Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 8 - Autunno

(T/N)'s pov

Tobias si avvicinò lentamente a me. Indietreggiai fino a toccare la parete con la schiena, intimorita dal sadico sorriso che si formò sul suo volto. «Non ti hanno i-insegnato che è sco-ortese frugare tra le co-ose altrui?» Disse poggiando una mano al muro e avvicinando il suo corpo al mio. «Mi dispiace...» Risposi a voce bassa. «Oh, ti dispiace. Credi c-che questa semplice e insignificante affe-ermazione insieme al tuo sguardo intimorito b-basti per fartela passa-are liscia? Eh no ba-ambolina, t-ti sbagli.» Tobias si levò il guanto nero, lasciandolo cadere ai suoi piedi, e mise la mano sulla mia guancia, accarezzandomi col pollice e sogghignando, preso da due tic fulminei alle spalle. «Sai, m-mi dispiace rovinare un vi-iso così candido e innocente.». Fissò i miei occhi per qualche secondo: si percepiva l'assenza di emozioni, era apatico. Repentinamente, mi tirò uno schiaffo fortissimo. Dalla potenza, persi l'equilibrio per qualche secondo ma riuscendo a non cadere, tenendomi al muro con la mano destra mentre con l'altra la guancia, che a contatto con le mie dita bruciò fortissimo dal dolore. Non ebbi neanche il tempo di alzare lo sguardo, che Tobias mi diede un calcio dritto e secco in pancia, che mi fece accovacciare a terra dalle fitte di dolore. «Ti h-ho detto fin troppe v-volte di sta-rtene al tuo posto» Urlò, mentre ulteriori tic lo assalirono al collo. Prese e strinse tra le mani una ciocca dei miei capelli, per poi sbattermi la testa al muro ripetitivamente, fino a procurarmi una ferita profonda sulla fronte, che iniziò a sanguinare. «Tobias, non ce la faccio più, f-fermati, per favore...» Mormorai sofferente, quasi senza fiato e con le lacrime agli occhi, che purtroppo non riuscì a trattenere. Non volevo dare soddisfazione a Tobias nel picchiarmi...
«Fa male eh? D-dovevi pensarci prima di gira-are per casa a curiosare!» Urlò il ragazzo, lasciandomi cadere per terra e schiacciandomi la testa col piede, che per di più aveva la scarpa sporca di fango e di altre sporcizie esterne. «E non a-azzardarti più a immischiarti ne-ella mia vita privata! Mi sono davvero ro-otto di ripetertelo!» Tobias mi sollevò bruscamente dal colletto della maglietta e mi sbattè di schiena al muro. Si fermò qualche istante e rivolse la testa verso il basso, lasciandomi sollevata. «Lyra...» Sussurrò.
Lyra? Chi sarebbe? È il nome di una delle due donne nella foto forse? Tobias non ha motivo di nominare persone a caso proprio adesso...
Sentii da parte del ragazzo sospiri profondi e singhiozzi trattenuti. Che stesse piangendo?
Di botto, mi mise la mani al collo, iniziando a stringere con una presa salda e forte.
Mi dimenai con tutta la forza rimastomi in corpo, tentando di allontanare Tobias dandogli dei calci sul petto e spingendolo, ma fu tutto vano data la sua possente e inumana resistenza... e considerando anche che non sente il minimo dolore. Il suo sguardo era ancora più furioso di prima, faceva intendere solo odio e rabbia, con i tic ormai incontrollabili... Voleva uccidermi.
Forse è davvero inutile continuare a lottare, dovrei finirla qui e porre fine a tutto, mi sono solo illusa nel credere di riuscire a fuggire da un tale mostro, devo guardare in faccia la realtà.
Mi lasciai andare e trattenni il respiro, finché non iniziò ad offuscarsi la vista e non vidi più nulla.

Tobias's pov

Lasciai la presa dal'esile collo della ragazza, che piombò a terra incosciente, e caddi sulle ginocchia. Il solo fatto che lei stesse toccando l'unica memoria fisica rimastomi della mia sorellona mi fece innervosire come non mai. Meritava una punizione non di certo leggera, ma non volevo ucciderla. Almeno non adesso, anche se ci sono andato parecchio vicino... avevo perso totalmente il controllo di me. È raro che mi succeda, solo pochissime volte ho reagito così violentemente da superare il limite: quando parlavano male di Lyra e la mamma oppure di cose a cui tengo tantissimo. La sua azione in realtà non rientra nei casi, dato che infine non ha fatto nulla di grave, ma mi ha dato un fastidio incredibile lo stesso. È stato come se si fosse voluta impicciare del mio passato, ed odio quando qualcuno lo fa, perché finisco sempre col ripensare a quei pochi e offuscati tristi ricordi rimastomi in testa.

Con le dita asciugai le lacrime e mi alzai in piedi. Bevvi un bicchiere d'acqua e provai a calmare i nervi, ma ancora avevo molta rabbia in corpo che non avevo sfogato su (T/n).
È meglio se vado a pedinare il mio nuovo bersaglio, così Slenderman non mi metterà fretta e, se riesco ad ucciderlo, mi darà qualche nuova vittima da ammazzare.
Misi le accette alla cintura ed uscii di casa, lasciando la ragazza a terra, dov'era svenuta. Non persi nemmeno tempo a legarla, dopo quel che è accaduto dubito che tenterà di scappare.
Mentre mi guardai attorno fra un'albero e l'altro della foresta, ormai pronta all'autunno, intravidi Slenderman dietro uno di questi. Ci fissammo qualche secondo, o meglio, fissai il suo vuoto e pallido volto dalla carnagione biancastra, finché, dopo aver emesso delle brevi interferenze, scomparve, probabilmente teletrasportandosi altrove.
Spero non riprenda a controllarmi con più frequenza. Di solito lascia noi proxy quasi totalmente liberi col passare del tempo, se lo serviamo senza batter ciglio, poiché nutre fiducia in noi. Solo quando qualcosa non va come ha previsto inizia a presentarsi più volte, e nei casi più gravi a sbarazzarsi del malcapitato. In tutta la mia carriera da suo servitore, solo una volta lo stavo per disubbidire, ma, dopo delle brevi ma atroci torture che mi fecero sentire per la prima volta la sensazione del dolore, imparai a starmene al mio posto e a non contraddirlo mai più. Da un lato però, ringrazio Slenderman di avermi fatto sperimentare tale sensazione. Conoscevo solo il dolore emotivo, e ora, grazie a lui, anche quello fisico, che mi spinse ad uccidere con più foga e passione.
Arrivai ai confini della città e, per purissima coincidenza, vidi appostato, sul bordo della strada, il capo della squadra di poliziotti.
Se tutto va bene, stanotte si congiungerà al cielo.

(T/n)'s pov

Aprii gli occhi: tutto era sfocato. Mossi la mano, sentendo una superficie liscia quanto impolverata. Non sono morta.
Mi alzai lentamente e cautamente, aiutandomi con le braccia e mettendomi seduta. Sentivo dolore su tutto il corpo, maggiormente sul ventre e al collo. Com'è possibile che non sia morta?
Incredula, mi pizzicai leggermente il braccio, e sentii dolore. Non sto sognando, sono realmente viva... dopo quel che è accaduto con Tobias pensavo che la mia vita fosse giunta al termine. Perché non mi ha uccisa?
Mi guardai attorno, ero sola in quella vecchia casa.
Tobias sarà uscito ad uccidere o a procurare del cibo, spero che quando torni non sia ancora arrabbiato. In caso lo fosse, spero mi uccida all'istante; credevo di resistere a tutto ciò, ma non ne sono forte abbastanza. Se non morirò per mano sua, sarà per le terribili condizioni in cui mi fa vivere.

Mi alzai lentamente tenendomi dal muro, e andai verso il tavolo, su cui c'era una bottiglia d'acqua, riempita fino a metà, e dei bicchieri di plastica. Mi accomodai sulla sedia, versai l'acqua e iniziai a bere. Ero assetatissima, non mi importava se Tobias si sarebbe alterato... avevo bisogno di acqua.
Dopo essermi idratata, mi recai al bagno, dove, dopo aver fatto i miei bisogni ed essermi pulita un minimo dal sangue e dalla polvere, mi guardai allo specchio. Sul collo, avevo marcate, con lividi violacei, le mani di Tobias. Stessa cosa sulla pancia, in cui, come se non bastasse, le bende cedettero, facendo riaprire i tagli che il ragazzo mi fece con l'accetta qualche giorno fa. Sulla fronte invece, avevo un'enorme ferita il cui sangue, fortunatamente, si era già coagulato. Nonostante il dolore e impressione nel vedermi così, andai alla ricerca di altre bende, che trovai in uno dei cassetti nel "soggiorno", insieme a dei cerotti e un disinfettante.
Mi medicai e mi andai a sedere a terra vicino la finestra, ad osservare il paesaggio autunnale sospirando. Le foglie degli alberi avevano un colorito misto tra l'arancione e il giallo, colore che assumono in questo periodo, prima di cadere. Vedere ciò, mi riempì il cuore di tristezza; io e (N/a) eravamo solite a passeggiare tra gli alberi del parco, sin da quando eravamo piccole. Può sembrare infantile, ma adoriamo tuttora correre tra le foglie appena cadute e buttarci su esse; ci fa sentire come se fossimo tornate bambine, in quel piccolo mondo senza preoccupazioni o fretta di crescere.
Mi manchi tantissimo (N/a), chissà se il destino ci farà riabbracciare un'ultima volta...
Restai a contemplare il paesaggio presa dai ricordi e dalla nostalgia, con qualche lacrima che mi bagnò le guance, non accorgendomi che si fece sera.
Ad interrompere quel silenzio, fu la chiave girata nella serratura della porta: Tobias era tornato.

«V-vedo che ti sei ri-ipresa.» Disse il ragazzo poggiando delle buste sul tavolo. I suoi vestiti erano sporchi di sangue, aveva ucciso qualcuno. «Si bambolina, è c-come pensi, oltre a pro-ocurare delle provviste, ho ucci-iso un'altro innocente, così stanotte p-posso dormire anziché lavorare... non dovresti più s-stupirti così.» Tobias, come di consueto, si levò la felpa portandola nel bagno. Dopodiché, venne a sedersi di fronte a me. «Non h-hai detto una parola da qua-ando sono entrato.» Disse guardandomi.
Ero terrorizzata da lui... cazzo, eccome se lo ero, soprattutto dopo quel che è accaduto oggi. Come poteva pensare che avrei parlato quasi normalmente dopo che mi ha quasi fatta andare all'altro mondo?! Ogni suo minimo movimento, anche se lontano da me, mi faceva rabbrividire... sentivo i battiti accelerati dalla paura, arrivando fino a sudare e respirare irregolarmente. Ma dovevo trattenere le mie emozioni e dimostrarmi fredda nei suoi confronti, come se non mi importasse... solo se non lo faccio innervosire, forse, ho ancora una speranza di sopravvivenza. Allo stesso tempo però, credo che la morte sia un'alta scelta valida. Ma purtroppo, oltre a non sapere come fare, non ho abbastanza coraggio a commettere un suicidio e, soprattutto, non me la sentirei moralmente... non voglio buttare la mia vita così alla leggera.
«P-p-perché non m-mi hai uccisa?» Mormorai spaventata e balbettando a bassa voce, interrompendo ogni contatto visivo che il castano volle instaurare con i miei occhi (c/o). «È ancora p-presto per buttare via il mio
nu-uovo giocattolo... ritieniti fo-ortunata ba-ambolina, solitamente mi a-annoio subito. Se sei ancora viva d-dopo quel che hai fatto, cioè una cosa gra-avissima, è perché sei molto i-intrigante e mi fai impa-azzire come non mai!» Rispose Tobias alzandosi e ridacchiando. Andò a frugare tra le buste sul tavolo, e prese due snack. «Non t-ti lascio morire di fame.» Disse porgendomene uno. Impaurita e dubitante lo presi, mentre il ragazzo andò a sedersi sul letto.
Aprì lo snack rigirandomelo fra le mani, e solo appena vidi Tobias mangiarlo lo feci anch'io, affamata come non mai prima d'ora.
«V-vuoi sapere cosa mi intriga di t-te?» Domandò il ragazzo guardandomi. Dalla curiosità, annuì. «Quando pe-erseguito e uccido qualcuno, n-nessuno prova a difendersi, scappare o tenermi te-esta. Si limitano ad urlare, supplicarmi m-miseramente o star a guardare la loro mo-orte. Mentre tu... t-tu sei diversa da loro: nonostante s-sapessi che avresti rischiato la vi-ita, hai tentato lo stesso di liberarti dalle corde, hai d-discusso con me senza pensare a c-cosa avresti detto e ha-ai girovagato per casa senza pro-oblemi.».
Ora si spiegano molte cose... se continuerò a comportarmi così, allungherò sempre di più la durata della mia vita. Mentre se Tobias inizierà ad annoiarsi, rischierò la morte.
«E sai c-cosa mi fa impa-azzire? L'espressione impauri-ita che fai quando sto per f-farti del male... per non p-parlare delle tue urla di dolore... cazzo se mi fa-anno impazzire» Disse chiudendo gli occhi, con espressione compiaciuta, e buttandosi nel letto per sdraiarsi, come se fosse in paradiso.
Inquietante...
«B-buonanotte bambolina» Disse Tobias dandomi le spalle. Mi appoggiai al muro, addormentandomi anch'io.





Angolo autrice

Ehilà salve :D
Prima di linciarmi con forconi e compagnia bella, datemi almeno il tempo di scusarmi per l'attesa qwq
Tralasciando il periodo scolastico, ho tardato ad aggiornare perché semplicemente non riuscivo a scrivere, avevo poche idee su come collegare questo capitolo al prossimo, e, piuttosto che pubblicare qualcosa fatto male, ho preferito aspettare per scrivere robe decenti e leggibili. Infatti spero che, nonostante tutto, vi piaccia, sto cercando di fare del mio meglio per non annoiarvi :')
Anche per quanto riguarda la grammatica e la scrittura, sto cercando di fare meno errori possibili, aiutandomi nella correzione con dei siti su internet, che correggono testi appunto.
Mi son già dilungata troppo, ho solo un'ultima cosa da dirvi: come sapete siamo già a settembre, e quest'anno farò il quinto superiore. Fino alle vacanze natalizie, credo che qualche altro capitolo uscirà, ma da quel periodo in poi, non so se il libro sarà in pausa fino alla fine degli esami o se pubblicherò... quindi se mi vedrete inattiva sappiate che è per questo motivo, e che il libro avrà una fine, non lo abbandono. Spero che mi continuiate a seguire nonostante tutto ^^

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro