Zéfiro

"Ah, allora sei trans. Quindi... vuoi un cazzo/vagina?"

Quanti di voi, esasperati, non han piú saputo da che parte girarsi fronteggiando questo tipo di domande?

La mia spiegazione ormai è diventata questa

Il percorso è come una scala: ci possono essere i bloccanti, gli ormoni, le operazioni riguardanti la parte superiore e sulla parte inferiore del corpo
Il mio corpo mi crea delle sofferenze, pian piano il mio obiettivo è andarle a livellare
Se prendendo i bloccanti troveró una dimensione in cui staró bene lì mi fermerò
Nel caso non bastassero passeró al gradino successivo e cosí via fino al raggiungimento di un equilibrio ed un benessere con me stesso

Troppo diffusa é l'idea che per esser "degni" di definirsi del sesso prescelto bisogna presentarne ogni caratteristica, andando a tranciare aspetti della propria persona nel tentativo di racimolare pronomi "giusti"

Bisogna per forza "passare", altrimenti non si è degni di correggere il fatidico pronome "sbagliato", altrimenti gli altri sono giustificati

Un classico esempio di pensiero

"Mi dica signorina"
Caspita, questi jeans son troppo attillati e mi fan risaltare le curve, ha ragione a chiamarmi così

"Mi dica signore"
Caspita, non ho coperto bene l'ombra della barba oggi, ha ragione a chiamarmi cosí

La domanda successiva da farsi è:
A qualcuno frega qualcosa?

A meno che non sia una situazione pericolosa, correggere (almeno gli estranei) usando i pronomi scelti creerá stranezze, imbarazzo e sconcerto tra il pubblico
Creerá magari anche disforia nel caso il messaggio non venga recepito, ma una certezza l'avró: sono stato coerente con me stesso

Qui parte la filosofia

Chi nel mondo ha deciso che un uomo per esser definito tale deve avere la barba ed un petto piatto? Perché non si puó parlar al maschile avendo una terza?

Chi nel mondo ha deciso che una donna per esser definita tale deve aver i capelli lunghi ed essere prosperosa? Perché non si puó parlare al femminile avendo una linea dritta di fianchi?