Capitolo 17.
Federico
Decisi di andare via dall'allenamento appena mi feci la doccia, avendo assolutamente bisogno di staccare la mente e stare lontano da tutti. L'immagine di Pellegrini che abbracciava Venere e la teneva così stretta, il giorno prima a casa sua, era nella mia mente e non ne voleva più saperne di andare via.
Luca, vedendomi, non aveva accennato a nulla. Si comportò esattamente come nei giorni precedenti e che fosse un gran signore, in fondo, mi rodeva. Era dura ammettere che probabilmente era migliore di me, io mi limitavo a fare scenate, lui si comportava con impeccabile senso civico. Sì, mi infastidiva quella cosa, e non poco.
Salutati i miei compagni, correndo via dallo spogliatoio, ma pochi secondi dopo riconobbi una voce chiamarmi e chiedermi di fermarmi. Voltandomi mi trovai Bernardeschi davanti, con sguardo preoccupato. Era arrivato il momento, sapevo che prima o poi sarebbe dovuto accadere.
-Fede, possiamo parlare?- annuii appena davanti alla sua domanda e iniziai a camminare piano, sistemandomi il borsone sulla spalla destra, così lui mi seguì -Sono un po' in pensiero per te, ti vedo con la testa per aria ultimamente, e non in senso positivo-
-Sì, ho alcuni pensieri nella mente, ma vedrai che passeranno presto- o almeno ci speravo. L'immagine del viso di Venere continuava a tormentarmi ogni momento. Per non parlare di tutti i ricordi nostri, erano uno strazio
-Sicuramente, ma nel frattempo ti va di dirmi cosa ti sta preoccupando? Hai nuovamente problemi con Chiara?- non era un segreto che ci fossimo lasciati, ma a parte i miei compagni più stretti alla Fiorentina, nessuno sapeva il reale motivo. In più, nessuno si fece più domande quando tornai con lei
-No, non è lei. È una storia un po' lunga- calciai nervosamente un sassolino e poi alzai lo sguardo sul mio amico. Sapevo bene di potermi fidare di lui, eravamo amici già dai tempi della Viola. -Il problema è un'altra-
-Come si chiama?- risi nervosamente davanti alle sue parole, sapevo che dicendoglielo avrebbe fatto 2+2 e avrebbe capito che era la ragazza di cui Luca non smetteva di parlare
-Venere- il suo nome risultò aspro pronunciato dalle mie labbra, ero davvero furioso per tutta quella storia. Vidi Bernardeschi spalancare la bocca e poi annuì, ecco, ero certo che avrebbe capito e non mi sbagliai.
-Ma sta con Luca... Come la conosci?-
Risi nuovamente, era davvero tutto poco molto ironico -Era la mia amante a Firenze- fu solo quella la mia risposta, come se fosse stata davvero solo quello... Ma non era così. Lei era stata una parte della mia anima e l'avevo amata, tanto. Ogni piccola parte di me era stata innamorata di lei, del suo modo di fare, del suo carattere, del suo aspetto.
-Oh... Ok... È per questo che avevi lasciato Chiara?- mi limitai a fare un gesto di affermazione con il capo -E poi perché è finita allora? Se hai lasciato Chiara eri davvero deciso a stare con lei, no?-
-Sì, ma poi mi sono spaventato. Non riuscivo ad essere un buon fidanzato con lei, stavo rovinando tutto... Andava meglio quando eravamo amanti. In più Chiara spingeva per sapere se l'avessi lasciata per un'altra, e quindi l'ho lasciata.- feci spallucce minimizzando il tutto, ma non era così semplice, dentro me era tutto dannatamente complicato
-E ora? Fede, non puoi stare così, se lei si sta facendo nuovamente una vita devi lasciarla andare-
Mi mancò letteralmente il fiato a quelle parole. Dovevo lasciarla andare? Io non riuscivo. Ci provavo, ma poi capitava di rivederla e tutto tornava esattamente come prima. La desideravo ancora così tanto. Avrei pagato oro per ripassare con lei una delle nostri notti. -Sì, probabilmente hai ragione- mentii, non volevo raccontargli di come mi ero reso ridicolo andando a casa sua e facendo delle scenate da fidanzatino geloso e possessivo. A mente fredda mi rendevo conto, ma nel momento in cui agivo no. In quei momenti ero completamente accecato.
-Vedrai che passerà e magari, se non è Chiara quella giusta, troverai chi ti amerà come meriti- forse ero io quello a non meritare Venere, non il contrario, ma risposi comunque con un sorriso.
Non avevo nemmeno voglia di ribattere e discutere su ciò che davvero sentivo dentro, perché era tutto un gran casino e non trovavo le parole esatte da usare.
*
-Fede, domani mi porti a mangiare fuori? C'è un ristorante carino che mi è uscito su Instagram e vorrei troppo provarlo- Chiara si accomodò accanto a me sul divano, accarezzandomi dolcemente il petto. Ero completamente immerso nei miei pensieri e quella, probabilmente, era l'unica cosa che avevo capito in tutta la sera. Non riuscivo a prestarle attenzione, continuavo a pensare a cosa stesse facendo Venere... E se fosse stata con Luca? E se l'avesse riportato a casa sua? Che cosa facevano a casa sua? Erano già stati insieme? Alzai gli occhi al cielo infastidito e posai lo sguardo sulla mia fidanzata
-Vediamo...- non avevo tanta voglia di uscire, perciò usai una risposta vaga. Lei, improvvisamente, si mise a cavalcioni su di me e mi guardò dritto negli occhi, sorridendo maliziosa. Avvicinò il suo viso al mio e poi mi morse il lobo con i denti. Per un momento pensai di allontanarla, ma poi immaginai come sarebbe stato se, al suo posto, ci fosse stata Venere. Mi esplose il cuore in petto a quel pensiero.
-Come sei pensieroso ultimamente, so come fatti tornare il buon umore però- mi passò le mani tra i capelli, spettinandomi, poi posò la bocca sulla mia, baciandomi appena, come per cercare una mia reazione, e la accontentai.
Risposi famelico al suo bacio e, senza pensare, le tolsi la maglia, baciandole il petto e poi il collo. La baciai su ogni centimetro di pelle e lei, dopo qualche secondo, mi obbligò nuovamente a baciarla sulle labbra. La attirai più a me e lei, smettendo di baciarmi per un attimo, mi levò la maglia bianca che avevo addosso.
Feci tutto in modo meccanico, mentre nella mia testa continuavano a rimbombare quei maledetti pensieri che mi stavano uccidendo da giorni. Luca e Venere. Il viso di Venere. Me e Venere.
Mi sdraiai sul divano e Chiara si mise sopra di me, continuando a baciarmi. Ero completamente nel pallone e, per qualche attimo, non capii nemmeno cosa stava accadendo. Ricambiavo ogni suo bacio, ma non perché volevo farlo con lei, tutto ciò che stavo facendo volevo accadesse con Venere.
-Fede, andiamo in camera- sussurrò lei al mio orecchio, con il fiato corto, e io scossi la testa in segno di negazione
-Restiamo qua, Venere- e fu in quel momento che tornai pienamente in me. Ripresi le mie piene facoltà mentali, mentre Chiara sussultò e si spostò immediatamente da sopra me
-Cosa hai detto, scusa?- la sua calma era solo apparente, e io cercai in fretta una scusa per pararmi il culo, mentre mi alzai anche io, mettendomi a sedere
Mi maledii mentalmente per lo sbaglio che avevo fatto. Come era possibile? Non mi era successo nemmeno quando io e lei eravamo amanti e mi accadeva quando non ci frequentavamo più da tempo? -Che voglio stare qua?-
-Non fare il finto tonto, Federico. Come diavolo mi hai chiamata?-
-Chiamata? Non ho fatto nessun nome.- finsi, sgranando gli occhi come se fosse una cosa assurda. Poi risi, appena mi venne un'idea -Perchè ho detto Venere? Ma stupida, non è un nome, intendevo che tu sei come una Venere- non so da dove mi venne fuori quella scusa idiota, ma sperai che ci credesse
Lei mi continuò a guardare titubante, con le braccia incrociate al petto, mentre io mi mostrai serio e sicuro di me. Dovevo essere convincente.
La obbligai a riavvicinarsi a me, poi le accarezzai dolcemente il viso -piccola, io ti amo, non metterlo in dubbio-
Alle mie parole sembrò sciogliersi e mi sorrise di rimando, annuendo appena e mettendo su l'espressione di chi è imbarazzata per aver anche solo pensato qualcosa. Capii così di essermi salvato in calcio d'angolo.
Mi bacio a fior di labbra e io ricambiai con estrema dolcezza. -Scusami, Fede-
Scossi la testa, come a volerle fare capire che non c'era bisogno di scuse, poi la baciai nuovamente, sperando di chiudere per sempre quell'episodio. Mi sentii in colpa per ciò avevo appena fatto, ma non seppi davvero come comportarmi se non così.
Ero stato un ingenuo a fare un errore del genere, non doveva ricapitare mai più. In fin dei conti, con Venere era davvero finita... E mentre lei si divertiva con Luca, perché io dovevo rischiare di farmi lasciare da Chiara per colpa del suo fantasma? Mi sentii stupido e ridicolo.
Non dovevo darle tutto quel potere. Ed ero pronto a smettere di stare così per colpa sua e dei miei pensieri che la tenevano stretta da fin troppo tempo.
NOTA: 21:21 wow, aggiornamento a un orario un po' strano, mentre aspetto che la cena sia pronta. AMATEMI.
Certo che questo capitolo è bello tosto, mi diverte troppo scrivere cose del genere. Vediamo le figure di merda di Federico, un Federico paraculo e che non ammette né le sue colpe né i suoi sentimenti. Che ne pensate?
Come sempre, mi aspetto i vostri pronostici e commenti sul capitolo. A prestissimo, Ele🤍
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