☼15
Kyungmi
«Un vampiro. Sono un vampiro.»
Le parole mi uscirono spontanee, nemmeno mi resi conto di averlo detto ad alta voce.
Non sapevo il motivo per cui avevo aperto la porta, quella sera, ma probabilmente era stato a causa del forte odore che quel ragazzo emanava e al rumore del suo battito cardiaco a pochi centimetri da me. Avevo sentito immediatamente la gola e la bocca farsi entrambe secche e non ci avevo messo molto ad alzare lo sguardo nello specchio di quella stanza per vedere come i miei occhi ora fossero completamente insanguinati.
Avevo tentato in tutti i modi di trattenermi, di rimanere seduta sul letto e di stringere i pugni, infilandomi anche le unghie nei palmi e facendo uscire il mio sangue scuro per distrarmi, ma fu tutto inutile quando però lo sentii parlarmi attraverso la porta. Cercai di impedirmi di aprirla, di pensare alle possibili conseguenze delle mie azioni e ai problemi che sarebbero potuti crearsi dopo, ma il mio istinto mi diceva di alzarmi, sentivo come una voce bisbigliarmi nel cervello d dirmi di fregarmene altamente di tutto.
Di non far scoprire agli umani l'esistenza dei vampiri, di non avere nessun alcun tipo di rapporto con uno di loro, di rimanermene in disparte e aspettare. Quello che volevo era a pochi passi da me e il pensiero di non poterlo avere ora e adesso mi stava uccidendo più dell'astinenza. In più, vaffanculo Seonghwa, al quale davvero non fregava nulla di me a quanto pare e nemmno mi aveva più chiesto nulla dopo tutti quegli anni di relazione.
Perciò avevo davvero deciso di mandare all'aria tutta la mia vita, tutto quello che avevo fatto per mantenere quel segreto sparí nell'esatto momento in cui mi alzai dal letto e andai davanti alla porta, facendo forza e aprendola.
Avevo visto lentamente il suo sguardo mutare e presto sapevo che lui aveva capito cosa fossi, perciò ora non avevo più nulla da nascondere. Alla mia affermazione vidi lentamente il suo viso teso a causa dei nervi e, usando il mio potere, riuscii a capire cosa stava provando: la paura.
«Lo sai che so che hai paura?»gli chiesi, allungando una mano sul suo petto e iniziando a carezzarglielo con l'indice e il pollice, facendo dei piccoli circoli sul tessuto della sua felpa.
«I vampiri hanno tutti un potere: io riesco a percepire le emozioni umane.»spiegai e vidi i suoi occhi sgranarsi. I miei canini stavano puntellando sul mio labbro inferiore e sapevo che, se non mi fossi sfamata a breve, allora si sarebbero infilzati nella mia stessa pelle.
«Non...non so che dire.»lo sentii mormorare dopo essersi schiarito la gola e un ghigno si formò sul mio viso quando la mia mano salí dal suo collo, soffermandosi sulla vena più importante sotto la sua pelle, e poi verso la sua mandibola, che accarezzai lentamente con i polpastrelli.
«Non dire nulla, basta che tu mi ascolti ora.»affermai decisa annuendo e guardandolo dritto negli occhi, in modo tale da convincerlo più facilmente. Lui sembrò cedere alle mie parole e anche lui fece di sí con la testa, allora io sorrisi in maniera più genuina prima di cercare le parole giuste nella mia mente confusa a causa della sete.
«Io e Seonghwa ci siamo lasciati.»iniziai a dire con tono tranquillo, continuando a carezzargli la pelle sensibile del viso, liscia e fresca segno che probabilmente si era appena fatto la doccia e poi era venuto dritto da me. Notai comunque il cambiamento della sua espressione a quelle parole, il suo viso si fece più serio e notai i suoi occhi spalancarsi a causa della sorpresa.
«Già, mi ha lasciato perchè pensava che tra noi c'era qualcosa, divertente non credi?»aggiunsi poi con una risata finta prima di lasciargli il viso e guardarlo negli occhi. Quella che prima avevo trovato, quel sentimento di paura, ora era scomparso ed era stato sostituito da della preoccupazione, cosa che mi fece sorridere anche se non capii il motivo.
«Comunque se ne è andato e beh, non l'ho presa proprio bene e non ho più fatto nulla per diversi giorni, nemmeno mangiare.»continuai per poi voltarmi e fare dei passi lontani da lui, il suo odore ancora nelle mie narici forte e difficile da resistere.
«Un vampiro può sopravvivere al massimo per due settimane senza bere del sangue e io credo sia una settimana e qualche giorno che non lo faccio.»affermai facendomi un conto mentale e poi guardando per terra, capendo quanto poco mi mancasse in realtà per morire una seconda volta.
«Perciò ti chiedo di aiutarmi.»finii di dire, girandomi ancora una volta verso di lui e rimanendo a distanza di almeno un paio di metri. Lo trovai a fissare il pavimento e con i pugni chiusi, non lo vidi nemmeno sbattere le ciglia perciò supposi che stava elaborando e stava provando ad afferrare tutto quello che era venuto a sapere nell'arco di quei minuti.
«Quanti...quanti anni hai?»quando lo sentii parlare mi sorpresi: non mi sarei mai aspettata che mi facesse delle domande su quello che ero, anche se avrei dovuto immaginarmelo da uno come lui.
«Se vuoi il mio aiuto, voglio sapere alcune cose.»aggiunse quando tentennai a rispondergli, allora io chiusi gli occhi e mi costrinsi a rispondere: tanto valeva parlare, prima o poi lo avrebbe scoperto comunque e ormai sapeva troppo.
«Ne ho centosette.»risposi sincera, guardandolo in viso, e questa volta non vidi nessuna espressione, soltanto dell'impassibilità gli decorò il volto tondo.
«Perchè sei venuta qui?»domandò ancora e io sta volta non seppi se dire la verità o una bugia, non volevo dirgli che stavo scappando da anni semplicemente perchè amavo qualcuno e perchè non facevo parte di un clan che potesse controllare me e Seonghwa.
«Perchè c'è un clan di vampiri che insegue me e Seonghwa da molto tempo per il semplice fatto di essere innamorati.»decisi di non dire tutto e probabilmente quella era la migliore risposta che gli avrei potuto dare senza rivelargli tutto.
«Cosa vuoi da me.»questa non fu più una domanda, bensí un'affermazione, io misi su l'ennesimo sorriso prima di dirigermi di nuovo verso di lui, ritrovandomi in poco tempo l'uno davanti all'altra.
«Sto morendo di fame, perciò ti chiedo per favore di trovare qualcosa per me, o non so se arriverei a domani.»mormorai a bassa voce guardandolo in viso e notando come corrucciò le sopracciglia e poi scoppiò a ridere. Io lo guardai con serietà e alzai un sopracciglio per fargli capire che non stavo scherzando e allora vidi come lentamente gli angoli della sua bocca si abbassarono di nuovo.
«E cosa dovrei fare? Trovarti qualche topo da qualche parte come succede in "Intervista col vampiro"? Non se ne parla proprio, non lo farò.»rispose lui, prendendo a scuotere la testa con fare deciso e io non seppi cos'altro fare. Sapevo perfettamente che in realtà gli stessi chiedendo troppo dopo tutto quello che gli avevo detto: ero anche sorpresa del fatto che non mi avesse iniziato ad insultare e che fosse ancora in camera mia, con me.
«Allora morirò a breve, visto che per quando tornerò a casa le due settimane saranno già passate.»e con quelle parole i miei denti si ritrassero e potei giurare che i miei occhi ora fossero di nuovo del loro colore naturale. Non avrei mai potuto dare la colpa a lui, nemmeno a Seonghwa, soltanto a me stessa.
Ero io che avevo smesso di cacciare, che avevo voluto interrompere la caccia al cibo e che ora mi dovevo pagare tutte le conseguenze delle mie azioni. Avevo sbagliato, e ora mi prendevo quel che veniva.
«Però...»la voce di Jongho mi distolse completamente dai miei pensoeri e di nuovo alzai gli occhi nei suoi, questa volta nero nel nero, e riuscii ad avvertire della tranquillità attraverso la sua voce, quando parlò di nuovo.
«Se vuoi puoi prendere il mio, di sangue.»aggiunse e io sgranai gli occhi nel sentire quelle parole, sorpresa da tutto ciò e non credendo alle mie orecchie. Risi di gusto, allontanandomi improvvisamente e mettendomi una mano sul petto, simulando una grossa risata, ma quando mi resi conto che ora quello a fissarmi con un sopracciglio alzato e con uno sguardo da "sono serio." mi fermai e lo guardai.
«Non stai scherzando?»domandai allora, e quando lo vidi scuotere la testa sentii un forte dolore alla pancia che non avevo mai sentito, ma pensai che fosse a causa di quella lunga astinenza che ora stavo soffrendo in quel modo, dato che fu come una morsa che si strinse attorno al mio stomaco.
«Potrei non riuscire a fermarmi, lo sai questo?»gli chiesi ancora, avvertendo di nuovo i miei denti farsi appuntiti e la pancia brontolarmi nel momento esatto in cui i miei occhi si posarono sul suo collo.
«Lo so.»ribattè ancora con tono duro, e a quel momento deglutii: mi ero riuscita anche a trattenere troppo a lungo.
Allora poggiai le mani sulle sue spalle e avvicinai il viso al suo, cogliendo ogni più piccolo dettaglio, dai brufoletti adolescenziali alla poca peluria sulla sua pelle, prima che lui chiudesse gli occhi quando avvicinai la bocca al suo orecchio.
«Voglio che tu ti rilassi, prima.»sussurrai al suo orecchio prima di lasciare un bacio proprio sul lobo. Lo sentii allontanarsi improvvisamente dalle mie labbra ma la mia mano lo prese per il collo e lo tenne fermo. Lasciai il secondo bacio sulla sua basetta e poi un altro sullo zigomo, continuando a strofinare la pelle contro la sua e andando avanti fino a giungere davanti alle sue labbra.
«Che stai...»ma lo interruppi mettendogli la mano dietro la nuca e spingendolo verso di me, facendo scontrare le nostre labbra. Rimase immobile, non chiuse nemmeno gli occhi, ma non mi diedi per vinta e sapevo perfettamente che quello che sarebbe venuto dopo sarebbe stato doloroso per lui, perciò era meglio se ora lo tranquillizzavo.
Mossi le labbra sulle sue e soltanto dopo quell'azione mi sentii finalmente ricambiare, chiuse gli occhi e io feci lo stesso, mettendogli anche l'altra mano dietro la testa, mentre lui mi mise le sue dietro la mia schiena. Mi sentii stringere tra le sue dita e io infilai le mie nei suoi capelli, poi mi feci coraggio e chiesi l'accesso completo alla sua bocca e poco dopo mi venne dato. Mi tirò maggiormente verso il suo corpo e aderii completamente al suo corpo, ora poggiato alla porta.
Per un attimo mi scordai di tutto, della mia vita, di Seonghwa, della mia fame, e mi concentrai soltanto nel baciarlo. Oltre Seonghwa non avevo mai avuto un ragazzo, ma avevo spesso passato le notti con delle persone totalmente a caso, ma con Jongho mi sentii strana. Il fatto che fossimo "amici" e che quindi avessimo un legame mi creava uno strano scompiglio nella pancia ma essendo che quello che avevamo era diverso da quello che avevo avuto con il mio ex-ragazzo mi confondeva maggiormente su quello che sentivo.
Quando decisi che baciarlo era bastato per farlo rilassare mi staccai e attaccai la bocca sulla sua mascella, lasciando dei morsi e succhiando in alcuni punti, senza infilare i denti o mordicchiarlo come mi piaceva fare con altri. Continuai la camminata verso il suo collo e arrivai a sfiorare un neo che aveva verso l'incavo delle clavicole, allora leccai quel punto (avevo sempre avuto un "kink" per i nei) e poi andai di lato, arrivando nel luogo che avevo agognato di mordere da quando era entrato in quella camera, anche se inconsciamente.
Passai la lingua e poi ci lasciai ennesimi baci prima di iniziare a mordicchiare quell'area. Lo sentii sospirare e alzai gli occhi per controllare che fosse ancora d'accordo con quello e ciò che vidi mi fece sorridere: aveva gli occhi chiusi e la testa poggiata sulla porta, era stupendo.
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Ritornai con l'attenzione sulla sua pelle e, dopo averci soffiato sopra, mi decisi e affondai i canini nella sua carne di botto. Lo sentii gemere e poi tremò probabilmente per il dolore, ma io mi concentrai sul suo sapore, dolce e forte ora sulla mia saliva. Chiusi gli occhi e iniziai a succhiare con tutta me stessa dai due buchetti che avevo appena fatto, beandomi del suo sangue.
Mi lasciai andare completamente a quell'ondata di piacere, dopo giorni ora stavo venendo finalmente sfamata e davvero non c'era sensazione più bella.
«Kyung...mi!»sentii la sua voce chiamarmi nell'orecchio ma non l'ascoltai e continuai a succhiare, portando una mano sul suo collo per tenerlo fermo mentre lo facevo, non si ribellò ma gemette ancora una volta quando infilai anche un'unghia nella sua pelle.
Mi sentivo sazia ma il suo sapore era troppo buono, probabilmente uno dei migliori che avessi mai assaggiato e avrei voluto cosí tanto avere una dispensa infinita del suo sangue. Sentii la presa sulla mia schiena allentarsi e in poco tempo le sue braccia furono lungo i fianchi, allora alzai lo sguardo sul suo viso e notai che ora la sua testa stava penzolando da un lato solo e, poco prima che mi staccassi dal suo collo, notai che scivolò verso il basso.
⚠️
Lo presi in tempo prima di cadere e notai che aveva gli occhi chiusi. Entrai nel panico quasi immediatamente e subito misi il pollice sotto il suo mento per controllare se il suo battito ci fosse ancora: c'era, perciò era vivo.
Ora che avevo ripreso le mie forze lo afferrai e lo feci adagiare lentamente sul mio letto, portando anche le sue gambe sul materasso. Mi chinai sul comodino e afferrai un fazzoletto, per poi premerglielo proprio sulla parte su cui mi ero avventata qualche attimo prima, poi anche io mi stesi sul letto e, nonostante ancora fosse piuttosto presto, tirai le coperte su di noi e mi misi su un fianco, guardandolo mentre il suo petto si alzava e abbassava.
Non riguarda la storia ma volevo informarvi del fatto che ho appena postato una nuova storia! È su Yunho e si chiama "Good Lil Boy[J.Y.]" ma la potete trovare anche sul mio profilo!
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