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E così ti reincontrai

Anna voleva arrivare in fondo a quella misteriosa storia così prese un termometro, lo mise a contatto con la lampadina accesa della lampada gialla che si trovava sul comò, se lo infilò in bocca e rimase a letto.
Cico e Strecatto continuarono a litigare per circa mezz'ora.
Anna li sentiva urlare dalla sua camera, con il cuore in gola.
Dopo un'altra mezz'ora tutti i suoi amici si svegliarono e subito si accorsero che la ragazza non era presente in salotto, ad aspettarli, come ogni giorno.
Lyon era preoccupato e si precipitò nella camera di Anna e la vide a letto con il termometro in bocca.
-Hey che succede?- le chiese.
Lei estrasse il termometro caldo dalla bocca e lo fissò per un pó. Poi lo mostrò a Lyon:- Credo che oggi non potrò venire a scuola....-
Lyon sembrò rimanerci male. La abbracciò, si diresse verso l'uscita della stanza e prima di chiudere la porta la salutò con un movimento della mano.
Fatto questo il ragazzo andò ad informare gli amici dell'accaduto.  Erano tutti tristi per la malattia dell'amica (coronavirus aaaaaaaaaaaaaaa xD) ma nonostante ciò andarono lo stesso a scuola, quel giorno.
Appena sentì la porta dell'appartamento chiudersi, Anna intuì che gli amici erano già partiti per arrivare in classe così si alzò dal caldo e morbido letto.
Si tolse lentamente il pigiama e indossò un maglione scollato a fiori, il suo preferito, con dei pantaloncini neri e degli stivaletti, anch'essi neri. Andò al bagno e, davanti allo specchio, cominciò a passare il pettine color porpora tra le sue ciocche castane. Infine si mise delle cuffie in testa: erano nere ed erano decorate con due orecchie da gatto in cima. Non si preoccupó di mettersi una qualche giacca perché era primavera, perciò non faceva molto freddo. Però prese il suo vecchio e fidato arco e una faretra piena di frecce. Non sapeva cosa poteva riservarle quella pericolosa avventura. Mise tutto sulle sue spalle, aprì la finestra della camera di Cico e scese in giardino, aiutata dalla vecchia a grande quercia.
Se la memoria non la ingannava il nascondiglio di Entity si trovava dietro alle montagne del Nord, in una caverna. Il sentiero che portava nell'abitazione del demone doveva essere sengnata da numerose ossa umane.
Anna cercò di ricordarsi delle precedenti lezioni di geografia per capire dov'era il Nord.
Provò.
Provò.
Provò.
Spremette le meningi ma il vuoto prese il posto delle sue conoscenze.
Possibile che a scuola ricordava tutto, mentre quando aveva seriamente bisogno non ricordava nulla?

Flashback time! :D

-Anna mi sai dire cosa c'era scritto nella lettera?- le chiese Lyon a cavallo del suo dinosauro Dentifricio.
Anna cercò di pensare per ricordarselo ma nulla.
-Anna hai memorizzato il messaggio...vero?- le chiese Mario.
-I-io...Io sì! L'avevo memorizzato ma ora non me lo ricordo!- rispose Anna con molta ansia in corpo.
-Tu cosa?- chiese Cico sbalordito.
-Me lo sono scordata......-
-Strano- commentò Alex.
-Sentite ragazzi non siete d'aiuto così! Anche voi vi siete dimenticati di cose importanti nella vita! Non la tormentate!- la protesse Giorgio.
-Non la difendere! Aveva solo un compito!- Lyon era infuriato.
-Anche voi! E quel compito é di essere dei buoni amici anche nelle situazioni difficili!- esclamò il ragazzo dal cappuccio da topo.
Anna si sentiva in colpa. Molto in colpa.

Fine flashback time! :D

Anna chiuse gli occhi. Si concentrò. Non sentiva nessun rumore. Stava cercando nella sua memoria. ECCO! Anna si ricordò del metodo per individuare il Nord.
Il Nord era davanti a lei! (Minkia BRAVA! Ironia entrata in chat!)
Aguzzò lo sguardo e vide in lontananza delle montagne. Si diresse verso di esse.
Dopo ore e ore di camminata Anna era stanchissima...ma almeno era arrivata ai piedi di quei giganti di pietra.
Si sedette su una grande roccia e respirò profondamente. Aveva bisogno di acqua....che stupida che era stata a non portarsi con sé una borraccia. Cominciò a girarle la testa. Cominciò a vedere doppio. E poi, vide tutto nero. Ci furono molti minuti di silenzio che a lei sembrarono due secondi, e poi aprì gli occhi.
Si stava muovendo...o almeno...non era lei che si muoveva. Qualcuno l'aveva presa in braccio e la stava portando da qualche parte. La ragazza non fece in tempo a vedere chi la stava portando alla morte o alla salvezza che vide di nuovo tutto buio.
Quando aprì gli occhi vide tutto sfocato. Davanti a lei v'era un'alta figura dalle sembianze umane. Sentì che era stata posata su una superficie di roccia, fredda e dura.
La figura cominciò a parlare ma Anna non sentiva bene. Con chi stava parlando? Con lei?
Chiuse gli occhi nuovamente e poi li riaprì. Vedeva più nitido.
Riuscì a distinguere la figura: era un ragazzo, alto, dai capelli castani, vestito con una maglia azzurra e dei pantaloni blu. I suoi occhi erano bianchi e luminosi.
-Herobrine!- gridò Anna appena lo identificò.
Non ci credeva. Lui era stato un suo alleato in passato. La aveva salvata ogni volta che era sul punto di morte. E lo aveva fatto ancora una volta...
-Si può sapere che ci fai qui?- le chiese il demone.
Anna non gli rispose e si alzò. Piuttosto si guardò attorno. Notò che si trovava in una caverna piena di ossa umane.
-Potrei farti la stessa domanda!- disse Anna.
-Cosa intendi?-
-Qui ci viveva Entity!-
-Scusa?-
-Cosa è successo?!-

Angolino della disagiata OwO

Allora, vi é piaciuto il nuovo capitolo?
Per informazione...nulla si basa sulla failcraft 1...o almeno....quasi nulla!
Detto questo vi saluto

~Byess

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