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Diverse visioni

Eccoci di nuovo qui, insieme.
Cominciamo con due cose fondamentali: il titolo e la canzone.
Cosa significano? Per prima cosa questo capitolo nasce da una chiacchierata tra me e Soso sulle diverse visioni di qualcosa appunto e, la canzone, in alcune parti mi ricorda molto quello che ci siamo detti, in qualche modo però, è anche una rappresentazione di alcuni stati d'animo.

Ora, andando per gradi: Di cosa si parla esattamente?
Vi siete mai trovati nella situazione in cui, alzandovi dal letto e guardandovi allo specchio vi siete sentiti fighi/e o, quantomeno sentendovi per la prima vera volta uomini o donne e che poi uscendo e incontrando delle persone, quelle che prima erano le vostre convinzioni inizino a vacillare creando delle domande e facendovi pian piano sentire qualcosa di meno, di diverso?
Ecco! E' qui che si basa il nostro discorso.

Qualche giorno fa, ero dalla dottoressa. Nella sala d'attesa, con me, c'erano altre 4 o forse 5 persone. Tutti loro, mi parlavano al maschile, addirittura una signora anziana che avrà avuto un'ottantina d'anni mi ha chiesto se avessi finito scuola e quando io le dissi che avevo dato gli esami da oramai due anni lei guardandomi mi dice: "Sembri un bimbetto, un piccolo cucciolo, non lo avrei mai detto". Io, in quel momento mi sono sentito al settimo cielo. Quella mattina mi ero svegliato e allo specchio avevo visto Valerio, avevo visto me.
Poi, rientra una signora, questa volta parliamo di una sui quarant'anni... Che mi parla al femminile. In quel momento io mi sono soffermato su di lei, mi sono guardato e non sapevo più chi ero. Passati due minuti, finalmente era arrivato il mio turno e appena finito sono letteralmente corso via da quel posto.

E' proprio qui, che si concentra il mio pensiero.
Il punto è che noi, ipoteticamente, incontriamo 10 persone, ci siete fin qui?

9 di loro, vedono quello che siamo realmente ovvero o uomini o donne e noi siamo al settimo cielo perché ci sentiamo in qualche modo riconosciuti, poi arriva la decima persona, essa, con una parola, con una semplice lettera di troppo, ci fa crollare il mondo addosso.
Se ci pensiamo, facendo una statictica, sono più le persone che ci considerano come noi ci sentiamo realmente che quelle che ci considerano diversamente, ma noi... Ci concentriamo SOLO su quell'unica persona. Strano no pensarci così?

La canzone inizia così: "Ora, posa quei pensieri, sotto il tuo guanciale,  cerca di dimenticare".

Dopo una giornata piena di incontri, di parole, è quello che ci ripetiamo. Non è vero? Ci diciamo anche che è ora di dormire e alla fine... Bhe rimaniamo svegli tutta la notte chiedendoci perché.
E poi continua con: "Ora, tutta quella forza, che ti tieni stretta, lasciala scappare via".  Ed è un pochino come dire "lasciati andare, non tenerti sempre tutto dentro".

Io penso una cosa. Nel mondo quante persone ci sono? Moltissime, troppe!

Consideriamo che: il 10% di esse, che sa la situazione, ci parla usando nomi, aggettivi e pronomi adatti a come ci sentiamo, il 45% di quelle persone, che NON sa nulla, ci parla nel modo corretto e il restante 45% ci parla, NON conoscendo nulla di noi, in modo per noi scorretto. La percentuale di chi ci considera come noi non ci sentiamo, è SEMPRE e COMUNQUE inferiore a chi ci considera e vede nel modo corretto.

C'è da precisare però una cosa: chi non sa di noi ha una visione soggettiva della nostra persona. E' per questo che metà della percentuale pur non sapendo nulla di noi ci parla in modo per noi corretto e l'altra metà in modo scorretto.
Se ci pensiamo un attimo accade la stessa cosa a noi: immaginiamo di camminare per strada e incontrare una persona col volto sporco di sangue oppure di incontrarne una coi vestiti stracciati. Cosa pensiamo? Che hanno fatto a botte o che sono dei senzatetto. Non è vero? Eppure noi non li conosciamo neppure, non sappiamo nulla di loro. Magari sono persone che hanno appena fatto un incidente o sono state aggredite, magari i loro vestiti sono stracciati perchè quella mattina hanno avuto una chiamata urgente, magari un famigliare morente e loro non hanno pensato al bel vestito da mettere.

Mi rendo conto che queste siano visioni altamente tristi, eventrali ma è più o meno quello che accade con noi.

Il punto è che: se qualcuno non sa, non possiamo pretendere che ci trattino, ci considerino, ci parlino come ci sentiamo, come chi siamo.

Gli errori, i nomi, quelle lettere di troppo, NON ci rendono MENO uomini o donne di come già siamo. Noi rimaniamo gli stessi, SEMPRE.
Dovremmo ricordarcelo più spesso e capire che nel mondo, le visioni di qualcosa o qualcuno non si limitano ad esserne una sola, ma tantissime. Basta solo imparare a capire quali sono, a conoscerle.


Ciao ragazzi, spero che questo capitolo in qualche modo vi sia d'aiuto, vi faccia riflettere. Se avete qualche domanda in particolare riguardo quest'argomento fatele liberamente.

Intanto vi anticipo che il prossimo capitolo sarà un pochino ispirato a questo per quanto riguarda incontrare persone.

Nel frattempo buona serata bellissimi/e!!


_DjRiux

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