Two Face Capitolo 27
"ALASTOR!" Urlò la bambina per i corridoi della scuola cercando il suo amico portato via dalle suore della loro classe.
"ALASTOR! DOVE SEI? Oh... Aly... sei qui..?"
La ragazzina udì dei singhiozzi nell'armadietto della scuola domenicale.
"...va via isa.." disse la vocina del piccolo nascosto nell'armadietto.
"Perché sei lì? Posso entrare anch'io? Suor Elena ti cerca. Non voglio essere scoperta qui fuori!" Ridacchiò la bambina innocentemente.
L'armadietto si aprì.
La piccola sussultò appena vide le condizioni del suo amico: aveva i polsi rigati come se fosse stato legato e le ginocchia sbucciate insieme ai palmi delle mani "chi ti ha fatto questo?! Dimmi chi è stato così gliela faccio pagare!" Strinse i pugni la bambina come se fosse minacciosa.
Il piccolo ridacchiò a quella scena arrossendo un po'.
"Non puoi... è stato il preside..." divenne di nuovo serio.
"E perché..?"
"Miss Dorote quando stavo tornando in classe dal giardino mi... ha toccato le guance... e lo sai che a me non mi piace! E semplicemente mi sono divincolato... evidentemente il mio comportamento è stato scorretto... e..."
"E cosa?"
Gli occhi del bambino ricominciarono a lacrimare "e mi hanno messo in una delle camere vuote... legandomi le mani alla scrivania..."
"Ma non possono farlo! E contro le regole dell'istituto! E per di più hai paura del buio-"
"Non ho paura!" Ringhiò il bambino appoggiando la testa sulle proprie ginocchia chiudendosi a riccio.
La piccola alzò gli occhi al cielo "ok ok non hai paura! Almeno vuoi disinfettare quelle ferite? O sei così testardo da non voler fare neanche quello?"
Il piccolo sospirò un dolce "va bene" mentre i due andavano di nascosto in bagno a disinfettare i graffi.
...
Suonò la campanella e tutti i bambini di tutto l'istituto uscirono di corsa per andare dalle loro famiglie tranne alcuni che andarono nel dormitorio a preparasi per la cena visto che i loro genitori li facevano dormire lì per motivi famigliari.
Ma questo non accadde per Al che per andare a casa doveva percorrere il bosco di New Orleans.
"SPOSTATI MEZZOSANGUE HAHA" urlarono due bambini buttandolo giù per terra nella pozzanghera.
Il piccolo come se fosse tutto normale si sollevò restando solo con le gambe a terra e proprio quando si stava per rialzare una voce lo fermò:
"Sei caduto... ci sono io tranquillo" disse questa voce...calma... che lo sollevò dall'acqua come se non pesasse nemmeno.
Il bambino sollevò la testa per vedere chi fosse questo strano signore.
I suoi capelli erano neri ma la sua pelle bianca... "strano... nessun bianco mi ha mai aiutato..." pensò il bambino.
"Oh! Papà! Lui è Alastor! Il mio migliore amico!" Disse una voce famigliare.
Appena l'uomo misterioso lo rimise a terra una bambina gli corse addosso abbracciandolo.
"ISA!" Pensò il piccolo ma per adesso l'unico suo pensiero più importante era staccarsi dalla piccola. Non gli piacciono molto gli abbracci. Lo fanno sentire una famminuccia!
"Oh che bel nome!" Disse l'uomo.
"Papà... il preside ha infranto le regole dell'istituto.."
"Cioè cara?"
"Hanno fatto del male ad Al-"
"Non è vero!" Ringhiò il bambino con altre lacrime che gli scesero silenziosamente rivivendo il buio della stanza e il righello usato come frusta sulle sue mani.
Il piccolo ricordandosi il regolamento di suo padre si ricompose asciugandosi le lacrime il più velocemente possibile "Oh accidenti! Mi scusi signore...!"
L'uomo si inginocchiò arrivando al livello di altezza del bimbo ancora in lacrime che cercava di essere il più educato possibile "oh no... le lacrime non cadono senza motivo e sono una forza non una debolezza..." l'uomo sorrise compassionevole ricordandosi le urla che sentiva della casa accanto e del piccolo maltrattato e bullizzato dai più grandi "la vita è dura... ma c'è chi ti ama..." asciugò l'ultima lacrima del bambino.
Ma c'è chi ti ama...
Pov Alastor
Mi alzai di soprassalto dal letto.
"Non provarci!" Disse Shadow con tutte le cose appuntite in grembo: coltelli, lamette per la barba ecc...
"Ma che fai?!" Risi.
"Sono semplicemente preparato a ogni tuo sclero." Ridacchiò
"Sta tranquillo falso allarme."
"BENE!" Buttò le cose a terra.
"MA CHE CAZZO?! RIMETTILE A POSTO!"
"No fallo te tanto è mattina"
Guardai l'orologio sul comodino: 9:45... ci sta.
Mi alzai e andai in bagno per fare la mia solita routine.
Mi lavo.
Mi vesto.
Pillole... ma che... DOVE SONO?!
"SHADOW?!" Urlai.
"OHHHH CALMO CAZZO!"
"DOVE SONO?!"
"COSA?!"
"LE PILLOLE?!"
"TI DROGHI?! DI NUOVO?! ROSIEEEE-"
"NO! IDIOTA! I FARMACI PER LE CRISI EPILETTICHE!"
"Oh. E chi lo sa" alzò le spalle.
"Io ti ammazzo ombra del cazzo" presi la lampada e gliela lanciai addosso.
"Adesso tu sei l'idiota-"
"DOVE SONO SHADOW?! LE HAI PRESE TU?!"
"NO!"
"DI LA VERITÀ!"
"TI HO DETTO DI NO! FOTTUTO IDIOTA! HAI CONTROLLATO IL MOBILETTO?!"
"SI!"
"E ALLORA LE AVRAI FINITE- oh cazzo."
"No non può essere."
"Invece si. È letteralmente nella stanza accanto."
"E TU DOVE CAZZO ERI MENTRE LE PRENDEVA!"
"CON TE!"
Io gemetti di frustrazione buttandomi sul letto.
"Che si fa adesso?"
"Non lo so! Non ne ho la minima idea!" Infilai gli artigli nel cuscino per non iniziare a ferirmi da solo.
... OH! "IDEA! FACCIO FINTA CHE SIA TUTTO NORMALE SIN QUANDO IL DOTTORE NON ME LE PRESCRIVE!" Urlai.
"PUT ON A HAPPY FACE NON È IL MOMENTO!"
"Che cosa?"
"Niente. Una canzone."
"PERCHÉ È TUTTO COSÌ DIFFICILEEE"
"Charlie ti sta influenzando meglio mantenere le distanze non voglio un padrone "tutto arcobaleni" per così dire."
"Bene! Vado di sotto e se vedo quel figli di puttana lo ammazzo seriamente, ma per adesso devo fare la colazione per gli altri!."
"Non lo farei se fossi in te-"
"È il mio lavoro."
"Fare la colazione per i residenti? Bella roba."
Scesi le scale, salutai gli altri e mi diressi in cucina.
Tutto va bene tutto va bene tutto va bene ANDRÀ TUTTO BENE!
Pov Angel
Vidi Al che corse in cucina.
"Vedo che è energico stamattina" sorrise Cherry.
"Qualcosa non mi quadra.." risposi.
"Ma stai tranquillo testa di cazzo! Andrà bene!"
Si spera...
Mi alzai per andare a controllare.
"Buondì Smiles!" Sorrisi.
"Buongiorno" disse lui abbastanza nervoso.
"Che hai? Sembri strano."
"Ehmm non ho dormito un granché oggi."
Oh...
"Incubi?" Chiesi in tono preoccupato.
"Uhm nah solo che mi sono addormentato troppo tardi."
"Oh dai meglio degli incubi" ridacchiai "che cucini?"
"Ho trovato una nuova ricetta... visto che ad Lucifero piace cucinare i pancake mi sono informato un po' e ho trovato una ricetta delle Crêpes."
"BUONE! LE MANGIAVO QUANDO ERO VIVO E VERAMENTE! SONO UNO SPETTACOLO IN BOCCA!" Esclamai.
"Beh! S-Sei......." Si bloccò sulla frase...il suo sorriso genuino si spense e i suoi occhi divennero neri... come quelli di Rosie... come se stesse usando i poteri..
"Hey Smiles? Tutto okay?"
Non rispose. Fissava il vuoto.
Non è mai successo prima d'ora...
"Al? Alastor?" Gli passai una mano davanti agli occhi.
"ALASTOR?!" Urlai facendo venire di corsa Charlie e Vaggie.
"CHE SUCCEDE?!" Chiese Vaggie.
"Stavamo parlando e... ha incominciato a stare zitto.. E NON SI MUOVE! Mi sto preoccupando... e... i suoi occhi..."
Vaggie mi spostò di lato iniziando a schioccare le dita davanti agli occhi di Al... ma niente...
"Hey ho sentito urlare cosa succede?" Chiese Cherry ma si bloccò alla vista di Alastor immobile come una statua.
Cherry si fece largo fra tutti noi.
"Hey? Al? Al mi senti?" Cherry non lo tocco neanche con un solo dito. Fissò solo gli occhi.
"In vita ho studiato per diventare una neurologa... ha un'assenza... crisi-" disse dopo un po' ma fu interrotta da...
"Crisi Epilettica. Lo ha detto pure John mentre litigavano. L'idiota non avrà preso le sue pastiglie." Chiarì Husk da dietro il bancone del suo bar.
"Oh.." abbiamo detto soltanto.
"Quindi...che si fa?" Chiesi.
"Niente. Aspettiamo che torni in sé. L'unica cosa che dobbiamo fare è: NON TOCCARLO! Potrebbe spaventarsi-"
"Ma... da cosa è provocata una crisi? Si può curare?" Chiese Charlie guardando Alastor come se volesse abbracciarlo.
"Beh le sindromi epilettiche possono essere ereditarie o si può avere una predisposizione alla malattia; possono inoltre, per esempio, insorgere in seguito a ictus, lesioni alla testa o in presenza di tumori al cervello e malattie degenerative come il morbo di Alzheimer.
E... per rispondere alla seconda domanda... no non si può curare... puoi prendere delle medicine che ti alleviano... questo... ma non te lo fa sparire completamente..."
Tutti la guardavamo storto.
"E scusami... PERCHÉ HAI DECISO DI PERCORRERE UNA STRADA DI MERDA FACENDOTI ARRIVARE QUI?!"
"Mi piacciono semplicemente le bombe" fece un sorriso da killer.
Alastor iniziò a sbattere le palpebre.
"Sta tornando. State in silenzio" ci zittì Cherry.
Subito dopo lui si mise le mani sulla testa come se avesse preso un colpo fortissimo e la radio che c'era sulla cucina iniziò a gracchiare.
"Hey Al siediti" ordinò gentilmente Cherry prendendolo per le spalle e accompagnandolo piano a sedersi sul pavimento.
Io feci un passo avanti ma la mia migliore amica mi fermò tendendo un braccio come se stesse proteggendo sia lei che lui.
"Alastor sai dove ti trovi? Sai chi sono?" Disse piano guardandolo negli occhi.
Lui annuì.
"Bene. Hai preso i farmaci oggi?"
Lui la guardò come per dire "come cazzo lo sai" ma poi scosse la testa in segno di negazione.
"E come mai?"
"Non li ho trovati... ma ieri c'erano non solo una confezione... ma ben due... penso... che qualcuno li abbia presi..." disse iperventilando.
"Hey calma ok? Respira adesso è l'unica cosa che devi fare."
"Brutto bastardo" ringhiai correndo su per le scale.
È STATO LUI! È STATO LUI! ERA L'UNICO CHE SAPEVA CHE AVEVA QUESTA MALATTIA! PER DI PIÙ CAUSATA DALLO STRONZO DI QUEL PADRE DI MERDA! NEANCHE CI È NATO!
LO AMMAZZO! SE QUALCUNO LO TOCCA QUEL QUALCUNO LA PAGHERÀ!
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