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Capitolo 7:Sascha!

N.B: LEGGETE IL 'P.S.'
Buona lettura!

"Sascha, ma tu che ci fai qui?!..."

"Tranquilla cucciola, non agitatarti"

Non sapevo che fare. Sascha si trovava sul mio letto. Eppure le postazioni erano decise, e lui dicerto non doveva stare qui.

"Sascha, per favore, esci dal mio letto..."
Dissi imbarazzata. Non smetteva di guardarmi negli occhi, e io mi imbarazzo facilmente quando la gente lo fa.

"Ehi, calma, non c'è fretta...Perchè sei rossa?"
Chiese lui.

Io arrossii ancor di più, tenevo lo sguardo basso per non incrociare i suoi occhi.

"È che fa caldo qui..."
Provai a dire, ma non ero brava a mentire.

Non sentivo risposta, quindi decisi di utilizzare quel pizzico di coraggio trovato ed alzare lo sguardo; Vidi Sascha con gli occhi chiusi e con le labbra unite, sapevo dove voleva arrivare, e non gliel'avrei permesso, così mi alzo di scatto dal letto e scappo nella camera a fianco, dove stava dormendo Stefano;

"Stefano, sveglia...!"
Chiesi con le lacrime agli occhi; Non potevo credere che uno dei miei migliori amici...Basta, devo svegliare Stefano, anche se non è una cosa piacevole, deve saperlo.

"Avanti Stefano, svegliati ti prego...!"

Sentii dei passi dalla camera a fianco, dirigersi qui, e dopo poco vidi spuntare la testa di Sascha dalla porta. Si stava facendo avanti, voleva completare quello che prima aveva lasciato a metà. Stefano poteva avere pochi difetti, ma tra questi c'era il sonno pesante, che nei momenti importanti, gli impediva di svegliarsi.
Mi girai verso Stefano e continuai a strattonarlo, ma ad un certo punto sento una mano afferrarmi la testa da dietro, poi la voltò e mi baciò. Fu tutto così veloce, ed io non ebbi il tempo di reagire. Cercai di staccarmi, ma era troppo tardi; Appena le nostre labbra si lasciarono mi voltai, e vidi Stefano che ci guardava in lacrime;

"Jess...C-Come hai potuto..."
Chiese con le lacrime che continuano a rigargli le guance.

"St-Ste, i-io posso spiegare...Davvero, n-non è come sembra..."
Tentai di dirgli invano.

"No, grazie...Non ce n'è bisogno..."
Disse rivolgendo lo sguardo in basso. Il suo era uno sguardo di ribrezzo, tristezza, dolore...Tutto in quello sguardo. Mi sentivo vuota, e quello che mi faceva star male ancora di più e che non l'avevo perso per colpa mia, non ero stata io a commettere l'errore, ma sapevo che Stefano non mi avrebbe creduto comunque.

Dopo l'accaduto, tutti e due restammo in silenzio, a fissare Stefano intento preparare le sue cose per andare via. Quando finì, si fiondò sulla porta, salutando freddamente gli altri, che si erano svegliati da poco. Appena notai che la porta si stava aprendo, gli corsi dietro, e lo fermai sulle scale;

"Stefano perfavore, aspetta..."

"Che c'è? Hai già fatto la tua scelta..."

"Stefano, perfavore, devi credermi...Non sono stata io..."

"Allora perché avevi le mani sulle sue spalle? Non era abbastanza passionale altrimenti?..."

"Stefano, devi credermi, io non stavo approfondendo il bacio, cercavo di fare il contrario; Volevo spingerlo via. Pensi davvero che sarei capace di buttare tutto nel cesso per Sascha? Eh? Noi siamo solo amici...Ed ansi, ho anche seri dubbi su questo dopo quello che mi sta facendo passare."

Non emise risposta, se ne stava lì, indeciso se credermi o no. E non lo biasimo, anche io avrei fatto lo stesso fossi stato in lui, non è una cosa piacevole avere un tale 'buongiorno', ma se mi amava veramente, dentro il suo cuore sapeva che non avevo nessuna colpa.

Ci fu silenzio per un tempo infinito, potevano essere attimi, secondi, minuti, ma non passavano mai. Eravamo solo io, lui ed il suo cuore, che avrebbe deciso il futuro della nostra relazione. Il suoi occhi si distaccarono dai miei, aveva scelto.

"Mi dispiace..."
Mi sussurrò scoppiando a piangere. Prese il suo zaino e uscì.

Io ero lì, pietrificata. Forse perchè speravo di vederlo tornare indietro. Anche se sapevo che non sarebbe successo, cercai di autoconvincermi per scappare al dolore provocatomi della triste realtà.

Sentii dei passi da dietro, e delle braccia avvolgermi. Qualcuno mi abbracciava, ed io non sapevo neanche chi, ma ne avevo terribilmente bisogno. Passato qualche secondo decisi di voltarmi; Sascha mi stava abbracciando. Appena lo vidi, scoppiai dalla rabbia, come poteva avere solo il coraggio di ripresentarsi da me? Gliene dissi di tutti i colori, lo spingevo indietro e gli picchiavo sul petto. Non riuscivo a capacitarmi del fatto che tutto quello che avevo costruito insieme a Stefano, ora era andato distrutto. E tutto per colpa sua.

Quando smisi, ero circondata dai ragazzi, che cercarono di tranquillizzarmi, mentre Sascha se ne stava in disparte a sedere su una sedia in cucina, con uno strano sorrisetto addosso.

"Cos'hai da ridere Sascha!! Possibile che tu lo trovi divertente porca puttana?! Non ti sei reso conto di quello che hai fatto? Eh? Rispondimi!!"
Mi dimenavo cercando di raggiungerlo, ma i ragazzi che mi bloccavano me lo impedivano.

Ora quello che mi interessava di più non era offenderlo e picchiarlo fino allo svenimento. Volevo sapere perché aveva quel sorrisetto in volto...

SPAZIO AUTORE:

Allora ragazzi, come va?
Spero bene!
Spero anche vi piaccia la storia!
P.S: Lasciatemi un commentino, ed una stellina, ma soprattutto il commentino, perché mi piace molto sentirmi dire 'Mi è piaciuto molto, continua così'...Mi fa sentire meglio.
Va beh, se lo fate grazie, comunque voglio le medaglie per i 3 capitoli di oggi!
Ah, oggi abbiamo superato le 130 letture, che per me sono tipo...'Wow.'
Notte.

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P.S: Facciamo che per il nuovo capitolo stavolta voglio: 5 Stelline e 5 Commenti, ce la facciamo?😁❤

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