Alzo lo sguardo ed osservo una tela vuota sopra cui lentamente piove.
Dai miei occhi scendono lacrime spente,
le ultime tracce di vita.
Il mio sguardo si acciglia in uno struggente dolore
e sento una leggera pressione sul petto,
che è abbastanza per farmi ricordare quanto sia morbida la mia pelle
e quanto facilmente si possa ferire.
Non servono coltelli o lame,
solo atti di gentilezza traditi da un malinteso,
paranoie che infettano la mia mente:
o un semplice abbraccio, che mi ricorda
quanto abbia bisogno di essere amato.
Negligenza e cattiveria sono nascosti sottopelle
e tagliarla non le farà uscire, ci ho già provato.
Le mie ossa sopportano il peso della solitudine
che non riesco a combattere,
nonostante sia circondato
da un esercito di puro amore.
Ma tutto questo mi riporta indietro,
quando non mi preoccupavo di contare i passi
e quando il mondo permeava di un'innocenza che ho perso durante la via.
Darei la vita per vedere il mondo con gli occhi di un bambino, ancora una volta.

Per favore, non lasciatemi qui.