Preghiera
Un film, una storia, tante vite spezzate. Tante anime perse, lasciate là assieme ai compagni che hai visto uccidere ed agli esseri umani che hai ucciso.
Un secondo, un movimento, semplice sfortuna potevano costarti la vita e quella dei tuoi amici, che non avrebbero mai più rivisto i loro cari lasciando dietro di se solo il loro ricordo, divorato poi dal tempo, come i loro corpi in balia dei topi.
Un ragazzo. Uno stelo di grano, tanto era gracile, andò in guerra senz'armi. 73 vite trascinò via da quell'inferno, strappandole alla morte, riconsegnandole ai loro cari o semplicemente dandogli la speranza di rivederli.
Speranza. Sapere che qualcuno, nella polvere, nel fango, mentre il dolore t'impedisce di pensare verrà a salvarti. Tornerà indietro per te, ributtandosi nel ventre di quella bestia che è la guerra, magari non lo conoscerai mai bene, ma ricorderai per sempre quella presenza che ti trascinò verso la vita.
La sua forza l'ha trovata nella fede. "ancora uno, ti prego signore, fammene trovare un altro".
Lui è un eroe. Un vero eroe. Non ha salvato il pianeta. Non ha spazzato via altre vite per una "giusta causa". Tutte le cause possono essere giuste se ce le presentano come tali, rimanendo invischiati in esse, è difficile venirne fuori se non si ha mai conosciuto altro.
Io voglio essere come lui, avere il coraggio di buttarmi a testa bassa nella mischia, anche solo per vedere la vita risplendere dietro quelle pupille, altrimenti vitree.
Ma non ce la posso fare così, signore. Non in questo corpo, debole e fragile che non mi appartiene.
Ho bisogno della tua forza.
Ho bisogno di diventare quel che sono veramente.
Ho bisogno di ripulire questa prigione d'acciaio dalla ruggine che la divora giorno dopo giorno, trasformandola così nella mia armatura.
Io voglio aiutare la gente, salvare altre vite.
Un'esistenza passata tra gli agi di chi è nato fortunato, senza meritarsi niente, senza dover sudare per avere qualcosa.
Io sto qui, con la mia famiglia, nella mia comoda casa al caldo, preoccupandomi di problemi insignificanti; mentre là fuori, la gente soffre ogni istante. Ha bisogno di aiuto, mio signore, e troppo pochi sembrano preoccuparsene.
Fammi diventare il tuo braccio, ed io proverò a salvarli.
Voglio vedere il mondo, conoscere chi vive al di fuori della mia prigione dorata, aiutare chi si trova in difficoltà, difendere gli indifesi, assicurare un futuro, o perlomeno indicare la via per conquistarlo, a chi non ne ha uno.
Ma ho paura.
Signore, come posso fare tutto questo se non ho neanche la forza di tirar fuori il vero me stesso, che resta sepolto sotto le macerie passate?
Ogni pugno, ogni delusione, ogni bastonata, mi insegna a rialzarmi, andando avanti più forte, anche quando penso di non farcela.
Come un muscolo che, sforzato troppo, si strappa, ma poi si rigenera, diventando più forte. Fa che il mio cuore non debba mai ritrarsi davanti all'ingiustizia o inaridirsi se sfruttato troppo.
Un sorriso, la consapevolezza di non essere soli, il sentirsi amati. Questo voglio donare.
Quante belle parole sgorgano da queste dita che volano sui tasti. Rimarranno solo parole e basta?
Sono solo un adolescente dopotutto, alla mia età tra dire ed il fare c'è di mezzo il mare; la testa poi mi andrà a posto.
Passerò il resto della mia vita provvedendo esclusivamente a me stesso, sordo alle grida degli altri? Cieco alle lacrime? Insensibile ai loro sentimenti?
Se tentassi qualcosa, ma quel qualcosa non fosse abbastanza? Se non ci riuscissi? Se non solo il mio corpo, ma la mia stessa anima, diventasse debole e meschina senza che io me ne renda conto?
Paura. Frenamento. Soffocamento. Inadeguatezza.
Questo non è il mio corpo, signore. Perché sono nato così? È forse una prova? Se non mi spezzo adesso non lo farò mai più?
Non ho paura di cadere, solo di non riuscirmi più a rialzare.
"ancora uno, ti prego signore, fammene trovare un altro"
Se mai smettessi di chiedermelo?
Nelle favole. nelle storie, arriva sempre qualcuno a salvarti. Se quel qualcuno non arrivasse mai? Se quel qualcuno dovessi essere io?
Sapete? a volte mi capita di scrivere a Dio... lettere simili, qualcosa che mi faccia sentire meno solo in questa distesa sterminata di dolore, grida e pianti che mi fanno sentire oltremodo impotente. Le guerre combattute in Medio Oriente, di cui ormai tutti reputiamo di esserne a conoscenza... ma quante altre guerre si combattono ogni giorno, con protagonisti dai volti anonimi?
-Aramis
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