Capitolo 5
—20/10/19–
Ruby's POV
Dopo l'allenamento, che ammetto non essere stato dei migliori a causa di tutte le domande che mi affollavano la mente, Weiss sembrava turbata da qualcosa.
"Weiss, c'è qualcosa che non va?" Chiesi avvicinandomi alla ragazza dai capelli bianchi.
"Volevo chiederti... sei impegnata domani sera..?" Domandò imbarazzata senza guardarmi.
Ci pensai iniziando a togliermi la maglia, non avevo mai impegni programmati ma forse Yang voleva fare qualcosa in particolare.
"Non credo, perché?"
"Mio padre darà uno di quei parti noiosissimi da gente ricca e... pensavo che sarebbe noioso quindi..." Non concluse la frase è probabilmente si aspettava lo facessi io per lei, inutile dire che non le avrei dato quella soddisfazione.
"Quindi Weissy?"
Si voltò verso di me con il viso rosso d'imbarazzo e gli occhi ridotti a due fessure. Conoscevo in parte quella espressione. Non cedetti e la guardai con una punta di malizia, questa volta consapevolmente.
"Ti va di venirciconme?"
"Come scusa? Non ti capisco se non scandisci." La presi in giro avvicinandomi a lei mantenendo la mia espressione.
"Ti sto chiedendo di venirci con me." Ripetè diventando ancora più rossa in viso di quanto già non fosse. Le mostrai un sorriso sincero a quel punto e feci finta di pensarci.
"Mh, eh va bene." Risposi dopo qualche secondo, lei sospirò di sollievo probabilmente senza accorgersene, il che mi fece ridere.
"Ora che ne dici di andare a fare la doccia?" Chiesi indicando i suoi vestiti da ginnastica umidi, lei annuì imbarazzata iniziando a togliersi la maglia.
"E non fissarmi scema." Mi fulminò con lo sguardo, non mi ero accorta di starla fissando e distolsi immediatamente lo sguardo ridendo.
"Scusa, scusa." Dissi divertita.
La compagnia di Weiss era diventata essenziale, non riuscivo più a pensare a qualcosa senza che il mio pensiero andasse irrimediabilmente a lei, era assurdo.
Facendo la doccia non potevo fare a meno di guardare la figura magra- ma proporzionata- di Weiss, ogni suo gesto mi sembrava programmato come se sapesse che la stessi guardando (ma se fosse stato così sarei probabilmente morta).
Era girata di schiena di tre quarti, il che mi permetteva di osservare la sua schiena, parte del suo seno, per non parlare del... era semplicemente perfetta.
"Ruby?" La sua voce mi riportò al mondo reale come un secchio di acqua gelida, ironico.
"Oh. Si, si che c'è?" La mia voce, dal tono leggermente troppo acuto, mi tradì ma Weiss fece finta di non farci caso. Sapevo che l'aveva notato però.
"Hai il balsamo in testa da dieci minuti." Mi ricordò indicando i miei capelli, avevo letto che tenere troppo il balsamo in testa facesse cadere i capelli e mi sbrigai toglierlo il più velocemente possibile. Che figura...
"Appena hai finito possiamo andare?" Chiese chiudendo il rubinetto della doccia. Appena aprii gli occhi aveva già l'accappatoio in dosso, ci rimasi un po', ma solo un po' delusa se devo essere sincera.
Uscendo da scuola vidi la solita macchina nera parcheggiata solo qualche metro più distante del solito. Mi irritava chiunque stesse seguendo Weiss, perché lo stava facendo? Era una specie di maniaco? Voleva rapirla? Ricattarla? Cosa?
"È di nuovo qui.." sussurrò Weiss venendomi inconsciamente più vicino. Approfittando, egoisticamente, del momento portai un braccio (quello destro) attorno alla vita della giovane ereditiera al mio fianco.
"Sicura di non voler chiamare la polizia?" Oltre ad essere genuinamente preoccupata quella domanda aiutò a spostare la conversazione su qualcosa che non fosse il mio gesto di poco prima.
"Io non.. posso.."
"Che intendi?" Provai a guardarla negli occhi ma non ricambiò e finii per fissare il suo profilo.
"Mio padre non vuole che ne io ne mio fratello parliamo con la polizia o con altre forze dell'ordine."
Sapevo che normalmente non avrebbe mai detto una cosa simile, era talmente soprappensiero che non ci fece caso, così pensai.
"Credo di capire, e hai detto che tuo padre non ti crede?"
Lei annuì sconsolata.
Mi venne automatico appoggiare la mia testa contro la sua in segno di conforto, solo qualche secondo.
Mentre camminavamo mi tornava in mente il corpo completamente nudo di Weiss che, poco prima, avevo visto in doccia. Presi improvvisamente coscienza della mia mano e iniziai a muovere il dito indice lungo la cucitura dei suoi jeans attillati, su e giù.
"Ruby.. cosa stai-"
"Nulla! Nulla, sono solo molto stanca." Mezza bugia.
Continuammo a camminare, questa volta più distanti l'una dall'altra, girando un angolo mi accorsi che il famigerato stalker non ci era alle spalle come al solito, stranamente, mi rese tutt'altro che triste la cosa.
A pochi metri dalla villa di proprietà degli Schnee ci fermammo, Weiss mi guardò qualche secondo con un mezzo sorriso.
"Ci vediamo domani alle sei in punto." Disse Weiss con un tono solenne, a dir poco.
"Va bene. Oh, prima che mi dimentichi, mandami un messaggio così posso segnarmi il tuo numero."
Avevo già dato il mio contatto a Weiss ma non mi aveva mai scritto, pensai sarebbe stato carino poter comunicare fuori scuola eccetera.
Weiss prese il telefono e mi mandò l'emoji di un cane, al che la guardai confusa.
"È la prima che ho trovato." Si giustifico. Ridacchiai spudoratamente memorizzando il suo contatto come 'Weissy ❄️'
Lei non sembrava felice quanto me ma trovavo quel nomignolo davvero carino.
"A domani Weissy." Scherzai salutandola con un gesto della mano, lei roteò gli occhi infastidita.
"Vedi di non fare tardi." Mi ricordò prima di voltarsi a andare verso l'enorme Villa in cui sarei entrata il giorno seguente, la sera seguente.
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