Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 36.


La folla intorno a loro continuò a schiamazzare. La maggior parte delle persone stava commentando la scena che si era appena verificata, con un non celato stupore; altri ridevano, per lo più prendendosi gioco di Leonardo; una piccola parte di loro, ma solo minima, tornò a godersi la festa come se nulla fosse successo.

Mattia squadrò uno a uno i ragazzi che ancora componevano il piccolo cerchio di pettegoli, e batté le mani abbastanza forte da sovrastare il rumore della musica. Attirò la loro attenzione, e, per un momento, lo fissarono in silenzio, quasi infastiditi dalla sua interruzione.

«Avete finito? Non mi sembra che ci sia nulla di cui parlare», gli abbaiò contro, con la rabbia ancora a fior di pelle.

Anita alzò gli occhi al cielo e lo affiancò, maledicendo se stessa per tutta l'importanza che stava dando a quella situazione. «Quale parte del "contieniti" ancora non hai capito?» gli mormorò a bassa voce, senza nemmeno guardarlo. Sorrise piuttosto alla folla che aveva di fronte. «Scusatelo, voleva semplicemente dirvi di tornare a godervi questa fantastica festa organizzata dal comitato.»

I ragazzi la guardarono confusi.

«Branco di idioti...» commentò Mattia. «Non avete mai visto due persone litigare?»

Anita gemette e si morse le guance. «Smettila di rovinarmi la festa! Che c'è? Ora che quei due se ne sono andati vuoi attirare tutte le attenzioni su di noi? Calmati. Non te lo puoi permettere, ricordi?»

Mattia sospirò e dopo qualche secondo annuì, seppur contrariato. Si voltò verso il gruppetto di ragazzi, ormai ridotti a una decina di persone, e indicò loro la pista da ballo. «Muovete il culo e tornate a far finta di dare un senso alle vostre vite.»

I ragazzi misero il broncio, mentre altri semplicemente alzarono i tacchi e lo fissarono con uno sguardo arcigno.

«Questo significa che gli siete simpatici! Sul serio!» gli gridò Anita alle spalle, cercando di attirare la loro attenzione «E che... e che v'inviterà senz'altro alle prossime feste del Club Sportivo, ragazzi...» terminò quasi a bassa voce, consapevole che ormai nessuno la stava ascoltando. Si voltò verso Mattia e gli infilzò l'indice sul petto, con l'unghia smaltata appuntita. «Te l'ho mai detto che ti odio?»

«No», rispose lui con semplicità. Non la stava nemmeno ascoltando. Per la testa gli frullavano migliaia di pensieri. La maggior parte di questi, omicida.

«Stai cercando di sabotare la festa? O stai cercando di sabotare te stesso

«No, Anita. No

«E allora smettila di comportarti così!» esclamò esasperata lei, schioccandosi le mani sulle cosce «Potresti attirare l'attenzione di tutti. Forse l'hai già fatto! Si può sapere come diavolo ti è venuto in mente di intervenire davanti a metà corpo studentesco della L.U.S.I? Ma ci pensi almeno un po', alle conseguenze?»

«E cosa avrei dovuto fare? Restare fermo a guardare quella scena patetica? Non doveva rivolgersi così a lei! Non davanti a tutti.»

Anita inclinò la testa di qualche grado e lo studiò in silenzio. «Era in grado di difendersi da sola. Lo stava già facendo prima che arrivassimo noi.»

«Quell'idiota stava provocando me, capisci?» Mattia abbassò la voce quasi a un sussurro e si avvicinò di più alla ragazza. «Non si tratta solo di Nadia. Ma lui si stava prendendo alcune libertà che non gli spettavano.»

Anita resse lo sguardo con fierezza. «E da quando rispondere alle provocazioni di un tipo insulso è diventato più importante di far saltare una copertura che tu stesso mi hai pregato di mantenere?» incrociò le braccia al petto e attese una risposta.

Ma Mattia rimase in silenzio, per un momento senza parole con cui controbattere.

La ragazza gli strinse il braccio e prese un respiro stanco. «Ho detto che ti avrei aiutato con questa storia, e ho intenzione di farlo sul serio, anche se il prezzo da pagare sarebbe alto se qualcosa andasse storto. Ma il punto è che stai cercando tu di far andare tutto storto, Mattia, e io davvero non capisco il perché. Perché ti stai gettando in questa missione suicida?»

«Non lo so», rispose lui, con gli occhi bassi. «Sono solo stanco di fingere, tutto qui. Sono stanco di nascondermi e di nascondere agli altri il tipo di persona che sono realmente. Potremmo essere diversi, se non dovessimo mettere su queste patetiche sceneggiate...»

Le sopracciglia di Anita si corrucciarono. «E cosa dovrei fare io? Oltre a guardarti mentre ti distruggi socialmente, voglio dire.» Lei alzò le spalle con nonchalance, ma con le orecchie e lo sguardo tesi su Mattia.

«Lasciami.»

Lei spalancò gli occhi e la bocca allo stesso tempo. «Che cosa?»

«Lasciami, Anita. Tronca la nostra storia», ripeté lui, con convinzione. «Lasciami tu. In questo modo la tua immagine non verrà scalfita.»

Anita rise e scosse la testa. I capelli le ondeggiarono qua e là. «Ti ha dato di volta il cervello... Che stronzate!»

«Io sono serio. Mollami tu, o giuro che sarò io a farlo.»

«Se i nostri genitori venissero a sapere una notizia del genere scatenerebbero la terza guerra mondiale!» esclamò lei. «Qui c'è il ballo il nostro futuro e quello delle nostre società. Una rottura pubblica di questa portata cambierebbe... tutto! Manderebbe a rotoli ogni lacrima che mi hanno fatto versare in questi anni!»

 «Loro capiranno prima o poi.»

«No, non lo faranno mai.»

«Allora se ne faranno una ragione!» ribatté esasperato lui. «I nostri genitori ci hanno sempre obbligati a seguire dei dettami puntigliosi, è vero. Ma questo è successo perché noi glielo abbiamo permesso. E se dicessimo basta? Se dicessimo basta, Anita, cosa pensi farebbero? Ci caccerebbero di casa? Di soldi ne abbiamo. Ci taglierebbero dall'eredità? Siamo giovani, stiamo lavorando per crearci un futuro», prese un respiro e le poggiò le mani calde sulle spalle, fissandola negli occhi.

«Ci tieni così tanto a lei, eh?»

«Sarei disposto a centinaia di queste missioni suicida per lei.»

Anita annuì, con gli occhi lucidi. «D'accordo... Facciamo a modo tuo allora. D'altronde... se non ti ho convinto con il raziocinio, dubito che ci riuscirei con altre tattiche.» Scrollò le spalle e improvvisò un sorriso debole e carico di ansie.

Mattia sorrise, poi l'abbracciò. «Non ti lascerò da sola. Ti devo parte della mia felicità, una volta che tutto questo sarà finito.»

Anita roteò gli occhi e si staccò dal ragazzo, con il labbro tremante e gli occhi che le brillavano di lacrime. «Cosa stai facendo ancora qui, allora?» lo scrutò con tristezza e gli indicò con il mento la porta dalla quale Nadia era scappata via. «Non vai a cercarla?»

«Pensi che dovrei?»

«Stai davvero chiedendo consigli amorosi a una che dell'amore non ci ha mai capito nulla?» replicò lei, innalzando di nuovo il livello di superiorità che più le si addiceva. «Da quel che so, nelle commedie romantiche succede sempre così.»

«Credo che seguirò il tuo consiglio. Quando è uscita di qui non mi sembrava nel pieno delle facoltà. Meglio che mi assicuri che stia bene.»

Anita annuì. «Bene... io credo che tornerò alla festa. Sai, è ancora una mia iniziativa, e vorrei cercare di godermela.» Fissò la pista da ballo, piena di studenti scalmanati, e sorrise con un'espressione tremula. «Ma ho bisogno di bere dell'alcool. Dio, se ne ho bisogno stasera...»

«Tu stai bene?»

Lei alzò gli occhi al cielo. «Va tutto alla grande. So chi distribuisce i drink alcolici fuori dalla Sala dei Convegni, e se lo faccio, è solo per distendere un po' i nervi. Tu, piuttosto, cosa ci fai ancora qui? Dai, va'!» Lo spinse per la schiena verso l'uscita laterale della sala e gli fece un mezzo sorriso prima di richiudersi dietro le porte.

Quando fu sola, immersa in una bolla di persone sconosciute e di poco conto, trattenne un gemito di angoscia. Nonostante gli sforzi, una lacrima trovò una via di fuga verso la guancia, e dovette sbrigarsi per cancellarla presto dal volto. Non poteva di certo rovinare quel trucco. Si vestì del sorriso più solare e sicuro di sé che possedeva, e tirò su le spalle, fiera.

Anche se dentro sentiva una voragine aperta, dettata dall'abbandono, dalla frustrazione e dalle paure di un mondo che non era come lo aveva immaginato, l'importante era non farlo notare agli altri, e indossare una maschera che coprisse tutti i suoi difetti e le sue imperfezioni. Perché chiunque, nel suo mondo, le aveva detto che apparire era meglio di essere, e che contenere le emozioni era meglio di provarle. Ed era quella la cosa giusta da fare. Era quella... non è vero?




Angolo dell'autrice.

Eccovi il nuovo aggiornamento nel periodo post Natalizio! Purtroppo tra le feste varie e gli impegni personali, i capitoli arrivano sempre con un po' di ritardo rispetto alla tabella di marcia :( Spero abbiate passato un bel Natale comunque!

Questo capitolo è dedicato completamente a Mattia e Anita, come avete potuto vedere, e se vi state chiedendo il perché, la risposta è semplice: Anita, in Indomabile, non ha più lo stesso carattere negativo di Vulnerabile. E' maturata anche lei, seppur mantenendo il suo caratteraccio. Adesso che la storia tra Mattia e Nadia sta tornando a galla, il suo sarà un personaggio estremamente determinante... tutto sta a vedere se riuscirà a uscire dagli schemi imposti dai suoi genitori e diventare una persona un po' più umana. E voi come la pensate? Credete che Anita riuscirà a cambiare una volta per tutte, oppure sotto sotto sta architettando qualcosa di losco? 

Il prossimo capitolo riguarderà di nuovo Nadia, e lo pubblicherò... direttamente l'anno prossimo :P Vi auguro di passare un felice capodanno a tutti/e :)    

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro