ACROMO
Il cielo scivola, ma dalla parte sbagliata:
il suo flusso retrocede a passo costante
e io ne sento ogni secondo.
Si avvicina alla crepa
ed un piede segue l'altro.
Perché rincasare nella rovina più assoluta?
Perché tornare se avevo spalancato l'uscita?
Si aggrappa alla ferite aperte
e richiude la cerniera.
Lo sento distendersi, e al sonno assopirsi.
Ma senza un cielo, dove andranno le stelle?
Non capisco...
Senza una tela, dove vanno i colori?
L'acromo li scioglie e nel nulla rimango,
rinchiuso in un sogno, mi sento annullato.
Senza luce e nel silenzio realizzo
che il mio più grande incubo si è avverato.
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