Tratti
Tessere segni con le dita facendo prendere vita a pensieri ed idee. Anche questo significa essere uomini. Tracciare simboli affinché siano interpretati sotto forma di una storia, una poesia, una canzone, un pensiero fugace, una parola silenziosa, un'emozione... a mio parere anche disegnare è scrivere. O scrivere è anche disegnare. Tutto ciò che implica dei tratti, per l'appunto il "lasciare una traccia" di se al mondo, in modo che le proprie parole non siano parole perse nel vento dei ricordi.
Su questo pensiero, al di sopra trovate una storia tracciata e raccontata dalle abili mani di RichardHTT, buona visione
A volte mi sembra che scrivere sia l'unica cosa che non mi faccia impazzire.
voi di me vedete sempre la parte ottimista, allegra e sbruffona; quella rabbiosa, piangente ed urlante bado bene a non mostrarla in pubblico.
Ma quando si fa notte, le tenebre avvolgono ogni distrazione ed i pensieri, che eri riuscito a tener così bene relegati, ti saltano addosso divorandoti lentamente se non sei abbastanza svelto a schivarli. A quel punto rimani immobile a prenderle. Ti accasci su te stesso ed urli silenzioso, con un orecchio teso per carpire il minimo rumore, segnale che qualcuno si sta avvicinando.
Ho bisogno di un luogo mio e solo mio. Una stanza.
"che confusione, c'è dentro a me, è quasi come, dopo una bomba"
Una stanza insonorizzata, dove urlare di dolore o di gioia, dove ballare fino allo sfinimento, suonare qualsiasi strumento o cantare sino a non aver più voce. un pensatoio dalle pareti dalle pareti bianche, luminosa, con alberi disegnati le cui radici raccolgono i pensieri trasportandoli lontano da questa confusione.
Un luogo fuori dal mondo, dove posso ritirarmi leccando le ferite di guerra, dove riflettere, dissetando questa giungla inaridita che è la mia anima, che mai sfiorisca o vacilli, cercando risposte a infiniti interrogativi senza apparente risoluzione, lasciando fluire le emozioni senza paura di essere giudicato. Un luogo dove allenare corpo e mente, lontano da chi li vuole condizionare.
Basta affogare tutto questo nel cibo o nei libri. I pensieri, se non sviluppati, rimangono piantine tese nel estremo tentativo di trovare la luce, agitandosi e rimescolandosi tra loro senza sosta.
Sapete?
Credo inizierò ad aggiungere qualche spezzone del mio "diario per non impazzire"
Del tipo:
I pensieri ti trafiggono e rischi di rigurgitarli sugli altri? Scriviamo un diario!
Non sai che fare ed hai bisogno di ragionare da un punto di vista oggettivo? Scriviamo un diario!
Sarà na cretinata assurda visto i precedenti tentativi? Scriviamo un diario!
Scriviamo un diario? Scriviamo un diario!
*applausi in ogni dove*
E tu, lo scrivi un diario?
*sguardo secs alla telecamera*
Italia uno!
-Aramis
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