Capitolo 16
Eren's Pov
La suoneria del mio telefono mi sveglia, sbadiglio mentre clicco il tasto per rispondere e mi porto il telefono all'orecchio.
Ci sono alcuni istanti di silenzio, se continuiamo così mi riaddormento prima di poter dire una cosa qualsiasi.
"Moccioso?"
La sua voce mi sveglia del tutto, facendomi passare il sonno e facendomi accorgere che sul mio volto ci sono alcune lacrime. Le asciugo velocemente e rispondo come se niente fosse.
"Leviii!!!"
"Ti ho svegliato?"
"Sì, sei stato tu prima a dirmi di dormire"
Per alcuni istanti fra di noi cala il silenzio ma poi lui lo interrompe.
"Eren devo dirti una cosa" la sua voce è terribilmente seria e dentro di me inizio a sentirmi in ansia.
"Che succede?"
"La riunione è durata più del previsto e ancora non l'abbiamo conclusa, inoltre anche le altre sono state rimandate, quindi dovrò restare qui 3 giorni in più del previsto"
"Oh..." resto in silenzio per alcuni istanti, non voglio stare lontano da lui ancora così tanto, non ce la faccio, però non posso dirglielo perché sennò ci starebbe male pure lui, infondo questa non è una sua scelta. Ignoro i miei veri sentimenti per poi rispondergli tranquillamente "Vorrà dire che aspetterò il tuo ritorno"
"Ti prometto che quando tornerò faremo qualcosa di bello"
"Levi non ti preoccupare, sono solo 3 giorni, passeranno in fretta" credo di non aver mai detto una bugia più grande, inoltre si capisce benissimo dal mio tono che sto mentendo.
Restiamo in silenzio alcuni istanti, poi lui dice "C'è Hanji? Devo parlare con lei."
"Sì, te la passo" mi alzo dal letto ed esco dalla stanza per poi dirigermi verso il salotto.
"Appena riesco ti chiamo ancora"
"Va bene, grazie Levi. Allora ti passo Hanji, ciao"
Non aspetto la sua risposta che subito passo il telefono alla ragazza, per poi tornare velocemente in camera e chiudere la porta alle mie spalle.
Mi butto sul letto, abbraccio il cuscino e inizio a piangere silenziosamente.
Non ce la faccio più, lo rivoglio qui con me.
Levi's Pov
"Levi che bello sentirti!" grida allegra la ragazza.
"Evita di gridare"
"Allora come stai? Come procede il lavoro?" il suo tono di voce si è abbassato un po' anche se ha mantenuto la sua allegria.
"E' di questo che ti devo parlare. Ritorno fra 3 giorni."
"Spero che tu stia scherzando..."
I secondi successivi passano in silenzio, uno di quei silenzi pesanti, carichi di tensione.
"Levi...credo che Eren non te l'abbia detto ma da quando sei partito non riesce a dormire bene, ha dormicchiato qualche ora ma si svegliava spesso e ad ogni risveglio piangeva. Sta iniziando a ricordare. Se lo lascerai da solo per così tanti giorni probabilmente ricorderà tutto prima che tu riesca a tornare"
Sospiro, le mie preoccupazioni allora erano corrette. Mi prendo la testa fra le mani mentre cerco di stare calmo.
"Lo so. Cazzo lo so!" per poco non urlo.
"Levi calmati. Arrabbiarsi non servirà a niente"
Chiudo gli occhi, ha ragione; devo stare calmo oppure finirò col combinare un grande casino.
"Quattrocchi qual è la causa che fa tornare i suoi ricordi così in fretta?"
"Mh...non vorrei dire cavolate ma credo che più si agita più i ricordi gli tornino in mente"
"Non puoi dargli qualche calmante?"
"Ci ho già provato ma si rifiuta di prendere tutto"
"Non ci sono alternative allora. Andrà come deve andare, qualsiasi cosa accada avvisami, cercherò di essere da lui il prima possibile"
"Va bene, ti tengo informato"
"Sì"
Metto giù la chiamata e mi accascio sulla sedia. Eren ti prego resisti ancora qualche giorno, solo fino al mio ritorno, poi puoi crollare ma fino ad allora aspettami...
*Alcuni giorni dopo*
Levi's Pov
Mi alzo dalla sedia ed esco dall'aula in cui si è svolta la riunione. Questa era l'ultima, finalmente posso dire di aver finito con tutte queste cose noiose, nonché perdite di tempo.
Esco dall'edificio e prendo il primo taxi libero.
Mi faccio riportare in hotel e, durante il viaggio, mi perdo ad osservare il cielo. Ormai è già sera inoltrata e finalmente posso dire che, fra meno di 12 ore, sarò sull'aereo che mi riporterà dal mio moccioso.
Alla fine in questi giorni ci siamo sentiti spesso, sembrava abbastanza normale e anche Hanji ha confermato che ancora non ha ricordato quel giorno.
Arriviamo velocemente in albergo, così pago e scendo dall'auto per poi dirigermi verso la mia stanza. Sono davvero sfinito, non ero abituato a fare così tante ore di riunione.
Appoggio le cose sulla sedia più vicina, poi vado in bagno e mi svesto velocemente.
Mi infilo sotto il getto dell'acqua tiepido e mi rilasso completamente, poi mi insapono velocemente e mi sciacquo.
Esco dalla doccia e mi asciugo, per poi infilare un paio di boxer e tornare in camera.
Inizio a raggruppare le mie cose per poi metterle in valigia, domani non avrò il tempo per farla.
Ho quasi messo via tutto, mi mancano solo gli ultimi vestiti e poi sono a posto. Vado verso l'armadio per prenderli ma il cellulare mi blocca a metà strada.
Lo prendo e, appena leggo il nome sullo schermo, dentro di me si fa strada un brutto presentimento.
Clicco il tasto per rispondere e dico "Oi quattrocchi cosa c'è?"
"LEVI DEVI TORNARE IMMEDIATAMENTE, EREN HA RICORDATO TUTTO!"
Per un attimo il tempo sembra che si sia bloccato, poi intanto che rispondo finisco di mettere le ultime cose in valigia.
"Quando è successo?" cerco di sembrare il più calmo possibile, anche se credo di non essere mai stato così agitato.
"Un paio di ore fa..."
"E TU MI AVVISI A QUEST'ORA?!" la interrompo a metà incazzato.
"Non ho avuto scelta, Eren continuava ad urlare, dire frasi sconnesse e stava iniziando a farsi del male da solo. Ho dovuto obbligarlo a prendere dei sonniferi e non è stato per niente facile"
Metto il vivavoce mentre mi vesto velocemente.
"Quanto dura quel sonnifero?"
"In condizioni normali dovrebbe durare all'incirca 8 ore, ma nelle condizioni in cui si trova Eren se dura 5 ore è già tanto"
Impreco mentalmente, non ho possibilità di tornare in così poco tempo.
"Se si svegliasse prima che arrivo puoi dargliene un altro?" chiedo sapendo già la risposta.
"No, è troppo forte. Se ne prendesse subito un'altra dose correrebbe il rischio di non svegliarsi più"
Mi infilo velocemente la giacca, prendo le mie cose e corro velocemente fuori dalla stanza.
"Cazzo...non puoi dargli nient'altro fino al mio arrivo?"
Lascio velocemente le chiavi alla reception, ringraziando mentalmente di aver fatto tutti i documenti e di aver pagato appena sono arrivato, poi corro fuori.
"Volendo posso dargli dei medicinali più leggeri ma posso dirti già in anticipo che non avranno effetto"
Vedo un taxi vuoto e lo prendo, dicendo all'autista la destinazione.
"Cercherò di essere lì il prima possibile, se si sveglia tu vedi di non fargli are cazzate"
Senza aspettare una sua risposta riattacco e fortunatamente dopo alcuni minuti arriviamo all'aeroporto.
Pago velocemente e scendo, per poi dirigermi il più in fretta possibile a fare il biglietto.
Il volo che mi interessa è fra un'ora, sicuramente non riuscirò ad arrivare prima che Eren si svegli, spero solo che Hanji riesca a tenerlo calmo fino al mio arrivo, è l'unica speranza che ho.
Il tempo sembra passare a rallentatore, finalmente annunciano il mio volo, così vado verso l'aereo per poi salire.
Il viaggio è stato lunghissimo e interminabile, fortunatamente però affianco a me non c'era nessuno quindi sono stato abbastanza tranquillo.
Appena sceso dall'aereo ho recuperato la mia valigia e ho iniziato a correre verso casa mia ma, non faccio in tempo ad uscire dall'edificio, che ricevo una telefonata.
"Levi dove sei?" la voce di Hanji è preoccupata.
"Sono appena sceso"
"Sbrigati, non c'è più tempo. Eren si è svegliato da un pezzo e si è chiuso in bagno"
"Come cazzo ha fatto? DOVEVI CONTROLLARLO"
Inizio a correre il più velocemente possibile, ormai ogni secondo è diventato di vitale importanza.
"I-io...non mi ero accorta che ci era andato...si è svegliato circa un'ora fa...ed è stato in silenzio, immobile nella stanza in cui era, poi mi sono distratta un'attimo e...solo quando ho sentito la serratura mi sono accorta che si è chiuso in bagno..." dalla sua voce riesco a capire che sta piangendo.
"Cerca di farlo uscire di lì, ora arrivo" la mia voce si è addolcita leggermente mentre aumento la mia velocità, spingendo il mio corpo a superare il limite.
Riattacco la chiamata e continuo a correre il più velocemente possibile ma la distanza non sembra mai diminuire, casa mia è troppo distante.
Passano alcuni minuti e finalmente la vedo in lontananza.
Non so con quale forza ma riesco ad aumentare ulteriormente la mia velocità, raggiungendo la casa in pochi minuti.
Apro velocemente la porta ed entro. La richiudo in fretta e lascio la valigia a terra, per poi correre davanti al bagno.
Fuori da esso, appoggiata alla porta, c'è Hanji. Ha la coda mezza disfatta mentre continua a parlare con Eren, pregandolo di uscire, e a piangere.
La faccio allontanare leggermente e mi avvicino alla porta, da essa non esce nessun rumore; non è un buon segno.
"Moccioso apri immediatamente" la mia voce dovrebbe almeno farlo desistere dal fare qualsiasi cazzata, o almeno spero.
Passano vari istanti e non ricevo alcuna risposta "Ora io conto, se non la apri entro il 3 la sfondo"
Nessuna risposta, nessun rumore. Sto seriamente iniziando a pensare al peggio.
"Uno"
Guardo Hanji, credo di non averla mai vista così preoccupata.
"Due"
La mia attenzione si sposta nuovamente sulla porta.
"Tre"
Prendo la ricorsa e, con una spallata, la butto giù.
Do un'occhiata veloce alla stanza ma avrei preferito non averlo mai fatto.
*angolino dell'autrice: so già che mi odierete per come ho concluso il capitolo ahahah. Cercherò di aggiornare il prima possibile e vi ringrazio tantissimo per tutte le letture e i voti. Spero che la storia vi stia piacendo e sia all'altezza delle vostre aspettative. Ci sentiamo nel prossimo capitolo, ciao!
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