LAMETTA
Il mio pollice bacia timidamente il tuo polso.
Ricalchi e cunette riposano sulla tua pelle,
ormai intenerita come un agnello viziato prima del macello.
Gemi al marciare della mia impronta, ma mi nutro del tuo dolore.
Ti voglio aiutare a limitare i danni.
Sai cosa succederebbe se non ci fossi io?
Non avresti più occasioni di godere di ciò che ti rende speciale.
Cosa c'è di più attraente di un'anima dannata,
sotto una pioggia di presunte convinzioni?
Non volevi acquisire il dono della costanza?
Qui vedo un bel progetto in corso.
So che mi resisti perché sai di doverlo fare.
Dopo anni non trovi ancora la logica dietro al famoso "amare sé stessi prima degli altri.".
Ma va tutto bene, perché ci sarà sempre una dolce scappatoia.
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