ɕαԹίϯσʆσ 31
Happier - Marshmallow
La settimana -nonostante il lunedì impegnativo- passò velocemente e fu già venerdì.
Scarlett ed io avevamo accordato che per il college saremmo andate in Canada, ma avrebbe scelto lei il campus. Era più che giusto ed a me andava benissimo.
«Hey.» Mi disse Aiden, prendendomi per la vita e dandomi un bacio sulle labbra.
Ero a casa di John ed ero andata da Aiden usando la scusa del "devo andare in bagno".
«Ciao.» Lo salutai approfondendo.
Ci eravamo visti il giorno prima di nascosto, eppure mi era mancato molto. Chattavamo pochissimo perché entrambi avevamo paura che John leggesse e riuscivamo a stare insieme solo in quelle situazioni.
«Devo andare, adesso.» Dissi mettendogli una mano sul petto e accarezzandogli la guancia. Era ruvida a causa della barba che stava crescendo.
«Uhm... no.» Rispose lui prendendomi per la vita e iniziandomi a baciare il collo. «Altri cinque minuti.»
«Aiden...» Sospirai chiudendo gli occhi.
Non mi capacitavo di come perdevo il controllo ogni volta che eravamo vicini.
Aid sorrise, perché capì che non sarei riuscita ad allontanarmi facilmente da lui.
Lo baciai di nuovo, incurante della persona che stava salendo le scale e che si affacciò sul corridoio, proprio dove eravamo.
«Scarlett, il tuo telefono sta-» John si bloccò sul posto, spalancando di poco la bocca.
«Cosa cazzo...-»
Le parole gli morirono in gola e Aiden lasciò la presa dai miei fianchi.
Mi schiarii la voce. «Io... posso spiegarti.»
Non volevo di certo che lo scoprisse in quel modo, ma oramai il danno era stato fatto.
«Spiegarmi cosa?» Urlò John, la faccia stava diventando pian piano sempre più rossa ed io sussultai: non l'avevo mai visto così arrabbiato. «Che mi tradisci con mio fratello, Scarlett?»
«Dio mio, lei non è Scarlett!» Sbottò Aiden prendendo le mie difese.
John mi guardò sempre più confuso, poi sembrò capire. «Ava...»
Sfiorai il braccio di Aiden con una mano per dirgli di calmarsi, perché si stava agitando sempre di più, mentre guardai negli occhi John. «Le hai spezzato il cuore, tradendola.»
Sussultò. «Lei... lei sa?»
Aiden fece una risata prima di divertimento. «È sul serio la prima cosa che ti viene da dire? "Lei sa?" Sei patetico, fratello.»
John strinse i pugni. «Stai zitto, se non vuoi un naso rotto, Aiden!»
Poi si avvicinò lentamente a me. «Da quanto va avanti questa storia? Da quanto tu ti fingi lei?»
Abbassai gli occhi, non volendo rispondere. Tre mesi erano tanti, troppi. Sapevo dentro di me che stava per succedere un gran casino.
«Da quanto?!» Urlò John quando io non risposi.
«Non gridarle contro.» Ringhiò Aid, ma questo scaturì solo l'ira di John, che lo prese per la maglietta e lo sbatté al muro.
«Lascialo!» Urlai in preda al panico. Eravamo solo noi tre a casa.
John diede un pugno sullo zigomo del mio ragazzo ed io gridai.
Per favore fa' che sia un incubo. Chiedeva la mia mente. Adesso mi sveglierò, sicuramente.
Senza pensare, andai vicino a John e cercai di separarlo da Aiden, ma mi presi solo una gomitata nelle costole.
Barcollai all'indietro. Aiden spinse via John e venne verso di me. «Ava, stai bene?»
Annuii, cercando il fiato. Le lacrime scendevano sulle mie guance come fiumi in piena. Ero spaventata, non sapevo che fare.
John scese velocemente le scale.
«Dove vai, codardo?» Gli urlò dietro Aiden, scendono le scale dietro di lui.
Io lo seguii. «Dalla vera Scarlett.» Disse l'ex di mia sorella guardandomi. «Vediamo se almeno lei riesce a dirmi la verità.»
«No...» Provai a fermarlo, ma lui era già fuori casa.
Scar non era pronta per vederlo, non in quello stato, per lo meno.
Guardai Aiden. «Dobbiamo andare da loro.»
Il mio ragazzo annuì e prese le chiavi della macchina.
Due minuti dopo eravamo diretti verso casa mia, superando i limiti di velocità per restare dietro John.
«Mi dispiace tanto.» Dissi ad Aiden, mentre lui guidava. «Appena cacciamo John ti medicherò la ferita.»
Aid mi prese la mano. «Non fa male, tranquilla. Un problema alla volta, Ava.»
Annuii e trattenni il fiato finché non arrivammo a casa mia.
La porta era già spalancata e si sentivano le urla di John da fuori. La mia paura primaria fu che le avrebbe fatto del male, così ignorai il dolore alle costole e mi precipitai in camera sua, con Aiden dietro di me.
John le stava puntando il dito contro e mia sorella era il lacrime. «Tu mi hai tradito! Ti ho visto, quella sera a casa tua!» Stava dicendo lei.
John scosse la testa, furibondo. «Quindi mandare tua sorella a fingere di essere te è diverso? Cazzo, mi hai mentito per tutto questo tempo!»
«Tu non te ne sei neanche accorto!» Rispose arrabbiata Scar. Mi si spezzava il cuore a vederla così. «Se ne è accorto tuo fratello e non tu, che quella non ero io!»
«Beh, forse ero troppo impegnato con la mia amante.» Rispose a tono John. Si girò verso di me e mi lanciò un'occhiataccia, poi se ne andò.
«Scarlett...» Dissi a mia sorella, che intanto si era accasciata a terra piangendo.
Mi avvicinai per abbracciarla, ma lei si alzò e mi guardò male. «Non ti avvicinare! È tutta colpa tua, Ava! Tua e della tua stupida vendetta!»
Feci un passo all'indietro, stordita. «Scar-»
Ma le mi interruppe. «Lasciami stare!» Gridò, le scappò anche un singhiozzo. «Non so neanche perché ti ho ascoltato! È tutta colpa tua e... sua!» Disse indicando Aiden.
Fu l'unico momento in cui mi arrabbiai sul serio con lei. «Non metterlo in mezzo! Lui non ha fatto niente!»
«Se voi non vi foste innamorati...» Gridò esasperata, «...niente di tutto questo sarebbe successo!»
Mi diede una spallata oltrepassandomi e si avviò verso l'ingresso. «Dove vai?» Le chiesi seguendola.
Aiden mi prese per la vita, probabilmente per non farmi correre in macchina da lei. Aveva bisogno del tempo da sola, forse?
«Lontano da qui. Da John. Da te.»
Quando chiuse la porta, scoppiai in un pianto. Non potevo credere che mi aveva appena scaricato la colpa. E non potevo credere che era sul serio colpa mia. Avevano ragione entrambi, sia Scarlett sia John.
Aiden mi girò verso di lui e mi abbracciò. «So quello che stai pensando: non è colpa tua.»
Scossi la testa. «Invece sì.» Singhiozzai. «È stata una mia idea, ho rovinato tutto io.»
Mi strinse più forte. «Volevi solo aiutarla, hai fatto quello che ritenevi giusto e anche Scarlett ha acconsentito, ti ha scaricato la colpa perché è ferita e arrabbiata con John.» Addolcì la voce. «E poi non ci saremmo mai conosciuti, o innamorati.»
Cercai di smettere di piangere e ci riuscii solo dopo un paio di minuti. La casa era silenziosa e si sentivano solo i miei singhiozzi.
«Ti amo.» Sospirai alzando la testa verso Aid, che avevo precedentemente appoggiato sulla sua testa.
Accennò un sorriso. «Ti amo anche io. Ora vieni, ti prendo un bicchiere d'acqua.»
«Non ho sete.» Dissi contrariata, volendo stare ancora un altro po' abbracciata a lui.
Non avevo mai litigato in quel modo con la gemella e faceva dannatamente male. Era come litigare con me stessa. Lei era la persona più importante della mia vita.
Aiden scosse la testa e mi prese la mano, trascinandomi in cucina. Mi fece sedere sullo sgabello e si occupò di me.
Mi diede un bacio sulla fronte, mi ripetè un'altra volta che mi amava e mi riempì un bicchiere con dell'acqua.
Quando mi porse il bicchiere, però, sussultai.
Ebbi un forte dolore al petto, proprio all'altezza del cuore.
Il mio primo pensiero su la mia gemella.
Aiden mi guardò preoccupato. «Ava.. sei sbiancata.»
Mi iniziò a far male tutto il corpo e prima che i miei occhi si chiudessero, sentii Aiden prendermi per evitare di farmi cadere.
Riuscii solo a sussurrare: «Scarlett.»
Se avete gradito questo capitolo, vi chiedo gentilmente di lasciare un voto.
Grazie ancora a chi ha votato. Lo apprezzo veramente molto e mi fa davvero piacere.
-sil 💗
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