Capitolo 14.
La voce tagliente di Anita ruppe l'attimo di silenzio creatosi tra i due ragazzi.
Leonardo fece un sussulto e il bicchiere di Coca cola sul vassoio ondeggiò, facendo riversare un po' del liquido sul piatto. Si voltò immediatamente verso la ragazza, accompagnata dal capitano della squadra di calcio e da alcuni suoi amici, e improvvisò un'espressione pentita. «Ce ne andiamo subito.»
Nadia sbuffò da dietro la schiena del ragazzo. Era ancora seduta e non aveva potuto vedere l'arrivo di questi tanto chiacchierati "Vip". Il campanello della curiosità nella sua testa prese a suonare, avvertendola di qualcosa nell'aria. Quella voce. Anche quella voce non le era nuova.
«Su quello non ho dubbi», continuò Anita, le mani sui fianchi e un sopracciglio teso all'insù.
«Scusateci. La mia amica è nuova, e ancora non sa come funzionano alcune cose.»
Mattia guardò oltre le spalle del ragazzo, e riconobbe Nadia dai capelli. Il volto era nascosto dalla schiena di quel tipo sconosciuto, e si stava godendo la scena dalle retrovie. Un fiotto di rabbia lo costrinse a ridurre gli occhi a una fessura. Anita non l'aveva ancora vista, e probabilmente la cosa era reciproca. «Be', allora andatevene», rispose bruscamente a Leonardo.
Al sentire quelle parole Nadia sbarrò gli occhi. Ancora lui? Subito ricollegò la voce femminile di prima alla sua, e completò il cerchio: quella con lui non poteva essere altro che Anita De Longhi. Con un gesto riflesso scattò in piedi e scansò di fianco l'amico.
L'atmosfera cambiò radicalmente. Per un attimo calò il gelo su tutti.
Anita vide Nadia.
Nadia incenerì Anita.
Mattia osservò la reazione di Anita che guardava Nadia.
E Leonardo mosse la testa avanti e indietro su ognuno di loro, ignaro del motivo per cui si lanciassero quelle occhiate assassine.
«Noi non andiamo da nessuna parte», replicò Nadia, fredda come un pezzo di ghiaccio. Vederli insieme non l'aveva per niente stupita. Però le aveva svegliato qualcosa all'interno... una sorta di bruciore nel petto, che l'aveva costretta a reagire.
Sul volto di Anita passarono diverse emozioni, ma quella stupita ebbe la meglio su tutte le altre. «Tu?» esclamò. Nei suoi occhi balenò un guizzo di paura. «Savini?»
Nadia tese un sorriso. La reazione di Anita era davvero buffa. «Sì. Contenta di rivedermi?»
«Cosa... cosa ci fai qui?»
«Ci studio.» Adesso la smorfia di Nadia assunse dei lineamenti arrabbiati, che incrinarono la maschera fredda.
Anita strinse i pugni e si voltò verso Mattia. «Tu lo sapevi», lo additò. «Lo sapevi che questa provincialotta era tornata! Ecco cosa mi tenevi nascosto!»
Mattia sollevò le spalle. «Non sapevo come dirtelo. Volevo evitare che succedesse... questo.»
«Quindi le voci di corridoio che girano sulla festa riguardano lei?»
Leonardo tirò su timidamente l'indice. «Sono confuso. Vi conoscete già?»
Mattia rispose con una risata sardonica e sollevò lo sguardo sulla ragazza bionda. «Ma come? Ancora non hai raccontato la storia della tua triste vita al nuovo amichetto?»
La frase colpì Nadia come una sferzata in pieno volto. Possibile che quella fosse... cattiveria? Mattia non le si era mai rivolto così, prima d'ora. Forse agli altri sì, ma non a lei.
Lo fa perché sei diventata come gli altri, le disse la vocina interiore. Scosse la testa e fece finta che quelle parole non l'avessero scalfita minimamente. Reagisci.
«Non fare caso a loro, Leonardo», disse, continuando a tenere lo sguardo fisso negli occhi di Mattia. «Hanno già provato a rovinarmi la vita. Non glielo permetterò una seconda volta.»
Leonardo poggiò il vassoio sul tavolo e prese Nadia per un braccio, costringendola a girarsi dalla parte opposta a quella degli altri due. «Non mi avevi detto che conoscevi questa gente!» le disse a bassa voce, infuriato. «Anita De Longhi e Mattia Silvestre, Nadia? Sul serio?»
«Okay, non ho avuto modo di raccontarti il mio passato, hai ragione. È che speravo di non doverlo fare affatto.»
Leonardo sospirò. «Perché sembra che ti odino?»
«In realtà lo fanno. È una storia lunga», rispose lei, sfuggevole. Provò a voltarsi di nuovo verso i due compagni, ma il ragazzo la bloccò di nuovo. Aveva uno sguardo spaventato. Davvero spaventato. Era come se li temesse.
«Nadia... Sai cosa significa avere il loro gruppo contro? È un suicidio sociale! E non lo dico perché mi interessi personalmente... mi considerano già sfigato. Ma tu sei appena arrivata. Non sabotarti così.»
Nadia per tutta risposta sorrise. E fu un sorriso sincero e spassionato. «Non preoccuparti. Ormai ci sono abituata», lo rassicurò, prima di voltarsi verso Mattia e Anita.
«Bene, avete finito la riunione?» Mattia la squadrò dall'alto in basso come se fosse un nonnulla. Poi si rivolse a Leonardo, spostando rapidamente lo sguardo tetro su di lui. «Se fossi in te la lascerei perdere, finché sei in tempo. Non sarà mai la persona che dice di essere.»
«Pensa a te, piuttosto. Vedo che finalmente hai trovato la tua anima gemella», replicò freddamente Nadia.
Anita si strinse al braccio del ragazzo, marcando il territorio con la sua presenza. «Non riuscirai a separarci ancora.»
«No, aspettate un attimo», s'intromise Leonardo, indicando Nadia e Mattia. «Voi due stavate insieme?
Nadia ignorò la domanda dell'amico e continuò a spostare l'occhiata trucida dall'uno all'altro. «Puoi stare serena, Anita. Non voglio proprio avere a che fare con voi», sorrise. «Sarò molto contenta di lasciarvi marcire assieme.»
Anita divenne rossa in volto e fece un passo avanti, ma venne fermata dal braccio di Mattia. «Calmati... Non dobbiamo dare spettacolo, ricordi?» le disse piano.
La ragazza prese un respiro e buttò l'aria fuori dai polmoni con forza. «So controllarmi», rispose in un sussurro. Si avvicinò con cautela a Nadia, che non fece nemmeno un passo indietro, e si fermò a poche spanne da lei. «Se sei tornata con la speranza di riconquistarlo, ti sbagli di grosso. Forse non te ne sei resa conto, ma in questi due anni sono cambiate molte cose senza di te.»
Nadia alzò un sopracciglio e si avvicinò ancora di più ad Anita, fino ad accostarsi al suo orecchio. Da lì poteva benissimo parlare alla ragazza e guardare nel frattempo Mattia. «Per quel che mi riguarda, puoi tenertelo.», sussurrò. «Voi non contate più niente.»
Anita sussultò, e nel suo piccolo lo fece anche Mattia. Era consapevole che quelle parole fossero dirette a lui.
Prima di allontanarsi, la ragazza afferrò Nadia per la camicetta. «Se pensi di esserti iscritta a questo campus per poterti ribellare ancora al nostro sistema, sbagli di grosso. Ormai ti conosco, lo sai, Nadia? So benissimo qual è la tua tattica. Ma stavolta non riuscirai più a conquistare qualcuno con la pietà. Farò in modo che tutti, qui dentro, ti disprezzino.»
«Toglimi le mani di dosso.»
Leonardo si agitò sul posto e guardò le due fissarsi in cagnesco. «Ehi, ragazze, non fate così, dai.» Si voltò verso Mattia, immobile e in silenzio. «Non dovremmo... separarle?»
Mattia sorrise e scosse la testa, evidentemente stupito dalla reazione di Nadia. «Scusa, tu sei ancora qui? Sei talmente inutile, che quasi mi ero scordato della tua presenza», gli disse, quasi sovrappensiero. «Sentiamo, come hai conosciuto Nadia? Sono davvero curioso.»
Leonardo titubò prima di rispondere. Non era tenuto a farlo, ma lo sguardo intimidatorio del ragazzo quasi lo costrinse ad aprire la bocca automaticamente. «È la mia vicina di appartamento.»
Mattia si avvicinò al ragazzo e gli si mise di fronte. Era più alto di lui di almeno dieci centimetri, e Leonardo non poté che deglutire in maniera nervosa. «Sei così carino.... Le stai facendo gli onori di casa» continuò, senza interessarsi al fatto che le due ragazze stessero discutendo accesamente a pochi passi da loro.
«È... è un modo per essere gentili.»
«Ma, dimmi la verità, Leonardo. Lei ti piace? Riconosco quello sguardo.»
Il ragazzo divenne un tizzone. «Non mi sembra un argomento su cui discutere.»
«Bene, vedi di ascoltarmi bene perché cercherò di essere il più chiaro possibile», lo intimò. «Non farti passare per la testa di approfondire il rapporto con lei. Mai, intesi? Altrimenti ti ridurrà come me.»
«So quello che faccio.»
Mattia annuì e per un momento si maledisse. Cosa accidenti stava combinando? «Lo spero per te», disse, poi si voltò verso le due ragazze, ancora intente a discutere. «Anita, andiamo. Stare con certa gente mi ha tolto l'appetito.»
La ragazza lasciò perdere Nadia e le diede le spalle. «Cosa? Questi restano i nostri posti. Non possiamo dargliela vinta.»
«Sono abbastanza convinto abbiano capito l'antifona. Non è così?»
Leonardo fece cenno di sì con la testa e abbassò lo sguardo intimorito.
Nadia invece incrociò le braccia al petto ed emise un verso di dissenso. «Continuerò a sedermi dove voglio. Le vostre minacce non mi fanno più paura, Mattia.»
Lui sorrise e sollevò le spalle. Mise un braccio intorno alla spalla di Anita si preparò a levare le tende dalla mensa. «Bene. Vorrà dire che avrai un'ottima permanenza qui alla L.U.S.I. Ci si vede, sfigati.»
Angolo dell'autrice.
Con questo capitolo pubblicato a sorpresa mi aspetto che mi facciate una statua in mio onore! :P
Ovviamente scherzo, forse, ma mi sono sentita piuttosto magnanima e ho aggiornato in anticipo. Spero che vi piaccia questo capitolo scoppiettante! Finalmente si iniziano a intrecciare di nuovo le storie dei nostri vecchi protagonisti...
Fatemi sapere cosa ne pensate, e iniziate a preparavi per un altro grande ritorno nel prossimo aggiornamento, che sarà la prossima settimana.
Alla prossima ^^
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