me.

"Me meglio cosa?" Mi giro verso di lui.

"Meglio così non dovremo più far finta di non conoscerti" aggiunge Emanuele.

"Siamo arrivati" ci comunica Federico.

Tutti scendono tranne io e il mio fratellino.

"Dai, che vuoi che sia?" Mi mette una mano sulla gamba.

"Non voglio passare per una bugiarda, ma non voglio neanche dire la verità"

"Non sei una bugiarda hai solo evitato di dire la verità, tecnicamente non hai detto chi sei ma neanche chi non sei, quindi" lo abbraccio, se non ci fosse lui mi sentirei persa.

"Grazie mille fratello ti adoro" lui mi stringe a sua volta.

"Non puoi capire quanto ti amo sorellina mia".

"Ora andiamo" mi da un bacio sui capelli e usciamo dalla macchina.

Raggiungiamo l'entrata dove ci stanno aspettando gli altri ragazzi.

"Facciamo la nostra entrata" dice Federico posandomi il braccio intorno alle spalle.

Io rido per la sua stupidità.

Sembra una scena da film i più fighi della scuola che spalancano la porta ed entrano a rallentatore, riesco anche a sentire nella mia testa la musichetta di sottofondo che c'è di solito.

Mentre entriamo mi soffermo a guardare lo sguardo di alcuni compagni, c'è chi sembra stupito di vedermi con i ragazzi e chi no, Nicholas deve aver già parlato, e poi c'è Clara che sta per venirmi incontro per salutarmi ma appena vede il ragazzo accanto a me che mi tiene fra le sue braccia abbassa la testa e si allontana. Cazzo dimenticavo che Clara ha una cotta per Federico.

Levo le mani del mio fratellone da dosso e corro verso di lei, ma qualcuno mi afferra per il braccio.

"Dove vai?" Mi chiede Federico.

"Devo andare a parlare con una persona"

"Ok, ci vediamo dopo a ricreazione alla mia scrivania?" Mi chiede.

Annuisco, mi lascia un bacio sulla fronte e mi allontano.

Corro verso la mia classe e vedo la mia unica al nostro banco che tira fuori i suoi libri.

Mi siedo, lei mi guarda ma solo per un attimo poi apre il libro di storia e comincia a sfogliarlo senza mai soffermarsi su una pagine di preciso.

"Clara, dobbiamo parlare" le dico a bassa voce.

"Credevo fossimo amiche, tu mi hai detto che non ero più solo che avevo te" sbotta con la faccia bassa.

"Ma siamo amiche, ed è vero che non sei più solo, che ci sono io" le dico accarezzandole il braccio.

"E allora perché lo hai fatto? Sapevi che a me piace, non sono così egoista da dirti che se piace a me ma piace anche a te e lui vuole te non ti ci devi mettere ma almeno avrei voluto che me lo dicessi" continua a guardare il libro e a me scappa una risatine per l'assurdità che ha detto.

"Cosa c'è di divertente?"mi chiede alzando di scatto la testa.

"Hai frainteso tutto, non è come pensi" le dico.

"E com'è?" Una cosa fantastica di Clara è proprio questa lei non si arrabbia mai o almeno non lo da a vedere.

"Federico è mio fratello" i suoi occhi piano piano si dilatano fino a diventare due pallone da golf.

"Cosaaa?" Urla ad un centimetro dal mio viso.

"Se prometti di farmi parlare senza interrompermi ti racconto tutto"le dico.

"Ok, ok. Giuro" e muove le dita sulla bocca come segno di giuramento.

Mi fa troppo ridere.

"Allora Federico ed io siamo cresciuti insieme da quando io avevo 7 anni e lui 10, mio padre l'ha trovato per strada perché era scappato dall'orfanotrofio dove viveva e veniva maltrattato, i genitori all'età di 8 anni lo hanno lasciato dalla nonna e sono spariti, poco dopo aver compiuto 9 anni la nonna è morta e gli assistenti sociali non avendo trovato altri parenti lo hanno lasciato in quell'orfanotrofio. Poi ci sono Marco che è il mio migliore amico, Alex che è il ragazzo per il quale ho una cotta da circa 3 anni, Emanuele che è il suo migliore amico e Andrea vabbè è quello che non viene quasi mai".

"Scusa è ma non capisco cosa c'entrano tutti gli altri con voi due" mi chiede dopo aver ascoltato tutto.

"Mio padre aveva una scuola di pugilato che ora ha lasciato a suo fratello Alessio, 5 anni fa ha deciso di prendere i 3 ragazzi migliori che aveva, Alex, Marco ed Emanuele, Federico già viveva con noi ed è il migliore del gruppo, Andrea si è aggiunto dopo quando lui e i genitori hanno scoperto questa cosa e hanno pregato mio padre di farlo vivere con noi. Tutti i ragazzi dopo un incontro danno un quarto di quello che vincono a mio padre e lui con quei soldi gli da da mangiare e tutto quello che gli serve per vivere, il resto se lo mettono da parte se gli serve qualcosa in particolare tipo Alex che vuole comprarsi la macchina, tranne per Andrea che i soldi dell'incontro se li prende tutti lui e i genitori devono dare circa 2000 euro al mese a mio padre perché è come se dovesse pagare l'allenatore privato, più il cibo e tutto il resto. Con Federico invece è diverso perché essendo diciamo suo figlio non vuole niente da lui, Federico oltre ai soldi degli incontri dove non ha mai perso.."

"Non ha mai perso?" Mi interrompe Clara spalancando gli occhi.

"No mai, comunque stavo dicendo, Federico con gli incontri prende un sacco di soldi, perché chi vince ne prende di più, più ha il lavoro qui a scuola, ma mio padre da lui non vuole niente anche se Federico a volte fa la spesa, che a casa nostra va dai 200 euro minimi a settimana, oppure mette sempre la benzina non prende mai i soldi indietro da mio padre".

"L'ho sempre saputo che è un bravissimo ragazzo, l'ho capito subito" è proprio cotta di mio fratello.

"Allora facciamo così per farmi perdonare dopo te lo presento e andiamo alla sua scrivania con tutti gli altri".

Mi allaccia subito le braccia al collo e mi riempie di baci sulla guancia.

"Grazie, grazie, oddio che bello, non ci credo che bello" mi urla entusiasta nell'orecchio.

"Oh ma quanto entusiasmo abbiamo qui" ci giriamo di scatto sentendo la voce di Nicholas.

"Che vuoi?" Chiedo scocciata.

"Oh niente, volevo solo parlare un po con voi" poggia le mani sul nostro banco.

"Peccato che noi non vogliamo parlare con te" risponde Clara.

"E a me cosa importa?"

"Hai sentito le ragazze non vogliono parlare con te" dice Marco da dietro di lui.

"Ehi amico non le mangio mica" risponde ridendo Nicholas.

"Prima di tutto non sono tuo amico, secondo mi pare ti averti detto ieri di non avvicinarti ad Anna o mi sbaglio?"

"Ti sbagli non me lo hai detto" continua con quella faccia da schiaffi.

"Bene te lo dico ora, non ti avvicinare più alle ragazze o l'incontro che devi affrontare con Emanuele avverrà prima ma con me. Ora vai" conclude Marco.

Nicholas si gira e se ne va.

"Grazie Marco".

"Prego piccoletta" mi fa l'occhiolino.

"Scusami non mi sono presentato io sono Marco" porge la mano alla mia compagna di banco.

"Non ti preoccupare, comunque piacere Clara" ricambia il saluto la mia amica.

"Seduti, compito a sorpresa, seduti" entra urlando la professoressa.

"A dopo" ci fa un occhiolino Marco e si siede al banco dietro al nostro.

"Signorina Mattei non ci provi neanche a passare il compito o giuro che le metto 4 in pagella e non scherzo" dice la serpe a Clara dopo aver distribuito il compito al resto della classe.

"Va bene professoressa" risponde facendomi allo stesso tempo l'occhiolino.

Voltiamo lo sguardo ognuna verso il proprio foglio e penso che il compito sarebbe abbastanza facile, perché sono dieci domande crocette, il problema è che io non so nulla.

Mi giro per guardare il compito di Clara e vedo che sta alla nona domanda.

Mi guardo intorno e vedo che tutta la classe è disperata, nessuno scrive.

Marco mi chiama picchiettando con la penna la mia schiena, mentre sto per girarmi vedo che Clara afferra il mio foglio e lo scambia con il suo e ricomincia a fare il compito.

Vedo anche una cosa scritta a matita, faccio cenno a Marco di aspettare e leggo quello che c'è scritto.

"Adesso io mi alzo per chiedere una cosa alla professoressa, scrivi le risposte sul banco, dai questo compito a Marco e prendi il suo foglio bianco, oppure fagli vedere le risposte e scrivi il tuo nome su questo foglio, come vuoi, poi cancella quello che ti ho scritto" scrivo le risposte sul banco e cancello quello che lei ha scritto. Una volta finito lei si alza e come aveva detto va dalla professoressa distraendola da tutto il resto.

"Pss, Marco" mi giro e lo chiamo a bassa voce.

Lui alza lo sguardo.

"Dammi il tuo foglio, prendi questo e scrivi il tuo nome" facciamo lo scambio velocemente.

Mi giro e ricopio le risposte che avevo scritto sul banco, poi cancello tutto.

Clara intanto si è riseduta al posto e ha finito anche lei il compito.

Aspettiamo il suono della campanella e noi tre consegnamo, gli altri chiedono tutti quanti del tempo che la professoressa nega.

Marco corre fuori, esco anche io ma non vedo Clara dietro di me.

La vedo seduta al nostro banco.

"Che ci fai li seduta? Vuoi conoscere Federico o no?" La prendo in giro.

"Allora dicevi sul serio prima?" Le si illuminano gli occhi.

"Ma certo scema andiamo" la tiro per la mano.

Ridendo insieme ci avviciniamo alla scrivania.

"Che onore averti qui Anna" mi nota Emanuele per primo e fa girare tutti gli altri poi vede Clara.

"E tu chi sei?" Le chiede.

"La mia salvezza" interviene Marco e tutti scoppiamo a ridere.

"Perché?" Chiede Alex.

"Mi ha passato tutto il compito di storia, nel senso che mi ha dato il suo foglio già fatto, evitandomi il debito, sei una grande" ride e battono il cinque.

"Come ti chiami?" Chiede Federico interrompendo le risate.

"Clara" abbassa la testa ma io ho visto che è arrossita come un pomodoro maturo "e tu?" Alza la testa ma si tortura le mani.

"Federico, sono il fratello di Anna" le risponde con il sorriso.

Anche lei accenna uno molto piccolo.

"Me lo ha detto"i due continuano a guardarsi, mi sembra di vedere anche Federico imbarazzato ma non è possibile sarà la mia immaginazione.

Anche gli altri fanno le presentazioni e continuiamo a ridere e scherzare.

"Nicholas oggi si è avvicinato di nuovo ad Anna" interviene Marco.

Tutte le risate che c'erano fino ad un secondo fa cessano di colpo.

"Grazie Marco sei un amico, davvero" gli dico ironica.

Lui si limita ad alzare le spalle.

"Io lo uccido quello" interviene Alex.

"Stai calmo amico, ci penserò io all'incontro a sistemarlo per le feste" lo rassicura Emanuele.

"Devi dargliele anche per Clara non solo per me" gli dico.

"Perché?" Interviene Federico.

"L'anno scorso.." inizio ma lei mi interrompe.

"Che c'è?" Le chiedo.

"Non voglio che mi prendano in giro" mi dice ad un tono tale che possa sentire solo io.

"Tranquilla non lo faranno" la rassicuro.

"Ve lo racconta lei"

Clara comincia a raccontare cosa le aveva fatto Nicholas e tutti i ragazzi la rassicurano , dicendole che ora ha dei nuovi amici, mentre parlava ho visto più volte Federico stringere i pugni e guardare altrove, dopo mi farò dire cosa succede.

Suona la campanella e dobbiamo tornare a casa.

"Anna che ne dici se oggi Clara viene a pranzo a casa nostra?" Mi chiede Federico.

"Certo, ti va?" Le propongo.

"Si, tanto mio padre non ritornerà prima di cena, solo non voglio disturbare" la solita timida.

"Non disturbi affatto" risponde Federico al posto mio.

Qui qualcosa mi puzza.

"Ci vediamo dopo al pulmino allora, a dopo ragazze" ci saluta e si siede sulla sua scrivania.

Non è come gli altri bidelli lui, non rimane di più per pulire, anzi lui non pulisce proprio, mio padre ha convinto la preside ad assumerlo dicendo che era l'unico in grado di fermare le risse dei ragazzi nel caso fossero scoppiate.

"Oddioooo, non ci credo" mi giro e vedo Clara saltare fino al banco, mentre si tiene la faccia con le mani.

"Che hai fatto?" Rido.

"Non ci credo, non ci credo, mi ha parlato, gli ho parlato, ci siamo parlati, oh mamma" continuo a ridere, è troppo buffa.

"E oggi mangerai a casa sua con lui" le dico perché mi fa troppo ridere.

"oddioooo, è veroooo" urla tanto da perforarmi un orecchio, no vabbè ahahahahahhahaha.

"Ma sei contenta?"

"E me lo chiedi? Non si vede?" scoppiamo a ridere.

"Che hai fatto Clara?" Le chiede Marco sedendosi al banco dietro di noi.

Rido talmente forte che tutta la classe si gira a guardarci, intanto la mia migliore amica è rossa in viso.

"Emm..." mi da una gomitata per farmi smettere di ridere e aiutarla "le ho raccontato una delle mie stupide battute, sai quelle che fanno ridere solo me sai no" provo ad aiutarla.

Marco sembra crederci e si siede.

Le altre ore di lezione passano molto velocemente.

All'uscita ci dirigiamo dove Federico aveva parcheggiato il pulmino.

"Eccovi" esclama Alex.

Faccio un timido sorriso e abbasso lo sguardo.

"Dai le ragazze davanti con me" dice Federico, invitandoci a salire.

"Vuoi andare tu vicino a lui?" Chiedo a Clara.

"No mai sei impazzita? Vai tu vai tu" è così carina quando diventa rossa.

"E va bene ahahahahah" rido.

"Non ridere" mi rimprovera.

"Anna quale delle tue battute infelici le hai raccontato oggi? Mi chiede Marco, accidenti a lui gli voglio così tanto bene ma a volte vorrei strozzarlo.

Io e Clara ci guardiamo a vicenda spalancando gli occhi.

Pensa Anna, pensa oh ce l'ho.

"Le ho detto quella del pizzaiolo"

"Io non me la ricordo" se ne esce Emanuele.

Cazzo, gli piace proprio mettermi in difficoltà.

"Qual'è il colmo per un pizzaiolo?"

I ragazzi cominciano a pensare, giuro di poter vedere i loro pochi neuroni girare.

"Avere una figlia capricciosa di nome Margherita" scoppio a ridere da sola.

"Sei una causa persa" interviene Alex e tutti ridono.

"No siete voi che non capite" mi giro e guardo la strada, facendo finta di essere arrabbiata.


"Siamo a casa" urlo aprendo la porta di casa.

"Sono in cucina" risponde mio padre.

"Ciao papà" gli stampo un bacio sulla guancia.

"Ciao Enzo" dicono i ragazzi.

"Ciao Ragazzi" gli risponde lui.

Federico lo va a salutare con una stretta di mano e facendo toccare le loro spalle, tutte le volte che si vedono lo fanno, un giorni gli chiesi perché e lui mi rispose che la prima volta che si erano incontrati per strada mio padre gli aveva fatto vedere quella stretta di mano e gli aveva detto che sarebbe stata la loro stretta di mano, che dovevano fare solo loro due e dopo 10 anni è ancora cosi.

"Chi è questa bella ragazza?" chiede mio padre notando Clara.

"Piacere io sono Clara" le risponde.

"E' la mia migliore amica nonché compagna di banco" dico circondandole le spalle con un braccio.

"Oh sono contento che finalmente ti sei fatta un'amica...femmina" specifica per prendere in giro i ragazzi.

"Ehiiii" lo rimprovera Alex, lanciandogli un canovaccio.

Tutti scoppiamo a ridere.

"Dai, tutti seduti che è pronto" ci avvisa il mio papi.

"Che c'è oggi di buono?" Chiedo.

"Dopo mangiato i ragazzi hanno allenamento quindi ho fatto un po di pasta al sugo, a te piace Clara?" Do una leggera gomitata alla ragazza seduta accanto a me, ma lei mi fa cenno con la testa di non aver capito.

Mangiamo molto velocemente, poi i ragazzi si vanno ad allenare ed io faccio vedere casa a Clara.

"Ti piace?" le chiedo.

"E' stupenda, la tua camera poi è favolosa" dice entusiasta.

"E non hai ancora visto la palestra, vieni andiamo" la prendo per mano e la trascino dietro ad uno specchio con i vetri oscurati dove mio padre ogni tanto si mette a spiare i ragazzi per vedere cosa fanno da soli senza le sue direttive, ma chi sta dentro la palestra non può vedere chi osserva, è il mio posto preferito soprattutto perché posso fissare Alex per ore senza che lui se ne accorga.

"Mettiamoci qua dietro, guarda" la faccio voltare e sono sicura di vedere un pò di bava uscire dalla sua bocca.

Ci sono Marco ed Alex che combattono a torso nudo con solo un paio di pantaloncini e le fasce intorno alle mani, accanto a loro mio padre e Federico anche lui a torso nudo, tutto sudato.

"Oh mio dio, potrei svenire" la guardo e scoppiamo a ridere, scivolando con la schiena sul muro fino a rimanere sedute.

"Sappi che verrò qui ogni volta che si allena" mi dice ridendo ahahahhahahha.

"Diamo un'altra occhiata dai" ci alziamo.

"Stai ancora spiando Alex?" Oh capperi

"Fratellone, dai lasciami in pace" gli dico.

"E tu chi guardavi?" Chiede Federico a Clara.

"Io ehm...." Balbetta la mia amica, non può di certo rispondere te.

"Allora?" Continua a chiedere mettendo le mani a brocca sui fianchi, facendo guizzare i suoi muscoli e mettendo in risalto la sua tartaruga.

Ecco ora sono sicura che Clara non risponderà.


Ecco il 7 capitolo. 

Spero vi piaccia!

Lasciate un commento e tante stelline!

Scusate se non aggiorno spesso ma ho la maturità e mi è un pò difficile!

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