La ninfa
NON CREDO CI SIA PIÙ BISOGNO DI SCRIVERLO ORMAI AVETE CAPITO xD
Alex: E quindi vi siete fidanzati?
Lyon: Ehm.......non l'ho capito nemmeno io......
Anna: *ridendo* credo di sì....
Lyon: Ohh ti sei svegliata!
Anna: Sì :3
Cico: ORA VOI COMUNI MORTALI MI DOVETE RISPONDERE, QUANTA VOGLIA AVETE PER SPAVENTARMI OGNI VOLTA CHE DOVETE DIRE QUALCOSA??
Al posto di rispondergli, gli amici cominciarono a discutere animamente
Cico: *pensa* ma sarà possibile che abbia degli amici così menefreghisti?
Tutti si sedettero sul divano per parlare tranne Cico che li guardava muto in piedi, davanti a loro. Gli amici facevano troppo chiasso però e dopo un po' a Cico venne un forte mal di testa. Gli sembrava che qualcosa di pesantissimo lo stesse martellando alle tempie. Non ce la faceva più a stare in quella stanza, così aprì la porta e uscì. Non badò molto al non fare rumore nel chiudere la porta, tanto gli amici facevano così tanto chiasso che non avrebbero potuto sentire niente. Tranquillamente il ragazzo dai capelli rossi si diresse verso l'uscita del condominio. Appena fuori si fermò e respirò più aria che poteva. Ah che buona l'aria fresca" pensò. Poi voltò l'angolo e si appoggiò al muro lilla e ruvido del condominio. Tranquillamente sfilò dalla tasca un pacchetto di sigarette. Ne prese una e rimise il pacchetto all'interno della morbida e calda tasca. Poi la accese e se la portò alla bocca. Sapeva che non doveva fumare, anche Strecatto glielo aveva detto. Un milione di volte. Ma lui non lo aveva mai ascoltato. Forse per capriccio. La prima volta che fumò era stata con Strecatto.
FLASHBACK TIME :D
Quel freddo giorno d'inverno dell'anno precedente gli faceva male la testa. Molto male. Prese una pillola ma la situazione non migliorò minimamente. Il giorno dopo si svegliò con lo stesso forte mal di testa del giorno prima. Non sapeva che fare. Strecatto lo aveva invitato ad uscire: pensava che una boccata di aria pulita gli potrebbe fare bene. Ma niente. Dopo un po' di cammino i due arrivarono ad un posto dove c'era un distributore. Ma non conteneva le solite merendine. I due incuriositi si fermarono ad osservare attentamente. Dopo un po' Strecatto si accorse che erano sigarette e lo disse all'amico.
Strecatto: Meglio andare, Hey...Cico? Vieni?
Ma Cico era sempre più incuriosito da quei pacchetti. Così prese una monetina e la ficcó nel buco degli spiccioli del distributore. Dopo poco da un buco in basso ne uscì un pacchetto di sigarette. Lui si chinò per prenderle, si alzò, aprì il pacchetto e ne prese una. Prese un accendino dalla tasca e accese. Poi si mise la sigaretta in bocca. Così fu invaso da una situazione di piacere immensa. Il mal di testa gli sembrava sparito.
Strecatto: No che fai fermo! Fanno male lo sai?
Cico: Sisi tranquillo, lo so, ma cosa c'è di male? Sto solo provando
Strecatto: No ti prego non farlo! Ascoltami!
Cico: L'ho sempre fatto. Ora fai ragionare un po' me!
Strecatto si arrese e cominciò a guardare disgustato l'amico in silenzio. Quando quel silenzio fu rotto
Strecatto: Io me ne vado
Si voltò e andò via. Da quel giorno Cico cominciò a fumare.
FINE FLASHBACK TIME :D
Mentre si rilassava, notò un boschetto in lontananza. Non si era mai accorto di quel boschetto. Era formato da pini,abeti, alberi da frutto come meli, alberi di pere, peschi, ciliegi ecc.. Incuriosito il ragazzo buttò a terra la sigaretta e la pestò per spegnerla, poi si diresse verso il boschetto. Una volta dentro al bosco notò quanto era bella la natura. Cominciò a camminare dritto per dritto e durante la strada vide alveari e api che gli ronzavano attorno, orsi, gatti selvatici, volpi e in lontananza un capriolo. Si sentiva...libero. Perché non sono venuto qui prima?" pensò. Dopo un po' di cammino notò tra dei cespugli lontani, una luminescente luce azzurra. Cico velocizzò il passo fino a raggiungere i cespugli. Arrivato davanti agli arbusti scansò dei rami di troppo e infilò la testa tra i cespugli. La luce azzurra non c'era più, si era spostata più in là. Cico cominciò a seguirla ma ogni volta che arrivava al punto stabilito la luce era comparsa da un'altra parte. Camminò e camminò fino a quando non arrivò ad un lago bellissimo e luminoso. Cico scoprì da dove proveniva la luce: una ragazza dai lunghissimi capelli castani-chiaro rideva seduta su una roccia in mezzo al lago. Era illuminata dalla luce azzurra. La ragazza aveva delle lunghe orecchie da folletto, un vestito corto e bianco, formato da stoffe candide unite in una spilla di acquamarina che lei teneva alla nuca. La spilla era circondata da un anello d'oro. Ai capelli teneva una corona d'alloro e i piedi erano scalzi. I suoi occhi erano di due colori: uno azzurro e un altro giallo. Quegli occhi ti rapivano al primo sguardo. La cosa che colpì più Cico furono le grandi ali da fata color azzurro chiaro. A Cico sembrava di aver visto qualcosa del genere: nel suo libro di storia si parlava di ninfe, dell'acqua della montagna e della natura. Lei sembrava una ninfa dell'acqua. No non può essere, le ninfe non esistono!!" Pensò il ragazzo. La giovane intanto rideva, rideva a crepapelle, di una risata che echeggiava per tutto il bosco. Cico voleva muoversi ma non ci riusciva: era intrappolato dallo sguardo provocatorio e magnifico della ninfa e dalla sua risata cristallina. Che giocosa era quella ninfa. Si capiva.
FINE CAPITOLO E FINE LIBRO!!!
SCHERZO!!! COME POTREI FINIRE COSÌ PRESTO QUESTO LIBRO! I MIEI AMICI MI CHIEDONO DOVE TROVO LA VOGLIA DI SCRIVERE 10 PAGINE OGNI VOLTA. BEH IO LA VOGLIA LA HO PERCHÉ QUESTO LIBRO MI HA RAPITA. CI TENGO MOLTO. SPERO VERAMENTE CHE VI SIA PIACIUTO. SO CHE SIETE IN POCHI CHE LEGGETE MA NON IMPORTA. PER ME È MOLTO IMPORTANTE CHE MI SUPPORTATE ANCHE SE SIETE IN POCHI. A PRESTO
~BYESSS
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