Capitolo 31 - Scusa, Jude
«Ragazzi, ma dov'è scappata Kharana? Dite che è andata a fare qualcos'altro, come preparare un'arma nucleare per distruggerci?» chiese Jude.
«Ma no, non penso» rispose Zolay. «Ma quindi... Aar e Nadia o come si chiama si conoscono?»
«CHI È CHE AVRESTI CHIAMATO NADIA?!» tuonò la donna con i capelli rosa, avvicinandosi pericolosamente alla migliore amica di Jude, la quale rabbrividì.
«Oh, dammit... non volevo spaventarti! Comunque, in caso non lo sappiate, il mio nome è Nabia Serendipity, sono bisessuale cisgender e soffro di una forte dipendenza da alcolici, motivo per cui a volte ho queste reazioni esagerate... ah, e poi ora sono la Sergente dell'esercito Full-Load...»
«Perché "Full-Load", se posso chiedere?» domandò Keiarn, che dentro di sé non sapeva ancora se si potesse fidare o meno di quella donna apparsa dal nulla e con apparenti buone intenzioni, che comunque non la convincevano.
«In inglese, carissima, significa "pieno"... e pieno è il contrario di "vuoto", Void... capito? Siamo un esercito indipendente composto da persone che hanno sofferto quell'organizzazione e che la ripudiano per tutto quello che ha fatto, e io sono colei da cui è partito tutto, la leggendaria figura della Sergente Serendipity!» spiegò la donna, assumendo una posa della tipica guerriera dei romanzi fantasy.
«E in che modo hai incontrato Aar?» indagò la criminale galattica, appoggiandosi con la schiena alla parete dell'astronave e accendendo una sigaretta nel mentre.
«Be', devi sapere che anche io lavoravo nel mondo dello spettacolo, quando ne valeva la pena: ero un'artista nota per le sue canzoni, le sue coreografie da lei stessa ideate ed eseguite, e perché cantavo mentre facevo l'acrobata. Me le ricordo quelle scenografie... sì, ero una prima versione di Y'Ther, non c'è dubbio, e tutti mi amavano. Ho anche parlato ad un suo concerto, prima di venire dimenticata da tutti e dal Dio, qualunque sia il tuo» raccontò la donna, tra un sospiro e l'altro.
«Sì, me lo ricordo quel discorso! Sei stata bravissima, sei riuscita ad intrattenere il pubblico più di me e te ne sono infinitamente grata! Sai, da quell'episodio ho appreso moltissime cose su come bisogna comportarsi quando ci si sta esibendo...» esclamò Aar.
Nabia sorrise e guardò fuori dal finestrino con nostalgia, e Keiarn dedusse che i tempi in cui aveva un posto fisso nel mondo le mancassero molto... non si trovavano in situazioni diverse, dopotutto, e non erano nemmeno troppo diverse l'una dall'altra: entrambe bisessuali, solo un anno di differenza, affette da dipendenze.
«Nabia, e cosa ti avrebbe fatto di preciso la Void?» domandò il meccanico,
«Come, cosa mi ha fatto? Non ti pare grave il fatto che mi abbiano rubato il palcoscenico, impedendomi di esibirmi ancora davanti al mio pubblico, solo per mettere sul mercato qualcosa come... Y'Ther e quelle altre unit di idol da quattro soldi che non avevano la benché minima esperienza nel mondo dello spettacolo... cioè, senza offesa...» spiegò la donna.
«Di' ancora una cosa del genere sulla mia ragazza e faccio sparire tutto l'alcol dell'Universo...» sibilò Keiarn, sferrando uno sguardo carico d'odio in direzione dell'ex acrobata ed idol che era venuta a salvarli.
Nabia sorrise in modo provocatorio e rispose, con un sorriso sarcastico: «Non ti preoccupare, non lo farò... per l'alcol questo e altro...»
Keiarn alzò gli occhi al cielo.
«Signore, scusate, ma credo proprio che dovreste vedere cos'ho appena trovato» le interruppe Jude, mentre indicava uno schermo olografico coperto da uno dei rettangoli grigi che componevano una delle pareti dell'astronave.
«E questo cos'è?» chiese Aar, avvicinandosi.
«Tesoro, l'ho appena trovato e non ho la minima idea di come accenderlo. Ti aspetti anche che sappia cosa sia e perché è qui?» ribatté il meccanico, irritato.
«Jude, non c'è bisogno. Fammi vedere un secondo come sono messi i cavi dietro, così forse riesco a farlo funzionare» lo ammonì Zolay, per poi mettersi ad armeggiare con tutti i fili elettrici e qualche attrezzo che si era portata.
Nabia osservò attentamente il modo in cui la ragazza muoveva rapidamente le mani all'interno del macchinario e ne restò colpita: non aveva mai visto qualcuno di così abile nel proprio lavoro... a parte se stessa nelle sue performance, ovviamente.
«Ecco fatto» disse la ragazza dopo circa un quarto d'ora, dunque ripose gli attrezzi e si asciugò il sudore dalla fronte con la mano. Avvicinò un dito sopra l'apparecchio che reggeva l'oloschermo e quello si accese, rivelandone la hompepage. C'era solo una cartella, denominata "protocollo_tfl".
L'hacker la aprì con un doppio tocco e accedette al video contenuto all'interno, il quale si aprì con la scritta "Protocollo Two-Faced Lie".
«Ma perché?! Cosa vuol dire?» chiese la donna dai capelli rosa, osservando lo schermo sempre più confusa.
«Two-Faced Lie? Bugia a due facce, tradotto alla lettera» rispose il meccanico, rapidamente. «Non capisco che cosa possa significare, però, e soprattutto il senso di questo nome... perché?!»
«Piantatela di discutere inutilmente, voi due! Piuttosto fate partire il video!» sbottò Keiarn, rivolta al ragazzo e alla donna che si erano messi a chiacchierare anziché collaborare a scoprire la verità.
«Come vuoi» ribatté il meccanico, scocciato, e poi avviò il video contenuto all'interno della cartella, per poi spostare lo sguardo su Keiarn che inorridì quando ne vide il contenuto.
La Residenza Nera era ridotta in macerie e da sotto uno dei blocchi che componevano uno dei muri si poteva notare il braccio disteso e la mano aperta di una delle cameriere. E poi, la parte ancora peggiore: poco più avanti, capelli blu e un paio di occhiali con le lenti distrutte, macchiati entrambe da un alone rosso.
Jude mise in pausa il video, coprendosi la bocca con la mano che non aveva usato.
«No... no... no... non può essere andata così... non... lei...» e poi urlò, urlò fino a non sentire più le corde vocali e i polmoni, fino a non respirare più, fino a coprire tutto quello che c'era lì attorno.
Aar abbracciò la sua ragazza e cercò di calmarla sussurrandole all'orecchio parole e frasi per confortarla, che inizialmente parvero fare effetto su di lei e tranquillizzarla.
«V... va bene, grazie, Aar. Possiamo continuare a guardare il video» disse la criminale galattica, con le labbra che tremavano.
«Sei sicura che vada tutto bene?» chiese Nabia.
Keiarn spalancò gli occhi: non si sarebbe mai aspettata di vedere la Sergente Serendipity interessarsi per le sue condizioni di salute mentale, che in quel momento stavano declinando velocemente.
«Sì, grazie per averlo chiesto, Nabia. Adesso sto bene» ammise, sorridendo in modo triste.
Il ragazzo dai capelli grigi fece ripartire il video, che questa volta riportava l'ennesima schermata nera con una scritta bianca, la quale recitava "Ora connettendo...". I tre puntini si caricavano sullo schermo uno dopo l'altro, quando arrivavano all'ultimo scomparivano per un nanosecondo e dopodiché ripartivano dal primo.
Sullo schermo comparve il volto femminile di Kharana, affiancata dalla madre di Jude O'Brien, ed entrambe sorridevano allo stesso modo, scoprendo i canini. Qualcuno fece loro cenno di spostarsi da lì per prenderne il posto, e fu allora che la videro.
Colei che tutti avevano sempre aspettato.
La Mastermind, nella sua uniforme nera attillata con il cappuccio che le copriva permanentemente la visuale e una ciocca di capelli che ne fuoriusciva, era proprio lì, oltre lo schermo, a chissà quale breve distanza da loro.
«Vi siete intromesse in affari che non vi riguardano, eh?» iniziò. «Con quale coraggio, Khyan e resto del gruppo» iniziò.
Keiarn alzò un sopracciglio: le sembrava di aver già sentito quella voce, o meglio, le sembrava di aver conosciuto in passato qualcuno che parlava in quel modo.
«Ti ricordo che io non sono una ragazza» intervenne Jude, visibilmente irritato dall'uso del pronome femminile utilizzato in modo generico ma riferito anche a lui.
«Chiudi la bocca, Judith, e forse potremmo risparmiare te e le tue amichette. Ci sono tutte: Khyan, De'Vaash, Honara e Serendipity. E ora le loro nemesi: Kharana Prethal, Cassidy Nolan e poi ci sono io, la Mastermind, l'assatanata o comunque mi chiamano dalle vostre parti.»
«Sai, psicopatica suona decisamente meglio» osservò Jude, con un certo sorrisetto delineato dalle labbra.
«Dai, questo non è il momento di litigare. Più che altro...DOVE SIETE?! DITECELO. ADESSO» le minacciò Keiarn, i cui occhi erano iniettati di sangue.
«Proprio qui, oltre la parete... abbiamo costruito questa stanza segreta ancora un po' di tempo fa, ma non credo che vi accederete troppo facilmente, sapete com'è, codici segreti e cose del genere» spiegò Kharana, accarezzando una parete con la mano.
Nabia fece per lanciarsi contro la parete, ma Jude la afferrò per un braccio e la bloccò.
«Ferma, ci sono delle cose che dobbiamo capire... e non prendere decisioni avventate come al tuo solito!» la sgridò il ragazzo.
Nabia alzò un sopracciglio, senza capire dove voleva arrivare a parare il ragazzo, ma Aar lo precedette prima che riuscisse ad aprire bocca.
«Ho capito dove voleva arrivare Jude... non Judith, perché vi ostinate a sbagliare il nome? Lui vuole capire cos'è il suddetto "protocollo Two-Faced Lie" e cosa sta succedendo, e soprattutto... perché sta succedendo?» disse, lo sguardo fisso su Kharana, che nel mentre sorrideva.
«Mi sembra troppo presto per spiegarvi che cosa sia il "suddetto protocollo Two-Faced Lie", ma non preoccupatevi, perché c'è un tempo per tutto...» la donna dai capelli neri scoppiò a ridere e sostenne lo sguardo della sua ex rivale, che sembrava essere sempre più arrabbiata con lei.
«Oh, be', Judith è il nome che io e mio marito le abbiamo assegnato quando è nata» si intromise Cassidy, ripensando alle parole dette dalla idol poco prima.
Zolay appoggiò la mano sulla spalla del suo migliore amico come per confortarlo, ma sentì che non sarebbe servito a molto: difatti, il ragazzo stava morendo dentro e voleva solo sputare in faccia uno sfogo lunghissimo e un discorso che da troppo tempo aspettava di fare ai suoi genitori.
«Tu, bast...» provò a dire, ma la ragazza dai capelli blu lo bloccò appoggiando sulla sua bocca una mano per farlo stare zitto.
«No, tesoro, non è questo il momento in cui tirerai fuori tutta la rabbia che hai provato» gli disse.
Il ragazzo spalancò la bocca ma rimase in religioso silenzio, posando gli occhi sullo schermo senza distogliervi lo sguardo.
Lo schermo divenne improvvisamente nero, poi emise un ronzio assordante e si spense un secondo dopo, suscitando nell'hacker un misto di stupore e timore, dato che quello non era un comportamento normale degli oloschermi e non riusciva a spiegarsi come fosse potuta succedere una cosa del genere.
«A quanto pare queste si sono dileguate mentre noi eravamo distratti» osservò Jude. «Io ve l'avevo detto di fare attenzione, ma come al solito avete fatto di testa vostra...»
«Scusa, Jude» sbottò Aar, tenendo lo sguardo abbassato.
«Come, prego?» chiese il ragazzo, spalancando gli occhi e la bocca. Non poteva credere a quello che aveva appena sentito dire dalla idol aliena, non poteva essere qualcosa di rivolto a lui.
«Scusa, Jude. Non avremmo dovuto ignorarti, in nessuno dei casi in cui ci hai detto che stavamo sbagliando» ammise la donna dai capelli lilla.
Il ragazzo sorrise. «Accetto le tue scuse... dopo tutto questo tempo» concluse.
«Ehm, mi dispiace interrompere questo momento molto delicato ed emozionale, però.. sapete com'è, la Void sta cercando di buttare giù tutto l'Universo adesso che Aar l'ha tradita...» li richiamò Nabia.
«Giusto. Qualcuno ha pensato a come possiamo... ecco... attraversare la parete?» chiese Keiarn.
«Forse... idea!» esclamò il meccanico, che iniziò a svuotare la tasca della sua salopette e ad estrarne ogni sorta di attrezzo che usava normalmente per il suo lavoro.
«Che ci vuoi fare con quelli?» chiese Aar, senza capire.
«Ricordi quello che ho detto prima di quest'astronave?» chiese il ragazzo, mentre iniziava a togliere delle viti che tenevano insieme le varie parti della parete.
Aar lo osservò attentamente mentre lavorava e poi, sorridendo, si complimentò con lui: «Jude O'Brien, lasciatelo dire: sei proprio un genio.»
«Modestamente... Zolay, apri ancora i computer?» chiese il ragazzo.
«Aspetta... in che senso?!» rispose la sua migliore amica, senza capire cosa stava intendendo.
Fu però preceduta da Keiarn, che chiese un cacciavite a Jude e cominciò ad aiutarlo a staccare i pezzi dal muro.
È inevitabile dire che, pochi minuti dopo, tutto il gruppo si trovava davanti alla parete e cercava di rimuovere le viti e le componenti che la tenevano insieme.
Quando, finalmente, riuscirono a finire, si trovarono davanti ad uno schermo normale, non un oloschermo, ma uno piatto e che aveva un che di vecchio.
«Inserire il codice» lesse Nabia. Dopodiché appoggiò le mani sui fianchi e disse: «Che dire, siamo fottuti!»
«Ehi! Piano con le parole!» scherzò Zolay.
«Piano con le parole? Ma hai almeno una minima idea di quanto Aar, Keiarn e Nabia ne abbiano dette o pensate da quando siamo arrivati qui?» ribatté Jude, in apparenza serio ma in realtà sarcastico.
Zolay scoppiò a ridere, ma non si accorse di Keiarn, che si era avvicinata alllo schermo e, mentre digitava sulla tastiera digitale dei numeri, li leggeva ad alta voce.
«Quattro...»
«...Sette...»
«...Uno...»
«...Due.»
Lo schermo crollò davanti ai piedi del gruppo, lasciando libero un passaggio alto e stretto che le avrebbe condotte a quello che c'era dietro la parete: Cassidy, Kharana e la Mastermind.
Aar guardò il tatuaggio sul braccio della sua ragazza e fu allora che si accorse di un dettaglio ricorrente: il codice, i marchi sulla sua pelle, la Residenza Nera... quante volte aveva trovato quel numero da quando aveva incontrato Keiarn?
Doveva essere successo qualcosa legato a quel numero.
Seguì gli altri attraverso la spaccatura nella parete, pronta per scendere all'inferno e - forse - uscirne viva e vittoriosa.
Spazio autrice
Aar che si scusa con Jude?! Nabia e Keiarn come possibili rivali?! Un plot twist su Keiarn stessa?! Quante idee malate mi sta dando la mia vena creativa ultimamente?! E voi come state?! Spoiler: anche nel futuro si guardano Hazbin Hotel, e Zolay e Jude mi danno l'idea di due che hanno cosplayato come Vox-prete e Alastor-suoro a un comics galattico... voi l'avete guardato?
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