Capitolo 14❤️
Aprii lentamente gli occhi e notai tante figure che subito misi a fuoco. C'era Sabry che piangeva con le mani davanti alla faccia e i ragazzi con facce sconvolte , Harry mi scuoteva, era lui a muovermi.
Mi alzai leggermente e li guardai, nessuno parlava, io guardai sabry e lei guardò me, e dopo un secondo ero a piangere tra le sue braccia.
"Scusa" le sussurrai.
"Ti prego di nuovo no! " disse lei singhiozzando.
Ci staccammo e lei mi accarezzò il viso.
" Mi sono messa paura, non riuscivo a svegliarti e ho chiamato loro, io non sapevo cosa fare volevo chiam.. " interruppi la sua frase.
" Stai tranquilla hai fatto bene, scusate se vi ho fatto preoccupare " dissi guardando i ragazzi e asciugandomi le lacrime.
" Perché non ti svegliavi? " mi chiese dolcemente Niall.
" Sono come crisi di panico nel sonno, faccio sogni particolari e non riesco a svegliarmi.. " risposi abbassando lo sguardo..
" Ti capita spesso? " mi chiese poi Liam.
" In realtà non mi era più capitato da quando sono qui, ma prima mi capitava spesso" risposi facendo un sorriso.
Nessuno parlava perché nessuno aveva il coraggio di rifare quella domanda, sicuramente avevo urlato nel sonno, erano confusi e non so perché ma mi sentii di parlare.
"Lo so che vi sembra strano e che forse mentre dormivo ho urlato il nome di Daniele. Le cose sono abbastanza complicate ma provo a raccontarvi tutto in modo da chiarirvi le idee. "dissi stringendo forte la mano di sabry e facendo un forte respiro.
" Due anni fa le cose nella mia vita si complicarono ulteriormente, io non ho mai avuto un gran rapporto con i miei, vivevo con mia madre, i miei sono separati, ma in realtà mi sono sempre trovata meglio con mio padre. Avevo due migliori amici, una è lei " dissi indicando sabry.
" L'altro era Daniele. Lui giocava a calcio e aveva la mia stessa età, facendo delle visite per lo sport avevano notato qualcosa di strano, anomalo. La mamma lo accompagnò a fare dei controlli specifici e dopo un po' sapemmo che aveva un tumore. " mi fermai un secondo mentre delle lacrime rigavano il mio viso. " Lui si mostrava forte a me, non voleva che io stessi male. Dopo poco lo operarono e le cose sembravano andare meglio, passammo l'estate abbastanza tranquilli ma poi a fine agosto si sentì male, lo portammo in ospedale e ci dissero che c'erano state complicazioni e che il tumore si era ripresentato. Lo tennero in ospedale e da quel momento e non è più uscito di lì. Io ero sempre lì con lui, anche quando lui non c'era più! " dissi scoppiando a piangere e buttandomi tra le braccia di Sabry. Non era facile parlarne, era come marcare la ferita, era come tante spine che continuavano a farmi tanto male.
" poi le cose sono andate sempre peggio da quel momento " dissi singhiozzando sulla spalla di Sabry.
Nessuno dei ragazzi parlava, ma come biasimarli? Non era una situazione facile per nulla. Sentii un braccio accarezzarmi la schiena, era sicuramente Harry.
Mi allontanai da Sabry e mi asciugai le lacrime, basta piangere!
"Che ore sono? " chiesi per rompere quel silenzio che mi faceva male.
" Le undici e mezza " mi rispose Zayn.
" Siamo ancora in tempo per andare al parco divertimenti no? " Chiesi accennando un sorriso, loro mi guardarono stranamente ma poi annuirono.
" Bene allora uscite che mi preparo" dissi alzandomi dal letto. Quando tutti uscirono andai in bagno e mi buttai sotto la doccia, mi sciacquai più volte la faccia per cercare di togliere i segni del pianto, anche se non penso di esserci riuscita. Poggiai le mie braccia sul vetro della doccia mentre l'acqua scorreva velocemente come i miei pensieri. Pensare a lui è una costante durante la giornata, ogni cosa la collego a lui, soprattutto le piccolezze, perché lui era presente in tutto.
Chiusi l'acqua e uscii dalla doccia! Mi asciugai e misi dei vestiti comodi, un leggins e una maglia larga.
Quando uscii dal bagno i ragazzi e la mora stavano parlando in salone, decisi di sentire che dicevano.
"Come devo comportarmi? Io non voglio che lei è triste, vorrei starle vicino ma non voglio farla sentire oppressa ! " disse Harry con le mani tra i capelli.
" Stalle solo vicino e prenditi cura di lei, non trattarla male e allontanati se devi farle del male, non credo ne sopporterebbe altro" rispose la mia mora.
Una piccola lacrima mi scese mentre ascoltavo, ma l'asciugai ed entrai in salone con un lieve sorriso.
"Sono pronta, andiamo" dissi guardandoli.
Loro si alzarono e andammo tutti nelle macchine e ci disponemmo come l'altra sera, nessuno parlava molto, e mi dispiaceva io non volevo metterli in difficoltà o allontanarli da me, volevo solo fargli conoscere una parte di me. Io non voglio fargli pena, non voglio essere guardata diversamente, io non voglio perderli.
Spazio autrice : Ciao a tutte, questo capitolo mi tocca molto perché è una parte di me. Spero in tanti commenti. Un bacino a tutte 😘❤️
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