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Capitolo 1 - La curiosità uccide il gatto

"I miei figli dovranno nascere con quel naso"

Rifletté a bassa voce portando alla bocca l'ennesima forchettata di pasta fredda e appiccicosa, appiccicosa quasi quanto lo sguardo ceruleo che continuava a posare sulla figura del giovane seduto qualche tavolo più in là nella caffetteria del campus. 

"Cosa?" domandò la sua amica dall'altro capo del tavolo, di fronte a lei, seguendo poi quel morboso sguardo. 
Lizzy sollevò un momento le sopracciglia quando anch'ella ebbe modo di osservare il ragazzo in disparte, subito dopo roteò gli occhi e si voltò continuando a mangiare come se nulla fosse, ormai facendosene una ragione. 

Taylor Sawyer aveva totalmente perso la testa. 

La ragazza incrociò brevemente lo sguardo del moro e in men che non si dica tornò a concentrarsi sul suo piatto e sulla conversazione.

"Guarda che anche così non sei invisibile." puntualizzò Lizzy concendendole uno sguardo di biasimo da sotto le lunghe ciglia scure.

"Dici che mi ha visto?" domandò con pura e genuina curiosità ricevendo in tutta risposta uno sguardo senz'altro eloquente. 

Taylor fece una smorfia e si ricompose sulla sedia tornando a concentrarsi unicamente sul suo piatto, che a differenza di quello della sua amica, era ancora quasi del tutto pieno. 

Già, Taylor aveva perso la testa ma nel farlo rimaneva comunque la fredda calcolatrice che tutti conoscevano, colei che misurava ogni centimetro, ogni spostamento d'aria con il suo occhio da falco e la sua vena profondamente investigativa.

"Si tratta di semplice curiosità investigativa." 

"Ceeerto" 

"Ovviamente tutto questo farà curriculum." Ammise frugando tra i fagiolini con disinteresse. 

"Ti stai riferendo allo stalking che stai perpetuando da un mese a questa parte?" 

Taylor schiuse la bocca distogliendo lo sguardo risentita, si portò addirittura una mano al petto. 

"Per motivi puramente professionali."

Lizzy scosse la testa rinunciando a portare avanti quella conversazione.

Un mese fa, precisamente il primo di febbraio, in una mattina fredda come un'altra, Taylor Sawyer entrò in caffetteria e si sedette assieme alla sua compagna di pranzi ad uno dei tanti tavoli che punteggiavano la sala ampia e gremita di universitari in sessione. Fu quando Lizzy si alzò, liberandole la visuale, che quegli occhi blu catturarono la figura allampanata e magra di un ragazzo dai capelli castani e gli occhiali dalla montatura fina e dorata. Taylor rimase a guardarlo con le labbra serrate, mentre egli consumava il suo pasto velocemente per poi volatilizzarsi. 
Qualcosa in lui l'aveva catturata, rapita, stregata. 
Ma Taylor non era il tippo da farsi soggiogare così facilmente dal primo portatore di cromosomi XY che gli capitava davanti. 

Eppure lui... oh lui. 

Aveva qualcosa e lei aveva bisogno di sapere cosa.

Senza accorgersene si gettò a capofitto in questo nuovo, intrinseco e inconscio desiderio. Sapere cosa, chi, dove, come e perché. Insomma doveva sapere tutto.

Scoprì il suo nome: si chiamava Fabian West, scoprì da dove veniva, scoprì chi erano i suoi amici, cosa studiava, il suo profilo instagram e quali erano le sue abitudini. Aveva registrato senza volerlo il tempo medio che trascorreva in caffetteria, gli orari in cui veniva e persino che il martedì e il mercoledì cambiava paio di occhiali, indossandone un altro dalla montatura spessa e scura assieme ad un distinguibile borsone da palestra. 

In men che non si dica era diventato il suo chiodo fisso, la sua ossessione.

Fu l'inizio della sua decaduta.

"A chi pensi che scriva così intensamente mentre sta mangiando?" tenne gli occhi bassi, puntati sulla cotoletta che si stava premurando di tagliuzzare eppure non le sfuggì come in quel preciso istante egli sollevò il cellulare per sbloccarlo e cominciare a digitare. 

"Non lo so, magari alla sua ragazza" 

Lo sguardo di Taylor si spostò sulla sua amica, vacuo, privo di alcuna espressività tanto da rendere irrequieta la sua interlocutrice che si affrettò ad aggiungere:

"O magari a sua madre..." 

"Mmh" abbassò di nuovo lo sguardo su quella cotoletta semi consumata e posò le posate sul vassoio. "Scopriamolo" 

Tirò su un angolo della bocca assottigliando leggermente gli occhi. 

Tipico.

Quello era il tipico sguardo che assumeva quando stava per fare qualcosa che potesse placare la sua curiosità. 

Ma la curiosità uccide il gatto. 

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