Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

CAPITOLO 2




ANNA POV:

Sono le 6:50 adesso questa maledetta sveglia la rompo, non la sopporto, sopratutto quando mi sveglia per andare a scuola.

Mi alzo contro voglia e vado a vedere cosa mettermi, anche se non ho molta scelta visto che ho solo tute e felpe della società sportiva di mio padre, quelle non mancano mai e devo dire che non sono brutte anzi, mio padre ha fatto fare per me anche la linea femminile, quindi magari con pantaloni più stretti, magliette più attillate, un pò più femminili ecco.

Una volta indossata una maglietta semplice bianca un paio di leggins e la felpa nera scendo le scale per andare a fare colazione.

A tavola trovo Federico, Marco ed Alex, manca Andrea che sicuramente sta facendo storie per alzarsi, come al solito, ed Emanuele, strano perché è sempre il primo.

"Che fine ha fatto Emanuele?" chiedo.

"Eccomi!" esclama, tutto sorridente.

Emanuele ha 18 anni, sta in classe con Alex, sono molto legati loro. Ha i capelli castano scuro e gli occhi chiari. Anche con lui ho un bel rapporto è come se fosse un fratello, ma diciamo che è più legato con Alex che con me. I suoi genitori sono separati, la mamma si è risposata e ha avuto altri due figli, due gemelli, il padre sta con la segretaria che ora è incinta e ha un fratello di 24 anni che si sposerà non appena nascerà la figlia. Con il fratello vive anche la nonna, è da loro che va quando ha del tempo libero o per le vacanze. La nonna li ha cresciuti ad entrambi. Quando i genitori si sono lasciati lui aveva solo 7 anni e il fratello 12, erano troppo impegnati a cercare nuovi compagni di vita per occuparsi di loro così la nonna e il nonno decisero di chiedere l'affidamento e crescerli, cosa che ottennero senza molto sforzo visto che ai genitori non interessava niente di loro. Emanuele ci è stato tanto male per questo, poi ha provato rabbia per un pò, ora solo pena, non li vuole più vedere. Emiliano, suo fratello, non vuole neanche che i suoi genitori conoscano Sofia, sua figlia.

"Ragazzi andiamo a scuola, forza che è tardi" esclama mio padre entrando in cucina.

Usciamo fuori di casa, andiamo in Garage e saliamo sul pulmino, mio padre alla guida, io accanto a lui e Federico, Alex ed Emanuele in fondo, Marco ed Andrea in mezzo.

"Allora quando tornate da scuola mangiate, avete due ore per fare i compiti o se non li avete potete fare quello che vi pare, poi ci alleniamo dalle 17:00 alle 21:00, oggi facciamo resistenza e poi qualche prova, Marco ed Emanuele rimanete una mezzoretta in più con me e Federico che dobbiamo preparare l'incontro che ci sarà a breve, tu Andrea mi hai detto che oggi saresti tornato dai tuoi genitori quindi dopo l'allenamento puoi andare" spiega mio padre mentre ci accompagna a scuola, "Anna ed Alex voi vi occuperete di preparare la tavola e la cena, tutto chiaro?" prosegue.

"Si, signore" rispondiamo tutti in coro per poi scoppiare a ridere. Lo prendiamo spesso in giro per il suo tono autoritario ma in realtà lui non vuole darci ordini è semplicemente il suo modo di parlare.

Mio padre ferma la macchina per farci scendere, io lo saluto con un bacetto e gli altri con un semplice 'a dopo Enzo'.

Scendiamo dalla macchina e ognuno si dirige nella propria classe, i ragazzi hanno a malapena un quaderno, infatti ad Andrea e Marco sono io che gli porto le cose, il mio astuccio fa per tre.

Arrivata in classe tutti salutano Marco e Andrea, quest'ultimo più calorosamente, e ci sediamo al nostro banco io e Marco al secondo della fila centrale, mentre Andrea  all'ultimo a sinistra, vicino la finestra, con Cristina, la più zoccola della classe, e non lo dico per invidia ma è veramente così. In classe siamo 30 di cui solo due femmine e lei è andata a letto con tutti i ragazzi tranne che con il mio compagno di banco e con un altro ragazzo, Riccardo, anche più di uno alla volta ed è una cosa disgustosa.

"Ciao Anna" mi saluta Riccardo, un ragazzo che tutti definiscono strano, solo perché studia, è l'unico della classe che mi saluta, ci dicono spesso che dovremo metterci insieme, che formiamo una bella coppia, ma non è nulla più di un compagno di classe per me e d io per lui, nonostante sia un bel ragazzo.

Io non ho un bel rapporto con i miei compagni di classe e non so il perché non ho mai fatto nulla per averli contro, dal primo giorno che sono arrivata in questa scuola che è così, non ho mai litigato realmente con nessuno di loro, ho pensato addirittura che magari avessi un atteggiamento da strafottente con loro, ma quando l'ho chiesto mi hanno risposto "no il problema non è il tuo atteggiamento sei tu, punto", da allora ho smesso di chiedermi il perché ed ho accettato quello che mi circonda.

All'improvviso Cristina, sale sulla cattedra e devo dire oggi si è vestita in modo sobrio rispetto agli altri giorni, ha lasciato a casa il suo tacco 30cm e ha messo una zeppa di 12 cm, la minigonna rosa barbie sempre presente con un top giallo canarino a lasciare braccia e pancia di fuori.

"Attenzione, attenzione" grida con le mani a coppa sulla bocca, per fasi sentire meglio, come se il fatto che sia salita sulla cattedra non fosse abbastanza estremo o la rendesse meno visibile, "questa sera do una festa a casa mia e siete tutti invitati, tranne Anna e Riccardo ovviamente, voi però potete approfittare di questa festa da cui siete stati esclusi per uscire insieme e conoscervi meglio, chissà che magari ne esca una bella storia d'amore, anche se ne dubito furtivamente" io non ci faccio neanche più caso a queste cattiverie ormai ci ho fatto l'abitudine, non mi interessa più di nulla anzi mi fanno solo ridere.

"Fortemente capra" risponde Marco "comunque mi dispiace ma io ho di meglio da fare che venire alla tua stupida festa, dove non si fa altro che vederti fare la zoccola" io lo amo questo ragazzo, riesce sempre a mandarle delle frecciatine fantastiche, e si capisce dalla sua faccia, diventata rossa come un peperone, che gli ha dato fastidio, ma lei non risponderà mai male a Marco perché sarebbe un ragazzo in meno con cui provare ad andare a letto e non sia mai.

"Pensa alla zoccola della tua amica" interviene Lorenzo, un nostro compagno di classe, in sua difesa con la speranza che magari possa essere lui uno di quelli che si infileranno nelle sue mutande questa sera.

"Come cazzo ti permetti, coglione" si alza in piedi scatto, ma io gli poggio appena la mia mano sul suo braccio, inutile cercare di fermarlo perché mi farei solo male, lui al nostro contato si calma e mi guarda "ti hanno offesa senza motivo" mi dice ad un millimetro dalla mia faccia, "lascia perdere" si volta di nuovo verso quel gruppetto, "per favore" gli chiedo quasi con le lacrime agli occhi, lui si calma e si risiede.

"Tu che fai Andrea, vieni?" Gli chiede Cristina.

Marco lo trucida con lo sguardo, Andrea deglutisce pesantemente, lui non lo ammette ma secondo me ha paura degli altri ragazzi della casa, non solo è il più piccolo d'età ma anche fisicamente, "no, mi dispiace" risponde alla fine.

"Anche tu ti schieri dalla sua parte invece che con me?" Chiede acida.

"No, semplicemente non posso. E non rompermi il cazzo" risponde annoiato.

"O quello non lo farò di sicuro, mi serve caro mio" una volta capito a cosa allude mi viene il voltastomaco, è davvero schifosa, poi dirlo così davanti a tutti, ancora in piedi sulla cattedra. Ma oggi il professore che ha deciso? Ha intenzione di venire a fare lezione?

Eccolo!


Sta per suonare la ricreazione, non mi va di raccontare quello che è successo a Federico andrebbe li e spaccherebbe la faccia a tutti quelli ma già assisto ad un sacco di violenza ogni giorno, almeno cerchiamo di evitare quella inutile.

Mi giro a guardare Marco che prende appunti anche perché domani ha l'interrogazione.

Marco ha 18 anni, è l'ultimo arrivato, ma è stato accolto bene da tutti quanti. È moro con gli occhi chiari, è il mio compagno di banco da quando è arrivato. Prima andava in un'altra palestra ma non venivano valorizzate le sue capacità così mio padre gli ha chiesto se voleva venire con noi e lui ha accettato.

Spesso litiga con Andrea perché fa lo sbruffone con i professori o semplicemente il coglione.

Anche Marco viveva con la nonna e con la sua sorellina di 6 anni, quando lui è venuto a vivere con noi lei aveva solo 2 anni, mi ha detto che lasciarla è stata la cosa più difficile della sua vita. I sui genitori stanno insieme, ma per modo di dire, lavorano sempre e sono anche un po in crisi, hanno fatto la sorellina Sara, solo per recuperare il loro rapporto, ma non è servito a nulla. Tre giorni dopo la nascita di Sara, l'hanno lasciata alla nonna e hanno ricominciato la vita di sempre. Lavorando tanto i genitori lo hanno sempre fatto vivere nel lusso, tutto ciò che voleva lo riceva, l'unica cosa che non ha mai ricevuto è l'amore materno e paterno.

È molto timido e buono, è un ragazzo d'oro, è molto bello, ha una faccia da cucciolo. È stato un anno e mezzo con una ragazza che però lo ha tradito mentre lui era ad un incontro, al quale le aveva chiesto di venire e lei le ha risposto che non poteva perché doveva andare a pranzo dai nonni. Io a volte mi chiedo, ma che gusto c'è a far soffrire ragazzi buoni come lui? Penso sia pura cattiveria, non c'è altra spiegazione.


DRINN....DRINN

Ecco la campanella, come ogni ricreazione andiamo alla scrivania di Federico.

Troviamo li già Alex ed Emanuele, quando arriviamo il mio fratellone mi nota un pò giù e mi chiede che cos'ho.

"Niente" rispondo abbassando la testa, non mi piace mentire, sopratutto a lui.

"Niente un par di scatole" interviene Marco.

"Marcoo" lo rimprovero.

"Che è successo? Ancora Cristina?" chiede, già conoscendo la risposta.

"Si, con le sue sceneggiate patetiche. Ha iniziato dicendo che farà una festa stasera e che erano tutti invitati tranne Anna e Riccardo, ai quali ha suggerito di uscire insieme per conoscersi meglio dicendo che dubita che si metteranno insieme e ha sbagliato a dire una parola ha detto 'furtivamente' invece che 'fortemente' e io allora l'ho ripresa, e le ho detto che non sarei andato alla sua festa a vedere i suoi atteggiamenti da zoccola. A quel punto si è alzato in piedi Lorenzo e dopo avermi detto di stare zitto ha dato della zoccola ad Anna.." A quelle parole Federico scatta, ma Alex ed Emanuele lo prendono per le braccia e io mi paro davanti a lui.

"Fede a me non interessa, io so che non è vero, quindi non mi importa di quello che dicono, fregatene anche tu" gli dico accarezzandogli il braccio.

"Non posso permettere che parlino così di te Anna, della mia sorellina" mi dice con gli occhi di fuori.

"Tranquillo fratellone" lo abbraccio per tranquillizzarlo.

"Aspetta non è finita dopo lei ha chiesto Ad Andrea se lui sarebbe andato e lui le ha risposto che non poteva, ma visto che io l'avevo guardato male, lei con quel cervello da gallina che si ritrova, ha pensato che lui si stesse schierando dalla parte di Anna, ma lui le ha detto espressamente che non era cosi e gli ha detto di non rompergli il cazzo e lei ovviamente ha risposto che non lo avrebbe mai fatto perché quel muscolo le serve, che zoccola, squallida" termina il suo racconto che non vedevo l'ora di ascoltare. Non stavo nella pelle proprio.

"Che puttana" urla Federico facendo ridere tutti.

"Anche Andrea però deve farle capire che non ti deve parlare così, è proprio un coglione quello. Io l'ho sempre detto. Anche adesso dov'è?" Sbotta Emanuele.

"Non lo so" rispondo io.

"Lo so io" risponde Federico per poi sparire.

"Lo sapevo, ah ma stavolta se Enzo dice che non ti alleni bene glielo dico io il perché" ritorna tenendo Andrea per un braccio.

È tutto sporco di rossetto sulla faccia, mamma mia che schifo.

"Perché cazzo lasci sempre che prendano Anna in giro? È coglione?" Dice Alex afferrandolo per il colletto della maglietta.

"Quella è una scopata sicura amico, non hai visto che tette?" Alex lo stringe ancora di più.

"Alex lascialo, è solo un cretino" gli dico "dai" continuo vedendo che non lo lascia e gli poggio una mano sulla schiena, a quel contatto lui si calma e mi guarda negli occhi, la sua espressione si addolcisce subito e lo lascia andare.

"Ragazzi ditegli qualcosa mi stava strozzando" dice Andrea tossendo.

"Stai zitto coglione, io avrei fatto di peggio" interviene Federico.

"C'è tu per un paio di fette rifatte lasci che prendano in giro Anna? Sei proprio una testa di cazzo" dice Alex non appena levo la mia mano dalla sua schiena e interrompo il nostro contatto visivo.

"Lasci perdere, abbiamo appurato che è un coglione" questa volta a parlare è Emanuele.


"Tre serie di flessioni da 50 e la quarta da 100, forzaaaa, dopo Alex ed Andrea a fare la doccia, gli alti continuiamo, chi molla ricomincia" urla mio padre e io li osservo mentre sono tutti a torso nudo ad allenarsi, diciamo che mi fanno un po di effetto, sono pur sempre una ragazza con 5, anzi diciamo 4 escluso Andrea, ragazzi con dei fisici statuari, che sembrano degli dei greci. Chiunque gli sbaverebbe dietro un po come faccio io con Alex anche se cerco di non farglielo capire.

Ma non credo di riuscirci.

Alex gira il viso nella mia direzione e i suoi occhi incontrano i miei e comincia a spingere un pò troppo.

"Cazzone, non spingere così tanto se no non riesci ad arrivare fino alla fine" gli dice Federico dandogli una schicchera sul braccio, deve essersi accorto del fatto che ci stavamo guardando. Lui cerca di proteggermi, dice che più gli sto lontana prima riesco a dimenticarlo.

Notando Marco che sta per cedere gli vado vicina "dai campione non mollare, sei forte su" e gli batto le mani davanti la faccia.

"100" grida mio padre "Alex a fare la doccia e poi aiuta Anna. Tu Andrea puoi andare a casa" continua.

"Ciao Enzo, ciao ragazzi" saluta Andrea.

Alex ed io saliamo le scale insieme "ti aspetto in cucina io intanto inizio" gli spiego.

"Ok, mi sbrigo" mi risponde per poi andarsi a fare la doccia.

Vado in cucina e metto sul fuoco la pentola quella grande perché stasera devo fare 1kg di pasta e una bistecca per uno.

Vedo arrivare Federico di corsa.

"Avete già finito?" chiedo.

"No magari, stasera andremo per le lunghe, tuo madre ha detto che intanto tu e Alex dovete mangiare, noi mangiamo dopo" io faccio subito un sorriso che lui blocca sul nascere "mi raccomando piccolina, lo sai che non voglio che soffri" ha ragione non devo emozionarmi per cose così stupide ma non riesco a controllare il mio cuore che batte all'impazzata al pensiero di cenare da sola con lui questa sera, lo so non è niente di eclatante però vorrei sfidare chiunque a cenare da sola con il ragazzo che ti piace da tre anni.

"Vado se no tuo madre mi uccide, mi ha chiesto di salire per dirti solo questo e scendere subito" mi da un bacio sulla fronte.

"Vaiiii" lo spingo ridendo.

Nel frattempo arriva Alex. Bello come non mai, con i capelli arruffati il pantalone del pigiama a scacchi e una maglietta bianca aderente, se fosse per me lo farei girare senza maglietta anche d'inverno ma mio padre non vuole dice che prendono freddo, ad essere sincera lo preferisco in assoluto nudo ma questi sono dettagli.

"Allora che dobbiamo fare?" Mi chiede.

"Ho messo su l'acqua, le bistecche stanno in forno, bisogna lavare l'insalata e tagliare i pomodori. Cosa vuoi fare tu?" Chiedo.

"Lavare l'insalata" risponde con quel suo sorriso fantastico.

"Ok" rispondo e ci mettiamo all'opera.

"Ti piacciono gli addominali di Marco eh?" Cosaaaa? Ma è Serio? Come gli viene in mente di farmi una domanda del genere? Che senso ha?

"Normali" decido di provocarlo.

"Che cazzo vuol dire normali. Non è difficile dire si o no" urla. Ma è matto?

"Che cazzo di domanda fai tu. Porca puttana." sbraito anche io e nel frattempo mi taglio un dito con il coltello.

"Merda, mettilo sotto l'acqua fredda, vado a prendere un cerotto" faccio come dice.

"Posso sapere come hai fatto, devi stare più attenta" mi urla.

"E' colpa delle tue domande idiote, che non hanno un cazzo di senso" urlo anche io. Detto questo continuiamo a preparare tutto.

Ceniamo scambiandoci giusto due parole su come vanno gli allenamenti, la scuola, ma niente di particolare.

Mentre salgo le scale per andare in camera mia penso che si è comportato in modo strano oggi è forse geloso? Ma di cosa? Si sono accorti anche i muri che sono cotta di lui, se non si fa avanti vuol dire che lui non ricambia i miei stessi sentimenti, quindi non ha il diritto di comportarsi così.











Ecco il 2 capitolo. Spero vi piaccia!

Abbiamo avuto un primo momento tra Alex ed Anna, ma non è andato proprio nel migliore dei modi.

Volevo consigliarvi una nuova storia di illy002  . "Remember me 1" potete trovarla tranquillamente sul suo profilo. Mi raccomando ci tengo.

Anche perché sta creando il trailer di questa storia e poi perché la sua storia è molto bella e la sto torturando per sapere qualche spoiler. Ahaahhahahha.

Comunque davvero andatela a leggere, ve la consiglio!

Ho aggiornato oggi perché domani non posso, fatemi saper cosa ne pensate con un commento e lasciate una stellina se vi è piaciuto.

A Sabato prossimo per il 3 capitolo.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro