Massacro a Gorm
La stanza (o meglio, la cassa), aveva smesso di girare ma Daphne, ancora svenuta per le troppe emozioni e per le corde strette, non si era accorta di nulla.
Intanto Fred, una volta uscito dal portale con la banda dietro, stava osservando il paesaggio decisamente non terrestre con le mani sui fianchi nudi e un aria soddisfatta, a giudicare dal linguaggio del corpo.
Quella maschera non era molto espressiva, dopotutto...
"Finalmente... Gorm! Dopo tanti mesi di studio e preghiere l'abbiamo raggiunta... é bellissima!" disse, con voce roca mentre osservava la foresta, talmente forte che il sole filtrava a malapena.
"Ma dovevamo apparire proprio in questa giungla infestata dalle zanzare? Sto avendo ricordi dell'isola degli zombie..." disse Shaggy a se stesso, ma non accorgendosi che il suo tono era abbastanza alto da essere sentito, tanto che Fred gli diede un colpo che lo fece cadere a terra, insieme alla cassa dove c'era Daphne.
Fu un brusco risveglio, ma ebbe il tempo di sentire il rimprovero di Fred a Shaggy.
"Vuoi rischiare l'ira del nostro signore, colui che è la risposta a tutto?" disse Fred minaccioso, la maschera che cominciava a ronzare.
"Le sue vie e ragioni sono ancora incomprensibili a noi e se siamo arrivati proprio in questo punto un motivo ci sarà... E tu osi avere dei dubbi?!"
"No... non oserei mai... perdoni la mia stupidità..." disse Shaggy, in tono di supplica.
Il ronzio si fece un attimo più forte e poi svanì.
"Sei scusato... il padrone in fondo sa che sei un idiota ingordo" rispose, con grande sollievo di Shaggy e grande inquietudine di Daphne.
"Ora rimettiamoci in marcia. Abbiamo tanto da fare e poco tempo, per giungere alla Caverna di Roscamar. E Makuta non tollera i ritardi." disse Velma mentre il gruppo si rimetteva in marcia attraverso la giungla.
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Daphne, se prima era inquietata, ora era decisamente terrorizzata, e non solo perché sembrava per essere sacrificata ed era nuda, legata e dolorante.
Quelli non erano i suoi amici.
Quello non era l'uomo che amava.
La sua mente si mise a vagare in cerca di una soluzione e la vide.
Una piccola crepa nella cassa di mattoncini LEGO, probabilmente causata dalla caduta.
Se avesse potuto allargarla....
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Venne buttata di nuovo a terra, come se fosse un' asciugamano usato per la doccia nel pavimento della lavanderia.
La crepa si allargò.
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"Tempo della preghiera pomeridiana." disse Velma, mentre si mettevano in cerchio a salmodiare in una lingua sconosciuta.
Era l'occasione di Daphne.
Cercò di togliere i mattoncini con le mani.
Alcune unghie le si ruppero, ma non le importava.
'Perché non le tengo corte?', pensò a causa del dolore.
Piccole gocce di sangue caddero dove la prima unghia si era spaccata, poi la seconda e la terza, e per la prima volta Daphne ringraziò il bavaglio che zittiva i suoi versi di dolore, non voleva neanche immaginare cosa le avrebbero fatto se avessero scoperto il suo tentativo di fuga.
Ma, miracolosamente, funzionò. Sgusciò fuori dalla cassa approfittando della distrazione degli altri e cominciò a slatare il più velocemente possibile, evitando le radici che spuntavano dal terreno.
Non poteva muoversi altrimenti, a causa delle strette corde intorno alle caviglie.
Non le importava dove andava, voleva solo allontanarsi da lì.
Anche se non era più sulla Terra.
Ingenua.
Le tante avventure e tutti i media che aveva visto non le avevano insegnato che bisogna sempre vedere dove si cammina?
Andiamo, pure i bambini sapevano che era un biglietto sicuro per farsi male o peggio, vista la rete che sembrava essere stata messa lì apposta per la caccia.
Delle creature uscirono dai cespugli e da nascondigli di fortuna.
Avevano una forma umanoide -braccia, gambe, occhi, orecchie e tutto il resto- ma più alti e massicci, oltre al fatto che sembravano fatti con gli stessi materiali degli alberi.
La stavano guardando con curiosità, come se fosse la prima volta che vedevano un essere umano.
O come si guarda un animale che hai visto per molto tempo solo in foto.
Si mise a mugolare e divincolarsi, cercando di liberarsi dalla rete, impresa ardua visto che era fatta di liane.
La tirarono giù e alzarono le mani, segno che non le avrebbero fatto del male.
Non che Daphne avesse molta scelta.
A meno che non volesse girare a vuoto ed essere ricatturata da quei pazzi.
Si lasciò portare via, sperando che non l'avrebbero mangiata.
La portarono al loro villaggio, dove uno strano figuro, con fiori al posto della testa e delle mani, la slegò e le curò le ferite.
Poteva stare tranquilla, almeno per un po'.
"Lascia che le medicine di Florus facciano effetto, umana..." parlò la creatura-fiore, attraverso il bocciolo che gli faceva da volto "Riposati... sei al sicuro, con la Tribù della Foresta..."
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Nel frattempo...
Il gruppo aveva finito la danza empia e si stava prestando a partire.
Si accorsero solo in quel momento della cassa rotta.
"La prigioniera è fuggita!" strillò Velma, sembrando quasi una Banshee.
Il padrone non sarebbe stato contento.
"Scooby, riesci a sentirla?"
Il Danese si mise a fiutare, conducendoli nel fitto della foresta fino alla rete dove era stata presa qualche minuto prima.
"Era qui...... l'hanno trovata dei nativi.... Avremo dei problemi... Alcuni loro guerrieri sono forti, soprattutto quelli con i poteri, se i testi dicono il vero" disse l'alano, meditabondo e parlando stranamente bene la lingua umana.
"Il loro punto di forza, ovvero la foresta, sarà la loro rovina" disse Fred, con voce roca.
"Non capisco..." disse Shaggy, grattandosi il capo.
Fred si gettò in ginocchio a terra, le mani giunte in preghiera, mentre la sua ombra si alzava e cominciava a graffiarlo a sangue, disegnando elaborati ghirigori blasfemi sulla sua pelle.
"Makuta Teridax... ti supplico. Aiuta il tuo umile servo a trovare l'eretica e convertirla alla tua causa! Che Magor, Del Caos e Delle Fiamme, unisca i suoi poteri con la Maschera delle Ombre, ed esaudisca la nostra preghiera!" urlò.
Il cielo si oscurò e i mattoncini della cassa iniziarono ad ingrandirsi e a cambiare forma, poi presero fuoco.
Una volta che il fumo si diradò non c'era più una cassa, ma sei grosse fiale di liquido viscoso, in cui nuotavano altrettante creature simili a grasse larve coperte da un carapace segmentato.
I Rakshi sarebbero rinati ancora una volta.
"Ma funzionerà?" chiese Shaggy, prima di ricevere un altro scappellotto da Fred.
"Piuttosto, mentre io mi preparo a risvegliare i Figli di Teridax, vai a caccia. Sei o non sei un ex-militare?"
Shaggy annuì e si diresse verso il furgone, da cui estrasse la sua attrezzatura: il caro, vecchio M-60 a bandoliera allungata e lanciagranate a tamburo espanso integrato, e un lanciafiamme d'ordinanza modificato con fosforo bianco.
Era ora di cucinare qualche Gormita.
Al Villaggio del Popolo della Foresta...
Il trambusto non era passato inosservato al villaggio, tanto che alcuni guerrieri andarono a vedere.
Daphne pregò per il meglio... ma spiritualmente si preparò al peggio.
Era ancora spaventato dal fatto che quelle creature si stessero prendendo cura di lei, ma poiché a caval donato in si guarda in bocca, non disse nulla e si lasciò medicare da quello che pareva chiamarsi Florus.
"Non conosco bene come funzionate voi umani." aveva detto l'essere, mescolando sostanze da lui prodotte in ciotole e ampolle "Dopotutto, il Vecchio Saggio non ha bisogno di medicine, ma farò del mio meglio. Cerca solo di stare meglio, sì?"
Alcuni avevano guardato le corde con interesse, come se si stessero chiedendo di cosa fossero fatte, ma potevano anche tenersele.
Lei non le voleva più vedere, troppi brutti ricordi.
Florus le misero sulle ferite e i punti arrossati a causa delle corde un miscuglio ricavato da delle piante che lei non aveva mai visto, probabilmente anche con qualcosa da lui stesso secreto.
Faceva un odore forte e bruciava, ma era talmente efficace che già si sentiva meglio.
Poi la lasciarono a bere e mangiare qualcosa, dando anche il tempo a Daphne di ricadere nella disperazione.
Essere in un mondo alieno senza sapere come tornare a casa con una banda di culturisti psicopatici alle calcagna non era la migliore delle situazioni.
"Dio, come faccio adesso a tornare sulla terra?" si chiese mentre un altro di quegli esseri, più grosso e muscoloso e dotato di quattro possenti braccia corazzate di corteccia ispessita, e di un solo occhio in mezzo alla fronte, le si avvicinava.
"Salve." le disse, sedendosi accanto al giaciglio improvvisato "Mi chiamo Tasarau. Sono il leader di questa parte della Tribù della Foresta di Gorm... chi ti ha ridotta così? Le forze di Obscurio? O forse Orrore Profondo? La crudeltà con cui eri legata sembra proprio opera sua..."
Daphne non sapeva cosa rispondere, nessuno di quei nomi le diceva niente, così si limitò a pigolare e a scuotere la testa.
"Non preoccuparti." sorrise Tasarau, benevolo "Ti terremo al sicuro. Sentiti libera di girare per il villaggio, d'accordo?"
Una volta vestita con abiti di un tessuto che sembrava quasi muschio, decise di dare un'occhiata in giro.
La civiltà del villaggio sembrava raccogliere tutto dalla foresta, compresi i giocatoli per i bambini più piccoli.
Tutti la stavano guardando in modo strano, come se fosse la prima volta che vedevano un essere umano.
E in effetti, poteva essere la prima volta.
Si stava rilassando troppo, doveva andarsene da lì.
E stranamente il fato era d'accordo con lei.
Ma uno dei piccoli del villaggio le si avvicinò, incuriosito.
"Sei come il Vecchio Saggio?" le chiese.
Ancora quel nome... forse, se era davvero saggio, avrebbe potuto aiutarla, se l'avesse trovato.
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"Eccola. La vedo". Shaggy l'aveva finalmente trovata.
Poteva riscattarsi dalle brutte figure che aveva fatto ed essere di nuovo nelle grazie del signore dei Bionicle.
Un'occasione imperdibile.
E aveva perfino l'arma adattata.
"Non deluderci, Shaggy" sussurrò Fred, mentre gli altri facevano segno di non fare errori.
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I colpi arrivarono all'improvviso.
Daphne si nascose, sporgendosi solo per vedere chi fosse mentre un rivolo di sudore le cadeva dal collo.
Lo smilzo borbottò qualcosa in una lingua morta prima che esistesse la Morte, ma a giudicare dal tono non ci voleva molto a capire che voleva la rossa.
Uno dei guerrieri della tributo gli si avvicinò con la lancia, borbottando minaccioso.
Fu la prima vittima.
Shaggy lo colpì con il calcio del fucile e poi puntò alla sua bocca con il lanciagranate.
La munizione esplose, facendo saltare la testa al povero malcapitato.
Gli altri ebbero più buon senso: si misero a correre mentre il pazzo sparava ed entrava nelle case alla ricerca di Daphne.
Non ebbe pietà.
"Scappa" disse Florus, facendo gesto a Daphne di correre via "Io e gli altri lo tratteniamo..."
Daphne si unì al fiume di persone che scappavano via, evitando i colpi che esplodevano, ma la foresta che intanto divampava, accesa dal fosforo bianco, rendeva le cose difficili.
Ogni passo falso o brutta tempistica poteva essere fatale.
L'ultima cosa che vide prima di perdere il villaggio di vista fu che Florus emetteva una nube di spore in direzione di Shaggy.
"Sei finito, invasore!" latrò il Gormita floreale "Che ti mandi Obscurio o Armageddon, poco importa: nessuno sopravvive alle mie spore venefiche. Nessuno!"
Con sua somma sorpresa, Shaggy si limitò ad inspirare l'intera nube, per poi ghignare soddisfatto.
"Buoni, i funghi." sorrise.
"Impossibile!" urlò Florus "Nessuno può... nessuno è mai---"
Shaggy all'improvviso era dietro di lui, reggendo in mano la testa strappata di netto del Gormita, prima di ricominciare a devastare il villaggio e la foresta con piombo, granate e fuoco chimico.
Quando ebbe finito le munizioni e il carburante, si voltò a vedere che tre Gormiti ancora erano pronti a fronteggiarlo.
Tasarau era affiancato da una specie di tronco umanoide con due facce, che Shaggy riconobbe dagli scritti come Sentinella Antica, e da un colossale Gormita con una foglia a coprire il volto.
Quello poteva essere un problema: Picchiatore, il Gormita della Foresta più forte fisicamente e migliore nella lotta.
Shaggy esalò vapore dalle narici, come un toro infernale pronto alla carica, e si gettò all'attacco, colpendo a piedi uniti Sentinella Antica nella faccia destra e sfondandola da parte a parte, per poi sollevarne il corpo ancora a malapena vivo e scagliarlo contro Tasarau, per tenerlo impegnato.
L'impatto fu sufficiente a scaraventare il Signore della Foresta in un incendio di napalm e morte, lasciando solo Picchiatore ad affrontare il misterioso umano.
"MUCHA LUCHA!" urlò il Gormita, balzando su Shaggy che però schivò il colpo, mandando Picchiatore ad incastrarsi un pugno nel suolo.
Il braccio riemerse sotto Shaggy, allungandosi come una liana, e lo afferrò per il collo, trascinandolo sotto terra per poi scaraventarlo contro una roccia, frantumandola con l'impatto.
Shaggy si rialzò, scrocchiandosi il collo, la maglietta strappata a mostrare un fisico sovrumano, e si gettò su Picchiatore, facendo cozzare i pugni con tanta forza e velocità da arroventare l'aria.
Presto, le liane che formavano le braccia di Picchiatore si avvolsero intorno a Shaggy, che mostrò un sorriso con troppi denti, più di quanti ce ne potessero stare in una bocca umana, prima di cominciare a colpire la faccia di Picchiatore con la propria fronte, portandolo ad allentare la presa... permettendogli di avvolgersi le liane intorno agli avambracci e tirare, con un perverso strattone crudele, smembrando il Campione della Lotta dei Gormiti della Foresta.
Tasarau si rialzò, spegnendo le fiamme che aveva addosso e adagiando il cadavere di Sentinella Antica al suolo.
"Pagherai per la tua malvagità, umano!" urlò, gettandosi su Shaggy e caricando un pugno capace di far tremare le montagne.
Scoprì con stupore che Shaggy l'aveva fermato con la sola punta dell'indice.
"Debole, molto debole..." commentò il mangione, prima di costringere Tasarau in ginocchio con un calcio rotante che gli spezzò l'anca.
Il Signore della Foresta non si arrese, e cominciò a tempestare Shaggy di colpi, fino a coprire di crepe la corteccia che corazzava le sue stesse braccia, ma non servì a niente.
L'ultima cosa che vide fu il pugno dell'umano che si dirigeva verso il suo occhio, pronto a trapassargli il cranio da parte a parte, poi... il buio.
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Quando la costa si iniziò a scorgere, i pochi sopravvissuti iniziarono a piangere di gioia e ad accelerare il passo, credendo la salvezza ormai vicina.
Il fuoco non poteva raggiungere la spiaggia, e il Popolo del Mare avrebbe sicuramente offerto loro rifugio.
Anche Daphne accelerò, illudendosi per l'ennesima volta che l'incubo fosse finito.
Daphne corse, corse, inciampò e corse finché non scorse la costa.
Lì si dette uno slancio in più, sperando la salvezza.
Avrebbe dovuto sospettare a causa del forte odore di sangue e pesce marcio.
Il Popolo della Foresta non pescava.
Sentì degli urli disperati e poi vide il perché.
Le macellerie che aveva visto nelle indagini dei vecchi tempi non avrebbero mai potuto imitare quello che vide.
Donne, bambini, uomini, tutti crocifissi e impalati con del filo spinato arrugginito.
Alcuni erano a malapena vivi e agonizzavano.
Uno si voltò con gli occhi iniettati di sangue, guardò la rossa con sgomento, quasi accusandola di aver portato lì da loro quell'orrore, e poi cadde morto.
"No.... No, no no no-no-no!" mormorò istericamente Daphne, crollando in ginocchio sulla sabbia lorda di sangue e di brandelli di Gormiti morti.
"Ve lo avevamo detto che dovevate darci la rossa" disse Shaggy, che intanto li aveva raggiunti.
Aveva lo stesso sguardo affamato che aveva quando c'era del cibo, ma in realtà aveva sete.
Sete di sangue e disperazione, oltre che di voglia di farsi bello agli occhi del suo Signore.
Daphne riprese la fuga, non riuscendo a credere che tutte quelle persone erano morte a causa sua.
Una puntura dolorosa.
L'ultima cosa che vide su Velma con una pistola a dardi.
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"Ecco l'eretica, finalmente. Che c'è ne facciamo dei sopravvissuti?" Chiese Velma.
Fred guardò Shaggy, che aveva un rivolo di saliva per il piacere.
"Finiscili." sentenziò "Saranno un sacrificio a Makuta Teridax, Magor e Drakonius."
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"Daphne, svegliati" sentì mentre rinveniva.
I suoi occhi faticavano a mettere a fuoco, visto il buio.
In compenso aveva scoperto dove erano finite le persone scomparse, visti gli scheletri che la circondavano.
Era di nuovo legata e imbavagliata.
"Il reboot di Duck Tales é l'ennesima prova che ormai si fanno solo remake per
assecondare il politicamente corretto, e questo ci dimostra che è stato causato da una creatura proveniente dalla Nona Dimensione, come Zeus, Zarathustra e Sir Isaac Newton, evocati dal Gatto Spaziale Enlil per uccidere i dinosauri e favorire la costruzione di Atlantide da parte di Thot, reincarnazione del Buddha, che è un Elohim proveniente da Venere..."
Fred intanto parlava di nuovo, ma lei non stava ascoltando, troppo impegnata a chiedersi cosa avesse fatto per finire in quella situazione.
"Vuoi ricevere un'altra scarica elettrica?" chiese Velma "Scooby e Shaggy sono ancora a caccia, ma non ci mettiamo niente a far loro uno squillo e mandarli di nuovo a prendere la batteria per auto."
"É tutto un complotto... La fata madrina e Tremotimo erano complici. Pensaci
un attimo... Come ha creato il principe azzurro? E perché si è poi dissolta in
bolle? Ma è ovvio, perché non è riuscita a saldare il suo debito..." continuava intanto la voce di Fred.
Continuò per ore, esprimendosi in dettagli sempre più assurdi, vera finestra sulla pazzia che l'aveva posseduto.
Intanto il suo racconto era talmente grottesco che lei riusciva a vedere quelle immagini danzarle davanti agli occhi, mentre cercava di liberarsi.
Messe sataniche di carabinieri che uccidono bambini e collegate al suicidio del Maresciallo Lombardini, con gli infanti che piangevano e il Maresciallo stesso che, vittima della fattura degli altri membri dell'Arma, era costretto a fare il bagno con un tostapane acceso...
Le origini del conflitto di Eternia, quando Skeletor cercava di impossessarsi dei magici poteri del Castello di Grayskull, e come essi si collegavano ad altre serie.
Secondo Fred, il fatto che X-Tremi Dinosaurs e gli Street Sharks avessero avuto un crossover era la prova irrefutabile che tutte le opere aventi come tema la mutazione genetica fossero in continuity, tra cui anche gli Inhumanoids, e in effetti il libro che Fred aveva eletto a Bibbia conteneva immagini dei Bio-Titani...
L'Entità Cosmica della Nona Dimensione, a quanto pare, si stava liberando per dirigersi verso gli studios della Disney, e quindi i rituali preparati da Fred, secondo una logica demente che poteva aver senso solo nella sua mente distorta dalle Forze delle Tenebre, avrebbero segnato la vittoria per i Segreti Oscuri.
Non che per Daphne cambiasse molto.
Il bavaglio era così stretto che gli angoli della bocca le stavano sanguinando, e le corde le stavano praticamente segando la pelle, mentre si divincolava per cercare di liberarsi.
"Non. Stavi. ascoltando?" chiese Fred furioso, abbassandole il bavaglio a pendere intorno al collo.
Daphne si rese conto che era stata beccata mentre cercava di scappare.
"Ti prego, Fred..." esalò, sputando il sapore del bavaglio "Questo non sei tu! Che ne è stato del giovane che amavo, a cui piaceva risolvere misteri e costruire trappole?"
"Ha visto la luce..." esalò, freddo come la morte, sollevando un set di spilli "E anche tu devi vederla. Certo, ci vorrà del tempo..."
Ignorando le proteste di Daphne, la imbavagliò di nuovo, e cominciò, con deliberata lentezza, a spingerle gli spilli sotto le unghie.
"Cosa non si fa per placare gli allievi indisciplinati..." disse Velma, calma.
Ed ecco il secondo capitolo di questo completo TROIAIO!
Spero vi sia piaciuto e attendo i vostri commenti.
Le cose stanno per farsi ancora più strane.
Vediamo chi indovina tutte le citazioni sparse per il capitolo, alla prossima!
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