Parte III
Erano ore che camminavano in quell'umida foresta... o forse erano minuti, Rey questo non sapeva dirlo: aveva perso la cognizione del tempo pressoché da subito, troppo concentrata ad evitare le pozze di fango maleodorante che si alternavano fin troppo frequentemente lungo il loro percorso.
E i rami, che parevano avercela tutti con la sua faccia.
L'ennesima alta felce spostata con la mano da Ben per farsi strada nella fitta giungla finì in faccia a Rey. La ragazza arrestò il proprio passo, mettendosi a braccia conserte: ne aveva abbastanza di Ben e di quel posto!
Stava persino rimpiangendo la solitudine su Jakku e sopratutto la sabbia di quel pianeta... e per rimpiangere quella dannata sabbia in grado di infiltrarsi nei luoghi più reconditi del corpo ce ne voleva!
"Ora basta!", sbottò. "Sono stufa di questo posto e di tutte queste piante malef...-"
Non riuscì a terminare la frase, dal momento che Ben si voltò di scatto verso di lei, premendole una mano contro la bocca e schiacciandola poi con il proprio corpo contro la corteccia dell'albero a loro più vicino.
"Prego, fai pure...", mormorò una volta libera di parlare, lasciando che il proprio sguardo raggiungesse le labbra di lui, a poca distanze dalle sue. Era certa che quel gesto fosse stato uno slancio di passione, invece non appena provò ad azzerare la distanza tra loro, Ben si allontanò, mimandole di fare silenzio e scoccandole un'occhiata di rimprovero.
Rey si mise a braccia conserte, osservandolo con sguardo ostile. Illuderla in quel modo era stata una mossa meschina!
Lo studiò mentre sporgeva appena la testa dal loro improvvisato nascondiglio, osservare gli alberi davanti a loro e ritrarsi, per poi rifarlo nuovamente a distanza di pochi secondi.
Alzò un sopracciglio sempre più perplessa.
Anche Maestro Luke alle volte aveva strani comportamenti al limite del reparto di igiene mentale... doveva essere una cosa di famiglia, si ritrovò a constatare.
Per sicurezza, tuttavia, anche Rey si sporse osservando confusa l'alternarsi di decine di alberi tutti uguali tra loro, esattamente come tutti gli altri che finora avevano visto.
Quel pianeta era monotematico.
Più monotematico di Jakku.
E con questo aveva detto tutto.
"Quel sasso doveva essere più duro del tuo testone... hai le allucinazioni per caso?", gli domandò con ironia, con un tono di voce che il ragazzo dovette considerare troppo alto, dal momento che si voltò di scatto verso di lei, mimandole nuovamente di fare silenzio.
Ben chiuse gli occhi, prendendo a sondare tramite la Forza l'ambiente circostante. Dovette credere di avere trovato qualcosa, dal momento che appena li riaprì iniziò a spostarsi cautamente e silenziosamente da un albero all'altro, fino ad arrivare al limitare di quella che pareva essere una sporgenza. Si acquattò tra dei bassi cespugli dall'aria per nulla invitante.
Che ne poteva sapere lui se quegli arbusti fossero velenosi o meno? Ma Rey tenne quelle considerazioni per sé stessa. In fondo, sarebbero stati problemi di Ben e non suoi... o forse sì: di sicuro sarebbe stata costretta a sorbirsi ogni sua singola lamentela.
Avrebbe corso il rischio.
Dal punto in cui si trovava osservò Ben estrarre dalla propria cintura un binocolo e portarlo al viso, prendendo a studiare un punto imprecisato sotto di loro.
Non notando la propria compagna di missione al proprio fianco, il ragazzo si voltò e con gesti non esattamente cortesi le fece capire di sbrigarsi a raggiungerlo.
Rey sbuffò prima di avvicinarsi e stendersi con cautela vicino a lui. Sporse la testa oltre il basso cespuglio per poter vedere meglio ciò che si trovava nella valle sottostante. Un istante e la mano di Ben premuta contro la testa la riportò in una posizione meno esposta.
Quei pochi secondi bastarono però alla ragazza per capire che qualcosa di strano stava avvenendo ad una decina di metri sotto di loro: persone si muovevano affaccendate intorno a quelle che avevano l'aria di essere grosse cisterne dal contenuto imprecisato attorno a cui si sviluppava un'intricata rete di tubi, passerelle e altri componenti imprecisati.
"Che cosa sta succedendo qui?", domandò. Rey aveva studiato le mappe del pianeta durante il viaggio e quella zona sarebbe dovuta essere priva di qualsivoglia attività umana per chilometri.
Ben le passò il binocolo. "Primo Ordine", disse ancora prima che la ragazza riuscisse a mettere a fuoco le figure di alcuni Assaltatori, intenti a sorvegliare il luogo da dei camminamenti. "Quello nelle cisterne è plasma*, lo stanno estraendo illegalmente", aggiunse.
Aiutò Rey a posizionare correttamente il visore, in modo da poter osservare quelle che avevano tutta l'aria di essere delle trivelle.
"Probabilmente lo utilizzano per alimentare la loro flotta", ragionò Ben ad alta voce.
"Se la rendessimo inattiva le loro navi resterebbe senza carburante per un po' di tempo", proseguì Rey.
Osservò il suo compagno di missione sospirare. "Va bene, come la facciamo esplodere? C'è sempre un modo per farlo", lo sentì dire.
Alzò un sopracciglio. "Farla esplodere? È questo il tuo geniale piano?", domandò per nulla convinta.
Ben fece un'alzata di spalle. "Hai idee migliori?"
Rey riprese in mano il visore, puntandolo verso ovest, dove su di una piccola piattaforma di atterraggio una nave aveva appena fermato i propri motori. La rampa calò e una figura in abiti scuri e dai corti capelli rossi scese da essa a passo svelto.
"Molto meglio di un'idea: io ho un piano", rivelò Rey con un sorriso da orecchio ad orecchio.
***
Base ribelle...
Leia aveva impiegato l'intera ora successiva all'irruzione di suo marito nella sala del consiglio per cercare di calmare Han Solo e farlo tacere riguardo le ennesime - e sempre tra loro uguali - cupe predizioni sulle condizioni di ritorno del proprio preziosissimo Falcon.
Ci era quasi riuscita.
Fino a quando C-3PO era entrato nella sala insieme a R2-D2... e un dispaccio urgente proveniente dalle alte sfere di Naboo.
Quella comunicazione era di una lunghezza interminabile e per di più piena di numeri, dati e strani termini che facevano capo alla geologia. Aveva minacciato più volte C-3PO di rimandarlo al proprio creatore se avesse ancora perso tempo nel leggere tutti quegli incomprensibili dati e non fosse arrivato subito al sodo.
Il droide invece aveva insistito, finendo per averla vinta.
Era passati quindici minuti da quando aveva iniziato a sproloquiare e finalmente era arrivato alle conclusioni.
"...tale insolita attività geologica è sicuramente da imputare ad un'estrazione non autorizzata di plasma dal nucleo esterno del pianeta", terminò.
Sia Leia che Han Solo tirarono un sospiro di sollievo alla fine di quella tortura.
"E tutto questo trambusto per un qualche contrabbandiere che si è messo a scavare ed estrarre un po' di plasma? Si vede che il commerciare in spezie non va più di moda!", commentò quest'ultimo, la pazienza al limite.
Osservò C-3PO tentennare e poi guardarsi intorno incerto.
"Che altro c'è?", sbottò.
"R2-D2 ha ricevuto alcune immagini della zona delle anomalie scattate dai satelliti in orbita intorno al pianeta e... sarebbe meglio che le osservaste anche voi"
L'unità R2 proiettò nella sala suddette immagini, ingrandendole fino a mostrare quelli che avevano tutta l'aria di essere alcuni grossi pozzi di estrazione.
"Ok, magari questi contrabbandieri sono più organizzati di quello che pensavo all'inizio", commentò Han Solo.
Leia si avvicinò all'ologramma per poter osservare meglio. "Temo non siano contrabbandieri", rivelò, indicando un punto e facendo cenno ad R2-D2 di ingrandirlo. "Quelli sono del Primo Ordine", aggiunse indicando l'inconfondibile divisa bianca e nera degli uomini intenti a lavorare.
Ci furono alcuni secondi di silenzio.
"Hai mandato nostro figlio nel bel mezzo di un'operazione del Primo Ordine?!", tuonò Han Solo. "E ora come facciamo a tirare fuori dai guai Ben e Rey?"
Leia alzò gli occhi al cielo. Non aveva ancora un preciso piano d'attacco, a quello avrebbe pensato una volta nell'iperspazio, ma di una cosa era certa: lei e Han avrebbero raggiunto Naboo su navi separate.
Altrimenti avrebbe pensato al divorzio.
Di nuovo.
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